Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 16 luglio 2014

No alla droga, all'alcol e ai venditori di morte

Preghiera per la salute e la vita, 
dei giovani vittime della droga

Signore Gesù che sei tanto buono e che pensi a noi con affetto e preoccupazione, Cuore Immacolato di Maria così sollecita a correggerci quando sbagliamo, Vi supplico guarite, liberate dalle catene del diavolo, salvate la vita ma soprattutto l’anima dei fratelli e delle sorelle tossicodipendenti o schiavi di una qualsiasi dipendenza patologica, guariteli affinché non accada che si facciano del male, che lentamente si suicidino o nuocciano agli altri, e allontanate da loro le cattive compagnie, quelle persone che condizionano negativamente e fanno deviare dal giusto sentiero dell’esistenza e del bene; Gesù Figlio di Dio e di Maria, Tu che apri la porta della Tua divina Misericordia a coloro che si pentono delle proprie colpe, concedi a tutti coloro che sono ammalati psichicamente di essere liberati dalla droga mortifera e di ritrovare la piena salute e la stabilità, l’equilibrio della mente; oh Maria, Vergine Madre di Dio e Madre nostra, guarda con benignità e compassione queste anime fragili e in pericolo che sono anche Tuoi figli e Tue figlie, e con le preghiere e l’intercessione della Tua materna volontà ottieni presto dall’Eterno, Padre e Figlio e Spirito Santo, a queste vittime dell’indifferenza e dell’illecito profitto, la grazia della conversione sincera del cuore al suo invitto e invincibile Amore e l’eterna beatitudine in Paradiso; Gesù Maria Vi amo tanto, salvate anime, salvate abbandonati, emarginati ed esclusi dalla società che si deve dire purtroppo incivile, di un mondo cinico, spietato e superficiale che propone paradisi artificiali entro cui alienarsi e perdersi, da possedere seguendo la via del peccato a causa della cattiveria umana che non accetta l’emendazione; colmate il vuoto che queste creature non amate sentono interiormente, per la grande sensibilità di cuori tanto angosciati dalla vita e dalle sue problematiche e difficoltà, e da un futuro incerto e a tinte fosche, restituendo la speranza e la gioia di vivere con la Vostra Carità risanatrice, redentrice; che siano le persone buone ed empatiche, altruiste e generose in cui è presente l’Amore di Dio, e che sanno che c’è più gioia nel dare che nel ricevere, lo strumento scelto e prezioso del Signore e della Madonna, per salvare tante vite a rischio di una morte prematura. Per sempre a Voi grato e fedele, Vostro figlio devoto… che a un demone tanto vile e insidioso non vuole arrendersi. Amen. Amen.

sabato 12 luglio 2014

Coloro che crederanno in me, cacceranno i demòni

Molti pensano all’occultismo come ad una forma di innocua superstizione, come manifestazione linguistica e simbolica di un antico folclore popolare, che qualche nostalgico un po’ delirante ha rievocato da un passato oscuro, per suggestionare le menti più vulnerabili e rivolgerle ai propri interessi; l’occultismo autentico si prefigge il controllo di forze soprannaturali, per volgerle a vantaggio dell’evocatore e della sua cerchia ristretta, queste forze che molti libri antichi di genere blasfemo e sacrilego definiscono con una terminologia ambigua, e con dei simboli ermetici che nessuno può interpretare, probabilmente perché non hanno alcuna spiegazione razionale o un significato esplicito, sono persone reali composte dall’unica sostanza di uno spirito intelligente, senziente, estranee all’ordine della materia, ma che con essa interagiscono, sono coloro che la teologia cristiana e la Sacra Scrittura chiama con il termine demòni, o spiriti immondi, impuri, o con nomi specifici come ad esempio satana, asmodeo, legione e sono creature di Dio, a Lui ribelli e malefiche che odiano l’uomo e vogliono la sua rovina, e per questa finalità si adoperano con tutto il loro potere, entro i limiti permessi dal Creatore. I riti codificati e le diversità di culto per evocare e strumentalizzare i demòni sono inutili e superflui, loro non si fanno strumentalizzare, ma con l’inganno strumentalizzano le persone umane corrotte illudendole di aver acquisito un reale potere su entità oscure e sconosciute, quando in verità diventano delle marionette usate dal male per fare il male; per comunicare con i demòni è sufficiente chiamarli e come disposizione indispensabile occorre aver perso la grazia di Dio ed essere caduti in peccato mortale, non serve nient’altro affinché gli spiriti maligni rispondano ad una evocazione, basta formulare con la mente e con il cuore una preghiera blasfema, inferina e affiancarle ciò che gli stessi demòni desiderano da quelli che stringono alleanza con loro, delle colpe gravi contro Dio e contro il prossimo, come sacrilegi e sacrifici di sangue, non c’è eccezione a questa regola e cioè che il male attrae sempre e soltanto il male, è come un vortice che si espande all’infinito, un effetto domino, tutto il resto è un’inutile appendice, una banale quanto sciocca superficialità. Perché ci sono persone che si danno a satana con il peccato? La Madonna ha detto in un tempo prossimo alla nostra modernità che i peccatori amano il male, non c’è nient’altro da capire, le cose stanno proprio così, ci sono persone così inique e impenitenti che scelgono di propria iniziativa di andare all’inferno commettendo azioni degne dei peggiori criminali psicopatici e ne sono pienamente consapevoli; satana si è compiaciuto di affermare in un’occasione propizia che gli uomini lo hanno superato in perversione, quindi per lui è stata una grande conquista, una vera soddisfazione: quando il diavolo vince, per il genere umano è sempre e soltanto una grave e irreparabile sconfitta. Per combattere i demòni e le persone malefiche ad essi asservite è indispensabile una cosa soltanto, fuggire il peccato con tutte le nostre forze e vivere in comunione con Dio, satana e i suoi demòni hanno un terrore immenso di una persona che vive in grazia di Dio, con umiltà, carità e preghiera, prendono le dovute distanze provando una profonda ripugnanza e una grande rabbia; tutti i mezzi che ci allontanano dal peccato e ci avvicinano a Dio, ci proteggono dall’azione nefasta dei demòni e dal loro subdolo influsso, cadere in peccato mortale significa consegnarsi a quei tiranni spietati, diventare prigionieri del male e andare inevitabilmente all’inferno: il più grande successo di satana ai giorni nostri è aver fatto credere alle moltitudini delle genti di tutto il mondo che egli non esiste, che è semplicemente una figura mitologica, una fantasia o uno spauracchio per spaventare i creduloni, un’idea astratta del male o la personificazione che riassume in sé il male morale presente nell’umanità, ma il Vangelo dice diversamente e troppi pensatori illuminati purtroppo lo ritengono un libriccino allegorico, persino in seno alla Chiesa cattolica dove ipocritamente lo si annuncia, con nel cuore di tanti la convinzione che uno scritto così semplice e controverso non possa davvero parlare di cose vere e reali, e di questi apostati ce ne sono sempre stati ovunque, abilissimi nel nascondersi e nel disertare l’impegno per la trasmissione della vera fede, tutti intenti alle questioni sociali del secolo presente, compromettendosi con il potere temporale attraverso la brama di vita terrena e di rispetto umano, insomma con tutto quello che Gesù chiama “ il mondo ”, e a favorire spudoratamente il nemico della nostra salvezza. La missione di combattere il Male con la “ M ” maiuscola per il cristiano non è qualcosa di straordinario, ma qualcosa di ordinario e quotidiano; i battezzati sono chiamati senza distinzione a questa missione, è il Signore che ha dato a tutti coloro che credono in Lui questa facoltà benigna, con assoluta liberalità, e ciascuno deve fare con coraggio la propria parte, consci che certe omissioni sono una colpa grave di cui si dovrà rispondere all’eterno Giudice.

