Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 26 agosto 2020

Silloge poetica n°056


IL MENDICANTE

Ogni cosa deve andare al suo giusto posto
nel non rassegnarsi all'inevitabile si è schiavi di un lupo
una bestia famelica che mastica dentro

Nella disperazione di non vedere più
gli occhi ciechi di un profeta vedono il destino e piangono
ho lasciato traccia nei discorsi e nel fumo

Quelle parole al vento che si disperdono
come scrivere sulla sabbia invece che scolpire un tempio
dei cantastorie raccontavano della solitudine

Cercavo nel mondo un po' di appagamento
mi affrancavo dalla disperazione mentre cantavo i salmi
era l'inverno arido della mia vita che tradisce

La compassione per le creature mi cambiò vestito
sembravo un nobile arrogante in quelle vesti preziose
non abitavo da tempo in quella casa rustica

Camminavo per le strade di una città marcia
quei fantasmi si smarrivano nelle conversazioni futili
tornavo sempre al solito posto per bere

Ogni sorso di liquore scendeva senza idee
ad ogni angolo rivedevo mia madre che sorrideva
ritrovai la via e incontrandola l'abbracciai

 

LA LEGGE DEL SOPRUSO

Ancora violenza e sangue nelle mani del mondo
quando i deboli chiedono giustizia e chi comanda infierisce
sono sciacalli che bramano la preda

Non ci sono deicidi nella città di Gerusalemme
hanno ammazzato Dio nei loro cuori per amore del denaro
la santa città si è ammantata di menzogne

Il grado del soldato si erge a padrone del pio
sono le pallottole le nuove lacrime di un mondo oramai morto
e ancora e ancora stridono gli stivali sull'asfalto

Nella forza del giusto suonano le parole oneste
si scrive su carta il diritto ma nella realtà è vanità pedante
nel fiore degli anni così muoiono i padri

Sono ebbri di sangue i cavalli dei potenti
la falsità e il doppio gioco dominano sopra i popoli
si cercano verità oltre la coltre del funereo

Guardavo cadere uomini stanchi e carichi di anni
mentre la vita dei fanciulli si spegneva perduta negli ospedali
la giustizia ha abdicato dai tribunali ed è dissolta

Doppio peso e doppia misura per molte epoche
non vedranno la luce le sante leggi che chiedono equità
siamo illusi e speranzosi in un cambiamento

 

SI COLMA DEL SIGNIFICATO

Sono alte quelle montagne che cadono nell'oceano
l'orizzonte richiama ombre scure che camminavano silenti
dal girovagare nei deserti arsi dalla notte

Videro gli occhi innocenti ampie sfumature di buio
quando la stella luminosa del mattino si eclissò per sempre
andavano lontano i sentimenti nostalgici

Anche se pioveva sangue nelle terre sconsolate
la bellezza del martirio stava su mille croci irte di spine
quando la testimonianza si faceva perseverante

Luna rossa da combattere nascosta da un velo
sono le preghiere di coloro che seminano la fede nella ragione
ma la follia dei seguaci del nulla prevale

Mi chiamava per nome l'angelo della misericordia
mentre l'angelo della morte preparava la mietitura dei giusti
nel granaio dell'agire saggio custodivano le anime

Cercavano le dimostrazioni del perché vivere
ma era la fine della vita il principio della consapevolezza
ogni preghiera era sapiente e muta

Le orme della debolezza sulla sabbia della memoria
si ergevano come statue le azioni che presagivano il risorgere
nei deboli aveva senso il rinascere alla gioia

 

SOFFIA DOVE VUOLE

Scrutavo l'abisso sordo di un cuore sofferente
mentre nel mondo si ergevano simulacri al falso e al pagano
ciascuno mieteva vittime al suo egoismo

Le acque dei fiumi si tingevano di rosso
è il sangue dei non nati offerti come olocausto al caduto
quelle acque raccoglievano le lacrime

Dove non si concedeva l'anima per l'amaro calice
rimanevano remote e inutili le domande per la veridica virtù
come foglie appassite su alberi secchi

Ogni litania veniva pronunciata a fatica
sembrava che le cantilene delle donne pie soffocassero
e il rigetto per la compassione riempisse la terra

Ad ogni sorgere del sole la rugiada sui volti
ogni discernere il male era un portare altro male nelle nubi
allora la pioggia sembrava il chiasso dei diavoli

