Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

lunedì 29 aprile 2013

Oltre l'inganno del mondo


Non dimentichiamo i morti sul lavoro, italiani e internazionali, e in particolare le più di duecento vittime del recente crollo di una fabbrica fatiscente in Bangladesh: quelle operaie e quegli operai lavoravano per pochissimo,  soltanto per il pane quotidiano e sono morti senza un perché, semplicemente come gli ingranaggi di un disumano meccanismo: le loro anime trovino la pace eterna. Per tutelarsi dagli inganni di chi ci vuole segregare nel limbo degli imbecilli, occorre sviluppare un profondo senso critico e operare un sano discernimento sulla base di criteri morali quanto intellettuali; imparare a vivere significa imparare l’adattamento al cambiamento, e se qualcosa nella nostra vita cambia andando storto e noi finiamo col “ crashare ” siamo letteralmente al fallimento e non a una svolta che con la forza di volontà, possiamo far diventare positiva. Un crash nella vita può voler dire anche suicidio, forse non sempre fisico, forse soltanto morale e psicologico, ma pur sempre doloroso e rovinoso per il proprio destino di salute e di equilibrio. Il limbo degli imbecilli è quel territorio borderline tra la consapevolezza della propria condizione umana e il baratro del nulla nel disordine più totale; il limbo degli imbecilli è fatto per coloro che perdono la bussola dove l’ago traccia la rotta in un mare di certezze granitiche che tutto a un tratto diventano labili e illusorie, è il limbo dei non pensanti, delle teste vuote e di quelli che si accontentano del benessere oltre misura, senza accorgersi o meglio convincersi che il mondo è fatto per due/terzi da persone che soffrono e che vivono a fatica il proprio quotidiano, un mondo dove più dei due/terzi della popolazione è fatto da sfruttati e meno di un/terzo sono gli sfruttatori che beneficiano del prodotto interno lordo del pianeta, prodotto di consumo che tante operose formiche accumulano per quei pochi che le derubano dei diritti e della dignità, all’uopo della stessa vita. Questo è il limbo degli imbecilli, è l’occidente grasso e crapulento, dove si consuma l’epula gogliardica sugli immensi cimiteri delle vecchie fabbriche cadenti asiatiche, africane e sud americane, tombe fatte da macerie di edifici che ricoprono cadaveri di sepolti vivi, corpi di coloro che hanno contribuito al benessere dei tiranni che agitano speranzosi le bandiere dei mercati economici, come bandiere nere di pirati con teschio e ossa su navi fantasma, che sono le nazioni egemoni di quella grande prostituta che è la comunità internazionale del profitto e della ricchezza a prezzo del sangue dei più deboli, a prezzo del sangue dei poveri operai pagati una miseria per sopravvivere tra le immondizie di esistenze in discarica, fantasmi che si aggirano tra i rifiuti smaltiti dalle città senza più anima e prive di cuore e di compassione; il limbo degli imbecilli è il limbo di chi fa finta di non vedere e afferma con presunzione che tutto va per il meglio, quando il mondo è una macchina antropofaga in cui si macinano ossa umane, è il limbo di chi ha voluto fermarsi a tempo indeterminato nella disumanità vorace della logica di produzione, consumo e profitto, logica di chi ha smarrito il senso dell’umano ed è caduto nel senso di un vuoto affermarsi di ombre senza futuro, presagio di maledizione, profezia di decadenza in favore della crescita dove ciascuno starà bene, ma in realtà i più periranno e la demografia rientrerà in pareggio con l’ingiustizia. Il limbo degli imbecilli è il nostro limbo, un territorio in letizia di festa fatto di false luci diurne, per non vedere in cielo le nubi nere della crisi universale senza ritorno, perché coloro che muoiono non ritornano, ma ci ammoniscono sul comune e assurdo destino, in quanto senza la saggezza dei gufi e prigionieri dell’avidità dei corvi, siamo preda del diavolo e responsabili del nostro lento e inesorabile declino, i cuori che convulsano nella ridicola soddisfazione materiale e si spengono suicidandosi in un lucignolo fumigante senza più storia, senza più passato.

