Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 24 novembre 2021

Le apparizioni di Heede in Germania


LA STORIA DELLE APPARIZIONI:


Per tre anni, dal 1 novembre 1937 al 3 novembre del 1940, la Madonna appare a quattro bambine nella località tedesca di Heede, vicino al confine con l’Olanda, nella diocesi di Osnabrück. Le veggenti sono Grete Ganseforth, Anni Schulte, Maria Ganseforth e Susanne Bruns.

La Madonna si manifesta in una serie di oltre cento apparizioni alla vigilia della Seconda Guerra Mondiale, in pieno regime nazista. Le apparizioni avvengono prevalentemente presso la chiesa del paese, all’interno del cimitero. La Vergine ha l’aspetto di una giovane donna, bellissima, con la corona in capo, vestita semplicemente di bianco. Tra le braccia ha Gesù Bambino, che con la mano destra regge una sfera dorata su cui è eretta una croce. La Signora è sollevata circa un metro da terra, tra i suoi piedi e il suolo c’è una nuvola.

La Gestapo per oltre un mese trattiene le bambine in ospedale a Osnabrück, con la motivazione di sottoporle ad analisi. Quando le rilasciano, gli viene proibito di recarsi al luogo delle apparizioni. Da quel momento la Vergine appare loro privatamente.


Il messaggio di Heede è una nuova accorata esortazione alla conversione e un grave ammonimento per il mondo. Più volte la Signora si mostra in lacrime, e come in altre sue apparizioni fa un appello urgente alla penitenza e alla preghiera. La Madonna definisce sé stessa "Potente Mediatrice della Grazia". Inoltre chiede che la si invochi nelle litanie coi titoli di "Regina dell'Universo" e "Regina delle anime del Purgatorio". Dà alle bambine un messaggio e confida ad ognuna di esse un segreto che le altre non odono e che dovranno comunicare solo al Santo Padre.


A cinque anni dalla fine delle apparizioni della Madonna, nel 1945, le visite celesti riprendono, ma questa volta è Gesù stesso a manifestarsi. Egli viene ad esortare l'umanità ad accogliere i messaggi della Sua Madre Santissima; nel suo messaggio parla di "un giudizio in piccolo" e annuncia (come già aveva fatto qualche anno prima la Madonna) una Sua prossima venuta per stabilire il Suo Regno sulla terra, un Regno di pace.


Alle bambine si manifesterà anche "l'Angelo della Giustizia".


IL MESSAGGIO DELLA MADONNA (1937-1940):


"Dove la gente dimostra più fiducia in me e gli si insegna che io posso fare tutto, lì preparerò la pace. Quando tutti riconosceranno la mia potenza, verrà la pace.


Sono il segno del Dio vivente. Metto il segno nella fronte dei miei figli. La stella dell'inferno perseguiterà il mio segno, ma questo mio segno prevarrà sull'inferno.


Sono la potente Mediatrice della Grazia. Poiché il mondo troverà la misericordia del Padre Eterno solo per mezzo dell'immolazione del Figlio, allo stesso modo troverete la benevolenza del Figlio per mezzo della mia mediazione...


Il Padre Eterno ha versato il calice della Sua collera sulle nazioni perché hanno rifiutato Suo Figlio.


Il mondo è stato consacrato al mio Cuore Immacolato; ma la consacrazione stessa porta una responsabilità terribile. Chiedo al mondo di rispettare la sua consacrazione. Abbiate fiducia, una fiducia senza limiti nel mio Cuore Immacolato, riconoscete che ho influenza assoluta su mio Figlio.


Sostituite i vostri cuori peccaminosi con il mio Cuore Immacolato, allora io sarò colei che attrarrà il potere di Dio, e l'amore del Padre Eterno rinnoverà la pienezza di Gesù Cristo in voi. Compite la mia volontà in modo che Cristo regni come Re della pace.


Il mondo dovrà bere fino in fondo il calice dell'ira divina per i suoi innumerevoli peccati, che hanno ferito il Sacro Cuore di Gesù.


