Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 20 giugno 2018

La nostra maturità

Ci sono veramente due fasi nella vita, l’immaturità e la maturità? Sono due fasi che si susseguono come una legge o una costante fisica? Oppure nella persona convivono stati piuttosto che fasi che si alternano, lo stato della giovinezza e lo stato dell’adultità, o lo stato della spensieratezza e lo stato dell’angoscia. Se si tratti di stati che concernono la mente o fasi che determinano il cambiamento, sinceramente è difficile da definire. Quando una persona conosce la misura della vita, il suo progresso e il suo andamento, quello che determinano le scelte, il buono o il cattivo, forse c’è speranza che sia maturata o che accenni a maturare. La maturità del corpo non è la maturità spirituale, si può essere grandi e al contempo miseri o viceversa, si può essere piccoli e al contempo molto ricchi. Non sono mai maturato veramente perché in me coesistono un anelito alla semplicità e la consapevolezza della bruttura del mondo, forse maturare significa essenzialmente adeguarsi al mondo, conformarsi alla sua bieca mentalità. C’è chi rimane bambino e pur provandoci sempre non riesce ad assimilare tanta sporcizia, è il destino di tanti ma è anche una benedizione, perché Dio si rende prossimo degli infanti spirituali e dei moralmente retti. Non ci sono tante virtù che esigano la maturità, si può essere un po’ scemi e avere buon cuore, si può anche essere cattivi e intelligenti tanto da guadagnare ingenti patrimoni, avere successo ed essere venerati come individui di grande valore, ma la solitudine è sempre in agguato per ghermire l’anima degli arroganti e dei superbi. Non sono maturo perché credo che l’amore per gli altri sia una grande forza, se fossi convinto che la violenza disegni i confini degli Stati e delle proprietà, sarei maturo per il principe di questo mondo ma reprobo per il Principe della pace; non si possono fare delle scelte senza la maturità, fare delle scelte è qualcosa che coinvolge la volontà; si può sempre scegliere senza la maturità, ma non si riuscirà a dare un volto bello alla propria vita, sarà insoddisfacente. Alcuni si perdono dopo la maturità e non riescono a trovare la propria strada, non è così facile guadagnarsi un posto nella società, occorrono la capacità e il merito, occorre anche l’aiuto degli altri, non si può fare a meno di chi ci circonda. Nessuno è solo in un mondo popolato da innumerevoli creature viventi, rendersene consapevoli ci struttura come persone mature e ci protegge dalla disperazione, senza accorgersi che gli altri ci sono siamo come foglie danzanti portate dal vento. E’ un sano esercizio quello dell’altruismo, se non ci fosse l’altruismo al mondo esisterebbero soltanto persone immature, persone sciocche con un ego grande quanto una montagna. La maturità è una cosa buona ma bisogna conquistarsela, ci vogliono impegno e fatica, ci vuole creatività. Quando incontriamo una persona matura la riconosciamo subito, non ci chiede nulla e piuttosto si offre per donare, ma donare che cosa? Una parte della sua anima che nutre la nostra, una parte del suo bagaglio di esperienze e di idee, una parte di sé che ci completa. Sarà forse l’amore sponsale? O l’àgape cristiana? Poco importa perché dove si riconosce la dignità delle altre persone, c’è sempre un grande esempio di maturità e di risposta positiva alla vita.