La
veste del monaco
è dentro la somma delle virtù
fiore sempre nascente
Acqua
gelida sul palmo
buio al di sotto della superficie
parvenza di pesce gatto
Il
rossastro dei colori
quel calore del cuore che brama
dissipa con lo sguardo
la bella luce dalla finestra
sole sull'origami
Come legna asciutta
è il secco del giardino
oramai potato
Il vento sull'erba
dal terreno il risveglio
forti graminacee
È l'ombra che cresce
il muro della casa prevarica
nei vasi le erbe
Nel freddo della notte
il colore del sempreverde è vivace
la luna abbacina
La casa appartata
sulla strada un filo d'erba
rimugino un pensiero
una specie di gatto furente
nel litigio incruento
sono fatte per rotolare
nell'aria fino a terra
il lenzuolo sullo stenditoio
luce di sole battente
le gazze volano basse
ecco si apprestano
Chiusa è la porta alla vita
stella caduta dagli spazi alti ed eterei
eterno è l'imperituro morire
Sono i mostri delle legioni
girovagano per un mondo ormai estinto
la cattedrale del crepuscolo
Voci rauche e cupe
nel vuoto di una stanza senza tempo
risuonano come eco di collera
Come ali nere deturpate
si spostano come ombra che incede
è un apparire sinistro
Gli antichi arcani
dalla negazione e dal fuoco divorante
nella sempiterna notte
Non c'è vento
un passero sulla grondaia
orizzonte immoto
Le ombre nascondono i pensieri
dagli alberi della primavera fioriscono nel candore
la vita nasce dalla vita
Laggiù all'orizzonte
sul crinale delle rocce
tra erba gelida
Carcassa di lepre
nel campo desolato
il corvo ansima
La figura del gelso
nell'acqua stagnante
una pozzanghera
Orme nel fango
un passaggio di ore
il giorno trascorre
Le nuvole grigie
bagliori che si stagliano
goccioline sul volto
Un corvo nero
gracchia adagiato
il buio sorride
L'acqua nel canale
lucciole come spettri
quasi immote
La luna è alta
un tenue bagliore
gli sguardi
L'azalea estirpata
la gazza sul terreno
pane secco
Una farfalla gialla
ombra di una nuvola
sembra lontana
Senso di gelo
le erbe sull'acquitrino
alba solerte
Sassi sul greto
il muto pesciolino
si intravede
Foglia sul ramo
mattino luminoso
fruscio lieve
Sulla mano ferma
la coccinella cammina
sguardo perso
Un albero secco
corteccia che cade
vuoto di memoria