sabato 27 aprile 2013

Boicottare i media sociali per la nostra libertà


La televisione è veramente uno strumento che debilita le capacità cognitive e metacognitive della mente; moltissimi giovani si fanno catturare il cervello dai meccanismi audiovisivi di questo scellerato media sociale, diventando sempre più scimuniti. Oggigiorno le persone che si dedicano alla lettura e allo studio sono sempre meno, soprattutto tra i giovani, purtroppo si preferisce farsi fagocitare il cervello da schermi con contenuti più o meno insulsi e privi di capacità di maturazione per gli utenti sempre e soltanto passivi; questa piaga ha alienato la popolazione portando le masse a credere che ogni cosa passi come vera nei mezzi di comunicazione di massa lo sia effettivamente, ma chi è capace di riflettere attentamente sa che non è così: i media come la televisione sono soprattutto il veicolo preferenziale delle menzogne, per coloro che vogliono imporre delle convinzioni alla massa che usufruisce di questi mezzi di informazione; il controllo dell’informazione è all’ordine del giorno, e niente passa sui canali mediatici senza prima essere filtrato e censurato da grandi burattinai che tirano i fili delle nostre coscienze snaturate. Noi siamo le stolte marionette e loro i sagaci burattinai che ci manovrano senza scrupoli, questa è la verità, proprio come in uno show sviluppato sulla falsariga di un “ grande fratello ”, dove ogni concorrente, utente e cittadino è un attore passivo e sollecitato, anzi condizionato nel suo libero arbitrio, indotto a conoscere sempre e soltanto quello che si vuole che sia conosciuto, secondo i criteri dei manovratori che si trovano nelle stanze dei bottoni e che fanno riferimento ai grandi poteri forti del mondo; in questa maniera, anzi con questo meschino stratagemma, sono riusciti a toglierci la libertà di coscienza e la libertà di pensare, addirittura in una situazione politica di democrazia, dove ciascuno dovrebbe essere libero di esprimere la propria opinione e di vivere secondo le scelte personali, ma nessuno sembra accorgersene perché è tutto occultato, tutto agisce in una dinamica nascosta, strisciando come una serpe nel sottobosco delle menti labili della maggior parte degli individui, nessuno sembra accorgersene perché si tratta dell’imporsi di contenuti subliminali e della subdola soppressione dei contenuti informativi: ci danno da mangiare quello che vogliono e ci fanno digiunare dalla Verità, e così ci strumentalizzano su ogni versante decisionale, facendo di noi dei pupazzi senza l’anima, più facili da soddisfare e da ammansire. Come svegliarsi da questo sonno in cui i sogni sono preconfezionati per una finalità precisa? E’ necessario attingere a nuovi canali di informazione, è necessario leggere e studiare molto, avere la forza e la capacità di superare la superficie, di andare oltre le apparenze: soltanto l’esercizio dell’intelligenza, cioè del guardare dentro tutte le cose per comprenderle, può rompere l’incantesimo dei magici mondi sugli schermi, può farci vedere quello che l’elite dei poteri oltre il muro del lecito morale, ci teneva nascosto; molti nella storia moderna hanno pagato con la vita il loro impegno per una informazione veramente libera ed esente da condizionamenti, molti hanno dovuto soffrire per aver scelto di combattere questo sistema empio, definito dalla letteratura contemporanea come “ quinto potere ”, opponendosi ai vari fascismi che hanno contribuito a edificarlo. Si potrebbe benissimo parlare di cospirazione mentalista, dove il territorio che viene in qualche modo sollecitato per ottenerne dei profitti, è la mente umana, è la mente dei soggetti; la cospirazione mentalista non è una fantasia o un qualche cosa di delirante al limite di una spy story internazionale, perché con le attuali tecnologie diventa qualcosa di assolutamente possibile, di tangibile, forse qualcosa già in atto da molto tempo, e quasi nessuno ne è consapevole, perché come dice il mentore Morpheus all’iniziato Neo nel film cult Matrix: “ E’ una prigione per la tua mente ”.

