Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

martedì 11 settembre 2018

La capacità di leggere l'anima

Quello che c’è in una persona non lo può vedere nessuno, chi è capace di vedere chiaramente negli altri è molto spesso qualcuno innamorato della loro umanità, rispettoso dei loro sentimenti, compassionevole delle loro fragilità. E’ tragica quella posizione psicologica di chi si rapporta agli altri o a qualcuno dall’alto in basso, senza considerare chi si ha davanti come un altro proprio simile che porta in sé la medesima natura e le medesime facoltà costituenti l’essenza di un individuo umano. Esiste in tutti una matrice che ci rende partecipi gli uni degli altri e che ci accomuna come complementari e non separati e dissimili. La capacità di vedere negli altri ci rende davvero umani, è quella capacità che nel messaggio cristiano concretizza il prossimo, come il samaritano che andando per una strada sperduta incontra e prova compassione per un bisognoso e lo soccorre senza nemmeno farsi delle domande, senza nemmeno chiedersi chi sia quell’uomo o se sia un suo nemico, lo aiuta semplicemente perché si tratta di un altro uomo, di un’altra creatura vivente. Lo vede soffrire e ne sente compassione, si sente chiamato a fare tutto il possibile per salvarlo, a fare anche di più se potesse. Ci sono sempre state delle persone così, talvolta nascoste e sconosciute. Chi ha la capacità di vedere nell’animo degli altri, di accorgersi di certe cose è un filantropo, ama le persone e non in apparenza ma per quello che veramente sono, ha uno sguardo attento che scorge la verità nei dettagli. Questa penso sia la via giusta per sentirsi veramente felici, cercare la felicità in altre cose ha davvero poco senso. C’è chi percepisce molto degli altri e chi niente, c’è chi possiede una maggiore sensibilità e quindi soffre di più, non in una torre alta e isolata ma accanto a coloro che si incontrano nell’itinerario dell’esistenza, ogni giorno. Soffrire per gli altri qualcuno potrebbe intenderla come una maledizione, sono felici gli apatici e i menefreghisti, quelli che facendo finta di niente si girano dall’altra parte, sono convinto invece che sia più felice colui che si sente più vicino agli altri, il senso della prossimità è il primo moto dell’amore. La vita vissuta egocentricamente con l’andare del tempo porta a sentire un grande vuoto interiore, a provare frustrazione e tristezza in quanto ci si allontana da quella sorgente di acqua pura che vivifica l’anima, quella sorgente è l’amore con tutte le sue variabili. Chi veramente vuol bene al prossimo è felice, chi è esente dalla cattiveria e dall’egoismo, chi non si lascia inquinare dal male che qualcun altro ci arreca, chi non si lascia vincere dal male che talvolta sentiamo emergere da dentro di noi. L’equilibrio lo si trova stando da soli e avendo imparato a stare bene assieme agli altri, se si ama veramente – in qualsiasi situazione o nelle prove più difficili – non si sente la vita come una condanna ma bensì come un’opportunità per dimostrare che si può ricominciare, che ci sono prospettive nuove e positive. La rinuncia al male è una vittoria, è una liberazione per la psiche, è un atto taumaturgico che ci guarisce e che comunica dei grandi benefici al nostro contesto sociale. A fare la differenza è sempre una nostra scelta consapevole perché nessuno può toglierci la libertà, anche Dio non può niente di fronte alla nostra libertà. Siamo tutti chiamati e ognuno di noi risponde in modo diverso, perché sente in modo diverso, ha una visione diversa. Nessuno ha il diritto di giudicare un altro uomo, si deve sempre guardare a sé stessi, considerando che non c’è persona a cui è preclusa la facoltà di discernere il bene dal male e di essere responsabile di ciascuna delle proprie azioni; è la coscienza morale che ci differenzia dalle bestie, non un’etica fasulla e in sé dissociata che ci viene presentata come un prodotto di consumo, ciò che mi piace è bene e ciò che non mi piace è male, non si tratta di convenzioni approvate dalla massa o di opinioni personali, si tratta di una Legge scritta nei nostri cuori e che tutti possono riconoscere e amare con dedizione e perseveranza.

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