La collera della stella dell'inferno eccederà in violenza e causerà terribili devastazioni, perché sa già che il suo tempo è poco e perché ha visto che molti si raccolgono attorno al mio segno. Su questi non ha potere, anche se ucciderà i corpi di molti; attraverso queste immolazioni…, il mio potere aumenterà per condurre il resto dell'esercito alla vittoria. Alcuni hanno già accettato l'impressione del mio segno. Il loro numero crescerà continuamente.


Ma desidero avvisare i miei figli di non trascurare il fatto che anche la croce di questi giorni sanguinosi è una grazia, e devono ringraziare continuamente il Padre Eterno per questa croce.


Pregate e sacrificatevi per i peccatori. Offrite voi stessi e le vostre opere al Padre Eterno tramite la mia mediazione e abbandonatevi a me senza riserve. Pregate il Rosario.


Non chiedete tanto cose esteriori... Non aspettate miracoli e prodigi. Lavorerò in segreto come potente Mediatrice. Vi farò ottenere la pace del cuore, se adempite alla mia volontà. Allora Gesù Cristo regnerà come Re della pace sulle nazioni, fate la vostra parte per far conoscere la mia volontà ovunque.


Sono la potente mediatrice della Grazia. È volontà del Padre Eterno che il mondo riconosca questa missione, affidata alla Sua serva. La gente deve riconoscermi come la sposa eterna dello Spirito Santo, la mediatrice fedele di tutte le grazie...


Dipende da voi abbreviare il periodo delle tenebre. Il vostro sangue e i vostri sacrifici distruggeranno l'immagine della bestia. Allora potrò manifestarmi a tutti attraverso la gloria dell'Onnipotente. Scegliete il mio segno, perché presto possa essere adorato e onorato il Dio uno e trino. Pregate ed offrite sacrifici per mezzo di me. Pregate sempre. Recitate il Rosario. Fate le vostre richieste al Padre per mezzo del mio Cuore Immacolato; se conducono al suo onore, Egli ve le concederà. Nelle vostre preghiere non chiedete cose passeggere, ma grazie per le anime particolari, per la vostra comunità, per le nazioni, in modo che tutti giungano ad amare e onorare il Divino Cuore. Preservate i sabati che mi sono stati consacrati secondo il mio desiderio. Gli apostoli e i sacerdoti devono consacrarsi a me, in modo che i grandi sacrifici a loro richiesti da Dio possano, messi nelle mie mani, aumentare in santità e valore. Portatemi in offerta molti sacrifici. Offritemi le vostre preghiere, come sacrifici. Non siate interessati a voi stessi. Questi tempi richiedono la dimostrazione dell'onore all'Eterno e l'espiazione. Se vi applicate senza riserve, io mi occuperò del resto. Croci pesanti come il mare porrò sui miei figli, perché li amo nel mio Cuore Immacolato. Vi chiedo di essere pronti a portare la croce perché si ottenga la pace.


Esorto la gente ad adempiere ai miei desideri prontamente, perché l'adempimento della mia volontà è necessario oggi e sempre per il maggior onore e gloria di Dio. Il Padre Eterno minaccia una disgrazia terribile per tutti quelli che rifiutano la sua Volontà. L'annuncio di queste rivelazioni deve essere fatto, in primo luogo, al pubblico in generale. Tuttavia, le folle non le prenderanno sul serio...


Opererò meraviglie come mai ce ne sono state, nelle anime di quel piccolo gruppo che comincia a fare la mia volontà. Ma queste meraviglie le conosceranno soltanto i miei figli. È mia volontà che il mio messaggio sia fatto conoscere al pubblico letteralmente. Un piccolo gruppo capirà correttamente il messaggio e lo porterà a compimento. La maggior parte della gente non gli presterà attenzione, e anzi lo rifiuterà e si risentirà per esso. Ma non temete! Sono con voi. Questi tempi richiedono espiazione. Se voi pregate, io mi prenderò cura del resto...".