venerdì 26 aprile 2013

La grazia che salva e il peccato mortale


Ci sono due condizioni spirituali che caratterizzano ogni persona umana, la prima è lo stato in grazia di Dio, la seconda è lo stato in peccato mortale; non ci si può sottrarre dall’essere in una di queste due condizioni, ma come si fa a sapere se ci si trova in stato di grazia o di peccato mortale? Innanzitutto con un serio e approfondito esame di coscienza, ma realmente l’unico a saperlo è il Signore che alla fine della nostra vita ci dovrà giudicare; se lo stato della nostra anima è il peccato mortale, l’unico modo per tornare in grazia di Dio è la Confessione, il sacramento della riconciliazione e del perdono: quelli che dicono di chiedere perdono direttamente a Dio sono degli illusi che pensano che la Misericordia del Signore sia una questione facilona, dove Lui scusa e perdona tutto all’istante, anche senza pentimento e penitenza, addirittura anche senza un’autentica conversione del cuore, questi illusi dalla mente maliziosa sono estranei alla Verità della fede cattolica e non potranno sottrarsi alle tragiche conseguenze della loro scelta apostata; molti cosiddetti cristiani delle chiese separate la pensano in questo modo, e cioè: tu chiedi direttamente perdono a Dio nella preghiera ed Egli ti rimette il peccato, ma le cose non stanno affatto così! Per ottenere la remissione dei propri peccati e il ritorno alla grazia santificante, la grazia del sacramento del Battesimo che ci rende figli di Dio, è assolutamente necessario confessarsi da un sacerdote, da un ministro ordinato di santa Madre Chiesa, perché è Cristo stesso che ha stabilito così, dando questo potere alla Chiesa e ai suoi ministri in virtù della successione apostolica, iniziando due millenni fa circa dal collegio dei dodici Apostoli con a capo san Pietro. Gesù stesso perdonava i peccati attribuendo a sé stesso questo potere divino e dichiarando al peccatore: “ Ti sono rimessi i tuoi peccati, va in pace e non peccare mai più ” [ cit. Vangelo ]; Gesù ha conferito questo potere alla Chiesa quando dopo la sua Risurrezione ha dato mandato agli Apostoli e ai loro successori di rimettere i peccati, cioè di amministrare il perdono dei peccati come vicari della sua Persona, quindi soltanto la Chiesa cattolica può perdonare i peccati e restituire la grazia santificante a un penitente, salvando in questo modo la sua anima dall’eterna dannazione, nessun’altra istituzione sulla terra ha questo potere, ma soltanto la Chiesa per virtù della sua origine divina. Quelli che dicono di chiedere perdono a Dio direttamente nella preghiera e di ottenerlo sono