mercoledì 9 luglio 2014

Il Signore attende chi ha perso la via di casa

Dedico questa stupenda preghiera a tutte quelle persone che si sono smarrite, che sono scomparse senza mai più essere state ritrovate e aver fatto ritorno a casa, e ai loro cari che attendono ancora una risposta all’angoscia della separazione: “ Requiesce in pace Christi et est spes Crucem ”.

Vieni, oh buon Pastore!

“ Ricerca il tuo servo, poiché non ho dimenticato i tuoi Comandamenti ”: vieni, Signore Gesù, ricerca il tuo servo, ricerca la tua pecora spossata; vieni, Pastore, in cerca delle pecore: la tua pecora si è smarrita.

Lascia le novantanove e vieni a cercare quell’unica che si è smarrita. Vieni senza i cani, vieni senza i cattivi guardiani, vieni senza il mercenario, che non ha saputo entrare per la porta. Vieni senza aiutanti e non inviare messaggeri: io aspetto ormai che venga tu in persona. Sono certo che verrai. Vieni non con il tuo vincastro, ma con la carità e lo spirito mansueto.

Non esitare a lasciare sui monti le novantanove pecore: i lupi rapaci non le possono aggredire. Vieni invece a me, che sono tormentato dall’assalto di belve feroci. Vieni a me, che ho abbandonato, errando, il tuo gregge custodito lassù, dove anche me tu avevi collocato, mentre un lupo notturno mi ha rapito.

Vieni a ricercarmi, poiché anch’io ti bramo: cercami, scoprimi, prendimi e portami. Tu puoi trovare colui che vai cercando: degnati di trattenere con te colui che hai trovato e di sollevarlo sulle tue spalle.

Non ti reca noia questo peso amato, non ti è gravoso sorreggere chi hai giustificato.

Vieni, dunque, oh Signore: pur avendo errato, non ho tuttavia dimenticato i tuoi Comandamenti. Spero che mi vorrai guarire.

Vieni, Signore: soltanto tu puoi richiamare la pecora e non abbandonare alla tristezza coloro che hai lasciato nell’ovile. Anch’essi si rallegreranno per il ritorno del peccatore. Vieni a recare la salvezza sulla terra e la gioia in Cielo.

Affrettati tu stesso a rintracciare la tua pecora: non mandare servi o i mercenari. Accoglimi in quella carne che in Adamo è caduta nella colpa. Non sono stato generato da Sara, ma da Maria, la Vergine incorrotta, la Vergine che la grazia ha preservato intatta da ogni macchia di peccato. Portami tu che sei confitto alla Croce, salvezza degli erranti, nella quale solo trovano riposo quanti sono stanchi, e attingono la vita coloro che sono colti dalla morte.

La mia anima e la Chiesa tutta esclamano: “ Sono andato errando, come una pecora perduta ”; ma dice anche: “ Ho cercato colui che ho amato ”: io ti ho cercato, ma non riesco a incontrarti se tu non vorrai essere trovato.

Sì, tu vuoi essere trovato, ma dopo una ricerca prolungata, dopo che abbiamo investigato con accurata diligenza.

La tua Chiesa sa che tu non vuoi che essa ti ricerchi immersa nel sonno, o che scruti le tue orme distesa nel riposo. Tu bussi infatti alla sua porta per svegliarla, ti accerti se il suo cuore vigili e la carne dorma, e se mai stia dormendo, la fai alzare con le parole: “ Levati, tu che dormi e risorgi dai morti ”.

Aurelio Ambrogio ( Aurelius Ambrosius ),
meglio conosciuto come sant’Ambrogio, Vescovo di Milano;
( Treviri, incerto 339/340 d.C. – Milano, 397 d.C. ).