Che gran caldo
zampilla l'acqua alla fonte
mi bagno il volto
Notte tranquilla
nel campo il frinire del grillo
domani forse verrà
Un panda seduto
la canna di bambù si flette
forza salubre
Afa di giorno
albero dai frutti rossi
il cardellino si ciba
Nella sabbia ferma
luna che corre lontano
alta marea
Il tuo volto mesto
sullo specchio oramai infranto
visione immortale
Eco di barbarie
è infamare l'altrui dignità
le parole corrose
Lacrime confuse
le gocce d'acqua cadono
quel che è nascosto
L'animo sofferente
liscio come marmo lavorato
ecco prende forma
Come quel carattere
duro è il guscio della noce
ma si frantuma
Nei boschi tinteggiati
le foglie cominciano a cadere
l'aria è senza vita
Si alza cupa l'alba
sui tetti si posano le cornacchie
pioviggina ovunque
Spunta dalle mattonelle
l'erba oramai arsa dal diserbante
seccata senza più linfa
Le campane rintoccano
suona la preghiera della sera
cani che latrano
Calura a metà giornata
la lucertola corre sui sassi
ombra fuggevole
La città trema
le fazioni hanno armi stolte
fuoco e non calma
Non c'è clemenza
un nero rancore maturato
volge alla notte
Fugge la pace
paura nel volgersi dietro
la violenza turba
Vinta è la loro vita
umana bilancia dei dolori
equa o falsa
Scruto negli occhi
la guerra è senza cielo
voce infranta
Solito sogno
nevischio che prelude
non c'è vento
Nel vaso d'argilla
agrifoglio dalle bacche rosse
buon auspicio
Bianco è l'albero
il muschio sulla roccia
velo di foschia
I tetti carichi
un manto ovunque
lumi dalle case
Cinciarelle cercano
è tanto fredda la grondaia
semi e frutta
L'anno declina
un sogno strano al risveglio
neve antica
Il freddo e la parvenza
sono nella stanza e qui fuori
è lieto abbandono
Calore lieve diffuso
dai sassi germina il tarassaco
fantasia che attrae
Scruto una frase
la lampada si affievolisce
pensiero che fugge
Il respiro nel freddo
plenilunio terso sul lago
luce dai monti
Cortile di sassi
i cuccioli di cane giocano
socialità benintesa
Accorgersi delle nubi
freddo pungente addosso
la neve è fuggita
Un crisantemo
il tempo corre a rilento
stelo che sorregge
Gemme sugli alberi
nel canto degli uccelli
il bosco sorride
Non c'è acqua
il pozzo è così profondo
taciturnità
Osservo la notte
vertigini sul dirupo
e foglie al vento
✠ Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
venerdì 21 luglio 2023
Selezione di haiku n°090
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