semplicemente degli illusi, fuori dalla vera economia della salvezza, fuori dalla Verità: senza sacramento della Confessione non c’è perdono dei peccati! Questa è la verità, e schiere di Santi e di Sante ce l’hanno insegnato nel corso di venti secoli di storia, sta a noi dare ascolto alla loro testimonianza per il bene eterno della nostra anima, dipende soltanto dal nostro libero arbitrio, dipende dalle nostre scelte. La grazia santificante e il peccato mortale sono realtà spirituali, quindi invisibili, che non si possono toccare, realtà che coinvolgono l’anima e per riuscire a comprenderle occorre il dono della fede, quindi non bisogna biasimare quelli che non condividono tali verità perché non hanno avuto la grazia della fede, o sono deboli in essa, o in essa non hanno perseverato, chi non crede non va condannato ma affidato alla Misericordia dell’eterno Padre, che secondo la somma liberalità dello Spirito da a ciascuno il proprio dono, la propria virtù, o il proprio carisma; i miscredenti non vanno messi all’indice come nemici giurati della fede, ma come persone che non hanno ancora ricevuto da Dio la grazia della fede, che non sono ancora pervenuti alla sua conoscenza, e quindi vanno guardati con amore e compassione, sapendo che il Signore avrà senz’altro di tutti e di ciascuno Misericordia nel giudizio particolare della nostra anima, quando compariremo davanti al suo Tribunale. La vita in stato di grazia ha come approdo finale il Paradiso, la vita in peccato mortale ha come approdo finale l’inferno, tutto sta alla nostra scelta in rapporto a Dio, accettare o meno la salvezza dipende soltanto da noi, nessuno decide al nostro posto, davanti a queste due opzioni siamo soli davanti all’amore di Dio, il nostro cuore è nudo davanti alla Verità che ci giustifica o ci condanna; con questo desidero fare a tutti un appello: liberatevi dalla tirannia di satana sulla vostra anima, sul vostro cuore e sulla vostra mente, andate a Confessarvi e diventate persone libere, veri figli di Dio, questo è infatti uno dei messaggi centrali di tutto il Vangelo e non ci sono altre strade, non ci sono alternative, o ci si Confessa pentendosi delle proprie colpe e ci si converte sinceramente, o si rimane schiavi del maligno e si finisce con lui inevitabilmente all’inferno dopo la morte. A ciascuno la propria scelta, perché per il Signore la libertà personale di un’anima di amarlo o meno, è sacra e inviolabile: Dio rispetta sommamente la nostra libertà… siamo noi che non rispettiamo Lui, ogniqualvolta commettiamo il peccato, e Lui continua a perdonarci e ad avere pazienza aspettando il nostro ritorno.

