Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 13 maggio 2020

Le metamorfosi del diavolo

L’altra sera mi è capitato di guardare una puntata di Criminal Minds su Rai4 e trattava di un argomento insolito per la serie, parlava di un prete esorcista spagnolo che con la sua pratica rituale assassinava con metodo dei probabili posseduti dal demonio, assecondando un suo delirio psicotico che lo portava a credere di essere un eletto scelto dal Signore per combattere e debellare il male, ma non il male in senso generico o la malvagità, bensì il Male con la M maiuscola, un demone che secondo la sua mente traviata di serial killer migrava da persona a persona per contatto diretto, quindi un ossesso moriva per le pratiche esorcistiche e un altro veniva posseduto, quasi la possessione fosse una sorta di malattia virale trasmessa per contagio: il prete seguiva il demone ovunque si spostasse, provocando deliberatamente la morte dei presunti posseduti e assecondando così il suo delirio. Questo costrutto apparteneva alla mente di una persona malata, un omicida seriale che mieteva vittime con il pretesto della possessione diabolica e con l’assoluta convinzione di stare dalla parte di Dio e di fare la cosa giusta, di agire per il bene e la salvezza eterna di quelle anime. Al termine del film i protagonisti, detective dell’FBI, esprimevano ciascuno la propria idea di male in chiave antropologica, clinica e si dichiaravano scettici sulla possibilità dell’esistenza del Male assoluto, personificato e soprannaturale. La dottrina ci suggerisce che l’azione ordinaria del maligno consiste nel tentare l’uomo al male facendo inizialmente presa sulla sua sfera mentale e poi conquistandone la coscienza e la volontà, invece l’azione straordinaria del maligno è circoscritta e vincolata alla permissione da parte di Dio, non è qualcosa che accade sempre, qualcosa da dare per scontato. Non ci sono eletti chiamati dal Signore a combattere il demonio per salvare le anime, siamo tutti chiamati alla preghiera e a sostenere delle prove nella vita, a combattere la tentazione al peccato per farci dei meriti con la nostra libera scelta di perseguire delle finalità morali conformi alla Legge di Dio espressa nei Comandamenti. Chi libera dal demonio è sempre il Signore nella sua assoluta liberalità, nessuno ha questo potere in virtù di chissà che cosa, dipende dalla preghiera, dal sacrificio e dalla fede, sono disposizioni personali, l’iniziativa di liberare è sempre del Signore che risponde alle nostre preghiere, non esistono persone elette per una particolare missione come quella di contrastare il male, siamo tutti chiamati alla salvezza e al combattimento spirituale per raggiungerla; dove i farmaci o la medicina non arrivano, può fare molto la preghiera per la guarigione di una persona che soffre di certi disturbi, in quanto ci sono mali naturali e mali di origine diabolica, i mali naturali dipendono dalla nostra natura inferma e si curano con la scienza medica, i mali diabolici dipendono dall’intervento degli spiriti maligni sul nostro piano della realtà, questo restando che la preghiera può apportare in entrambi i casi soltanto dei benefici e non ha controindicazioni, a parte il fanatismo e le cattive attitudini di qualcuno che si prefigge scopi maliziosi, o interessi personali presentandosi come un benefattore. A ciascuno un sano discernimento e le scelte opportune.

