Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

venerdì 19 ottobre 2018

La civiltà al crepuscolo e quella nascente

La società occidentale non ha ancora perso del tutto le basi del suo umanesimo, nonostante abbia attraversato un ventesimo secolo dell’attuale era cristiana a sfavore delle sue più nobili aspirazioni etiche e civili, queste basi sono addirittura precedenti al cristianesimo in quanto affondano le loro radici nella cultura latina ed ellenica. La democrazia è partecipazione del popolo alla Legge e al governo della nazione, ma nella realtà i cittadini sono sudditi di un potere egemone che li vessa e li asservisce a un sistema sovrano dove quei fondamenti della libertà sono conculcati da ragioni più o meno chiare e sempre dall’arroganza di classi dominanti e apparati istituzionali che negano il diritto e il suo esercizio. Lo Stato è una macchina antropofaga che non esercita il ruolo di mediatore tra il diritto e la Legge, ma che rende ogni giorno sé stesso artefice della sua decadente inclinazione a togliere forza all’esercizio delle libertà e dei doveri nei suoi confronti, quella forza è la matrice dell’ordine costituito e dei legami tra cittadini e istituzioni. Nella Costituzione italiana si legge che il popolo è sovrano, è il popolo che elegge la sua classe dirigente e gli amministratori nelle innumerevoli sedi del nostro sistema così complesso e articolato, forse la decadenza della civiltà occidentale va ricercata nell’incapacità di amministrare la cosa pubblica da parte di coloro che per mandato detengono in un certo periodo di tempo e non oltre il potere decisionale. Non sono responsabili gli elettori che esercitano quel dovere sommo di dare alla Patria dei governanti degni, è lo stesso sistema che non garantisce persone che siano al di sopra di ogni sospetto e competenti in rapporto a quello che sono chiamati a fare per il sistema Paese. La politica è decadente e non lo Stato, la gente che agisce capillarmente nei vari ambiti del sistema è competente, dal lavoro all’istruzione, dalla giustizia alla sanità, malgrado le amministrazioni in linea con la decentralizzazione e i governi locali, siano in parte cancerose e da rinnovare, a causa dell’individualismo e della corruzione. Mancano le motivazioni all’esercizio delle proprie funzioni e del proprio ruolo, ma sono tante le persone che per coscienza esercitano bene quello che hanno conquistato con anni di studio e di esperienza. Lo Stato non è il nemico dei cittadini o dei cittadini svantaggiati, siamo noi ad essere lo Stato nella posizione in cui ciascuno si trova a svolgere un compito assegnatogli dal caso e dalla necessità, o dall’essersi meritato più o meno consapevolmente un certo ambito di attività, o meglio dall’esservi predestinato dalle scelte e dall’impegno. L’unica cosa necessaria affinché tutti vivano decentemente e in pace è un rinnovamento morale e delle motivazioni valide che portino una persona a comportarsi in modo lecito e non a danno degli altri cittadini. Sono le persone che debbono cambiare, non tanto le leggi o le normative che regolamentarizzano il vivere civile, la cultura e l’economia. Le fondamenta che ci hanno tramandato i nostri avi sono nascoste proprio in una continua battaglia etica per l’affermarsi di un nuovo codice di condotta, che stia al di sopra della Legge stessa e di cui senz’altro ne è la causa efficiente. E’ l’uomo che necessita di un cambiamento e di aderire a un progetto che lo renda veramente umano e capace di umanità, questo cambiamento inizia dalle scelte del singolo e come lievito agisce nella pasta facendola fermentare, modificandone la grandezza, cambiando le sue qualità naturali, da dura a malleabile, da cattiva a buona. Senza l’amore al bene non ci sarà mai un autentico progresso, ma soltanto la ricerca del soddisfacimento delle fami egoistiche. Quando cambieranno le persone e in particolare le nuove generazioni, si potrà sperare in una società migliore e giusta, si potrà sperare in un avvenire di pace e di benessere per tutti.

sabato 6 ottobre 2018

Halloween è una festa pagana

Tra qualche settimana è la festa dei Santi e dei defunti, alcuni pensano già ad Halloween una festa pagana e carnevalesca del mondo anglosassone giunta qui in Italia e in altri paesi, per tanti sarà un motivo per divertirsi e celebrare la paura dell’ignoto, Halloween la intendo così. Senza dubbio è una festa di cui potremmo benissimo fare a meno, qualcosa che non appartiene alla nostra cultura e alla nostra storia. Cade la notte tra l’ultimo giorno di ottobre e il primo di novembre, questa festa ha poco senso per chi è cristiano e credente, qualcuno ha pensato addirittura di considerarla come la festa del diavolo e dei suoi congregari. Penso sia un gioco per esorcizzare la morte e il suo mistero, i personaggi di fantasia che la caratterizzano sono fantasmi, mostri, vampiri, zombi e altro… insomma tutto quello che è diverso e oscuro e che ci spaventa. Halloween è una festa in maschera e nei paesi occidentali che vivono di idolatria e consumismo è diventata parte di quel mondo assurdo dove anche la più piccola occasione può diventare un espediente per fare soldi e per lasciarsi andare alla gioia goliardica. Non ho paura di Halloween, sono convinto che sia una sciocchezza come la teoria del gender, oppure come il materialismo o l’edonismo, addirittura come l’ateismo. Il diavolo è una presenza reale nella vita delle persone e nella società, la sua attività è quella di tentare l’uomo al male per portarlo via da Dio, il suo scopo è prendersi le anime, Halloween come molte altre cose è anche un modo per distogliere la coscienza della gente dalla fede cristiana e dalla preghiera. Halloween non serve a dare un senso alla vita, serve soltanto a non pensare per sentirsi felici. Nella notte di Halloween agiscono persone che deliberatamente stanno dalla parte del diavolo, persone che commettono nefandezze o meglio reati, praticando il culto del diavolo. E’ da idioti rendere culto al diavolo perché ci odia e non è una creatura umana, ci vuole male quindi perché servirlo? Per ottenere che cosa? E’ un grande inganno da cui ci si sottrae ritornando alla tradizione cristiana e ai misteri della nostra fede, dedicandosi con assiduità alla preghiera cristiana da soli o in una comunità. Noi ricordiamo coloro che sono morti perché sappiamo che non sono svaniti nel nulla, che ci sono ancora e nei nostri cuori, in quanto li abbiamo amati, e in Paradiso dove pregano per noi. Non Halloween ma la vita dopo la morte, l’anima immortale e l’amore di Cristo per ciascuno di noi, non qualcosa di tenebroso e insensato, bensì qualcosa di positivo come la vita da desiderare.

Preghiera

La Tua gloriosa Risurrezione porti oh Signore la mia mente e il mio cuore a considerare la vita un cammino verso il Tuo Regno di santità a cui hai chiamato ogni persona creandola dall’Amore della Tua Eternità, facendola partecipe della Tua stessa Vita; oh Signore, Gesù benignissimo, rendimi capace di considerare la morte l’ingresso alla vera Vita in comunione con Te, poiché la vita terrena non è tolta, ma trasformata nell’adesione alla Tua chiamata alla salvezza. Amen.