Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

martedì 25 giugno 2013

Trilogia n°0320 dell'autore

La vittoria del cavaliere Guerra

In quest’alba di vittoria, sopra le macerie di una guerra consumata per vile odio, corpi esanimi e carichi di risentimento, gridano contro un cielo plumbeo che a tratti rosseggiante fuoco di morte, conduce le anime al Giudizio senza appello, alla Veritas senza finzione; perché Pace non sei stata la scelta di persone che hanno rifiutato la saggezza? Perché Pace la tua bontà non ha trionfato sul desiderio egoista? Tu oh Pace sei deleteria nelle persone, probabilmente perché non sei amata e non sei gradita, perché è dal profondo dell’uomo che egli trae il suo cattivo tesoro, da cui non vuole distogliersi per pura libertà di scelta: è il grande mistero dell’umana dignità, il libero arbitrio dell’anima senziente.

Il mio carcere obsoleto senza sbarre

Nel carcere in cui mi trovo vi sono prati verdi alle porte, sugli stipiti, sui tavoli e legno sulla pavimentazione delle celle, tutto è sintetico e le plastiche sono frutto di riciclo intelligente: gli spazi sono ampi in altezza e nei volumi, la tecnologia rende confortevole l’abitabilità al chiuso senza libertà di fuga, ma comunque nulla di questo luogo perde i connotati della sterilità asettica, di una assoluta mancanza di nobile sentimento umano. La sofferenza e la solitudine non cambiano, nonostante la bella presenza di un asettico contenitore di fredda plastica grigia. Quando uscirò da qui? Non lo so, mi abbandono alla misericordia del Signore e non alla falsa compassione degli uomini sentinella… spero presto e per essere dove non lo so, magari in Paradiso.

La casa stregata

Quattro tavoli e sedici sedie vuote sopra cui siedono fantasmi, quelli dell’assenza di ascoltatori che non interessati, se ne sono andati lontano nel tempo. Un tempo che si è fermato per dirmi che la stupidità è nel vuoto di chi non comprende lo scandalo del male e lo strazio d’una sofferenza che a causa degli idioti non si rimarginerà mai più, come ferita sanguinante e sempiterna, inferta con avvilito scherno, dalla più schifosa parte dell’umanità! La mediocrità del basso sentire ha già parlato, e in chi ha guardato e ascoltato, la vergogna delle coscienze tra le più sporche durerà nei secoli dei secoli, nonostante la loro stolta illusione, la loro mente allucinata dagli spettri diabolici del loro “ buon cuore ”.

Nessun commento:

Posta un commento