Alla sorgente di un vento nascosto ecco lo Spirito
come una carezza benigna nelle anime solitarie e mansuete
andava dove non si sa e tornava nelle dimore pure

Questo dolce riposo che corrobora le anime
corpi che si fecero strumenti per la carità operosa e grata
la volontà di molti cambiò il suo corso

 

DEI CONFINI NEL DOLORE

Nelle lande desolate di un paese lontano
si anelava alla pace tra i rettili violenti che si mordevano
era un agire che definiva il grottesco

Si invocavano i santi per estinguere la rabbia
ma non volevano le masse rinunciare all'odio per l'odio
il malinteso di chi cercava una giustificazione

Nei paesi ricchi il divario cresceva sempre più
chi aveva tanto e molti che avevano niente e languivano
allora si alzava un grido di ribellione

Non era il desiderio del bene comune
piuttosto la ricerca del superfluo per appagare l'egoismo
ed era sempre più solo il popolo ingannato

Si accendevano conflitti per contendersi risorse
la civiltà si ergeva su un cumulo di teschi in frantumi
sullo sfruttamento dei poveri in sovrannumero

Quei materiali preziosi significavano sviluppo
mentre per chi scavava nelle miniere un pugno di riso
andava lontano e fuggiva il diritto

Ci sono luoghi al mondo dove si mangia all'estremo
altri luoghi sono abitati da persone che vivono grandi carestie
è un mondo disfunzionale e belluino

 

A NOI RIMANE L'ANIMA

Gli occhi spenti del povero sui sassi inerti
le sue mani sporche di terra che chiedono un po' d'acqua
con le vesti logore che parlano umiliandosi

Ci sono rughe in quel volto provato
il dolore di chi non ha niente e si sente vicino alla morte
un cuore piagato da anni di solitudine

L'indifferenza di chi passa accanto senza lacrime
poi quel pietismo di gente che si è convinta di essere giusta
ma non vuole toccare le piaghe del martirio

Chi come Dio grida l'arcangelo vilipeso
il cuore batte ore interminabili sotto le pietre di quel muro
la caligine dell'estate e la puzza di sudore

La fredda maestà di chi si rivela turpe
disprezza il povero Lazzaro sotto ogni sua ipocrita mensa
è il freddo di chi nasconde l'orgoglio sotto la maschera

Quando l'abbraccio di un uomo che ama
toglie il niente a quel corpo offeso dalla dea mammona
e le reti della solidarietà raccolgono pesci

Ancora un giorno e sarò andato via per sempre
non importerà a nessuno se non al crematorio che attende
e il fiore del male sulle ceneri derise

 

LE SEMBIANZE DEL NULLA

Un corvo danza nel cielo deturpato di pioggia
le tetre spirali dell'ignoto attentano alla credulità dei semplici
e la nebbia autunnale incombe sugli occhi

Ci sono ombre scure che vagano nella notte
mitigano quegli spettri che nella mente provocano paure
ansie di un passato fatto di memorie sepolte

Nel mentre delle vite insulse accusate di perbenismo
ipocrite come l'insulto ai nuovi emblemi dell'ateismo dominante
vuoto sempre presente in una società decadente

Sempre più radicate le volontà deicide
nel grembo delle madri è il luogo pericoloso per la vita
dove nasce il desiderio di smarrire il senso

Sopra il cielo delle città volano i pensieri del male
passano da oriente a occidente verso un lugubre tramonto
da uomo a uomo nell'eremo degli dei

Ancora un po' e l'anima troverà riposo
nei cimiteri oltre la collina dell'immaginazione senza morale
fino a trascendere il mondo dei divoratori

Sempre in quei cimiteri fino alla sera rosseggiante
risorgeranno dai meandri di una terra intrisa di fornicazione
le schiere degli stolti illusi dalle religioni

 

CONDURRE ALLA VITA

Gli alberi della foresta nera parlano al cielo
non ci sarà mai perdono per coloro che calpestarono l'amore
nella selva ci sono lupi famelici che girovagano

Oltre al bel volto di tua madre giovane
quello delle donne offese nel loro femminile chiarore
come la luna nel cielo dalle stelle spente

Qualche volta una donna mi carezzò il viso
un gesto consolatore per chi ha visto vilipendere il femmineo
un cuore grande come quello di una madre

Nel cuore di ogni madre ci sono le sue lacrime
quelle lacrime versate per un figlio o una figlia che fuggono via
le calamità della vita dividono gli affetti come lame

