Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

sabato 16 dicembre 2023

Silloge poetica n°012


L'OBLÌO DEL NATALE

Ecco il Natale dei presepi insanguinati
e delle membra sanguinanti –
in quella Betlemme lontana di venti secoli,
delle famiglie che perdono i propri figli in guerre sporche,
dei rifugiati nati meno di quattordici anni fa
e mamme con un cuore pesante in terra straniera,
una catastrofe umanitaria,
spesso definiti non per un caso ma per crudele volontà
danni collaterali o piuttosto inutili conseguenze,
dei naufraghi che attraversano ai confini il perfido Leviatano,
chi sopravvive o si inabissa in una tomba d'acqua,
dei poveri che con o senza un lavoro certo –
con disabili soli, anziani abbandonati e bambini senza amore,
vulnerabili a cui nessuno tende la mano,
a cui manca il necessario o la solidarietà fraterna,
così che non riescono a mangiare il pane d'ogni giorno,
per settimane e nemmeno nel Natale da calendario.

La culla è sporca di sangue,
è il sangue innocente della vittima di odio,
della ritorsione vendicativa,
dell'errore di giudizio che non s'accorge dell'altro come noi,
l'empatia che si tramuta in compassione –
non per miscredenza ma per mancanza di sensibilità.

La culla è vuota, non c'è nessuno,
perché il corpo esanime è stato seppellito –
non nella nuda terra,
ma nella disinformazione dei media,
nel populismo di certi governanti,
nel vuoto dei valori.

La culla riceve Gesù neonato,
adagiato con tenera mano e abbraccio sicuro da Maria,
la Vergine che meditò nel suo cuore le grandi cose di Dio –
ma quel neonato ha già i segni dei chiodi
e la trafittura di lancia nel cuore,
come i fanciulli morti nelle guerre insensate
è il suo sangue che riverbera
nel sangue vermiglio di tanti piccoli,
ignari delle macchinazioni sataniche dei potenti,
e i prati del Paradiso accolgono
quei martiri che senza saperlo diventano fiori profumati
e una corona di rose alla Madonna.

La culla di Gesù è vuota nel gelido casolare di Betlemme,
non c'è il calore dei corpi degli animali
a scaldare il Bambino divino,
gli angeli non sono apparsi ai pastori per dare testimonianza
e quaggiù gli spettri si aggirano ancora nelle città del male
dove il diavolo partorisce i suoi anticristi
come tanti frutti marci nel covo delle velenose serpi –
questo è il Natale delle culle abbandonate e sterili,
forse da qualche parte Gesù con la sua perfezione è nato
o sta nascendo nei giusti che non fanno rumore,
nella sconosciuta e dimenticata Betlemme del silenzio,
dal grembo della Vergine del silenzio –
ma non nel cuore degli ingiusti,
codardi schernitori sarcastici del puro amore oblativo.


EGLI È NATO

Quando dall'albero lacrimoso
e irto di spine del rimorso
nasce intatta la misericordia
per colui che ci offende,
ecco un nuovo giorno sorgere in alto
con il suo Sole fulgido
che illumina dentro,
nella lieta Natività del piccolo Gesù
sorgente di ispirazione
per le menti sagge,
segno di contrarietà e lutto
per i filosofi nichilisti
o scandalo di grande stupore
ma anche radice di speranza nell'Eternità
scesa in questo tempo miserevole,
fra la morte e la vita
egli è nato nella martoriata Palestina
dalla figlia di Sion,
nel nascondimento fra i popoli
a iniziare la vera storia di ciascun'anima
nella disciplina dell'amore,
a darci un significato e una risposta,
qualcosa di davvero compiuto
a questo effimero.


CONVERSIONE

Qualche filosofo scrisse che siamo angeli a metà
e che il corpo è un peso per l'anima,
invece la nostra carne è il cardine che ci redime
perché l'atteggiamento, le opere buone e la preghiera
sono veicolate dalle membra mortali così deboli.

Come filo spinato attorcigliato al cuore,
è tagliente e lo sento ferirmi nel silenzio della notte
questo insidioso personaggio,
desta inquietudine ma è soltanto un'apparizione
che mi offre il sacramento del vizio.

Non esiste alcuna figura di angelo o santo
in questa stanza dalle mura grondanti acqua benedetta,
dai miei occhi lacrime caustiche nel tempo
e fuori dal tempo il terrore relativo,
per loro la tenebra fredda è l'eterna beatitudine.

Lasciai la via della violenza e digiunai dal pane della paura,
ecco nuovi rabbiosi personaggi dileguarsi
quando il segno della croce è tracciato sul mio corpo,
questo segno sacro che richiama la Trinità divina
e attualizza la mia liberazione dal male
per mezzo della Carità perpetua e senza origine,
ricca di zelo per la mia salvezza,
segno che è l'unico esorcismo dentro le profezie.

Se i peccatori conoscessero come la sincera contrizione
e una preghiera semplice come l'Ave Maria
o il santo Nome di Gesù
sono la chiave nascosta ai disprezzatori
che apre assieme al Sangue di Cristo la porta aurea del Cielo,
ricorderebbero più spesso che una coscienza pacificata
che non mi rimprovera di alcun male,
piange invece per l'altro che entra nel mio mondo,
virtù dei benevoli che abbellisce l'anima
è vita di grazia che ad ogni attimo rinasce per la comunione.


SENILITÀ

La persona vecchia
è un culto per l'infante,
guarda al passato
mentre il presente gli scivola via
e la domanda è la stessa:
se si fermasse il cuore,
dove andrei
oltre che nella casa
in cui ho amato?
C'è qualche altro posto
dove sentirmi
tranquillo,
dove l'accoglienza
dei ricordi mi riporta laggiù,
in fondo, nel dirupo dell'anima?
E se morissi adesso
cosa ne sarebbe
del commuovermi guardando
gli affetti perduti delle fotografie?
Non c'è altro per noi vecchi,
a parte la gentilezza
di un indole compassionevole;
fuori da queste mura rumore
e in questa stanza
il sole di una presenza,
il silenzio dell'attesa,
il cuore rotto di nostalgia.


