La nostra
società moderna è fondata anche sulla mobilità e sui trasporti oltre che dalla
tecnologia, possiamo viaggiare per il mondo a una velocità senza precedenti da
continente a continente e visitare i luoghi più lontani tra loro e diversi del
pianeta. Ma tra le persone si è fatta sempre più grande la distanza e la
menzogna impressiona tutti i media dell’informazione, paradossalmente si sono
estremizzate le distanze mentre il suolo è diventato un fazzoletto di terra
senza più nulla di sconosciuto, non era così nel passato o nell’antichità dove
i confini delineavano l’ignoto. L’uomo è meno misterioso a sé stesso perché la
scienza ha dato delle risposte che prima sembravano impensabili, ma tra gli
uomini continuano ad alzarsi muri invalicabili e nel mondo le guerre in corso
sono quasi quattrocento. La nostra natura non cambia e il sapere è sempre più
vasto, questo ci permette di guarire dalle malattie ma ci rende anche sempre
più pericolosi. Possiamo parlare con persone che si trovano all’altro capo
della terra e sentirci sempre più soli, la solitudine è un fenomeno in costante aumento,
la solitudine è la psicopatologia di maggiore allarme sociale, la sindrome più
grave e dannosa della contemporaneità. Con la virtualità per immagini andiamo sempre più perdendo il
contatto con la realtà e i nostri bassi istinti prendono il sopravvento sulla
ragione e l’empatia, non siamo rimasti animali sociali, siamo diventati animali
misantropi e amorali, chiusi nell’ego e nell’esclusività delle lobby, macchiati
dall’edonismo e dal materialismo. La peggiore tendenza che possiedono gli
uomini è quella dell’appartenenza, sentirsi parte di qualcosa e non è
importante che cosa, così ci si sente forti e sicuri, è la logica del branco
che sbrana l’individuo e cerca sicurezza in una malintesa solidarietà. Così
invischiati in questa dinamica non siamo più veramente liberi, siamo schiavi di
un sistema e non importa quale, basta il conformismo e gli ideali dell’avere e
dell’immedesimarsi nelle cose, siamo quello che abbiamo e la virtù scompare
nell’assenza del senso di colpa e della responsabilità gli uni verso gli altri.
Quando leggo il Vangelo comprendo che questo mondo è davvero il mondo del
diavolo, lui è il principe di questo mondo, quaggiù Dio non c’è, non esiste
quasi del tutto per la massa e per gli individui formati alla scuola del nulla
e del soddisfacimento delle fami, o come le chiamarono i filosofi del
nichilismo e della concupiscenza. Allora pregare è indice di stupidità,
guadagnare è indice di intelligenza, apparire è tutto ciò che conta e amare la
debolezza per antonomasia. La civiltà cristiana è al crepuscolo, gli idoli sono
adorati e assecondati nei loro desideri, la vita umana è un bene a disposizione
dei sacramenti della violenza, dell’aborto e dell’eutanasia. Nel tempo della
penitenza ci viene suggerito di convertirci e credere al Vangelo, ogni anima
penitente deve sentire l’esigenza di convertirsi e credere al Vangelo. Questo
mondo è brutto e pervaso di malvagità, la storia lo dimostra a coloro che sono
capaci di vedere, che non sono ciechi di fronte ai fatti, e se non si riesce a cambiare
direzione la storia avrà fine. Senza carità non ci sono prospettive, non è un
sogno per chi vaneggia nelle idee e nell’etica, è la realtà della nostra
specie, è la realtà dell’uomo.