Quelle madri a cui l'osceno peccatore nega il diritto
sono donne e come sorelle che ci accerchiano con l'osmosi
loro cullano senza il velo della verginità e sospirano

Eccole le donne che nutrono i bambini al seno
viaggiano nei sogni e nei desideri di padri prossimi all'anima
mia madre non ha chiesto chi fossi per amarmi

Sempre sole con le doglie del parto e la nascita
chi è donna è madre e comunica la vita assieme all'Onnipotente
la Sapienza che è l'amore che scende da ogni donna

martedì 25 agosto 2020

Silloge poetica n°057


LE PAROLE PERSE ALTROVE

Come bufera sulle scoscese rocce della montagna
la pietra è il cuore del condannato offeso dall'aria impetuosa
quelle parole di persone senza cuore che feriscono

Talvolta è la parola cattiva a suscitare le lacrime
ma il dolore rimane nascosto e si vive da soli e non finisce
chi piange per quelli che si amano e chi per la sensibilità

Non ci sono molte alternative alle lacrime di coloro che amano
se si ama si piange e questo è il segno della nostra umanità vera
quando si piange dentro l'anima è come il filtrare della luce

Ancora qualche ora di sonno e mi sarò ritemprato
non dormo per l'angoscia di perdere le persone che amo
leggo dove capita per distrarmi e loro sono nei dettagli

Quando piangevo da bambino era per mio nonno che vidi morire
guardai il crocifisso appeso nella mia camera e dissi perché adesso
fai qualcosa gli dissi ed anche che non era giusto così presto

Ma quel crocifisso era mio nonno e le persone amate silenziose
non me ne accorgevo perché l'egoismo così stolto mi toglieva la vista
è proprio mio nonno quel Gesù che mi lascia e va in Paradiso

Quando ami una persona vorresti fosse immortale e presente
ma la morte è più forte del nostro abbraccio e le sue ali portano lontano
le parole di chi ho amato sono nel mio cuore e con loro le persone

 

LA FORNACE DELLE ANIME

Nell'abisso dove ardono i reprobi
alzano le urla le fiamme di un odio imperituro
nebbie silenti coprono il rimorso

Guide cieche che guidano altri ciechi
nel baratro del nulla che si erge sopra le membra d'argilla
forme opache si agitano nelle tenebre

Come fiori appassiti nel giardino dei morti
lugubre antro dove si spegne la speranza nella vita
non ci sono porte che aprono la fuga

Riescono oscure le bramosie della carne
niente di così perfido come l'odio che anela all'odio
fantasma del passato che danza il presente

Questa lenta agonia rammenta l'amore
un amore rifulge oltre la coltre delle nubi cerimoniali
è il sigillo di un demone antico

Viviamo senza sapere dove andremo
la verità negata di menti neglette oramai rinnegata
c'è derisione per l'altrui compassione

Senza l'amore si spegne la vita
e persone sempiterne muoiono ancora e ancora
è un canto questo fuoco immortale

 

LE OMBRE DEL VESPERO

Un pensiero viaggia per le strade
è il ricorrente anelito alla libertà che vuole parlare
troppo silenzio ha nascosto la verità

Ci sono grandi ideali calpestati dall'interesse
la vita è dimenticata nelle rovine di città nuove e antiche
quando volava alto il desiderio dell'alba

Ancora si aggira il lupo affamato
gli agnelli cercano rifugio nel loro pastore benevolo
il sangue degli innocenti sporca mani empie

Questo cuore ferito rigurgita angoscia
è un canto rotto dal rumore ferroso delle coscienze
corazze che disprezzano dure come l'acciaio

Notte oscura dove i fantasmi si estinguono
nel virulento morbo di sentinelle attente alla lussuria
sembra ovunque il chiassoso mordersi

Langue la terra dalle grida di gelide paure
si riconoscono i passi di coloro che abbiamo amato
trascorrono le ore ignare del lieto meriggio

Vinti sono i sovrani del celeste empireo
non ci sono che macerie dove si ergevano le forti mura
e le anime dei giusti nei campi elisi

 

QUESTO NOSTRO NEMICO

Le strade deserte e il cuore in apprensione
dall'oriente un demone invisibile ha invaso il mondo
si muove nell'aria nascosto e senza voce

Ci sono luoghi senza la pioggia o il vento
luoghi dove zone in cui l'inquinamento si è allontanato
dove le persone si tengono distanti

Ma il demone continua la sua corsa cattiva
e la medicina per sconfiggerlo è ancora sconosciuta
senza la paura non sappiamo chi siamo