lunedì 4 maggio 2020

La dimensione nascosta e la sua eco

Joshua era un bambino che non riusciva a comunicare con gli altri, era chiuso in un mondo tutto suo e l’immaginazione era la sua continua compagnia, la mamma diceva che era molto introverso ma che era buono, di una bontà compassionevole verso gli animali e aperta al perdono, molto paziente e tollerante, non si dimostrava mai ostile nei confronti degli altri bambini a scuola. Aveva nove anni e le sue giornate trascorrevano tranquille con libri di storie e giochi inventati, a scuola imparava con facilità e l’aiuto della maestra si rivelava prezioso, anche se sembrava che dentro di sé custodisse un qualche segreto, qualcosa che rimaneva ignoto e lontano per gli altri, a tutti talvolta dava questa impressione. Joshua trovandosi un giorno nella sua cameretta da solo ebbe la visita di un curioso personaggio, gli disse di essere il suo angelo custode e che soltanto lui poteva vederlo; “Ciao, chi sei?”, domandò Joshua e l’angelo rispose: “Sono un tuo amico ma prima tu non potevi vedermi”, “Perché prima non potevo vederti?”, “Perché non mi era consentito farlo, erano le disposizioni del Cielo… sono il tuo angelo custode e adesso mi vedi e possiamo parlare come fai con la mamma e il papà”. L’angelo disse a Joshua che l’avrebbe guidato visibilmente per un tratto della sua vita e dopo sarebbe ritornato nascosto, ma che lui avrebbe sempre potuto pregarlo e sentirlo vicino con la fede. L’angelo guarì gradualmente Joshua dall’autismo e lo fece sensibilmente migliorare nelle relazioni con gli altri e gli disse che avrebbe potuto avere degli amici umani, sinceri e benevoli, con un profondo affetto nei suoi confronti come la mamma e il papà, questi amici non avrebbero guardato ai suoi difetti e fragilità ma l’avrebbero accettato per come è senza pregiudizi, che l’avrebbero rispettato perché simile a loro, che l’amore è più forte di tutte le differenze e le difficoltà. Visti i miglioramenti di Joshua in così breve tempo l’angelo gli impose di non parlare a nessuno del loro incontro e del loro legame, gli disse anche che se ne sarebbe andato presto ma che sarebbe stato invisibilmente accanto a lui senza distogliere mai lo sguardo, l’avrebbe protetto e l’avrebbe liberato dai pericoli; il suo angelo gli spiegò che per parlare ordinariamente con gli angeli non occorrono strane macchinazioni ma è sufficiente la preghiera, quella cristiana con le parole pronunciate con convinzione, anche quella che ci inventiamo al momento, ma è sempre indispensabile avere molto amore; dall’altra parte c’è sempre qualcuno che ci ascolta, un amico che ci vuole bene e a cui possiamo chiedere aiuto, non significa alienarsi e perdere il contatto con la realtà, è semplicemente un atto di fiducia; gli angeli non sono gli amici immaginari che si inventano i bambini, sono delle presenze invisibili a cui ricorrere nelle necessità e che ci sono stati messi accanto dal Signore per accompagnarci sulla via della salvezza, per condurci in Paradiso; la loro azione benefica nei nostri riguardi è commisurata alla fede, alla preghiera e alla conversione alla legge morale, dipende quindi da ciascuno di noi, dalle nostre disposizioni, dalla nostra risposta alla chiamata a vivere da figli di Dio. Non tutti posseggono il cuore di un fanciullo per credere così spontaneamente negli angeli, anche quelli creati dalla nostra fantasia ma c’è sempre aperta la possibilità di pregare e di meditare sulle parole delle preghiere e di credere con serietà, anche se il nostro angelo custode rimarrà sempre nascosto e non si presenterà mai a noi visibilmente. Qualcuno ha detto che per credere negli angeli occorre essere bambini, santi o un po’ folli e forse dalla prospettiva di Dio è una grazia per una persona assennata anche adulta essere queste tre cose insieme, bambini, santi e un po’ folli. Per convincersi dell’esistenza degli angeli vale sempre la regola che occorre pregare, che non significa diventare matti ma bensì maturare nella fede e che non esiste solamente questo mondo terreno così come lo conosciamo, tanto ingiusto e cattivo, un mondo che se la prende sempre con i più deboli e ha dimenticato di farsi domande sul senso della vita e sul destino dell’uomo. L’angelo è una fantasia fintanto che la coscienza di una persona ritornando sensibile non si converte alle verità di fede, non cerca di conoscerle con lo studio della dottrina cristiana e di viverle in un cammino di preghiera e nell’esercizio della compassione.

Preghiera all’angelo custode

O santo angelo custode, abbi cura dell’anima mia e del mio corpo. Illumina la mia mente perché conosca meglio il Signore e lo ami con tutto il cuore. Assistimi nelle mie preghiere perché non ceda alle distrazioni ma vi ponga la più grande attenzione. Aiutami con i tuoi consigli, perché veda il bene e lo compia con generosità. Difendimi dalle insidie del nemico infernale e sostienimi nelle tentazioni perché riesca sempre vincitore. Supplisci alla mia freddezza nel culto del Signore: non cessare di attendere alla mia custodia finché non mi abbia portato in Paradiso, ove loderemo insieme il Buon Dio per tutta l’eternità. Amen.