MEMENTO

La morte è l'unico rimedio al tedio...
se c'è lei la vita non dà segnali di frenesia
e se lei non c'è la vita è in attesa,
si accomoda ad aspettare l'inconoscibile
ed è paziente ma non nemica.
Forse si muore per nulla?
si muore soltanto per non sapere di essere morti,
quando lei c'è noi non ci siamo mai
e non dura ore, minuti o secoli da trascorrere
ma un istante, un solo istante,
quell'istante soltanto, muto e arcigno
che ti ruba tutto il tempo
e ti lascia solo con te stesso,
senza fare più niente
ad aspettare qualcosa che non ci sarà,
qualcosa subito
che ci dissipa nell'insensibilità.
Dopo è ancora vita?
nella cenere non si concede pace
il desiderio di morire ancora,
ma la vita forse ritorna ed è un altro difficile viaggio,
quello che accade qui è presente altrove
e ci attende nel paese dei fantasmi
dal fuoco che si estingue come l'araba fenice,
nel sogno forse risorge
ma soltanto nel sogno velato dal tramonto.

martedì 28 novembre 2023

Un cuore puro

La vendetta e la bestemmia sono demoni che deturpano il cuore e allontanano l’amore degli angeli santi, non così il perdono e la preghiera che stanno all’opposto e che ci avvicinano al Signore e alla Madonna, che ci rendono interiormente liberi e realizzati. Gesù vive negli innocenti e sono loro la chiave per aprire la porta del Paradiso, un innocente che prega o si sacrifica – motivato dall’amore per gli altri e sorretto dalla grazia di Dio – ha il potere mistico di abbattere tutto il male presente nel mondo e l’intero inferno: soltanto chi ha un cuore puro non teme satana, l’odio, la violenza e il dolore che si risolve nella morte. La casa di Dio è il cuore innocente, un tabernacolo di carne e sangue, fatto della stessa nostra umanità, il vero culto in spirito e verità così come ce lo suggerisce il Vangelo.

giovedì 23 novembre 2023

La teologia morale in ambito animalista

Secondo i materialisti gli animali sono macchine che eseguono ciò che è insito nella loro natura e nient’altro, è vero che sono dotati di psichismo, emozioni e empatia come noi ma con dei limiti ontologici, secondo me il Logos o la Sapienza increata è la loro anima o il loro motore spirituale fuori dall’ordine di questo mondo caduco. Non hanno la capacità di Dio o la possibilità di partecipare alla vita di Dio, la carità soprannaturale quindi l’immortalità esenti dal legame col mondo visibile nell’eternità che li rende simili a Dio ma sono una sua emanazione nel tempo, una fiamma di gloria che poi si estingue per sempre, perché le creature cantano a Dio nella liturgia terrestre amore e bellezza e il loro stesso esistere è una lode continua, le anime umane nella liturgia celeste la loro comunione con la Vita divina. Far soffrire, uccidere e mangiare gli animali è una barbarie – qualcosa di non conforme alla mentalità evangelica – indegna dell’uomo civilizzato che per vocazione dovrebbe essere il custode del creato, qualcuno a cui è stato affidato un bene talmente grande da sottolinearne l’alta dignità, le nostre capacità e la nostra ragione ci consentono di non farlo e di non farlo per compassione, esprimendo così ciò che nell’uomo e in ciascuno di noi c’è di più nobile.

sabato 11 novembre 2023

Silloge poetica n°024


MATERNITÀ

Il mandorlo fioriva d'inverno
sotto una campana di aria gelida,
dopo la festa dei morti –
rividi con la memoria il volto di mia madre,
guardava i miei giorni di fanciullo
quando giocavo lieto
con le ali della crepuscolare speranza
e gli angeli mi misero sul capo
la corona della miseria,
sapendo che dietro la neve che scendeva
correva incespicante
il mostro della mortificazione,
di giorni che attraversavano l'insensatezza
e nella dimenticanza
la donna che mi amò nella sua rinuncia
morì di serena quiete
credendo vicino l'essenziale di un cuore fermo.
Sentivo la carezza ma anche l'affronto
ad un orgoglio sciocco,
mentre le lacrime scendevano –
come sipario su una vita che passò,
siccome le foglie dei rami erano scomparse
e il ridicolo mi copriva di vergogna;
la radice della vita dissecca ma il suo ricordo
non smette di ammaliare l'affetto –
sento cadere le ultime difese
come se le torri di una fortezza si frantumassero,
e il pozzo dell'abisso
inghiottisse famelico tutti i nemici
che senza ragione mi odiarono a lungo,
per la durata di anni – e poi basta.
Non c'è cimitero perduto
che non accolga i grembi che diedero la vita –
l'anima è immota e un nulla è il dolore,
la morte è ritrovarsi
nella medesima esperienza,
è l'incontro di una solitudine con il suo senso,
con l'amore all'esistenza –
vertice dell'ignoto è ritrovarmi così bambino;
non ho altro da dire all'Eterno
se non la riconoscenza e il miracolo,
lassù per il camino che si erige alle alte nuvole –
cenere santa e tanto pulita,
un fumo passeggero
che trapassa la luce della risurrezione,
l'abbraccio nell'estrema notte.


SANGUE INNOCENTE

Dalla terra offesa dal male,
nera e polverosa come il carbone –
spunta un fiore bianco
come l'abito dei battezzati,
come l'abito delle vergini alle nozze,
come la veste candida
lavata dal sangue dell'Agnello,
la veste dei riscattati dalla morte seconda.
Dalla terra offesa dal male,
dalla violenza, dall'odio
e dal disprezzo per la vita –
quel fiore bianco lacrima rugiada al mattino
e le sue lacrime bagnano Gaia o Gea
oramai purificata dalla sofferenza innocente –
quaggiù c'è ancora posto nel cuore delle madri
per i figli e le figlie degli altri,
degli estranei e di questi pericolosi nemici,
perché coloro che nasceranno
vedranno le città in rovina
e il martirio di chi non ha odio verso il suo carnefice
ma con sguardo benevolo e accogliente,
è come se avesse perdonato
anche il diavolo –
se soltanto in quella grande collera
trovasse posto
una goccia del Sangue prezioso di Gesù
che è come sorgente di acqua viva nei nostri cuori –
virtù di carità soprannaturale
e in quelle anime che sono vittime benedette,
vittime di espiazione.
Dalla terra offesa dal male,
come figura che passa è la gente,
attraversa il mondo
con composta dignità –
e lascia dietro di sé la compassione,
il cuore amorevole di chi ha rispettato la vita
e ha offerto all'Eterno il suo perdono,
l'ha offerto a coloro che gli fecero del male –
come calice sull'altare colmo fino all'orlo,
della rossa linfa nei tralci
innestati alla vite i cui frutti così dolci,
maturi e saporiti,
sono la pace e poi la speranza,
insieme alla concordia
e la bellezza della vicendevole comprensione.
Dalla terra offesa dal male,
rimanere umani
è l'unica Legge consentita,
con la sensibilità della nostra coscienza –
che ci suggerisce l'etica
in ogni cosa giusta da compiere,
l'unico bastione alla follia in questo mondo oscuro.


SIGNIFICATO

Dove non c'è attesa né mistero,
l'ideologia ha sconfitto l'umanesimo
e dell'anima non rimane –
che polvere meschina;
ad ogni momento di ogni cosa vediamo l'esteriore,
le suggestioni o il preconcetto –
ma la verità è in ciò che sussiste nascostamente;
quella rivelazione esente da pensiero,
come un umile sentimento che coglie la vita –
è la nostra storia così tanto amara,
scritta sulle pagine –
del nitore libro degli spiriti beati,
che soltanto il Signore ama e può leggere per sempre.