Quello che da soli non possiamo superare
insieme saremo capaci di annientarlo per la vita comune
senza scrupoli e responsabilità siamo perduti

Questi eroi che combattono un mostro letale
che se la prende soprattutto con i più deboli ed esposti
hanno consacrato l'esistenza nel servizio agli altri

Con una coscienza che si pone delle regole
quando sono condivise da tutti e per il bene comune
il demone invisibile vedrà la sua capitolazione

Siamo in una società corrotta e questo è l'epicentro
un demone si è generato chissà da dove nemico dell'uomo
ma l'umanità che ama c'è ancora con la sua volontà

 

LE OMBRE DEL DESTINO

Ci sono cose che non vorrei sapere
oltre i muri del disordine e dell'indifferenza
non ho altra via per capire

Seguo quelle folgori nell'orizzonte vitreo
quello sguardo assente di donna senza futuro
nei meandri della desolazione sospiro

Non c'è una ragione in più per amare
senza il tuo cuore nel mio che batte e ribatte
ancora poco e mi perderò nel nulla

Sentieri ripidi verso mete lontane
nel tuo pensiero rivedo le cose che furono
e piango ansimante di vuoto

Furono costruite dimore eterne
nell'immortalità promessa da divinità estinte
non ho ancora colmato la misura

Quei fanciulli ridevano nell'ignoto
adesso li vedo nei miei sogni andare raminghi
non ci saranno altre visioni

Nella mia mente fuggono le sentenze
ho riprovevole vergogna per i miei secoli distrutti
questo destino con cui muore la civiltà

 

A META' DEL VIAGGIO

Quella danza che sottrae forza alla vita
decidere se sia il caso di abbandonare le vicissitudini
andandosene come se nessuno mi conosca

Trovare una porta dell'anima aperta
perdendo l'unico bene che si possiede a denti stretti
vincere la paura con l'abbandono fiducioso

Ho cercato nelle pareti della mia stanza
una fessura che desse sul crepuscolo fuori di qui
ma ho trovato soltanto dei rossi mattoni

Viaggiare con l'immaginazione nel cerchio
questo simbolo che porta il significato dell'imperituro
sono grandi i pensieri degli atei senza luce

La malinconia vincola il mio cuore al cielo
sento rivolgermi parole di conforto e di aiuto da dentro
quando oramai il nulla si è fatto sentire

Andare per le vie della perdizione e credere
convincersi che il dubbio sia tra i peccati il più servile
se dubito della mia vita ho dinanzi me stesso

Detesto quei rimorsi che non riesco a estinguere
qualche persona mi ha amato con le sue preghiere
ed ora prego sperando che qualcuno ci sia

 

CON LA PARVENZA DEL DIVERSO

Quando i tuoi occhi diventeranno i miei occhi
e le tue gambe incontreranno le mie camminando
allora i nostri cuori saranno un solo cuore

Nel procedere insidioso dei desideri
avevamo dimenticato la prossimità che ci rende umani
lasciavamo al caso le parole e le emozioni

Ero giovane di una giovinezza smarrita
placavo la sete di relazioni con un intenso vociferare
parlavo a me stesso e mi ascoltavo

Nel fiume che sorge su quel monte lontano
i pescatori catturavano le nostre vite oltre la cascata
noi diventavamo sordi in quell'acqua nervosa

Qualcuno guardandoci ci notava anomali
di una diversità che non fa paura ma che ci interroga
sentivamo venire meno il rispetto

Ma noi osservavamo le differenze con l'altrui peso
ci notavamo fuori dal gregge ed estranei a una comunità
l'amore vicendevole dava la giusta misura

Vivevamo per l'altro accanto a noi sorreggendoci
non facevano paura quelle giornate spese per aiutare
e alla fine ci sentivamo ancora felici

lunedì 24 agosto 2020

Silloge poetica n°058


QUANDO TERGI UNA LACRIMA

Non c'è nulla che ti cambia quanto la sofferenza
il tempo è il suo sentiero che perdi se decidi di diventare cattivo
quando condividi impari ad amare anche nel disagio

Dopo il momento della prova essa diventa il maestro
quella croce non è più un peso gravoso ma un giogo soave
quando impari ad amare è perché hai condiviso le lacrime

Nessun cuore compassionevole nasce per un nulla
ma per aver portato su di sé il dramma e l'angoscia oscura
sono le piaghe del dolore e i frammenti del cuore