IL MESSAGGIO DI GESÙ (1945):


"L'umanità non ha ascoltato la Mia Santa Madre, apparsa a Fatima per esortare alla penitenza. Ora vengo Io stesso in questa ultima ora per ammonire il mondo. I tempi sono gravi. Facciano penitenza gli uomini per i loro peccati. Allontanatevi sinceramente dal male e pregate, pregate molto, perché l'ira di Dio si plachi. Recitate frequentemente il Santo Rosario, quella preghiera che può così tanto davanti a Dio. Meno divertimenti e passatempi.


Io sono molto vicino; la terra tremerà... Sarà terribile. Un giudizio in piccolo. Ma voi non temete, Io sono con voi... Quelli che mi aspettano hanno il Mio aiuto, la Mia grazia e il Mio amore. Per coloro che non sono in stato di grazia sarà spaventoso. Gli angeli della giustizia sono già sparsi per il mondo. Mi darò a conoscere agli uomini. Tutte le anime mi riconosceranno per il loro Dio. Mancano cinque minuti alle 12. Io vengo, sono alle porte. L'umanità si lamenterà...


Gli uomini non ascoltano la Mia voce; chiudono le orecchie, resistono alla grazia e rifiutano la Mia misericordia, il Mio amore e i Miei meriti. Il mondo è peggiore che ai tempi del diluvio; agonizza nel pantano della colpa; l'odio e la cupidigia riempiono il cuore degli uomini. Tutto ciò è opera di Satana. Il mondo giace in dense tenebre. Questa generazione meriterebbe di essere annientata, ma solo per amore dei giusti lascerò che trionfi la Mia misericordia.


Figlia mia, Io verrò presto, molto presto.


Le coppe dell'ira di Dio vengono già versate sulle nazioni. Ma gli angeli della pace non tarderanno a scendere sulla terra. Voglio guarire e salvare. Attraverso le ferite che ora sanguinano, la misericordia prevarrà sulla giustizia. Però non dormano i Miei fedeli, come i discepoli nell'Orto degli Ulivi. Attingano costantemente al tesoro dei Miei meriti...


Grandiose e terribili cose vengono preparate. Ciò che accadrà sarà terribile, come mai si vide dall'inizio del mondo. Vengo Io stesso e manifesterò la Mia volontà. Tutti coloro che hanno sofferto in questi ultimi tempi sono i Miei martiri e formano il seme della nuova Chiesa. Essi hanno ottenuto il privilegio di partecipare alla Mia prigionia, alla Mia flagellazione, alla Mia corona di spine e al cammino della croce. Figlia Mia vengo presto, molto presto. La Madre di Dio e gli Angeli vi prenderanno parte.


Quello che accadrà tra poco supererà di gran lunga qualsiasi cosa mai avvenuta fino ad ora. L'inferno si crede sicuro della sua vittoria, ma gliela strapperò di mano. Molti mi bestemmieranno e, a causa di questo, permetterò che si abbattano delle sventure sul mondo, poiché per tale mezzo molti si salveranno. Beati coloro che sopportano tutto in riparazione per quelli che mi offendono. Io vengo, e con me verrà la pace. Con un piccolo numero di eletti edificherò il Mio regno. Questo regno verrà repentinamente, più presto di quel che si crede. Farò splendere la Mia luce, luce che per alcuni sarà di benedizione, per altri di tenebra. Luce che sarà come la stella che guidò i Magi.


L'umanità riconoscerà la Mia potenza. Io le mostrerò la Mia giustizia e la Mia misericordia.


Mie care figlie, l'ora si avvicina. Pregate incessantemente e non sarete confuse. Io raduno i Miei eletti. Essi converranno insieme, nello stesso tempo, da ogni parte del mondo e mi glorificheranno.


Vengo. Beati coloro che sono preparati. Beati coloro che mi ascoltano".


LA RISPOSTA DELLA GENTE E LA POSIZIONE DELLA CHIESA:


Nel luogo dove la Vergine era apparsa, si registrò fin dall'inizio un grande aumento della devozione popolare e un’intensa presenza di pellegrini. Nei primi anni, prima che il regime nazista imponesse il divieto ai pellegrinaggi, enormi folle di pellegrini si recavano a Heede attirate dalla notizia che si era sparsa in breve tempo.