RINNOVAMENTO

Ci sono altre strade da percorrere insieme,
fuori da queste mura alte e forti
che separano le realtà;
quel che vedo è strano ai miei occhi,
soggiace alla mente
e alle idee che esondano nella mia testa,
pensare che sono triste
in un mondo ostile –
è proprio accorgersi della infelicità dei miseri.
Sono quelle persone disprezzate
le lacrime della Madre su un mondo in preda alla follia –
che ha rinunciato alla limpida verità,
un mondo privo di giustizia
perso in moltitudini di egoismi.
La Donna matrice del divino e dell'ordine del creato –
apre il vaso donato a Pandora,
quel che ne esce sono gli incubi dell'umanità,
diventano materici fino a sopprimere ogni coscienza,
quelle coscienze che arginavano
le forze nemiche nell'antro oscuro
in cui caddero i superbi –
sono coloro che sopprimono vite
e quelle più vulnerabili,
nelle grandi camere della morte.
Ma la Donna abbraccia nella sua anima
la speranza,
figlia primogenita dell'alba
nel nuovo orizzonte;
quel Sole nascente dissolve il moto dei perfidi –
e la terra esce dall'amarezza del deserto,
l'aridità che tolse linfa vivificante
alle creature nobili,
ai piccoli di cui gli orchi sparsero il sangue –
adesso e nei prati in grandi distese, nei luoghi di ciascuno
fiorisce il giglio bianco,
profumato e gentile –
sopra il fango delle guerre e del profitto.

martedì 7 novembre 2023

Cosa piace e cosa dispiace al diavolo

PADRE ERNETTI IL MONACO ESORCISTA CHE SI FECE RIVELARE DA SATANA COSA GLI PIACE E COSA LO FA SOFFRIRE

IMPORTANTE CATECHESI...

Siamo davvero sicuri di sapere cosa piace e cosa invece fa soffrire satana, l’angelo ribelle? Attraverso la testimonianza di un monaco esorcista benedettino ecco quello che lo stesso demonio gli ha rivelato.

Padre Pellegrino Maria Ernetti, è nato a Rocca Santo Stefano nel 1925 ed è morto sull’Isola di San Giorgio Maggiore nel 1994. Monaco benedettino, teologo, musicologo, scienziato ed esorcista. È noto soprattutto per avere svolto ricerche in campi ritenuti non convenzionali dalla comunità scientifica. Riceveva centinaia di persone alla settimana, dall’Italia e dall’estero, per esorcismi e benedizioni.

Padre Pellegrino Ernetti, in una intervista fattagli dal giornalista Vincenzo Speziale, diceva: … oggi il male (e tutti ce ne lamentiamo) sta dilatandosi sempre più in tutto il mondo e nelle più svariate e raffinate manifestazioni.

[…] oggi, con varie scuse, i sacerdoti non sono più a disposizione delle anime, non confessano più, ritengono la Confessione come l’ultima cosa…! Questo è errato perché è il Sacramento più grande che ci sia, perché lotta contro il demonio lavando le anime nel Sangue di Gesù. La Confessione non toglie soltanto il peccato dall’anima, ma ci dà una corazza con cui possiamo lottare contro il demonio. Io ne ho una esperienza terribile!
Quindi ricorriamo con frequenza a questo grande Sacramento. Chi ci purifica dai nostri peccati? Il Sangue di Cristo! Chi ci santifica? Il Sangue di Cristo! Chi ci dà la forza di lottare contro i nostri nemici spirituali? Il Sangue di Cristo! Ma chi amministra il Sangue di Cristo se non ci sono sacerdoti a disposizione nei confessionali? Essi pensano alle macchine, pensano a correre a destra e a sinistra, per non parlare di altre cose peccaminose.

A questo punto il giornalista gli fa questa domanda: Cosa piace al demonio, cosa dispiace al demonio?

Padre Pellegrino rispose: Ora stai attento. Gli esorcisti non hanno pensato a quello che mi sono sforzato di fare io, perché se l’avessero fatto tutti a quest’ora potremmo avere dei volumi su quello che vuole o non vuole il demonio. Io dopo aver esorcizzata una persona austriaca, ho cominciato a far registrare dai miei collaboratori tutto e così a poco a poco è venuto fuori da tanti esorcismi una catechesi del demonio. Ti prego di pubblicarla tutta, perché forse sarà il culmine di tutte le altre domande.

INIZIAMO CON "CIÒ CHE PIACE AL DEMONIO"

PRIMO – La particola sulla mano: “Così posso calpestare il vostro Dio, quel Dio che io ho ucciso, e posso celebrare le mie messe con i miei sacerdoti che ho strappato a lui”.

SECONDO – I preti vestiti come netturbini, camuffati... “così li porto dove voglio io, negli alberghi e nelle case private in cerca di donne e di omosessuali, e faccio commettere tanti sacrilegi, e li porto nel mio regno! Quanti, quanti preti mimetizzati sono nel mio regno! E non mi scapperanno più” (qui seguono delle risate a dir poco agghiaccianti).

TERZO – I preti e i Vescovi iscritti alla massoneria e alle mie sétte: “Oh quanti, oh quanti ce ne porto col denaro e con le donne… quanti, quanti diventano miei amici fedeli… col denaro e con le donne… ne prendo quanti ne voglio, li porto nel mio regno”.

QUARTO – Le gonne corte. “Con le quali accalappio uomini e donne e riempio il mio regno… che contento.., che gioia”.

QUINTO – La televisione: “Uh, la televisione.., è il mio apparecchio, l’ho inventato io… per distruggere le singole anime e le famiglie.., le separo, le disgrego con i programmi miei sottilissimi e penetranti… uh, la televisione è il centro di attrazione con cui attiro anche tanti preti, frati e suore specialmente nelle ore piccole, e poi non li faccio più pregare.,. In un attimo, mi presento in tutto il mondo.., mi ascoltano e mi vedono tutti… mi aiutano assai bene i miei fedeli servi, i maghi, le streghe, cartomanti, chiromanti, astrologi…” (I puntini indicano il prosieguo del discorso, e risate che di umano non hanno proprio nulla).

SESTO – Le discoteche: “Che bello.., sono i miei palazzi d’oro dove attiro le migliori speranze della società che io faccio mie distruggendo le loro anime e i loro corpi.. .quante migliaia e migliaia ne porto con me con l’alcool, con la droga e col sesso… oh, che continua mietitura. Le ho affidate a tanti politici, miei fedeli servi, a consacrati… Io sono il vero re del mondo, e non già il vostro Dio, che io ho crocifisso”

SETTIMO – Il divorzio.., la separazione degli sposi: “Sono state inventate da me, ne rivendico la proprietà… È una delle mie più intelligenti scoperte… così distruggo la famiglia e distruggo la società, dove io sono adorato come vero re del mondo… IL SESSO… IL SESSO… non ascoltate quell’uomo impiccato in croce che non vi dà niente… il vero piacere ve lo dò soltanto io col sesso libero.., il mio regno è soprattutto libertà del piacere sessuale con cui regno sulla terra”.

