Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

lunedì 21 novembre 2016

Cosa c'è nel segreto

Nessuno sa cosa si nasconde nel cuore di una persona, nel suo profondo e perciò nessuno ha il diritto di giudicare senza conoscere la storia e i veri sentimenti di qualcuno, facendo così si cade inevitabilmente in un atto di usurpazione della coscienza altrui. L’amore del prossimo esige la valutazione esterna delle sue espressioni e mai una condanna della persona a soggiacere ad una legge di contrappasso che rasenta la vendetta, l’occhio per occhio e dente per dente, è un modo di porsi nei confronti di chi sbaglia arrogante e sopraffattore, è da inquisitori. Se vuoi il bene dell’altro conformemente alla volontà di Dio, biasimi il male ed esorti l’errante a emendarsi dai suoi errori, a cambiare per non ricadere mai più nel peccato. Cos’è il peccato? è semplicemente ogni atto implicito o esplicito contrario alla legge dell’amore, contrario a Dio che desidera il bene delle sue creature, anche quello immediato e non solamente nell’avvenire oltre il relativo. Nessuno sa cosa c’è dentro una persona, ma ciascuno di noi deve profondamente rispettare quel sacrario interiore dell’uomo in cui sono nascosti i sentimenti, le convinzioni e le speranze. Il pentimento a cui conseguono le lacrime che accendono la carità, comunica all’anima la sua vita spirituale positiva, questo pentimento dev’essere congiunto al perdono nei confronti di chi ci ha feriti, offesi e umiliati, di quelle persone che facendoci del male hanno deturpato la loro anima, ma che Dio ci dice di amare e di benedire. Un atto sincero di carità oppure l’accettazione paziente di una croce, sono quel che viene definita penitenza interiore, l’essere penitenti e aperti a ricevere da Dio il perdono delle proprie colpe sia piccole che grandi: Dio ci ama e vuole che lo amiamo, perdonare al prossimo ci dispone ad essere perdonati da Dio e a ricevere il bene più prezioso per l’anima, la vita dello spirito, la vita soprannaturale. Nella Chiesa con il Sacramento della riconciliazione e del perdono, Gesù ci dice come quando camminava in mezzo a noi duemila anni fa: “Ti sono rimessi i tuoi peccati, va in pace e non peccare più”, è una risurrezione spirituale che ci apre la porta del Paradiso e ci libera dalla schiavitù del diavolo, è reale e avviene nel mistero dell’anima, è l’amore di Dio che salva un’anima e la consacra a sé, la rende sua per sempre, è all’unisono un atto di liberazione e di guarigione, è un atto di puro amore, disinteressato e gratuito. Gesù ha detto di sé: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”, chi crede nelle sue parole e risponde con l’amore e la fedeltà passa dalla morte alla vita e si salva, il primo passo avviene sempre attraverso la preghiera. La conversione è un lungo travaglio e non avviene in pochi istanti, è l’impegno di tutta una vita che procede verso scelte positive, morali, giuste e si allontana da tutto ciò che è sbagliato e nocivo per sé. Chi ama il Signore, ama sé stesso ed è capace di fare del bene agli altri, l’amore è la volontà di amare che si concretizza ogni giorno. Senza amore al prossimo concretamente vissuto la vita è buia e angosciosa in qualsiasi situazione, paradossalmente anche nella più favorevole, senza atti d’amore la nostra umanità svanisce e noi diventiamo lugubri ombre che vagano senza meta: l’amore è necessario, è la più grande forza in favore della vita.