Dopo l’apparizione di Gesù, il Vescovo di Osnabrüch inviò a Heede due sacerdoti con l’incarico di investigare il caso. I sacerdoti inizialmente erano scettici. Ma alla fine il loro resoconto fu molto favorevole. Il parroco di Heede a questo proposito ebbe a dichiarare: "Siamo in possesso di prove inequivocabili e irrefutabili sull’autenticità di queste apparizioni di Gesù Cristo. Il parroco e il cappellano che hanno condotto l’indagine sono pienamente convinti della realtà di queste apparizioni, nonostante la loro sistematica e ben nota opposizione alle rivelazioni, nonostante la loro incredulità e sfiducia verso gli eventi".


Stando a diverse fonti, le apparizioni sarebbero state approvate dalla gerarchia diocesana e l’incartamento con i risultati dell’indagine sarebbe stato inviato a Roma. Tuttavia fino ad oggi non c’è stato da parte della Santa Sede un pronunciamento ufficiale in merito a questo caso. Il messaggio di Heede è stato pubblicato in molte lingue, con diversi imprimatur.

giovedì 11 novembre 2021

La famiglia fondamento della società

Molti nella Chiesa sostengono che la famiglia sia avversata con una particolare veemenza dalle forze oscure, che il fondamento stesso della società che è la famiglia sia in discussione e abbia molti nemici insidiosi, ma questi nemici non si trovano all’esterno della famiglia bensì al suo interno, sono le relazioni coniugali fragili e le separazioni e i divorzi dove i figli vengono contesi a colpire al cuore la famiglia tradizionale, famiglia conforme al diritto naturale e ai principi morali condivisi, formata da un uomo e una donna liberi che si promettono fedeltà perpetua nel matrimonio sacramento, dove gli sposi diventano segno e strumento per un’autentica vocazione cristiana e un serio cammino di conversione. C’è chi vede nell’ideologia gender e nelle persone omosessuali una minaccia per la famiglia tradizionale tra eterosessuali, gli omosessuali nel nostro paese sono meno del 3% della popolazione, quasi il 98% della popolazione è eterosessuale, come possono essere una minaccia per la famiglia? Le minacce per la famiglia vengono dal suo interno e forse dall’immaturità psicologica e morale degli sposi, dagli egoismi e da un fraintendimento dell’amore, per questo motivo le famiglie si rompono e spesso sono i figli a pagarne il prezzo più alto; il diavolo è colui che si mette di traverso, che divide e genera fazioni e contese, l’etimologia esatta di questa parola è dal lat. tardo diabŏlus, dal gr. diábolos, in origine ‘calunniatore’, infatti dove prevalgono discordia e inimicizia può darsi ci sia anche il suo zampino. Il gender è contro la famiglia e ne minaccia il fondamento? Il gender è la convinzione che vi siano altri generi sessuali oltre a quelli maschile e femminile, in realtà non è così perché gli altri generi sessuali, quelli ipotetici che alienano dalle convenzioni religiose, sono delle diversità la cui causa è il peccato originale, la nostra natura umana ferita e caduta nel disordine, secondo la teoria gender ci sarebbe anche il genere asessuale che in altre epoche e nella mentalità cristiana è definibile come la castità o continenza sessuale. Il gender è un’ideologia atea ― nel contesto del diritto positivo ― a cui aderisce una parte infinitesimale di cittadini che vorrebbero lo si insegnasse nelle scuole addirittura ai bambini negando a coloro che la pensano diversamente la libertà di opinione, quasi il prevalere di una lobby minoritaria a discapito della cultura e dei valori di un popolo ― anche se ipocrita nei suoi atteggiamenti relazionali, pensiamo a certa iniquità che talvolta emerge da gente cosiddetta per bene ―, quando si dovrebbero invece affermare i diritti civili di tutti i cittadini come giusto in un qualsiasi Stato laico senza discriminazioni per nessuno, compresi i diritti e la dignità delle persone omosessuali e i reati contro la persona andrebbero sempre perseguiti dall’Autorità giudiziaria conformemente alle leggi in vigore. La famiglia è stata voluta da Dio in un certo modo, questo modo è scritto nella nostra natura, è il modo della carità fra le persone che si aprono alla vita, la fedeltà coniugale che gli sposi si sono promessi, l’indissolubilità del matrimonio.