OTTAVO – L’aborto.., l’uccisione degli innocenti: “Oh… urrah! urrah! E stata la mia trovata più bella e più gustosa! ammazzare gli innocenti invece dei colpevoli e degli omicidi della mafia! Distruggo l’umanità e così finiscono, prima di nascere, gli adoratori del vostro falso Dio… urrah! urrah!”.

NONO – La droga: “È il cibo più gustoso che io faccio mangiare ai giovani per renderli pazzi.., e così ne faccio quello che voglio.., ladri.., assassini.., lussuriosi.., feroci come me… dominatori del mondo.., miei ministri”.

DECIMO – Ma soprattutto mi piacciono e mi rallegrano quei vescovi e quei preti che negano la mia esistenza e la mia opera nel mondo: “e sono tantissimi... oh! che gioia, che gioia per me… lavoro tranquillo e sicuro.., persino i teologi oggi non credono alla mia esistenza.., che bello.., e così negano anche quel loro Dio che era venuto per distruggermi.., invece io l’ho vinto.., l’ho inchiodato sulla Croce.., hahahahaha…! Bravi questi preti.., bravissimi questi vescovi... bravissimi questi teologi.., sono tutti miei fedeli servitori.., ne faccio quello che voglio… ormai sono miei.., li porto dove voglio.., vestiti da beccamorti.., con la sigaretta sempre in bocca.., profumati come gagà… in cerca di donnicciole facili.., con auto all’ultima moda.., pieni di danaro... si ribellano ai dogmi del loro falso Dio e della falsa Chiesa di quel crocifisso mia vittima.., sono i soldati più sicuri del mio regno, pieno pieno di loro… Con essi metto confusione e smarrimento nel popolo, che allontano sempre più dal falso Dio... e porto nel mio regno di odio e di disperazione eterna.., per sempre con me, con me… ha ha ha ha ha ha! Quanti di essi ne ho fatti iscrivere alle sette mie… allettati dalla mia carriera e dal mio denaro.., li compro con facilità.., perché finalmente sono riuscito a non fare amare più né quel falso loro Dio, né quella donna che pretende di avermi vinto”.

UNDICESIMO – I politici che si dichiarano cristiani: “ma che cristiani non sono, perché sono miei e al mio servizio… Presentandosi però come cristiani, ingannano tante persone che li seguono dove io astutamente li porto… Vengono con me a rubare allegramente il denaro del popolo, denaro che costa sudore e lacrime di lavoro sofferto; denaro strappato alle famiglie povere con tasse inique, imposte da questi politici che ingrassano, sciupano, spendono e spandono senza limiti… Eppure faccio fare loro delle dichiarazioni di rettitudine, di bontà, di ossequio, di lealtà e di sincerità cristiana, tali da far cadere anche i preti e i vescovi con loro… Il denaro è la mia arma più efficace; preti e vescovi chiudono gli occhi su questi politici, miei servi e schiavi.., basta che loro trovino i soldi per costruire o restaurare chiese, asili, case parrocchiali belle e comode, patronati… Sono i miei sacrestani più fedeli, per mezzo dei quali posso penetrare nelle case del clero, obbediente al mio denaro… del resto non sono stati questi politici che hanno firmato l’adulterio del divorzio e l’aborto? Ma il clero.., fa loro la propaganda che io desidero”.

DODICESIMO – I politici che si chiamano laici: “sono gli avanguardisti del mio regno… Le menzogne, studiate ad arte, i soprusi diligentemente realizzati, i latrocini mafiosamente perpetrati, gli intrallazzi diplomaticamente eseguiti, il malcostume capillarmente diffuso con tutti i mass media, gli omicidi, i rapimenti organizzati a mano armata, la diffusione delle varie droghe mediante il silenzio rigidissimo dell’omertà.., politica, rissa politicamente organizzata, e tanti tanti altri delitti e disordini sociali, sono tutte opere che io realizzo mediante l’opera di questi politici, miei seguaci e untorelli fedelissimi… Hanno da me il mandato preciso di usare tutti i mezzi e le maniere più infernali per distruggere la società, purtroppo ancora legata a quel crocifisso che io ho impiccato sull’infame legno.., distruggere, distruggere… Questi politici sono i miei discepoli e seguaci prediletti perché obbedientissimi al solo mio cenno, senza che neppure se ne accorgano.., Sono essi che mi organizzano in tutte le città e paesi le logge massoniche più attive e subdole, più scaltre e di punta, sempre donando denaro, carriera e piaceri sessuali… Sono essi che ricevono i miei precisi comandi di penetrare e distruggere dall’interno la Chiesa… Quanti ecclesiastici hanno ceduto e continuano a cedere alle proposte e agli allettamenti di denaro e di carriera… Distruggere la chiesa è il mio primo e ideale progetto… Oh, che contento… che contento…! Con questi fedelissimi politici ho già da tempo iniziato a distruggere la società in ogni settore e grado e in tutti gli ambienti, destabilizzando gli ordini di pubblica sicurezza, di economia, di diplomazia, di relazioni sociali.., naturalmente sempre con le mie armi di ambizione, carriera, denaro, donne, piaceri… Oh che contento! che gioia! che vittoria.., hahahahaha”.

TREDICESIMO – Giudici e magistrati: “Mi piacciono poi in maniera particolarissima quei giudici e magistrati che hanno dietro le loro spalle il motto tradizionale – LA GIUSTIZIA È UGUALE PER TUTTI – eccetto ormai che per loro! Che bravi, che fedeli questi miei schiavetti della giustizia! Finalmente sono riuscito a politicizzare anche i giudici! Finalmente sono riuscito a sindacalizzarli! Finalmente sono riuscito a farli vendere con il denaro e le bustarelle! Quante persone innocenti faccio condannare in carcere per anni e anni.., mentre faccio uscire e assolvere i miei seguaci, considerati dal popolo come assassini e mascalzoni.., li faccio uscire dal carcere perché devono continuare a dilatare il mio regno di disordine, con omicidi, ladrocini, spaccio di droga, sequestro di persone e di bambini… Che meraviglia questi miei giudici politicizzati, partitizzati, venduti.., Li ho ridotti a non riconoscere più ciò che è giusto da ciò che è ingiusto…! Sono oggi il mio corpo specializzato di assalto contro la giustizia! Che meraviglia liberare dalle carceri i grandi brigatisti e mafìosi, e lasciare dentro i poveri derelitti più o meno innocenti! Che bello lasciare liberi i FALSI PENTITI con i quali io agisco con maggior sicurezza! Che bello mandare agli ARRESTI DOMICILIARI coloro con i quali posso più liberamente organizzare il disfacimento della società! Bravi… bravissimi… giudici venduti! E quanti, quanti ne passano ogni giorno, sempre di più, nel mio regno, allettati dal denaro e dalla carriera e dall’orgoglio, le mie armi da loro amate e desiderate… E quei giudici che non si vogliono allineare con me, li faccio scomparire… E che cosa è la lotta intorno a loro, che aumenta sempre di più tra questi magistrati, se non il frutto della mia presenza e della mia costante e insistente opera? E che cosa è la continua lotta tra i magistrati e politici e le forze dell’ordine, se non effetto del veleno che io riesco ad iniettare costantemente tra di loro?… È finita.., è finita la pseudo-pace che ha promesso quel buffone del vostro Dio, che io ho vinto e crocifisso… È finita, il mondo intero è con me… sono io ormai il re del mondo, sono io…!”.

