Il mondo
è fatto in un certo modo e persuade le persone a ricercare degli pseudo valori,
sono valori fasulli che infondono nell’animo un surrogato della felicità, danno
nell’immediato contentezza, appagamento e soddisfazione ma con l’andare del
tempo si rivelano tossici; tutti conosciamo quali sono questi valori ed è
superfluo citarli. La proposta che ci fa Cristo dei suoi valori è
controcorrente, Cristo dice che la felicità è data dall’amare l’altro il cui
modo d’esprimersi collima con il sacrificio della vita, con il dono di sé agli
altri; innanzitutto interessarsi agli altri e trovarli degni di stima e di
affetto nonostante i molti difetti e le fragilità, nonostante le diversità o
addirittura le idiosincrasie, cioè il percepirli come detestabili e fastidiosi.
Cristo come si è comportato nella sua vita verso gli altri? Tutti lo sappiamo e
noi dobbiamo prendere esempio da Lui. Gesù ha amato, ha manifestato il vero
volto di Dio. Egli è capace di compatire le nostre miserie e le nostre
sofferenze, perché ha partecipato alla nostra condizione umana in ogni suo
aspetto, quindi ci conosce ed è capace di comprenderci in profondità. Stare
dalla parte di Cristo significa vedere gli altri con i suoi occhi e sentirli
con il suo cuore, è difficile perché noi siamo cattivi. Stare dalla parte di
Cristo significa stare dalla parte di coloro nei cui confronti Egli si è
immedesimato, ha vestito i panni del povero, dell’ammalato, del sofferente,
dell’emarginato, del debole, del disprezzato, di chi è solo e dimenticato, di
chi non è amato, accolto, desiderato. Cristo ha amato i peccatori, li ha prediletti perché il suo desiderio è di salvarli tutti. Cristo è attento ad ogni istante della
nostra vita sul modo attraverso cui entriamo in relazione con gli altri, come
trattiamo gli altri, come li consideriamo. I peccati più gravi e quasi
imperdonabili sono quelli che offendono l’amore dovuto al prossimo, è Cristo
stesso che ci ha dato questo Comandamento, ha detto a tutti noi: “. . . amatevi gli uni gli altri come io vi
ho amati”. Gesù ha dato la sua vita per la nostra, ha rinunciato alla sua
per salvare la nostra, quel che dobbiamo fare è dirgli di sì e accettare la
salvezza corrispondendo al suo amore: “.
. . mio Dio ti amo, abbi pietà di noi e del mondo intero”. Ad amare Dio si
comincia con la preghiera, pregando si impara ad amare Dio, si rimane in sua
compagnia e il nostro cuore col tempo viene cambiato dallo Spirito Santo; chi
ha davvero fatto esperienza dell’amore di Dio è veramente cambiato, perché ha
imparato ad amare con tutte quelle specificità che sono proprie dell’amore come
il perdono e la compassione. Molti non hanno conosciuto l’amore di Dio, forse
perché non sono stati abbastanza umili da incominciare a pregare, anche
semplicemente dicendo: “Signore
perdonami, Signore aiutami, Signore restami accanto . . .”. Queste sono le
cose autentiche che valgono nella vita: l’amore nei confronti di Gesù, il suo Vangelo, la devozione alla sua santa Madre, la pratica delle virtù, la coscienza netta
e il cuore puro. Il cristiano deve avere il coraggio di andare controcorrente,
non deve farsi assimilare dal mondo e conformarsi alla sua mentalità.