Occorre
interessarsi al destino degli altri per dimostrare di essere veramente
cristiani, senza un vero interesse per le persone non sussistono nel proprio
animo nemmeno le virtù umane figuriamoci quelle cristiane, che secondo la
dottrina debbono necessariamente avere una componente soprannaturale, in ordine
alla grazia, la sorgente quindi è Dio stesso. Nella società c’è uno scalpitare
di egoismi che si urtano a vicenda, dove ciascuno è disposto a tutto pur di avvantaggiarsi
materialmente, anche se questo comporta un danno per il prossimo; si sente dire
da qualche predicatore che il cristiano deve andare contro corrente, in
opposizione alla mentalità del mondo, ma questo accade veramente o è la solita
farsa che accomuna tutti gli ipocriti? A giudicare da come vanno le cose si
deve giungere alla conclusione che siamo una società di ipocriti, di commedianti
che recitano la parte dei benefattori, in realtà sotto quelle belle apparenze
si nasconde il bieco interesse per il denaro o per altro, nessuno si convince
davvero della necessità di rendere la propria anima pulita e irreprensibile nel
bene, quindi sincera in tutto, amata da Dio, virtuosa. Oggi quando qualcuno
tenta di parlare delle virtù molti sorridono con sarcasmo e ci si lascia andare
persino allo scherno, la virtù non è più un valore per nessuno, sono invece
valori le cose materiali, lo status sociale, il successo, l’affermazione nei
vari ambiti in cui si sceglie di farsi strada, l’egoismo è il vero padrone, l’io
al posto di Dio che come un fastidioso personaggio viene relegato nel mondo dell’immaginazione.
Le persone che perseguono come valore il denaro non vedono più il prossimo, gli
altri non fanno più parte del loro orizzonte ma diventano all’occorrenza i
mezzi di cui servirsi per raggiungere quel fine. Chi ama davvero una persona
arriva a dimenticarsi delle proprie ambizioni, chi ama è capace di sacrificarsi
per gli altri, di dare del proprio agli altri senza chiedere nulla in cambio.
Questo mondo non è ancora così oscuro e malsano, ci sono ancora tante persone
capaci di amare e di pensare agli altri, persone capaci di provare compassione
e di rinunciare alla propria vita per la vita di qualcun altro. Forse sono
proprio queste persone semplici, normali e perlopiù sconosciute che reggono le
sorti della civiltà così come la conosciamo oggi, se al mondo ci fossero
soltanto i malvagi si starebbe già tutti molto peggio. Una virtù umana in cui
troppi sono carenti è la sincerità, l’amore alla verità, l’assenza di doppiezza
nella vita quotidiana, perché troppo spesso la sincerità ha come conseguenza l’avversione
di coloro che di sincerità non vivono affatto e sono tanti; sono convinto che Dio
ami molto la sincerità in una persona, così come l’umiltà e la compassione. Se
prego non evado da questo mondo per entrare nel mondo dell’immaginazione,
questo se si è credenti e non tutti lo siamo, ci sono anche gli atei e gli
agnostici; ho sentito dire da qualcuno che la preghiera è una pratica inutile,
niente di più falso! La preghiera è innanzitutto terapeutica per la nostra
psiche, pregare fa bene psicologicamente e dispone al meglio il nostro
atteggiamento nei confronti degli altri, ci rende recettivi, accende in noi l’empatia.
La preghiera è una virtù, è un valore e non è diretta soltanto a Dio in senso
verticale ma anche in senso orizzontale, verso le persone che conosciamo, che
incontriamo, con cui ci rapportiamo ogni giorno. Quando preghiamo per gli altri
esercitiamo una grande virtù, è questo che ci rende liberi e umanamente in
salute, non l’attaccamento alle cose, al denaro o al sesso; siamo liberi quando
preghiamo perché dimostriamo che nel nostro cuore c’è amore, soltanto chi ama è
veramente libero, si ama pregando ma si ama anche comportandosi in qualsiasi
situazione secondo i canoni dell’amore, della carità cristiana. Anche il più
insignificante atto d’amore cambia il mondo in positivo, basta non essere
cinici e fare propria la mentalità che ci suggerisce il Vangelo, non un libro
di fiabe per creduloni ma la parola di Gesù che è verità e che ci rende liberi.
Leggere e assimilare il Vangelo significa cambiare interiormente, convertirsi a
Dio che è il sommo bene, il sommo valore che riempie di significato la nostra
esistenza, che la rende nuova e sensata.