Nutrirsi
di Dio nel banchetto celeste
Oh sacro convito di Gesù Cristo
Signore, sei viva memoria della sua Passione; all’anime nostre doni la Vita
divina e il pegno della Gloria futura: Eucaristia santissima, vero Corpo e vero
Sangue di Gesù, Tu ci nutri con l’Amore di Dio e ci fai partecipi della sua
Vita immortale, farmaco risanante che guarisci dai mali e dalla morte, vera
Sostanza del diletto divino, come tralci verdi che ricevono la linfa vitale
dalla vera Vite, la Grazia santificante, Grazia che condiscendendo ci eleva
spiritualmente, lo Spirito Santo Amore, mite, umile e nascosto, silenzioso
soffio nei nostri cuori, come Gesù buono nell’Ostia santa. Il banchetto del
Regno è aperto a tutti e la chiave per entrare è l’Amore purificato e terso
come il diamante, un cuore buono e accogliente di figlio, un cuore innocente di
bambino, un cuore che non si sente sicuro per le proprie prerogative o per i
propri presunti meriti, ma che crede ed è sicuro della Misericordia di Colui
che lo ama. Amen.
Per
gli affamati di vita c’è un Pane che non si consuma
Fiore vermiglio in un campo di
grano biondo e vento che dal lieve calore, incendia il grano da cui Pane di
vita attornia il fiore che solitario anela ansioso al cibo celeste; Angelo non
v’è che porta ristoro alla fame dell’anima, fame di amore dolce e carezzevole,
ma un Uomo buono e giusto, misericordioso e compassionevole, che con giustizia
amministra il Regno della vita, offre il nutrimento agli affamati, a coloro che
nella vita si sono sfamati di dolore e hanno bevuto dal calice colmo delle loro
lacrime. Fiore vermiglio in un campo di grano biondo, come la Croce
rosseggiante che si staglia gloriosa nelle alte praterie tra i figli del
Paradiso beato. Luce di Cristo, Tu che tutto hai tratto dal nulla, Tu che tutta
la realtà permei, dona pace e letizia ai cuori. Amen.
Ringraziamento
dopo la Comunione al Corpo e al Sangue di Cristo
Ti ringrazio Signore Gesù, mio
Amore e mio Tutto, per aver preso dimora nel mio piccolo e fragile cuore umano,
per la comunione al Tuo desiderio di parteciparmi Te stesso: il mio petto che
pulsa è diventato il luogo della Tua divina presenza di sconfinata Carità;
grazie Gesù buono per avermi creato e avermi destinato alla felicità senza
tramonto. Il Pane Signore che Tu hai consacrato sei Tu, è il Tuo Amore eterno
che il Tuo verbo di verità rende presente, è la carne del Tuo Cuore vivente, e
per me Ti sei fatto cibo nel pellegrinare della vita terrena, la caparra di
quella che sarà nell’avvenire la vita vera dei risorti; grazie Gesù, rimani
sempre in me e non mi abbandonare mai, in perpetuo! Tu sei il vero nutrimento
che ci sazia di infinito, Pane degli Angeli che è sorgente di Vita senza fine:
Gesù via, verità e vita. Eucaristia santissima, incorporami a Cristo Signore, Figlio
di Dio, nelle membra del suo Corpo mistico che è la Chiesa. Ti supplico,
santificami per rendermi adatto a Te! Amen.
La
vittoria senza tempo della Luce beatissima
Amore mio carissimo, che
hai dato alla vita il significato che perdutosi nella notte dei tempi, ora al
crepuscolo degli dei, libero Sköll,
l’antico lupo delle tenebre ancestrali, vittorioso sull’ordine cosmico e sulla
bellezza del creato, signore oscuro del caos, sconfitto dalla forza creatrice
della Vita, caduto nel pozzo nero e profondo dell’abisso, rinchiuso senza
oramai più scampo: il Signore della Croce con la sua spada a doppio taglio, di
metallo duro e lama potente, ha distrutto il suo regno di morte e ha portato i
trofei della sua vittoria nel Regno della Luce, ha restituito la vita ai morti.
Vita e morte si sono scontrate in un duello epico: il Signore della vita era
morto, adesso e per sempre è il Risorto e trionfa nella Gloria! La Luce eterna
ha sconfitto l’impero delle tenebre, il lugubre vuoto dell’antivita: Cristo
vince, Cristo regna, Cristo impera. Gloria nei secoli dei secoli. Amen.
Vita
notturna
Nell’orizzonte di questo
meriggio assolato, un miraggio appare cupo nel tenue bagliore di un sole
pallido di grati presagi; è l’anima che pulsa nel torace del cristallino cuore
battente, rintocchi di orologio scombinato tra ingranaggi rotti, divelti e
disordinati, la vita che al suo richiamo segue la mezzanotte: la fine di un
giorno, l’inizio della notte, presagio di giorno futuro senza ritorno, con una
speranza lasciata al tenue passaggio del passato.
Mondi
separati
Perché non hai voluto
conoscere il significato della nostra catarsi, nell’empio camminare delle
nostre persone? La luce fugge le tenebre o le tenebre fuggono la luce: cosa
veramente è perpetuo se non gli opposti contraddittori che con mirabile
equilibrio asimmetrico, fanno della luce la realtà e delle tenebre il nulla,
dicotomia senza dialettica visione.
Sul
viale delle ombre irreali
Nel sentiero che porta
alla collina silenziosa, si stagliano ombre informi, che dal profondo
terrorizzano coloro che non possiedono alcun potere ontologico sulla realtà;
configurare un’immagine sul nostro piano della realtà, significa entrare in
contatto diretto con l’ignoto: l’immagine e la nostra sfera percettiva
convergono, la realtà diventa una e soggettiva e non oggettiva e alienante.
Questo è il sentiero che porta alla collina del silenzio, è il silenzio della
fede che crede oltre le illusioni e coglie l’intelletto degli esseri pensanti
senza cuore. I sentieri sono molti, ma la direzione è una e porta
necessariamente sul viale delle querce secolari, il viale delle ombre senza
voce e senza sguardo, oltre il proprio disperante nome blasfemo.