Dal Vangelo di Matteo 19,3-12

3 Allora gli si avvicinarono alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero: «È lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». 4 Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: 5 Per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? 6 Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l’uomo non lo separi». 7 Gli obiettarono: «Perché allora Mosè ha ordinato di darle l’atto di ripudio e mandarla via?». 8 Rispose loro Gesù: «Per la durezza del vostro cuore Mosè vi ha permesso di ripudiare le vostre mogli, ma da principio non fu così. 9 Perciò io vi dico: Chiunque ripudia la propria moglie, se non in caso di concubinato, e ne sposa un’altra commette adulterio». 10 Gli dissero i discepoli: «Se questa è la condizione dell’uomo rispetto alla donna, non conviene sposarsi». 11 Egli rispose loro: «Non tutti possono capirlo, ma solo coloro ai quali è stato concesso. 12 Vi sono infatti eunuchi che sono nati così dal ventre della madre; ve ne sono alcuni che sono stati resi eunuchi dagli uomini, e vi sono altri che si sono fatti eunuchi per il regno dei cieli. Chi può capire, capisca».

Silloge poetica n°050


LA FESTA D'INVERNO


Nella dimensione del sottosuolo
vivevano morti che conversavano al buio
e le persone fatte di buio
ghermivano le strade fredde dove la gente
cammina distratta e fuori dai sensi
davanti alle vetrine dei negozi di roba inutile
passando l'una accanto all'altra
quelle persone originali
che chi decide ritiene inutili
servono a rendere sopportabile
un transito di visione in un Natale abbacinato
tra il tramonto e l'alba
nella notte oscura delle anime
sono perspicaci le vedove
abbandonate da chi le amò e morì
sanno che il nulla
ha ogni volta che si avvicina
l'aspetto del passato che non c'è più
e nel mirare di ogni violenza nei telegiornali
è un nulla senza norme e rispetto
nemmeno per coloro che persuasi lo ergono
a demiurgo del proprio pensiero
la convinzione che siamo
materia che si spegne
e che svanisce
dentro le pieghe di una realtà inferma
nei dettagli forse un po' strani
della percezione che coglie tutto e niente
dal mondo l'inutilità di tutto
e di come la ricchezza e il profitto
servano solamente a renderci
sempre più mostruosi
peggiori dei malvagi che si servirono
degli ideali inflitti alle menti illuse
per portare collera dove le profonde radici
sono la vanagloria
e la superbia di quell'angelo prevaricatore
che nella sua pazzia intransigente
vide se stesso come l'alta stella del firmamento
e invidiò l'umanità per l'amore
di un nascituro sconosciuto che la chiamò
alla felicità di un giorno
senza più inizio e fine dove l'alba
è il raggiare dei sentimenti
attraverso l'infinito
dove l'alba è quell'infinito
che porta il riposo nell'assenza dei contrasti
e del desiderio che si colma di cupidigia
ogni Natale dove comprare
diventa il costume appropriato per le genti vane
dove il benessere nasce nella culla
e il presepe è una casa di sogni perduti
dove la povertà è lo specchietto per le allodole
quando sembrare solidali è attrarre
il dispiacere verso la fonte dell'interesse
e il menefreghismo l'unico credo
che rende la vita dal soddisfatto egoismo
come veramente la desideriamo
tolti di mezzo i fastidiosi prossimi
e superata l'accusa della nostra moralità
vita senza nessuno
e fatta di cose e di denaro
nel Natale dove si palesa la depressione
il senso di vuoto nelle case
in cui c'è tanto di quel consumismo
che ottenebra le feste fugaci
e ci fa sorridere come degli imbecilli
fossimo soltanto merce