Ho guardato molta gente e la nobiltà di carattere è dire sì
accettare la volontà di Dio come norma del proprio getsèmani
è la norma di ogni autentica preghiera cristiana

Quando sai piangere per una persona o una creatura
le tue lacrime si mescolano alle lacrime di Gesù che soffre
sono le vostre lacrime per coloro che toccano un abisso

Non siamo poi così soli nell'avvicinare chi piange
c'è chi piange da anni e non vede uno spiraglio di luce
sentendoci vicini a loro qualsiasi cosa possiamo è amare

Non ci sono nemici spietati siamo tutti fratelli e sorelle
sono caduti i muri e si scorgono i volti e le lacrime e gli sguardi
non dobbiamo diventare cattivi ma accarezzare il prossimo

 

L'ESTERIORE E' UN PO' SVANIRE

Su quelle placide acque danza il vento
ribelli a ogni diniego le farfalle sfiorano la superficie
nel sereno di un giorno che passa lento

Nei campi l'erba profuma di selvatico
non ci sono molte tradizioni a cantare la bellezza fugace
tutti vogliono fermare il tempo che si protrae nel tempo

Quel volto sogna di luoghi incantati
una ragazza che libera si nasconde sotto il cielo azzurro
un cuore innamorato della bellezza del creato

Non ci sono stagioni ma il firmamento eterno
fuori dal mondo si delineano i destini di persone benevoli
tanto è il mare all'orizzonte quanto l'anima all'ignoto

Ho cercato di innamorarmi spesso per essere felice
non mi sono mai accorto dell'amore di Dio così grande
l'ho trovato nel creato e nella compassione

Quei simboli religiosi sono i tratti che ci rassomigliano
oltre quel che sembra c'è la vita e non il nulla insensato
ho pregato per toccare un cuore amante e sincero

Negli altri c'è il significato che spiega a me stesso
rispondendo con la comprensione mi sono sentito amato
la vita è così buona e la sua radice è nella vita


IL VIAGGIATORE TRA LE SPINE

Ci sono tragitti da percorrere a piedi che durano mesi
si cercano solide basi per costruire la durata dei tempi
anche se la brevità della vita induce a riflettere

C'è sempre qualcuno da incontrare che porta consolazione
è un po' l'ordine nuovo di un mondo che passa e non ritorna
come la marea che la forza della luna fa crescere e calare

Tra molti rovi spinosi il cammino è arduo per chi cerca risposte
ma meglio cercare che accontentarsi di restare fermi in un luogo
dentro le morti di amici lontani ecco il passato che veglia

Andare tra terre che si incontrano desolate e semplici
viaggiare per comprendere l'umanità a cui apparteniamo
e sempre tra rovi spinosi come la corona del Cristo

Non sappiamo dove porta il cammino ma possiamo sperare
nelle pianure ci sono bestie cattive ma anche angeli benevoli
tanti ostacoli che con l'ingegno superiamo per aiutarci

Viaggiamo sotto un sole che ci tende la mano
ci dice che vuole condurci fino alla vetta di un alto monte
è difficile salire ed è anche faticoso ma confortante

Ancora ci ritroviamo all'inizio del nostro cammino
è un continuo ricominciare tra cadere e rialzarsi e procedere
quello che ci attende oltre l'orizzonte è il giorno per giorno

 

NELLA CASA E QUELLA SUA PORTA

Vivo in una casa con una taverna e una mansarda
da sistemare con rivestimenti e legno a vista
nella mia stanza c'è spazio per un micromondo circolare

Dentro la mia casa senza porta ci sono diverse persone sensibili
alcune sono fatte di carne e ossa come me
altre sono invisibili ma non vivono in un mondo fantastico

Le persone che non si vedono si pensano
allora pensandole e pregandole eccole proprio accanto a me
non mi parlano a voce perché è impossibile

Le persone nella mia stanza in taverna sono buone
comprendo il loro amore nei miei confronti
desiderano che io sia giusto e mi comporti saggiamente

Se con le orecchie ascoltassi per davvero le loro voci
allora sarei preda delle allucinazioni e il rifletterle un delirio
ma loro vivono dentro le parole della preghiera

La mansarda è spoglia e piena di tele di ragno
la si potrebbe rendere abitabile e la trave maggiore è alta
si cammina in piedi e verso le pareti ci si deve sedere

Un luogo è sotto il livello del terreno e l'altro è in alto
sono due luoghi che hanno un significato e nascondono segreti
dentro questi luoghi ci sono delle dimensioni

