L’altra
sera mi è capitato di guardare una puntata di Criminal Minds su Rai4 e trattava
di un argomento insolito per la serie, parlava di un prete esorcista spagnolo
che con la sua pratica rituale assassinava con metodo dei probabili posseduti
dal demonio, assecondando un suo delirio psicotico che lo portava a credere di
essere un eletto scelto dal Signore per combattere e debellare il male, ma non
il male in senso generico o la malvagità, bensì il Male con la M maiuscola, un
demone che secondo la sua mente traviata di serial killer migrava da persona a persona
per contatto diretto, quindi un ossesso moriva per le pratiche esorcistiche e
un altro veniva posseduto, quasi la possessione fosse una sorta di malattia
virale trasmessa per contagio: il prete seguiva il demone ovunque si spostasse,
provocando deliberatamente la morte dei presunti posseduti e assecondando così il suo
delirio. Questo costrutto apparteneva alla mente di una persona malata, un
omicida seriale che mieteva vittime con il pretesto della possessione diabolica
e con l’assoluta convinzione di stare dalla parte di Dio e di fare la cosa
giusta, di agire per il bene e la salvezza eterna di quelle anime. Al termine del film i protagonisti, detective dell’FBI, esprimevano
ciascuno la propria idea di male in chiave antropologica, clinica e si dichiaravano
scettici sulla possibilità dell’esistenza del Male assoluto, personificato e
soprannaturale. La dottrina ci suggerisce che l’azione ordinaria del maligno
consiste nel tentare l’uomo al male facendo inizialmente presa sulla sua sfera
mentale e poi conquistandone la coscienza e la volontà, invece l’azione
straordinaria del maligno è circoscritta e vincolata alla permissione da parte
di Dio, non è qualcosa che accade sempre, qualcosa da dare per scontato. Non ci
sono eletti chiamati dal Signore a combattere il demonio per salvare le anime,
siamo tutti chiamati alla preghiera e a sostenere delle prove nella vita, a
combattere la tentazione al peccato per farci dei meriti con la nostra libera
scelta di perseguire delle finalità morali conformi alla Legge di Dio espressa
nei Comandamenti. Chi libera dal demonio è sempre il Signore nella sua assoluta
liberalità, nessuno ha questo potere in virtù di chissà che cosa, dipende dalla
preghiera, dal sacrificio e dalla fede, sono disposizioni personali, l’iniziativa
di liberare è sempre del Signore che risponde alle nostre preghiere, non
esistono persone elette per una particolare missione come quella di contrastare
il male, siamo tutti chiamati alla salvezza e al combattimento spirituale per
raggiungerla; dove i farmaci o la medicina non arrivano, può fare molto la
preghiera per la guarigione di una persona che soffre di certi disturbi, in quanto ci sono
mali naturali e mali di origine diabolica, i mali naturali dipendono dalla
nostra natura inferma e si curano con la scienza medica, i mali diabolici
dipendono dall’intervento degli spiriti maligni sul nostro piano della realtà, questo
restando che la preghiera può apportare in entrambi i casi soltanto dei
benefici e non ha controindicazioni, a parte il fanatismo e le cattive
attitudini di qualcuno che si prefigge scopi maliziosi, o interessi personali
presentandosi come un benefattore. A ciascuno un sano discernimento e le scelte
opportune.