QUATTORDICESIMO – Le sétte: “Una mia particolare predilezione sono le tantissime Sétte che io continuo a creare e a diffondere capillarmente in tutto il mondo. Sono i mezzi più immediati con i quali scardino la fede in quel falso vostro Dio da me crocifisso… creo così la babele nella fede… Il vostro PRETE BIANCO strilla e sbraita perché ha paura di me, ha paura che io gli tolga il trono già tanto vacillante… ma io ho già vinto, ho messo la babele nella fede, nei semplici come nei dotti, compresi preti, teologi e vescovi, le mie sétte sono sempre più invincibili… la mia massoneria paga, paga molto bene ogni mio seguace… Sarò sempre vincitore io… e la babele nella fede sarà la mia vittoria… Nella sola vostra Italia ho più di 672 sétte e religioni mie che voi chiamate sataniche, che sono piene zeppe di anime a me votate e consacrate, e battezzate con il proprio sangue nel mio nome… Esse mi rendono quotidianamente il culto che io merito come sovrano della terra con preghiere, con inni e cantici e… con messe nere, durante le quali vinco calpestando e distruggendo quelle ostie nelle quali gli stupidi cristiani credono presente il loro crocifisso… Ma se così fosse, perché permette che io lo distrugga impunemente…? hahahahaha… Queste SÉTTE da me comandate insieme ai miei seguaci di stato maggiore del mio regno, convertono incessantemente i cristiani e li rendono miei fedeli seguaci… sono le sétte, centinaia e centinaia che ad ogni ora, rinnegano la fede vostra per aderire alle mie sétte, ove io li accolgo a braccia aperte e dono loro tutti i miei piaceri e tutte le libertà di vivere il più lontano possibile dalla vostra Chiesa, è la vera felicità, la vera gioia che solo io posso dare a voi… Dall’alta, alla media, alla bassa Italia e nelle isole, ovunque ho le mie sétte che lavorano indefessamente. D’altra parte, ormai, molte chiese e parrocchie sono senza prete, sono riuscito a distruggere e far morire le vocazioni, e le mie sétte suppliscono il prete… hahaha. Dai testimoni di Geova ai Centri età dell’Acquario, ai Steinerantroposofici, ai teosofici, ai Carolina, ai Cenacoli 33, ai Centri di Schamannesimo, ai Rosacroce, agli Arcobaleno, ai Gialli, agli Ergoniani, ai Scientology e tante e tante altre mie sétte e religioni che ogni giorno invento e creo, sono un vero esercito che lotta contro la vostra Chiesa, e vincerò vincerò… anche se il vostro crocifisso ha detto a voi che LE PORTE DELL’INFERNO NON PREVARRANNO, hahaha... E non bastando questo, mi sono infiltrato in certi gruppi-base che voi credete vostri… Invece sono miei, li ho già afferrati gettando nei singoli il mio isterismo parossistico, diventano tutti visionari falsi di cristi e di madonne che, come loro credono parlano, ma sono io che mi rivelo a loro… hahahaha”.

QUINDICESIMO – I teologi.., i miei teologi, con le dottrine da me ispirate… “Oh, questi sì che costituiscono la mia PUNTA DI DIAMANTE di prima trincea! Che teologi intelligenti! Essi hanno capito che quei dogmi rigidissimi, dettati da certi sciocchi capi ecclesiastici, in realtà sono delle falsità puerili, che crollano al semplice confronto con la realtà quotidiana… che bravi… bravissimi…! Del resto li ho portati ad insegnare le mie dottrine non soltanto nei seminari ordinari, ma persino nelle più alte e prestigiose Università Pontificie, persino in quella romana del vostro PRETE BIANCO (Università Lateranense). La dottrina della MORTE DI Dio l’ho ispirata io, e con essa mi sono venuti dietro milioni di studiosi che sono diventati miei discepoli e fedeli convinti. Da quando io regno, il vostro dio è morto, non esiste più. È finita così ogni legge costrittiva: tutti possono e devono vivere liberamente, come insegno io: libertà di idee, libertà di pensiero, libertà di azione… ognuno è liberissimo finalmente di agire e fare quello che crede e vuole ovunque e sempre e con chiunque… Non esiste più norma né regola… ciascuno è come sono io, padrone di tutto e di tutti: il vostro Dio è morto! E chi potrebbe negarlo, se lo stesso vostro crocifisso ha dichiarato che io, solo io sono IL PRINCIPE DI QUESTO MONDO? E se lui stesso ha detto TUTTO IL MONDO È IN MIA IN SINDACABILE BALÌA E PADRONANZA?… Finalmente questi teologi, i più intelligenti in assoluto, mi hanno dato ragione. Ma se Dio è morto, allora è chiaro che sono crollati tutti gli altri dogmi: la creazione, l’incarnazione, la risurrezione, l’immacolata, l’assunzione, l’eucarestia e tutti i sacramenti… tutte storielle inventate per tenere costretti gli allocchi cristiani… Ed ecco centinaia e centinaia dei miei teologi che hanno persino il coraggio di sfidare il PRETE BIANCO CON LETTERE E FIRME… CHE PROVI IL CONTRARIO, SE HA IL CORAGGIO E SE È CAPACE… Ha scrollato la testa e ha lasciato i miei teologi che continuassero questi insegnamenti, senza il minimo rimprovero né punizione… Dunque anche lui è d’accordo con me, nella negazione di tutti i suoi dogmi… ma che bravo! hahaha… E mentre questi grandi teologi sono con me, vi sono altri piccoli teologi untorelli che, per rivalsa, negano la mia esistenza, come fiaba da medioevo, rinviando tutte le mie presenze e manifestazioni a fatti unicamente psichiatrici e psichici… Bravissimi, questi teologi, questi preti e… tanti vescovi… bravissimi! E il servizio migliore che mi potete fare: farmi agire silenziosamente, senza minimamente lottare contro la mia presenza e le mie astuzie… bravissimi… fate sempre così, e io continuerà la mia opera infernale senza colpo ferire! I miei teologi intelligenti negano i dogmi della vostra chiesa, e teologi stupidi negano la mia esistenza… Che trionfo… ha ha ha… Ma allora dove sono più gli eretici di una volta? Nessuno! Né chi nega i dogmi, né chi nega me, eppure nell’elenco dei dogmi era anche quello della mia esistenza…! Ho vinto la vostra Chiesa”.