IL TEMPO GRATO


Quei giocattoli sparsi sul pavimento
le biglie di vetro che scivolavano sulla ceramica
dentro ancora le luci che cambiavano
e il sole come veste di un patto sempiterno
le ali della fenice mi portavano oltre il fuoco acceso
dentro la cenere l'ombra del futuro
come il respiro di un attimo
ed io a cercare il perché dei segni
parlavano mentre cadeva l'orizzonte
e la sera ancora l'amore del giorno
quella voce era il vento
spariva nell'immediato per tornare dopo
l'infanzia nella vecchiaia di una barba bianca
ritornavano le ore con chi amai
guardavo e tornavano
era come il vuoto che si colmava di letizia

 

QUEL FILO SOTTILE

Ecco in alto degli aquiloni leggeri
che volteggiano nel vento
le loro cordicelle partono
da cuori di carne dall'afflato gentile
i loro moti sono le espressioni
del pensiero costante
di come vivono quelle madri
che diedero la vita
e vivono i vulnerabili nel tepore delle case
nel passato lontano la morte ardiva
era più presente
si moriva sempre di più alla nascita
e non nel grembo
poiché se non si crede nell'anima
non si vede con lo sguardo la realtà dell'umano
soltanto con la fede
la vita ha impresso il suo sigillo
il perché del rispetto
e l'inviolabilità
oggi la vita non ha più valore
e i vuoti recipienti dal basso sentire
sono le menti che la conculcano senza pietà
ma è soltanto la pietà
che ci rende veramente umani
la vita è degna quando qualcuno
piange per un altro
non quando un altro recide il filo dell'aquilone
e la vita si perde in un gretto sopruso
perché se credi nella vita
nel luogo dei sentimenti c'è il tuo posto
e nel cuore del mondo
dentro un significato perduto ogni risposta

 

NOTTE SINISTRA

Quel bosco era dentro le tre della notte
la notte delle streghe seriose
che vegliano ai sabba
e danzano nel fumo del braciere
una notte strana
con figure contorte
quella che precorre il giorno di Ognissanti
una notte dove le ombre
alla luna rossa
fanno uscire spiriti diabolici
dalle voragini della terra sporca
nell'antico mondo ostile
di cerchi di pietra
quelle presenze oscure
che vagano ovunque
sono dove ogni peccato
sale alle nubi come richiamo
e le parole sono chiuse
tacciono le sciocchezze dei gaudenti
e il dolore attraversa l'etereo
come un nulla d'angoscia
la paura entro terrori silenti
che migrano tra le divinità grottesche
e la vergine cieca
guarda oltre la porta
vede arrivare l'ignoto come nebbia
e i fantasmi ridere arcigni
quella Croce confitta sul cranio
ossa di morto e il diavolo che inciampa
quella Croce come esorcismo
per liberare ovunque dalle insidie
quella Croce vittoriosa
come baluardo di fronte al male
e la notte passa
finalmente l'alba dalla luce sopita
termine di quella notte assurda
la luce di Cristo
e dei suoi santi nella gloria
la luce della vita
della cui luce anelano i giusti
la luce del risorgere
delle anime nella rinascita
di quel mondo nuovo
dei viventi nella carità invitta
è la luce
che non si estingue
è perpetua
per coloro che sono morti
che sono nella pace

 

LA FERMA VIRTU'

Ancora un po' lassù nel nulla
e dentro la tempesta si agiterà l'ansia
come il carro ardente di Elia
oltre le nubi del cielo
sotto un sole stanco e lacrimoso
nella coscienza sporcata
da decine di parole
sulle pagine del libro arcano
vivido ricordo tremolante
nella fuligginosa giornata trascorsa
salì quel fumo dalla brace
dell'anima votata alla notte
e sentinelle attente
volgevano lo sguardo
a settentrione
alla stella del nord
per naufragare nel mare dell'accidia
una stella bianca
senza calore per assopirsi
quella stella decrepita
che oramai muore sola nel crepuscolo
in ogni anfratto buio
che nasconde il volto del padre
un uomo autentico
dal cuore generoso ma rozzo
sempre attento al fare
scrupoloso nel giudicare
fermo nel compatire
guardando avanti ancora niente
non videro le mani che leniscono il dolore
quel punto focale in cui tutto tace
ma sempre ricordai
che ogni evento nella vita
è un presagio per il futuro che viene
nel passato una persona
oramai dimenticata
cambiata in un presente solitario
dove il moto del desiderio
è fermo sulla pietra del Calvario
dove le spine
acuminati tensori della superbia
celebrano l'umiltà
rifulgendo di onore e di dubbio
in un casto abbraccio
senza conoscenza e senza violenza
e forse senza la forza del perdono
ma quanto dimenticato
è già pace nel cuore
respirando calmo in uno spazio senza fine
come nei prati di Avalon
bevendo al calice del sangue reale