giovedì 18 aprile 2013

La cospirazione del terrore


Secondo il mio parere evitare atti terroristici come quello avvenuto recentemente a Boston negli U.S.A. è pressoché impossibile, è comunque possibile alzare il livello della sicurezza generale, ma impedire a certi gruppi e a certe persone che agiscono nella clandestinità e nel nascondimento, di attuare piani così perfidi è quasi impossibile; nelle società occidentali il margine della sicurezza è veramente esiguo e chiunque potrebbe andarci di mezzo, in una qualsiasi manifestazione di violenza da parte di qualcuno a cui manca del tutto il senno o quasi, nessuno è veramente al sicuro… ma agli individui che commettono certe azioni non manca affatto il senno, anzi sono estremamente freddi e lucidi; la motivazione che porta determinati soggetti occulti ad agire per diffondere un clima psicologico ed emotivo di paura, è la destabilizzazione della società che farebbe in teoria da transito con un auspicato ordine nuovo di cose, in cui certi interessi ideologici o economici si affermerebbero con maggiore facilità, ma la verità è che queste dinamiche portano al disordine sociale e alla guerra civile: forse l’unica e vera spiegazione di questi fatti di violenza è l’odio contro i propri simili, ritenuti a torto estranei e ostili al contesto in cui gli attentatori in questione sono stati educati e sono maturati, nella convinzione che lo spargimento di sangue innocente sia una seria possibilità per cambiare il mondo e volgere tutto a proprio favore, ovviamente come presupposto è un’assurdità totale; le sole conseguenze reali di questi fatti di sangue sono soprattutto le vittime ignare e innocenti che si trovano loro malgrado nel posto sbagliato, al momento sbagliato; coloro che mettono in atto azioni del genere non guadagnano un bel niente alla loro causa, anzi la squalificano del tutto e innescano una serie di risposte da parte degli Stati democratici, che porteranno queste fazioni eversive di criminali alla disfatta definitiva in modo inevitabile. Con la violenza non si ottiene nulla e sangue chiama altro sangue, in una sorta di spirale perversa da cui poi risulta difficile poterne uscire, per spezzare il circolo vizioso è necessario arrestare gli autori di queste stragi, dando loro un volto e un nome al più presto, senza far passare troppo tempo e distruggendo le relazioni tra altri possibili attentatori, accerchiandoli e isolandoli in modo tale da portarli allo scoperto, facendoli tradire a vicenda e togliendo loro la capacità di organizzarsi e di armarsi per nuove dimostrazioni di terrore; queste celle terroristiche se rimangono in relazione tra di loro risultano più forti, quindi occorre isolarle, occorre smascherarle dando ad esse un’identità specifica e sicura. Si è fatto tanto rumore mediatico per le bombe alla maratona di Boston ed è comprensibile perché i fatti sono successi in casa nostra, qui nel “ sicuro ” mondo occidentale e perché tra le vittime c’è anche un bambino di otto anni, ed è giusto e sacrosanto piangere delle vittime innocenti come lui, ma molti dimenticano ad esempio la guerra civile in Siria dove le vittime continuano ad essere numerosissime, tra cui molti innocenti in giovane età, nel silenzio quasi assoluto dei mezzi di informazione, ma in quelle terre orientali c’è appunto la guerra civile, mentre qui da noi c’è una pace stabile e radicata, con la sicurezza sociale che ne consegue, ma a qualcuno la serenità di una festa come la maratona di Boston forse non piaceva e ha voluto che le cose andassero in un altro modo, e chissà perché, chissà cosa veramente si cela dietro fatti di sangue così gravi, se si tratta di azioni isolate di qualche folle o se ai vertici c’è un’organizzazione ben strutturata: l’undici settembre con la distruzione delle torri gemelle a New York, e le successive guerre in medio oriente, ci insegnano che la vera pace è ancora lontana anche da noi e che il pericolo di una degenerazione è dietro l’angolo, che Dio ci protegga e ci liberi da questa tragica possibilità.