E ADESSO PARLIAMO DI CIÒ CHE NON PIACE AL DEMONIO

Quello che ti raccomando, caro Vincenzo, è di non tralasciare nulla, neanche una virgola…

A) La confessione.., che stupida invenzione… Quanto mi fa male… mi fa soffrire… il Sangue di quel vostro falso Dio… quel Sangue come mi schiaccia… mi distrugge… lava le vostre anime e mi fa scappare (strilli orribili di pianto!)… Quel sangue, quel Sangue… è la mia pena più atroce… Però ho trovato quei preti che non ci credono più alla confessione e mandano i cristiani a ricevere quel falso Dio in peccato… Bene, bene, bravissimi… quanti sacrilegi faccio commettere…

B) Il pasto dove mangiate la carne e il sangue di quel crocifisso che ho ucciso io… È qui che io perdo le mie battaglie.., è qui che mi trovo disarmato… non ho più le forze per lottare.., quelli che si nutrono di questa carne e bevono di questo sangue diventano fortissimi contro di me, diventano invincibili alle mie scaltre seduzioni e tentazioni, sembrano diversi dagli altri, sembra abbiano una luce speciale e un’intelligenza velocissima… mi rifiutano subitaneamente e si allontanano da me e mi scacciano come se fossi un cane… che tristezza, che dolore aver a che fare con questi CANNIBALI… Ma io li perseguito ferocemente… e tanti vanno a mangiare quell’ostia in peccato… hahaha… che contento… che contento.., che gioia… odiano il loro Dio e lo mangiano hahahaha! Vittoria mia… vittoria.., un’ah… urrah… Quanto sono insensati quelli che perdono ore e ore di giorno e di notte, in ginocchio ad ADORARE UN PEZZO DI PANE nascosto in una scatola sull’altare di quel falso Dio. Quanta rabbia mi fanno queste persone! Mi distruggono tutte le opere che ottengo da tanti sacrileghi cristiani, preti, suore e vescovi… Quanti sacrilegi mieto in continuazione, è una mia incessante vittoria… Quanto dolore… Quanta rabbia queste adorazioni irrazionali…!

C) Odio il rosario.., quell’arnese guasto e marcio di quella donna lì è per me come un martello che mi spacca la testa… ahiiiii! È l’invenzione dei falsi cristiani che non mi ubbidiscono, per questo seguono quella donnaccia! Sono falsi, falsi… invece di ascoltare me che regno su tutto il mondo, questi falsi cristiani vanno a pregare quella donnaccia, mia prima nemica, con quell’arnese… oh quanto male mi fanno.

D) Il male più grande di questo tempo per me sono le continue PRESENZE, LE APPARIZIONI di questa donnaccia in tutto il mondo; in tutte le nazioni appare e mi perseguita strappando dalle mie mani tante anime… migliaia e migliaia… per ascoltare i suoi falsi messaggi… Per fortuna mi difendono i vescovi e i preti che non credono a quella ignobile Donna… non credono e così apportano scompiglio… bravi, bravi questi miei apostoli dell’eresia… hahaha…

E) Ma ciò che maggiormente mi distrugge è L’ASINESCA OBBEDIENZA a quell’uomo VESTITO DI BIANCO che comanda a nome del falso redentore e del falso vostro salvatore.., che asini.., pecore… che conigli…! Obbedire a un uomo che ama quella donnaccia lì, che mi perseguita da sempre… che vergogna… questo distrugge il mio regno… Ma io ho suscitato centinaia di preti, frati, teologi e vescovi che gli fanno guerra… guerra senza frontiere a quel pagliaccio bianco. Vincerò io, vincerò io… hahaha! Lo farò morire, assassinare… una brutta fine gli farò fare. È odioso ai miei seguaci, quel polacco che ama quella donnaccia lì… che propaganda il rosario di quella ignobile Donna come la sua preghiera preferita.., che vigliacco, che asino… mi schiaccia ohohohohoh (urli di pianto)

F) Molto mi preoccupano quelle servette con la testa fasciata che abbandonano tutti e tutto per chiudersi entro quattro mura, per sacrificare tutto ciò che è bello e buono per quel Dio che solo io sono riuscito a vincere… Giorno e notte si mortificano con veglie e digiuni incoscienti e inconsistenti, non dormono sufficientemente, non mangiano secondo la necessità dell’appetito e del corpo che reclama il vitto necessario, non parlano liberamente ovunque e sempre.., pregano, cantano e tutto questo sacrificio per chi lo fanno? Per quali motivi particolari, per quali fini, con quali risultati... Eppure quante ne faccio cadere, le riduco ad una vita grama, sterile, prive di ogni fervore, gettandole nel massimo della tiepidezza… Sì, ne devo fare una strage… perché soprattutto di queste claustrali ho paura… ho una paura terribile…! Sono i nemici miei più terribili e agguerriti, mi strappano dalle mani tante anime di ogni sesso, di ogni classe e condizione… Che nemiche terribili… quanto incominciano a pregare per la conversione di un’anima da strapparmi, non la smettono più… più… più… sono tenaci e caparbie! Se poi non bastassero le lunghe ed estenuanti preghiere alloro falso Dio crocifisso, del quale si chiamano spudoratamente sue SPOSE, allora incominciano con le estenuanti penitenze di ogni genere… che nemiche… che soldati di primo assalto! Ho tentato tante volte di diminuire le vocazioni a questa stupida vita.., ma purtroppo non ci sono ancora riuscito… sono troppe ancora le donnette stupide e sciocche, anche se tante volte sono perfino laureate e diplomate… Che nemiche…!

G) Ci sono poi i miei veri persecutori acerrimi e accaniti: sono quelli che si fanno chiamare ESORCISTI; che brutta genìa, che disgrazia nel mondo… per fortuna ce ne sono ancora pochi, pochissimi, perché io dissuado i vescovi a nominarli… e questi mi credono e mi ubbidiscono, anche contro il comando del loro Dio crocifisso che comandò loro: IN MIO NOME, SCACCIATE I DEMONI. Che buffone! Questi vescovi hanno paura di me, tanta, tantissima! Io già li possiedo… e non faccio fare a loro gli esorcismi contro di me, e neppure permetto loro che nominino esorcisti… che nemici feroci…! Molte volte sono riuscito a vendicarmi, a punirli, a schiaffeggiarli, a bastonarli, a fermarli con tante e svariate malattie, a volte anche gravi… Ma purtroppo, non cedono… non cedono… E quando essi si avvicinano alle mie prede, devo scappare… o presto o tardi devo fuggire… che preghiere fanno… e sempre in nome di quel loro Dio… e di quella loro donna madre del crocifisso… Oh, che dolori, che strazio per me…!