 

LA CITTA' DOLENTE

Solerte andavo per le strade della città
nei vicoli nascosti
trovavo la vita al limite
e la povera gente
che viveva senza una casa
sola tra tante solitudini
passavano gli angeli della misericordia
e consolavano i senzatetto
con parole fraterne
e un briciolo di psicologia
ma una soluzione per toglierli
da quella condizione
era lontana e un miraggio nel deserto
l'indifferenza cementifica
le pietre dei palazzi
e indurisce i cuori dei cristiani per bene
è la città del male
come Dite città dolente
dove quando scende la notte
arriva il freddo
e il pericolo della violenza
allora la paura fa tremare i polsi
e una tenda o una coperta
non bastano più
abbiamo abbandonato il Cristo piagato
e viviamo nei nostri culti disonesti
lontano dal suo cuore
e dalle membra del suo corpo
la religione è tale
quando una coscienza si scuote
e l'empatia diventa ancora e ancora
l'agire consueto dell'animo
e la perseveranza
una regola per fare vera giustizia
come si può vivere sereni
se qualcun altro patisce
e chiede aiuto
senza ricevere niente
la propria serenità
viene dalla condivisione
dallo stare accanto a coloro che Gesù predilige
coloro in cui si immedesima
non sono scelte ipocrite
ma l'invito di Dio alla coerenza
Gesù vive nell'abbandonato
nel fanciullo umiliato
e negli ammalati dimenticati
nei vecchi disprezzati
nel senzatetto che soffre il freddo
ecco dove trovare Gesù solo e affranto
se veramente lo amiamo
sono le croci portate controvoglia
che fanno rassomigliare a Gesù
uomo come noi negli uomini
confitti alle proprie croci
Gesù solo per vivere una particella
della sua dolorosa passione
Gesù nella città del male
nella Dite priva di scrupoli e pietà
oppresso dall'ingiustizia e in tanti volti
quei volti come il nostro
guardati dagli angeli come l'Agnello di Dio
non sugli altari di tronfi privilegiati
ma ai margini della strada
come ostie immolate nell'immondizia
che attendono un atto di fede
uno sguardo contemplativo
più profondo dell'apparenza in superficie
perché soltanto chi condivide
è capace di amare
perché conosce ed è capace di compassione
Dio ha davvero pochi amici ma buoni
ma quei pochi lo sanno sempre riconoscere
e non passano oltre ma gli vanno dietro
come se la loro vita non fosse
l'unica a valere
si fermano
e condividono con il Cristo i suoi tormenti
da cui scaturì la vita
la nostra vita che ci è stata data
per le vite altrui

 