martedì 16 aprile 2013

L'apostasia silenziosa


Oramai si è imposta nel mondo occidentale una subdola scristianizzazione, che negli ultimi decenni ha avuto come vittime soprattutto le giovani generazioni, in moltissimi hanno apostatato dalla fede abbandonando la pratica religiosa, anzi la religione è sentita nelle coscienze dei più come nemica del progresso civile e della libertà personale, quasi fosse qualcosa di medioevale e di superstizioso; dal dopoguerra ad oggi è stata per la fede, la dottrina e la morale cristiana cattolica una lunga e inesorabile apostasia silenziosa, un’apostasia sommersa nelle coscienze individuali, che si è radicata sempre più nel tessuto sociale delle giovani generazioni, portando numerosissimi fedeli ad abbandonare completamente la Chiesa subito dopo il sacramento della cresima, nel periodo iniziale dell’adolescenza di quei ragazzi e di quelle ragazze che si approcciavano alla società e al futuro. Il sacramento della cresima sancisce la maturità del cristiano e dona al cresimato la pienezza dello Spirito Santo nel dono delle virtù, nel dono della grazia santificante, in modo tale da fortificarlo e da renderlo idoneo alla testimonianza della fede nella vita che si appresta a condurre nel mondo ostile a Cristo, ma chissà come mai subito dopo la cresima i cristiani rinnegano la fede e si danno alla mentalità e alle chimere del nostro mondo meschino, quasi fosse per il diavolo una straordinaria vittoria su queste giovani anime; la Chiesa può fare ben poco per arginare la dispersione dei fedeli nell’incredulità e nella mondanità edonistica, come è giusto le famiglie lasciano piena libertà ai loro giovani, ma occorre sottolineare che nemmeno i genitori, come del resto il contesto sociale in cui si trovano a vivere ragazzi e ragazze, danno il buon esempio su come condurre una vita cristiana coerente con la Legge di Dio e i Comandamenti, molto spesso gli adulti sono nella medesima condizione dei figli e delle figlie di questa società contemporanea, sono semplicemente dei miscredenti che non pregano e che non sanno educare alla preghiera, così in moltissimi perdono il tesoro prezioso della vita in grazia di Dio, purtroppo precocemente e si distolgono dall’approfondimento della propria fede per volgersi al più totale scetticismo, se non addirittura all’incredulità di un ateismo pratico. In questo modo si radica nelle persone ignare del male, l’inevitabile conseguenza di queste tendenze perverse in sintonia con lo spirito del mondo, e cioè l’affermarsi di un nuovo paganesimo con tutto ciò che ne consegue in termini di vita morale, la sclerotizzazione delle coscienze e il relativismo, dove ciascuno si formula un proprio apparato etico, in antitesi alla Verità rivelata e al Vangelo di Gesù, questa purtroppo è la conquista da parte di satana di moltissime anime dove il “ fai quello che vuoi e sarai felice ”, diventa l’emblema della società moderna e delle sue giovani generazioni, sembra quasi di sentire la voce del serpente nel giardino di Eden mentre tentava Adamo ed Eva a ribellarsi a Dio, per seguire l’ideale di una presunta libertà ed emancipazione, dove l’uomo sarebbe stato l’unico artefice della sua felicità fuori dalla comunione con il suo Creatore… sappiamo come è andata, è stato un immane disastro. Nonostante la straordinaria testimonianza nell’ordinario di molti buoni cristiani coerenti, e purtroppo ce ne sono sempre meno, il mondo va per la sua strada e porta con sé una schiera infinita di vittime, forse tutt’altro che ignare, che hanno preferito ascoltare il serpente antico del peccato originale, piuttosto che la voce amichevole e sincera del nostro buon Dio, gente che alla preghiera del Pater noster preferisce le giaculatorie del diavolo, che sono le bestemmie e gli sberleffi nei confronti della fede e delle virtù, il sarcasmo nei confronti della pratica della religione cattolica definita dai progressisti nemica dell’umanità, come ai tempi della persecuzione dell’imperatore folle Nerone, che nelle arene di Roma antica fece strage di innocenti cristiani, convinto assieme ai suoi che il cristianesimo fosse una superstizione orientale su cui far ricadere le proprie colpe, il solito capro espiatorio dei potenti di ogni epoca, da cui trarre vantaggio a favore delle proprie ambizioni. Un fedele deve essere testimone di Cristo sempre e deve cercare con il proprio esempio di convertire quante più anime possibile, la testimonianza di vita è la migliore forma di evangelizzazione se si vuole che in molti tornino ad amare la fede, anche se comunque resta un’impresa pressoché gravosa e difficile: essere diversi e andare controcorrente in un mondo anticristiano, porta incomprensione e persecuzione, porta anche emarginazione, ma è il prezzo da pagare per aver scelto il Signore come cardine della propria vita, come centro del proprio vivere interiore; il vero cristiano deve accettare con piena fiducia nelle promesse di Dio anche il martirio, non si può transigere sulla coerenza con il santo Vangelo, è il Vangelo la misura della vita di un figlio di Dio, e il Vangelo richiede sacrificio.