Ecco, caro Vincenzo, ciò che il demonio ha detto per bocca degli ossessi da me esorcizzati, alla presenza dei miei collaboratori e che ho registrato su nastro magnetico. Certo, gli argomenti non sono tutti, ne ho riportati soltanto alcuni, i più scottanti e importanti, che serviranno, spero, a far riflettere tutti coloro che vogliono vivere seriamente il proprio Battesimo, che è un sì a Dio e un no al demonio. La lista è tremenda e merita seria riflessione ed esame di coscienza da parte di tutti, ma soprattutto merita preghiera assidua e penitenza, la frequente pratica della confessione sacramentale, ove il Sangue di Gesù ci purifica e ci dona uno scudo fortissimo con cui vincere il nostro nemico.

— Padre Pellegrino Maria Ernetti

PREGHIERA DI LIBERAZIONE DALLO SPIRITO DEL MALE AL SIGNORE GESÙ

Gesù Salvatore, Signore mio e Dio mio, mio Dio e mio tutto, che con il sacrificio della Croce ci hai redenti e hai sconfitto il potere di satana, ti prego di liberarmi da ogni presenza malefica e da ogni influenza del maligno. Te lo chiedo nel tuo Nome, te lo chiedo per le tue Piaghe, te lo chiedo per il tuo Sangue, te lo chiedo per la tua Croce, te lo chiedo per l’intercessione di Maria, Immacolata e Addolorata. Il Sangue e l’Acqua che scaturiscono dal tuo costato scendano su di me per purificarmi, liberarmi, guarirmi. Amen.

venerdì 3 novembre 2023

Se considerassimo che il Dio cristiano è un bambino

FORMOLA DI OMAGGIO A GESÙ BAMBINO 

Redentore del mondo 

Gesù, Verbo eterno, Figliuolo del Padre, Redentore amantissimo delle anime, dinanzi alla Vostra infinita Maestà umilmente prostrati, Vi offeriamo col sentimento più intimo dei nostri cuori i dovuti omaggi di adorazione, di lode, di onore, di riconoscenza, uniti ai meriti vostri, unico fonte di tutte le grazie e di tutti i beni. Siam peccatori, è vero; ma Voi, benignissimo Redentore, non discendeste dal Cielo in terra per chiamare i giusti, ma i peccatori. Deh! Colla vostra potenza di Re e di Signore assoluto, ma tutto viscere di misericordia, vincete e soggiogate all’impero del vostro amore tutti i cuori anche più ribelli: aprano una volta gli occhi alla vostra luce, quanti si ostinarono fin qui a non mirarla, mali cristiani, eretici, scismatici o in ogni altra maniera dissidenti, increduli, ebrei, infedeli; e una voce sola si levi da tutti, un inno di laude, un cantico di esultanza, che risuoni in Cielo e in terra: Gloria in excelsis Deo et pax hominibus bona voluntatis. 

Mediolani, die 15 novembris 1899. 

IMPRIMATUR: † A. M. Mantegazza, Ep. Famag., Vic. gen.

domenica 1 ottobre 2023

Come tralci nella vite da cui traggono linfa

“Lo Spirito del Signore riempie l’universo, e Colui che tiene insieme ogni cosa, ne conosce la voce”. (Sapienza 1:7) Se Dio è dappertutto nella sua creazione e quindi anche nel cuore dell’uomo come il Testimone di ogni suo pensiero, parola e azione, è anche e in modo del tutto straordinario e particolare nel pane e nel vino eucaristici, elementi semplici, puri e preziosi della vita quotidiana al cui fondamento c’è il lavoro e il sostentamento di ogni persona umana, perché Dio stesso il cui Nome santo è Gesù ha voluto così istituendo l’Eucaristia, per rimanere sempre con noi e per darci Se stesso come nutrimento della nostra anima, per nutrirci con la sua eterna Carità come tralci uniti alla Vite feconda da cui traggono la linfa verde, la Vita eterna, questo è il significato della comunione con il Signore: senza amore non c’è comunione, perché senza amore ci si separa da Dio e dal prossimo; l’Ostia consacrata è il soprannaturale che si riversa in questo mondo di tenebra, nella nostra realtà umana e di esuli lontani dalla patria celeste e chi crede sulla parola di Gesù che la Santissima Trinità sia presente nell’augustissimo Sacramento e prega con questa fede sicura ottiene che attraverso la sua anima sgorghino come acqua viva innumerevoli grazie spirituali e temporali. Soltanto i sacerdoti cattolici possono darci il preziosissimo Sangue di Gesù nell’Eucaristia, loro sono i ministri del Sacramento dell’amore di Dio per le anime, lavacro e vita per le anime, è un potere che risale agli Apostoli e che ha in Cristo la radice soprannaturale. Occorre esaminarsi sempre poiché una persona con la coscienza macchiata o corrotta riceve indegnamente il Corpo e il Sangue del Signore che diventano non lavacro e vita ma la sua condanna a causa delle colpe; un cuore contrito, umile e innamorato invece riceve degnamente il Corpo e il Sangue del Signore, che diventano sua liberazione, guarigione, perdono e salvezza eterna così come è desiderio di Dio per ciascuno di noi che abbiamo scelto di credere e di convertirci.

sabato 30 settembre 2023

Un breve esorcismo per i laici

PREGHIERA: ‘Il Sigillo di San Michele

✠ San Michele arcangelo,
chiamo qui in questo luogo la tua presenza a mia protezione,
sopra di me battezzato e figlio di Dio la tua egida,
liberami dalle presenze diaboliche,
dalla loro invasività, suggestioni e vessazioni continue,
dalle trame cattive degli uomini nemici di Dio
e dal tentativo di satana
di farmi cadere nella colpa grave,
ottienimi dal Signore la forza di rialzarmi sempre,
con il cuore sinceramente contrito
e continuare così nel cammino di conversione verso il Cielo,
la forza di perseverare nella preghiera,
nel Comandamento fondamentale della carità
e nella fedeltà alla Legge di Dio,
scritta dentro di me e di cui la coscienza è testimone.
Amen.