✠ Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
mercoledì 13 maggio 2020
lunedì 4 maggio 2020
La dimensione nascosta e la sua eco
Joshua
era un bambino che non riusciva a comunicare con gli altri, era chiuso in un
mondo tutto suo e l’immaginazione era la sua continua compagnia, la mamma
diceva che era molto introverso ma che era buono, di una bontà compassionevole
verso gli animali e aperta al perdono, molto paziente e tollerante, non si
dimostrava mai ostile nei confronti degli altri bambini a scuola. Aveva nove
anni e le sue giornate trascorrevano tranquille con libri di storie e giochi
inventati, a scuola imparava con facilità e l’aiuto della maestra si rivelava
prezioso, anche se sembrava che dentro di sé custodisse un qualche segreto, qualcosa
che rimaneva ignoto e lontano per gli altri, a tutti talvolta dava questa
impressione. Joshua trovandosi un giorno nella sua cameretta da solo ebbe la
visita di un curioso personaggio, gli disse di essere il suo angelo custode e che
soltanto lui poteva vederlo; “Ciao, chi
sei?”, domandò Joshua e l’angelo rispose: “Sono un tuo amico ma prima tu non potevi vedermi”, “Perché prima non potevo vederti?”, “Perché non mi era consentito farlo, erano le
disposizioni del Cielo… sono il tuo angelo custode e adesso mi vedi e possiamo
parlare come fai con la mamma e il papà”. L’angelo disse a Joshua che l’avrebbe
guidato visibilmente per un tratto della sua vita e dopo sarebbe ritornato
nascosto, ma che lui avrebbe sempre potuto pregarlo e sentirlo vicino con la
fede. L’angelo guarì gradualmente Joshua dall’autismo e lo fece sensibilmente
migliorare nelle relazioni con gli altri e gli disse che avrebbe potuto avere
degli amici umani, sinceri e benevoli, con un profondo affetto nei suoi
confronti come la mamma e il papà, questi amici non avrebbero guardato ai suoi
difetti e fragilità ma l’avrebbero accettato per come è senza pregiudizi, che l’avrebbero
rispettato perché simile a loro, che l’amore è più forte di tutte le differenze
e le difficoltà. Visti i miglioramenti di Joshua in così breve tempo l’angelo
gli impose di non parlare a nessuno del loro incontro e del loro legame, gli
disse anche che se ne sarebbe andato presto ma che sarebbe stato invisibilmente
accanto a lui senza distogliere mai lo sguardo, l’avrebbe protetto e l’avrebbe
liberato dai pericoli; il suo angelo gli spiegò che per parlare ordinariamente
con gli angeli non occorrono strane macchinazioni ma è sufficiente la preghiera,
quella cristiana con le parole pronunciate con convinzione, anche quella che ci
inventiamo al momento, ma è sempre indispensabile avere molto amore; dall’altra
parte c’è sempre qualcuno che ci ascolta, un amico che ci vuole bene e a cui
possiamo chiedere aiuto, non significa alienarsi e perdere il contatto con la
realtà, è semplicemente un atto di fiducia; gli angeli non sono gli amici
immaginari che si inventano i bambini, sono delle presenze invisibili a cui ricorrere
nelle necessità e che ci sono stati messi accanto dal Signore per accompagnarci
sulla via della salvezza, per condurci in Paradiso; la loro azione benefica nei
nostri riguardi è commisurata alla fede, alla preghiera e alla conversione alla
legge morale, dipende quindi da ciascuno di noi, dalle nostre disposizioni,
dalla nostra risposta alla chiamata a vivere da figli di Dio. Non tutti
posseggono il cuore di un fanciullo per credere così spontaneamente negli angeli,
anche quelli creati dalla nostra fantasia ma c’è sempre aperta la possibilità
di pregare e di meditare sulle parole delle preghiere e di credere con serietà,
anche se il nostro angelo custode rimarrà sempre nascosto e non si presenterà
mai a noi visibilmente. Qualcuno ha detto che per credere negli angeli occorre
essere bambini, santi o un po’ folli e forse dalla prospettiva di Dio è una
grazia per una persona assennata anche adulta essere queste tre cose insieme,
bambini, santi e un po’ folli. Per convincersi dell’esistenza degli angeli vale
sempre la regola che occorre pregare, che non significa diventare matti ma
bensì maturare nella fede e che non esiste solamente questo mondo terreno così
come lo conosciamo, tanto ingiusto e cattivo, un mondo che se la prende sempre con
i più deboli e ha dimenticato di farsi domande sul senso della vita e sul
destino dell’uomo. L’angelo è una fantasia fintanto che la coscienza di una
persona ritornando sensibile non si converte alle verità di fede, non cerca di
conoscerle con lo studio della dottrina cristiana e di viverle in un cammino di
preghiera e nell’esercizio della compassione.
Preghiera all’angelo custode
O santo angelo custode, abbi cura dell’anima
mia e del mio corpo. Illumina la mia mente perché conosca meglio il Signore e
lo ami con tutto il cuore. Assistimi nelle mie preghiere perché non ceda alle
distrazioni ma vi ponga la più grande attenzione. Aiutami con i tuoi consigli,
perché veda il bene e lo compia con generosità. Difendimi dalle insidie del
nemico infernale e sostienimi nelle tentazioni perché riesca sempre vincitore. Supplisci
alla mia freddezza nel culto del Signore: non cessare di attendere alla mia
custodia finché non mi abbia portato in Paradiso, ove loderemo insieme il Buon
Dio per tutta l’eternità. Amen.
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