venerdì 5 aprile 2013

La mistica dei semplici


Tutti noi abbiamo una mistica, ogniqualvolta ci rivolgiamo a Dio nella preghiera e proviamo un sentimento, un trasporto affettivo, stiamo facendo un’esperienza di carattere mistico, anche quando qualcuno detesta l’idea di Dio e si mette nella posizione di non voler pregare, si realizza una relazione mistica, la mistica è un rapporto con l’Assoluto di amore e odio, un rapporto d’amore se c’è attrazione, un rapporto di odio se c’è ripugnanza; talvolta nella mistica personale avviene l’intervento diretto di Dio, e allora subentrano fenomeni mistici alti, come nel caso dei Santi e delle Sante, ma l’iniziativa è sempre e soltanto di Dio, nei confronti di persone dotate di una buona disposizione empatica, di un buon humus psicologico e spirituale, come la pioggia che cade su un terreno fertile e fa spuntare i giovani e teneri, verdi germogli che si aprono alla vita, noi siamo il terreno e la pioggia è Dio. Per fare un’esperienza mistica è necessario pregare con amore e con fede, solamente così la preghiera si traduce in vita vissuta nel quotidiano, solamente così possiamo vivere quello che Dio vuole da noi, cioè un appassionato rapporto d’amore con Lui, la mistica infatti è questo, un autentico e profondo rapporto d’amore con il Cielo; i più grandi mistici cristiani hanno rivissuto in loro la vita di Gesù, specie l’esperienza della sua Passione, i mistici veri sono imitatori della persona di Cristo, è come se fossero altri Gesù, tanto grande è l’amore e l’immedesimazione che li unisce al Signore. La mistica quando è falsa può portare alla venerazione di personalità deviate, come certi santoni e certi veggenti che ogni tanto compaiono nelle cronache pubbliche, dopo aver carpito la credulità di povere persone deboli psichicamente; è falsa anche quando in certi gruppi religiosi, l’esaltazione collettiva porta a convincere i partecipanti a quelle assemblee, che certe pratiche sono necessarie per avere un contatto con il divino, quando non sono altro che forme di delirio massificato; molte di queste persone e di questi gruppi si definiscono abusivamente come cristianesimo o cristianità, è il caso anche dei falsi messaggi soprannaturali e delle false apparizioni, o dei falsi profeti: dietro a queste cose apparentemente buone o c’è una truffa, quindi un inganno a danno di individui che sono in errore, o c’è lo zampino del diavolo! Alcune di queste realtà estreme sono state portate all’attenzione delle cronache di tutto il mondo, per essere sfociate in fatti di sangue, omicidio e suicidio in una sorta di psicosi di massa, ma anche soprusi, violenze e maltrattamenti di ogni genere, dove alcuni adepti venivano spogliati dei loro beni, mentre le personalità oggetto di culto si arricchivano in modo illecito. Purtroppo questi drammi e queste tragedie, sono piuttosto una consuetudine nella nostra epoca contemporanea, che qualcosa di raro e isolato: la gente cerca una risposta ai suoi problemi e alle sue sofferenze, alla sua solitudine e si imbatte in lupi rapaci che la fanno deviare e la rovinano. Occorre recuperare il vero senso della mistica religiosa, dove il soprannaturale entra in contatto con la nostra vita, che è innanzitutto il nostro rapporto personale con Dio, senza intermediari di sorta, soprattutto con la preghiera, non bisogna cercare i fatti straordinari, i fenomeni appariscenti, bisogna invece far maturare la nostra fede, crescere nella fede e nell’amore a Dio e al prossimo, dobbiamo credere nel santo Vangelo, leggerlo e farlo nostro, interiorizzare la Parola di Dio, nutrircene come elemento importante della nostra formazione cristiana e della nostra cultura generale: molto spesso è l’ignoranza a portarci fuori strada, cerchiamo quindi di informarci e di conoscere quanto più possibile, per evitare di cadere in certe trappole.

Invocazione alla Madonna:

Che la Madonna, Sede della Sapienza, così come si esprimono le Litanie Lauretane, ci aiuti a riscoprire il grande valore della preghiera personale quotidiana, fatta con fede e con amore al Creatore, autentica espressione della mistica e fonte di ogni bene spirituale. 
Amen ”.

