Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 28 novembre 2018

Quali sono i mezzi della grazia?

Le religioni e le filosofie nella storia dell’uomo sono state molte così come numerosi sono stati i popoli, anche l’ateismo e le ideologie sono delle risposte al bisogno che l’uomo sente di dare un significato e una direzione alla propria vita. C’è chi dice che il paradiso va costruito in terra e chi si convince che credere nell’oltre la natura e la morte sia una forma di alienazione mentale e un veicolo per cadere nell’irrazionale e nella suggestione psicologica. Alcuni sostengono che la loro religione di appartenenza sia l’unica via per ottenere da Dio la salvezza e al presente la vera felicità. Ci sono quindi false religioni e vere religioni? Questa contraddizione ha portato gli uomini a combattersi tra di loro, a fomentare l’odio e le guerre, a distruggere la pace e l’equilibrio. Per ciascuno la propria religione è quella vera, ma per l’uomo davvero religioso tutte le convinzioni meritano rispetto, in quanto accorgersi della persona umana al di là del credo che indossa è un’attitudine di chi veramente ama Dio o ne rispetta almeno l’idea o il sogno. Chi compatisce il prossimo, lo comprende ed è capace di distinguere ciò che è lecito da ciò che non lo è, prospettandosi delle conseguenze non è semplicemente religioso ma piuttosto veramente umano, perché il senso dell’umano apre a qualcosa che si trova più in alto, come il pensiero libero, la preghiera, la solidarietà e la condivisione. Sono cristiano e credo nel soprannaturale, nelle verità di fede che gli Apostoli ci hanno tramandato. Talvolta medito la Passione di Gesù e come l’uomo crocifisso accanto a Lui per i crimini di rapina e omicidio si sia pentito riconoscendo Gesù innocente e dicendogli con un atto di carità di ricordarsi di lui dopo che sarebbe entrato nel suo Regno, la Tradizione afferma che quell’uomo ottenne la salvezza e sia stato immediatamente accolto in Paradiso ed è quello che gli disse il Signore in quei tragici momenti: “Oggi sarai con me in Paradiso”, la Chiesa ortodossa lo venera come santo. Forse in estremo anche il peggior criminale con un bacio a un crocifisso e le disposizioni del cuore come un sincero pentimento, le lacrime e la carità verso il prossimo, anche in una simile circostanza e nella sua drammaticità può ottenere la salvezza. Questo ci rivela che i mezzi della grazia sono molteplici e ci sono dati da Dio ogni giorno come possibilità concreta, innanzitutto cambiare vita e mentalità, pregare e domandare perdono, ma soprattutto amare. Chi non ha nemmeno conosciuto il cristianesimo vivendo seguendo i dettami della coscienza morale e fuggendo il male che ci viene suggerito nelle tentazioni dal diavolo, si salva e chi da cristiano e battezzato agisce in senso contrario incorre nella condanna. Anche chi prega con le dovute disposizioni interiori si salva, chi persevera nel bene si salva, e chi si conserva giusto nelle difficili prove della vita. Il Signore desidera la nostra salvezza e le vie per pervenire ad essa sono molteplici e lo erano anche prima dell’era cristiana, nelle altre culture e nelle altre religioni. Cristo con il sacrificio della sua Croce e con la sua Risurrezione ha aperto a tutte le anime la porta del Cielo, ma la salvezza è una proposta e ciascuno di noi la può accogliere usando saggiamente di quel grande dono che si chiama libertà, siamo liberi e senza libertà non potremmo amare Dio. Lo specchio in cui si riflette il nostro amore per Dio è l’intessere e il vivere le relazioni con gli altri, e attraverso le scelte nella loro consequenzialità il coltivarsi una buona coscienza, un cuore puro e alieno dal male. Le virtù che come teneri germogli necessitano di luce, acqua e attenzioni ogni giorno per conservarsi e crescere.

Preghiera

Gesù mite e umile di cuore, rendi i nostri cuori simili al Tuo.

martedì 6 novembre 2018

Il mondo sommerso e il teatro delle vanità

Cosa significa essere cristiani? Considerando quello che passa dalle cronache dei giornali e dei telegiornali c’è da chiedersi cosa significa avere la parvenza di esseri umani, non tanto l’umanità che di per sé è una parola fin troppo impegnativa, ma solamente le apparenze che fanno pensare al senso dell’umano, a ciò che nobilita la persona umana. Ci sono due dimensioni che si ostacolano a vicenda nel manifestarsi dei fatti che riguardano l’umanità, quello che si trova in superficie e quello che non è immediatamente riconoscibile, un mondo sommerso. Tutta la realtà passa dai dispositivi, dagli schermi e dalle interfacce ed è quasi sempre un espediente per ingannare le coscienze, quello che c’è davvero di reale ce lo portiamo tutti dentro, è la nostra anima fatta di pensieri, sentimenti, intenzioni e convinzioni. Quando preghiamo parliamo con Dio e se parliamo a qualcuno ci convinciamo della sua concretezza, può darsi sia soltanto l’amico immaginario ma se non incominciamo a sentire la sua voce che ci parla possiamo stare tranquilli riguardo al nostro equilibrio psichico, significa che non siamo ancora diventati matti. Pregare anche semplicemente con le formule ad esempio l’Ave Maria favorisce in noi l’idea di essere ascoltati, compresi e amati e di per sé è già una grande consolazione da intendersi sul piano psicologico, se poi dall’altra parte c’è veramente qualcuno aspettiamoci di più, magari che il nostro cuore cambi e che cambi la nostra vita, conformandoci a quel libretto meraviglioso che è il Vangelo. E’ l’inizio di un rinnovamento spirituale e il mondo dello spirito è il mondo dei valori morali e della preghiera. Un cristiano deve testimoniare la fede e senza una vita coerente con certi valori non può andare in giro a dire che Dio esiste e che ci ama e che perseverando in una condotta giusta nell’al di là ci attende un’altra vita, c’è il Paradiso dove saremo felici. Un vero cristiano è una persona coerente, non è mai un ipocrita… ma tutti sappiamo che purtroppo il mondo è pieno di impostori. Non occorre fare grandi cose per essere un cristiano, basta rimanere sé stessi nel proprio piccolo amando Dio e il prossimo come ci ha insegnato Gesù. Quando il Signore annunciava il Vangelo e domandava la conversione era attento soprattutto all’interiorità delle persone, al loro mondo sommerso, a quello che ci rende veramente umani. Dal cuore dell’uomo viene il male che lo rende impuro, che lo sporca ma dal suo cuore proviene anche la carità che purifica e la compassione che ci rende capaci di agire bene gli uni verso gli altri, la buona volontà viene dal di dentro e non da qualcosa che si trova fuori di noi. Il nostro Cielo o il nostro inferno li costruiamo noi nel nostro mondo sommerso, siamo porte che a seconda delle nostre scelte si possono spalancare sul Cielo o sull’inferno. Nessuno può toglierci la libertà, come nessuno può impedirci di amare Dio se lo vogliamo, e di comportarci poi di conseguenza. Il cristianesimo non è semplicemente un insegnamento morale, una pratica di vita, una fede in cui credere, il cristianesimo è il rapporto che ciascuno di noi ha con il Signore e con i propri simili, con chiunque senza alcuna discriminazione. Il cristianesimo è una filosofia di vita che ha per fondamento l’amore, il desiderio del bene altrui, la propria vita offerta altruisticamente superando le inclinazioni perverse del proprio egoismo. Il cristianesimo è l’imitazione di Cristo per giungere alla salvezza eterna della propria anima. Niente di più realistico, niente di più vero.