La casa è un universo e c'è posto per i vivi e per i morti
abitandola non ho paura perché conosco il suo vero profondo
è come l'inconscio abitato da chimere e idee simboliche

Quando sono solo e guardo al Signore che mi scruta
mi trovo alla presenza di un Cuore che mi ama con desiderio
su quel Crocifisso scorrono anche le mie lacrime

Non saprei dire se lassù in Paradiso vogliono anche me
come all'inferno coloro che guerreggiano per la mia anima
ma la mia anima è di Cristo e della santa Vergine

 

QUESTO GIORNO CHE PASSA

Andare per una strada e provare paura e angoscia
l'odio che diventa come materia oscura e disperante
sotto un sole tenue d'inverno senza luce

E' questo nuovo procedere delle fasi e del negare
la coltre di nubi che protegge la fragilità dei sensibili
niente è più perspicace dell'animo dolente

L'orologio segna le tre della notte ed è morte
ancora qualche ora e saranno le tre per il Crocefisso
è poi domenica e ancora una nuova alba fredda

Certi viandanti cercano sempre di scoprire la strada
quella giusta se la portano dentro senza mai saperlo
vedevano i sassi sul selciato e inciampavano giù

Soltanto un'altra ora di tragitto a piedi
il tempo sembra scandire le parole e tutto si ferma
dove c'erano le ombre sopravviene la luce

Gli alberi d'inverno riposano gelidi e imperturbabili
senza messaggi di antiche volontà che sembrano pensare
sono stanchi e l'aria accarezza i loro rami

Quei tronchi forti e alti sostengono il cielo
non cadono gli angeli ma gli uomini con i loro affanni
tante lacrime che salgono come linfa ibernata

 

GUARDARE OLTRE L'ORIZZONTE

Sulle alte montagne volano le aquile perdendosi
sembra che il sole piova rugiada nel mattino dei risorti
non c'è speranza per un mondo violento

Dedicano pagine di compunzione gli acerbi scrittori
quella letteratura è un rimprovero per i prosatori rassegnati
non c'è vita dove si è abbandonata la via dei giusti

Prologo inaspettato di chi vede avanti la perdizione
coltivare quelle parole nel cuore esasperato da tante vanità
non trovare niente che beatifichi il presente

Sono fuorviate le coscienze che non credono
convincersi di chi siamo e dove andiamo è il primo Vangelo
non c'è verità per lo stolto che non si accorge

Ed ecco le montagne con il loro limite superato
quelle vette sono senza elogio da parte dei colpevoli
è un orizzonte senza valori e senza cielo

Anche se ricerchiamo un significato esso ci sfugge
non abbiamo altro bisogno che sentirci amati e vivere per gli altri
l'illusione della felicità la cerchiamo nell'assurdo

Alle schiere degli angeli interessano le anime in Paradiso
invece ai demoni dell'inferno soltanto il desiderio di bestemmiare
quello che appartiene alla volontà è Dio o il nulla

 

OGGI E ANCORA GUERRE

Queste guerre combattute dalla viltà e dal bieco interesse
il mondo porta in sé teatri di morte dove gli indifesi sono uccisi senza pietà
non c'è una sola battaglia giusta ma sangue che si spegne

Nelle grandi battaglie ci sono soldati forti e valorosi
sulle strade delle città distrutte sangue spento di popoli schiavi
non c'è guadagno nelle battaglie ma delirio fratricida

Ogni giorno cadono bombe dal grande costo in denaro
sulle case della povera gente considerata a tradimento ostile e pericolosa
perché costoro non sono i nemici ma i miseri del mondo

Vivono con pochi dollari al giorno e sognano di volare via
chi li uccide ha il suo fucile che ne vale tanti di più e spara ancora odio
questa gente inerme non compie atti di aggressione

Quel terrore che scorre nelle loro vene senza violenza
sono le lacrime versate per il dolore e sapere di non poter scappare
combattiamo e non si tiene conto della vita che chiede aiuto

Allora in tanti fuggono dalla loro patria e sognano di trovare riparo
vanno lontano per sfuggire alla bocca dei leoni e trovare un futuro di pace
c'è chi resta ma non combatte e invece tenta di sopravvivere

Ma la vera battaglia è con la paura e con il lutto
le persone che amano muoiono presto e gli orfani disperano nella polvere
con la guerra tutto è finito e vincono quelli che hanno il denaro