martedì 2 aprile 2013

Il diabolico potere delle immagini


Le immagini hanno il potere di essere sommamente eloquenti, quindi se qualcuno vuole ingannare con le immagini ha scelto, in rapporto alla psicologia umana, il metodo più efficace; il contenuto di un’immagine fissa o in movimento che appare o scorre su interfacce mediatiche, è la migliore rappresentazione della realtà, anzi per il fatto di stare su qualcosa di fisico, carta o schermo, o altro, è il riscontro veridico che la realtà è stata catturata e fissata, senza possibilità di artefazione, ma su questo punto si può discutere largamente, in quanto con l’ausilio delle attuali tecnologie, alcune non di consumo, si possono produrre immagini e voci praticamente identiche alla realtà, anche se nella realtà quanto è rappresentato non è mai accaduto, non c’è mai stato. Noi percepiamo la realtà che ci circonda attraverso dei canali, che sono quelli sensoriali come vista e udito, ma quanto percepiamo si può falsare? sì, ad esempio ci sono i miraggi nel deserto, dove si ha l’impressione che in lontananza sia presente un’oasi d’acqua ad attenderci per abbeverarci, ma ciò non è, invece c’è sempre la secca sabbia delle dune… insomma i sensi umani possono essere ingannati facilmente, ad esempio è il caso dei trucchi di magia usati dagli illusionisti, in quei giochi di prestigio è evidente che quello che ci sembra rompere gli schemi della realtà è soprattutto un inganno visivo, che nasconde ben altri esercizi di tecnica; i sensi del corpo sono fallaci e le immagini possono essere artefatte per imprimere una convinzione, per far credere una cosa per un’altra, occorre andare oltre le apparenze con un sano esercizio di intelligenza per scoprire la verità, occorre analizzare tutta la realtà e non soltanto il dato apparente che le immagini contengono e rappresentano; sapete cosa sono gli ologrammi? sono immagini che compaiono nello spazio fisico sovrapponendosi alla realtà che vediamo con gli occhi, e che si manifestano quasi come delle apparizioni mistiche o delle mere allucinazioni visive, ma indagando i fatti noi arriviamo al riscontro oggettivo che dietro a quelle immagini esercita la sua attività ottica una sofisticata tecnologia, si tratta soltanto di tecnologia: in un’epoca medioevale, dove non esisteva il concetto di tecnologia, si sarebbe affermato che certe immagini che sono il prodotto di determinate macchine e dei loro sistemi, non fossero altro che opera del diavolo, ma oggi noi sappiamo che ciò è assurdo… anche se con pratiche di magia nera, forse si possono ottenere e acquisire immagini e sequenze realizzate dai demòni, ma questa è soprattutto una teoria soprannaturalistica che occorre dimostrare, come occorrerebbe dimostrare l’esistenza degli stessi demòni, ovviamente il problema non si pone per chi ha fede in Dio. Le immagini hanno il potere di convincere le menti che ciò che rappresentano è la realtà, come una fotografia che viene scattata dal vivo, ma noi sappiamo che la mente umana è debole e incline agli errori di giudizio: occorre indagare sulla natura di un’immagine prima che sul suo contenuto, per capire con quanta più esattezza ciò che vi è rappresentato; delle immagini possono avere un’origine diversa da quella delle macchine per l’acquisizione visiva, un concetto fondamentale deve esserci chiaro e cioè che le immagini possono essere false, in quanto possono non rappresentare la realtà così come essa è, possono essere semplicemente un costrutto fatto di pixel, anche ad elevata definizione, l’immagine non è la prova di un fatto, occorre esaminare con cura le circostanzialità di quello che è impresso sul supporto, quale esso sia, soltanto così si può giungere a conoscere la realtà: intelligere è un’operazione più profonda del guardare, vedere con gli occhi è un’operazione ancora troppo superficiale, è necessario usare le facoltà intellettive superiori, per riuscire a comprendere certe dinamiche nascoste dall’apparenza. Esistono delle massime che riassumono con grande significato quello che è stato finora detto, e cioè: “ Le apparenze ingannano ”, e anche: “ Di quello che si vede, occorre molto spesso non fidarsi ”, queste affermazioni sono del tutto veritiere, soprattutto se si conosce un minimo della psicologia umana e di quanto la mente sia fallace. Per chi crede c’è un’altra verità, che è questa: il nemico dell’uomo, il diavolo tentatore e ingannatore, conosce benissimo la natura della mente umana e sa andare anche ben oltre la mente, chiediamo quindi a Dio nella preghiera la grazia della sua protezione contro il padre della menzogna, così come lo definisce Gesù nel santo Vangelo; noi possiamo scorgere la falsità se guardiamo quello che ci circonda con gli occhi limpidi di un bambino innocente, con lo sguardo di Dio, la Luce del Signore nella nostra coscienza ci svela dove è nascosto l’inganno, così possiamo non deviare dalla via del bene e siamo sicuri di stare nella Verità.