sabato 12 novembre 2016

Credo la Chiesa

La Chiesa cattolica è una organizzazione di uomini e tutti sappiamo come sono fatti gli uomini e quanto sia facile per loro seguire i dettami del basso ventre e dell’orgoglio. Quello che sconcerta di più è come coloro che detengono il potere nella Chiesa cerchino sempre di salvaguardare la reputazione del clero nascondendo i misfatti e facendo della propaganda, nessuno pensa seriamente a convertirsi ed è l’unica possibilità per manifestare al mondo la verità del cristianesimo e per onorare Dio che ha fondato la Chiesa per la salvezza di tutti gli uomini. La Chiesa non è opera degli uomini, è opera di Dio. E’ santa in alcune persone che hanno saputo corrispondere nei limiti del possibile alla grazia, è malvagia in coloro che non hanno perseverato nella carità e si sono schierati dalla parte del diavolo. La missione e l’ordinamento della Chiesa sono finalizzate e consistono nella ‘Salus Animarum Suprema Lex’, la Chiesa è stata fondata da Cristo per portare le anime in Paradiso, per toglierle a satana nemico della salvezza dell’uomo, per edificare il Regno di Dio il cui principio fondamentale risiede nel Comandamento dell’amore vicendevole: “Ama il prossimo tuo come te stesso”. Al centro di tutta la pastorale delle chiese particolari o locali deve necessariamente esserci la carità, l’amore per le persone senza alcuna distinzione o preferenza. Quando consideriamo la realtà ci accorgiamo di quanto sia falsa questa affermazione perché l’unica cosa che conta per sussistere in questo mondo è il denaro e l’altra è simile al denaro ed è il compromesso, l’altra ancora è peggio delle altre due ed è la falsità. Questo quadro è molto sconfortante e siccome Dio guarda al cuore ciascuno di noi deve pensare a vivere con una coscienza pulita e non macchiata e corrotta, il Regno di Dio lo costruiamo noi con la nostra personale conversione giorno per giorno. Ricordiamocelo sempre Dio guarda al nostro cuore, quello che pensano e dicono gli altri conta poco o niente. Il mondo e la Chiesa vivono di superficie, ma Dio conosce quel che c’è nel cuore di ciascuno. Vivere giusti è quel che conta, molto spesso gli altri sono cattivi per scelta e da loro non dobbiamo aspettarci niente. A fare la differenza è ciò che viene da noi, la nostra risposta. Le contraddizioni nella Chiesa ci dimostrano che il male è ovunque, si annida nei posti più impensabili. La differenza dobbiamo farla noi con la nostra vita. Sarà Dio a giudicarci e non gli uomini. Ogni uomo è inganno.

lunedì 7 novembre 2016

Se inganniamo noi stessi

C’è un modo disonesto di fare del bene ed è quando esercitiamo la virtù di pseudo carità per soddisfare il nostro ego o per convincere gli altri del fatto che siamo buoni e giusti; il primo atto di giustizia nei confronti di sé stessi è ammettere di essere cattivi, ed averne una profonda persuasione è segno di salute psicologica e significa sul piano ontologico mantenersi nella verità, in rapporto al prossimo e a Dio. La bontà di una persona risiede nella capacità di scorgere i propri difetti e i propri limiti e non nel suo contrario e cioè nel vizio della superbia; la bontà è un appetito al bene, il desiderio del bene, la volontà rivolta al bene e come presupposto occorre la capacità di distinguere tra il bene e il male in ogni circostanza, occorre la capacità di comprendere la differenza tra la luce e le tenebre in ambito spirituale e morale: certe parole e espressioni sono tenebra, invece altre sono luce e portano nella coscienza chiarità e pace, nella propria e in quella altrui. La libertà di scegliere tra il bene e il male ci rende veramente persone umane, persone autentiche e non marionette prigioniere sotto la schiavitù del diavolo, essere liberi consiste nel non farsi usare dal male e nel disprezzarlo, essere liberi consiste nel dominio delle passioni e nella ricerca di ciò che è buono, vero e conforme alla bellezza. Se una persona fa’ del bene ma non riesce a rinunciare a sé stessa, quindi a mortificare il proprio egoismo, quello che alcuni hanno definito amor proprio… non è e non sarà mai una persona buona, sarà sempre una persona che tenderà a strumentalizzare gli altri e ad asservirli ai propri desideri, ad accentrarsi esclusivamente sul proprio ideale di felicità. L’amore vero è l’unica forza positiva di cui l’uomo sia capace e che lo possa rendere libero, che lo possa realizzare: la differenza tra amare e non amare risiede nella volontà, l’amore non è un sentimento ma un costante atto di volontà, una prassi esistenziale. Chi si convince della propria bontà è pervenuto al paese della follia, nessuno è buono davanti al rimprovero della coscienza, con il cuore rivolto all’ascolto della voce di Dio. Siamo cattivi e in cammino per convertirci al bene, un cammino disseminato di pericoli e di cadute, un cammino fatto di sofferenza verso la redenzione. Siamo pellegrini ed esuli, non siamo conformi nemmeno alla più piccola forma di perfezione, siamo persone bisognose di essere sempre perdonate e giustificate. Non c’è bene più grande per l’uomo che quello di riconoscersi peccatore e infinitamente distante dalla Luce, è da questa consapevolezza che inizia il cammino della redenzione, il buon cammino dell’anima penitente e redenta. Sapere di essere amati da Dio è forse l’unica possibilità di conservarsi davvero buoni e di amare sinceramente gli altri, questa disposizione interiore consiste nell’accettare di credere e di convertirsi, è una preziosa opportunità per maturare e per dirsi veritieri ed amanti della verità. Gesù con il suo Vangelo ha sempre esortato coloro che incontrava a rientrare in sé stessi e a riscoprire la vita interiore, è infatti dal mondo interiore che si perviene al mondo celeste, ad una coscienza netta e a un cuore puro.