UN'ORA FRAGILE

Attendo anche oggi la pioggia
che pregando non arriva
e colmo di quella calma piatta
come per la superficie delle acque
getto lo sguardo dentro l'oscurità greve
dentro di me sopita e attraente
quando guardare non costa fatica
e la seducente illusione
riempie la mente di immagini
e allucinazioni gradevoli
forse l'unico modo per provare diletto
fuori dalla consuetudine quotidiana
che porta presto alla fuga
e rende meno leggero
il trascorrere del tempo futile
sognando quella fonte di acqua pura
non mi accorgo del marciume
che mi circonda
in tanti stolti egoismi
che travalicano dalle contraddizioni
e dal convincermi che tutto sia
una parte di quello che abbiamo già
nei sogni o negli incubi
siano essi peggiori di una realtà amara
quei sensi indolenti nel riposo
di una domenica pomeriggio
e la mattina l'alzarsi
prima che il sacrificio precorra la risurrezione
quelle note di un organo che suona
e la polvere dalle coscienze
ipocritamente scossa
vede la luce solare nel plenilunio
un lato oscuro dove si rifugiano i vagabondi
coloro che nella vita non trovarono altro
che poche monete
alle porte di una cattedrale gotica
in cui si celebrano i misteri
che accolti da incerti e vani pensieri superstiziosi
nel senno di persone incredule
fuorvianti miti oltre i cancelli dell'ignoto
laggiù solitario e silenzioso
il Cristo che insegna con la sua croce
perché la mia croce è l'unica via alla salvezza
come quei chiodi innumerevoli altri
nei luoghi dolenti più lontani
nell'ora del supplizio
una porta stretta che tutti attraversiamo
è la sentenza del tempo
dove sulla bilancia della giustizia
si pesano i cuori
con la misura dell'amore
sempre in quella terra amara
e valle di lacrime
che è il mondo in cui i disonesti
pretendono per sé la felicità
e i giusti muoiono
invocando la Madre con la preghiera dell'Ave
e piangendo per gli altri

 

IL GIORNO DI NEVE

La neve scende dalle nubi plumbee
morbida dai cristalli taglienti
lenta come le movenze del gatto
è fredda come il sorriso degli assassini
è bianca come l'abito della Madonna
il vento non soffia
e cade senza disordine
è la neve soffocata dalla malizia
su un mondo che la discioglie
ancor prima che tocchi il suolo
come i sogni dei bimbi in guerra
al confine degli stati
nel mare d'inverno
aspettando la neve di un giorno che non verrà
quel giorno la neve sarà secca
come la volontà di cadere
degli uomini che abbandonarono
la via della compassione
per volgere le loro menti traviate
al piacere disonesto e al lutto
dove l'igiene mentale
lascia spazio alle immagini
apparenza e costrutti di un orco
che con turpe desiderio guarda il candore
nel fitto della foresta nera
ecco lupi bianchi come la neve che mangiano
la carne tenera dei caprioli
e lassù nell'artico
a nord dei mari ghiacciati
la neve di altre ere
nel perenne contrasto
tra la terra e il cielo
dove l'aria è attraversata dall'odio
e gelida riarde la gola


L'ALBERO DELLA VITA

C'è un suolo intriso dal sangue prezioso
termine di conflitto fra l'inconoscibile e il vuoto
forse la strada verso nuove dicotomie
ed ecco il librarsi nel vento
la luce fulgida della stella del mattino
lassù come nel mio cuore decrepito
oramai stanco di vessazioni e accuse
vago nell'oscurità di un bosco dimenticato
e trovo la vita come stormo di corvi
il loro verso prelude al fantastico
mentre la realtà declina in un antro nero
è la cosmogonia antica fatta di divinità violente
sull'albero della vita grappoli di frutti prelibati
sono dolci al palato ma al cuore amari
li coglie la mano di una vergine
che ha dato la propria fedele consacrazione
alla legge eterna che ordina sia nella vita che nella morte
trovando tra gli opposti l'equilibrio
una bilancia su cui pesare le anime grette
e mandarle nel tetro senza amore
ma non è qualcuno che rigetta il perdono
da ebbre in tale stato non vogliono uscirne
è la loro beatificante negazione
del vero e del bello e del buono che marciscono
quando i giusti oppressi
sono liberati dai falsi miti delle religioni
per trovare pace nella nobile arte della compassione
assieme per essere trovati senza macchia
un cuore solitario si fonde con l'altro nell'univocità
quando comprende che cercare
è tendere la mano ai deboli
è soccorrere quanto l'interessarsi
è uscire da sé stessi per accogliere
niente di più umano dello sguardo d'amore
niente che affratelli di più
del tocco di un'anima arresa alla pietà
e ancora fantasmi nel mondo
che vogliono parlarci del futuro
uno scenario desolante
dove senza il rimorso e l'abbraccio fraterno
tutto è destinato a corrompersi
la vita trova senso
nel sentire che non siamo soli
ma che le creature innumerevoli che ci passano accanto
sono parte di noi e il nostro stesso destino