Quello
che ci allontana dal peccato ci protegge dal maligno, non si devono temere gli
interventi straordinari dei demoni ma si deve avere più paura del peccato. L’attività
ordinaria del demonio consiste nel tentare l’uomo al male per separarlo dalla
grazia di Dio e farlo cadere nella colpa, la società è cattiva per colpa degli
uomini che aprono al diavolo la porta del proprio cuore e non per un’attività
diretta degli spiriti del male. Dai frutti si conosce la pianta e non è difficile
accorgersi di come certe persone cadono sotto l’influsso dei demoni, la cartina
di tornasole è il peccato e i vizi che lo veicolano. Per proteggersi dal
diavolo si deve evitare di commettere dei peccati, si devono osservare i
Comandamenti, si deve pregare con continuità in modo tale da esprimere la fede
e riuscire a rispondere a tutte le situazioni che incontriamo nella vita con la
carità. Un atto di carità è perdonare chi ci offende ma anche pregare per gli
altri, pregando per gli altri si fa del bene e si adempie al Comandamento che
ci suggerisce di amare il prossimo. La mentalità che condiziona il nostro modo
di sentire gli altri è quella corporativa, esclusivista e settaria, l’amore
invece non conosce muri e gradi di separazione. Il Signore ci insegna che tutti
meritano di essere amati e considerati con rispetto, anche coloro che sbagliano
o hanno cattive inclinazioni; il Signore ci suggerisce di pregare per la
conversione di coloro che vivono nel male e di non desiderare il male per
nessuno; queste dinamiche interiori fanno paura al demonio e ne allontanano la
presenza vanificandone l’azione nociva. Il diavolo tenta al male e se una
persona cede con la sua libera adesione diventa per così dire una proprietà dei
demoni che senza accorgersene e rendersene consapevole usano, strumentalizzano.
Il male segue un movimento simile all’effetto domino perché i demoni tendono
per natura sempre al peggio, quanto più si radica il peccato in una persona
tanto è più difficile che si liberi dalle catene del male, anche il tempo gioca
un ruolo decisivo in questa discesa verso l’abisso più profondo. Occorre
pregare per uscire dall’indurimento del cuore, occorre che qualcuno preghi. La
preghiera è la medicina, con la preghiera ha inizio il cammino di conversione,
con la preghiera si persevera nella grazia, con la preghiera si guarisce
interiormente, non c’è vita di grazia e di comunione con Dio senza la
preghiera. Se si contraggono mali di carattere malefico occorre la
collaborazione della vittima per ottenere dal Signore la liberazione, senza
metterci del proprio non si ottiene niente, occorre quindi incominciare dalla
preghiera personale e dall’assiduità alla preghiera. Quando l’anima riconosce i
propri peccati e si pente prendendone le distanze è una rinascita spirituale,
si devono tagliare i ponti con ogni genere di peccato per potersi liberare dal
male e dagli spiriti del male. “Dio che
ti ha creato senza di te, non può salvarti senza di te”, scriveva sant’Agostino.