Ci sono
veramente due fasi nella vita, l’immaturità e la maturità? Sono due fasi che si
susseguono come una legge o una costante fisica? Oppure nella persona convivono
stati piuttosto che fasi che si alternano, lo stato della giovinezza e lo stato
dell’adultità, o lo stato della spensieratezza e lo stato dell’angoscia. Se si
tratti di stati che concernono la mente o fasi che determinano il cambiamento,
sinceramente è difficile da definire. Quando una persona conosce la misura
della vita, il suo progresso e il suo andamento, quello che determinano le
scelte, il buono o il cattivo, forse c’è speranza che sia maturata o che
accenni a maturare. La maturità del corpo non è la maturità spirituale, si può
essere grandi e al contempo miseri o viceversa, si può essere piccoli e al
contempo molto ricchi. Non sono mai maturato veramente perché in me coesistono
un anelito alla semplicità e la consapevolezza della bruttura del mondo, forse
maturare significa essenzialmente adeguarsi al mondo, conformarsi alla sua
bieca mentalità. C’è chi rimane bambino e pur provandoci sempre non riesce ad
assimilare tanta sporcizia, è il destino di tanti ma è anche una benedizione,
perché Dio si rende prossimo degli infanti spirituali e dei moralmente retti. Non
ci sono tante virtù che esigano la maturità, si può essere un po’ scemi e avere
buon cuore, si può anche essere cattivi e intelligenti tanto da guadagnare
ingenti patrimoni, avere successo ed essere venerati come individui di grande
valore, ma la solitudine è sempre in agguato per ghermire l’anima degli
arroganti e dei superbi. Non sono maturo perché credo che l’amore per gli altri
sia una grande forza, se fossi convinto che la violenza disegni i confini degli
Stati e delle proprietà, sarei maturo per il principe di questo mondo ma
reprobo per il Principe della pace; non si possono fare delle scelte senza la
maturità, fare delle scelte è qualcosa che coinvolge la volontà; si può sempre
scegliere senza la maturità, ma non si riuscirà a dare un volto bello alla
propria vita, sarà insoddisfacente. Alcuni si perdono dopo la maturità e non
riescono a trovare la propria strada, non è così facile guadagnarsi un posto
nella società, occorrono la capacità e il merito, occorre anche l’aiuto degli
altri, non si può fare a meno di chi ci circonda. Nessuno è solo in un mondo
popolato da innumerevoli creature viventi, rendersene consapevoli ci struttura
come persone mature e ci protegge dalla disperazione, senza accorgersi che gli
altri ci sono siamo come foglie danzanti portate dal vento. E’ un sano
esercizio quello dell’altruismo, se non ci fosse l’altruismo al mondo
esisterebbero soltanto persone immature, persone sciocche con un ego grande
quanto una montagna. La maturità è una cosa buona ma bisogna conquistarsela, ci
vogliono impegno e fatica, ci vuole creatività. Quando incontriamo una persona
matura la riconosciamo subito, non ci chiede nulla e piuttosto si offre per
donare, ma donare che cosa? Una parte della sua anima che nutre la nostra, una
parte del suo bagaglio di esperienze e di idee, una parte di sé che ci
completa. Sarà forse l’amore sponsale? O l’àgape cristiana? Poco importa perché
dove si riconosce la dignità delle altre persone, c’è sempre un grande esempio
di maturità e di risposta positiva alla vita.