giovedì 28 settembre 2023

L'agire del demoniaco e la grazia

La mente umana è il campo d’azione dei demoni e del maligno che è il loro despota, cercano di influire sulla mente e di condizionarne il pensiero, l’immaginazione o la volontà anche attraverso il mondo onirico, conoscono alla perfezione la psicologia umana e utilizzano il loro potere per indurci al peccato o per radicarci in esso; i demoni non sono archetipi o idee che travalicano dal nostro profondo ma sono creature spirituali esenti dal legame con la materia, possono entrare in relazione con la psiche umana con l’intento malizioso di danneggiarci con il male morale, con l’iniquità dei pensieri, delle parole, dei propositi o delle azioni, infatti quando una persona cade in peccato mortale e perde la grazia santificante del battesimo possono vantare un dominio su quella stessa persona che con la sua naturale inclinazione al male, la sua debolezza spirituale congenita, il suo ripiegarsi sulle passioni della carne che sono i vizi e assecondando l’ego distorto e corrotto, si consegna all’opera diabolica, così facendo dopo la caduta nel peccato e con l’impenitenza i demoni attendono la morte per quella breve durata di tempo che caratterizza ogni vita umana, alla morte il peccatore esce dal corpo e anche un solo demone o diversi tra i loro ranghi si impossessano dell’anima e la portano all’inferno, quelle anime che scelgono la via del male e non vogliono cambiare appartengono agli spiriti del male sia in questa vita che nell’altra, i demoni sono torturatori e le anime all’inferno subiscono da loro grandi supplizi, anche sul nostro piano della realtà cercano sempre di infliggere grandi sofferenze agli uomini in svariati modi, determinando persino il corso degli eventi di ogni singola storia umana o della nostra storia collettiva. Ogni persona è chiamata ad attraversare svariate prove nella vita da cui si evince ciò che porta nel cuore, l’amore nei confronti di Dio e del prossimo o il suo rigetto della grazia e di ogni forma di bene, Dio permette queste prove per vagliare le anime, ogni singola anima e perfezionarla nella carità se trovata buona. Le sofferenze fisiche e morali sono il crogiolo in cui si affina l’amore di un’anima, le sue caratteristiche spirituali e un modo per farsi dei meriti per l’aldilà, chi è simile a Cristo nelle umiliazioni e nel patire sarà molto più prossimo a Lui nella gloria del Paradiso, perché in Paradiso ci sono diversi gradi di beatitudine, di vicinanza a Dio ma tutti partecipano della medesima felicità dove nella condizione dei redenti non c’è più alcun dolore. Se si vuole conservare la grazia è necessaria una grande vigilanza e la perseveranza nella preghiera, è ciò che accade affrontando il combattimento spirituale a cui ogni cristiano è chiamato, non si può commettere un peccato mortale senza saperlo prima e senza l’esercizio della volontà, di fronte alla scelta del bene o del male rimaniamo liberi. Coloro che vivono abitualmente in peccato mortale spesso si accorgono della loro condizione ma cercano di soffocare la coscienza con i suoi rimorsi e rifiutano di pentirsi, di credere e di convertirsi, una persona può essere miscredente ma non può fuggire al giudizio della propria coscienza, con la preghiera o i sacrifici offerti per un peccatore il Signore può accordare la grazia della contrizione attraverso cui può salvarsi anche in extremis, per questo è importante pregare per la conversione dei peccatori, è la preghiera che il Signore gradisce di più, un preziosissimo atto di carità da parte del cristiano. Gesù stesso è venuto nel mondo non a chiamare i giusti ma i peccatori, così dice il Vangelo e le grazie di conversione possono essere molte e straordinarie in rapporto alla preghiera, all’amore e alla rettitudine di vita di chi si adopera per il Regno di Dio, ma occorre ricordare anche che non c’è vero amore senza sacrificio.

sabato 19 agosto 2023

L'anima se vuole può pregare

Satana guarda con occhio torvo chi appartiene al regno di Gesù; ma la sua rabbia infernale è rivolta di preferenza a chi, facendo dell'apostolato ed offrendo dei sacrifici a Dio, gli strappa le anime. Più si è vicini a Dio, più s'intensifica l'opera diabolica. Conviene che si sia a conoscenza delle astuzie del demonio, per non restarne impigliati. Prima di tutto non si abbia paura di satana, convinti che l'opera sua è moderata dalla Divina Sapienza e che Dio non permette che l'assalto sia superiore alle forze di chi è tentato. Inoltre si abbia la sicurezza che Dio, se sarà invocato, verrà subito in aiuto. L'anima è più forte di satana, perché può pregare; pregando, ha con sé la forza divina. 

– Don Giuseppe Tomaselli (1902-1989), sacerdote esorcista

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TRASCRIZIONE DI UN ESORCISMO

Purtroppo non solo tra i miscredenti, ma persino tra alcuni cattolici praticanti si è diffusa l'erronea opinione secondo cui il demonio non esiste o se esiste non è pericoloso. Ho tratto dal libretto "Satana nel mondo" scritto dal celebre esorcista Don Giuseppe Tomaselli, il racconto di un esorcismo effettuato dall'autore stesso, nella speranza che qualche miscredente possa ricredersi. La serietà dello scritto è comprovata dalla fama di santità di Don Giuseppe Tomaselli oltre che dall'approvazione ecclesiastica. 

Visto per la Società Salesiana Catania, 

18 - 4 - 68 Sac. Calogero Conti 

IMPRIMATUR 

S. Lucia del Mela 13 - 5 - 68 

+ Francesco Tortora Vescovo-Prelato 

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Vengono a trovarmi tanti. Mentre mi disponevo a fare le forti preghiere per l'indemoniato, giunsero alcune donne ed alcuni uomini, persone già messe a conoscenza del fatto. Domandai all'indemoniato, che era piuttosto sereno: Lei permette che assistano costoro? - Niente di male; purché non ci sia qualche fotografo. - Stia tranquillo! Frattanto si disponga. Mentre lotterò con il demonio, lei preghi nella mente. - Erano presenti un gruppetto di pie donne, un dottore, tre professori, due sottufficiali di Questura, alcuni padri di famiglia e qualche giovanotto. Prima d'iniziare dissi: Se qualcuno ha paura di assistere all'esorcismo, si allontani. Raccomando ciò specialmente alle donne. - Si allontanò solo una madre di famiglia. Continuai: Non fatevi meraviglia se quest'uomo bestemmierà o dirà parolacce; non sarà lui, ma lo spirito maligno. Ed ora mettetevi in ginocchio. Recitiamo tutti l'atto di dolore. Umiliamoci profondamente davanti a Dio! Mentre ci si disponeva a questo, il demonio cominciò a tormentare l'uomo. Subito iniziai la preghiera, dicendo solo nella mia mente: « Signore, sono nulla al tuo cospetto e molto debole davanti alle potenze infernali. Per la dignità sacerdotale, di cui mi hai rivestito per la tua misericordia, per le preghiere dei presenti e per la tua vittoria su Satana, fa' che io possa dominare il maligno spirito e permetti che egli dica qualche cosa, che un giorno possa giovare alle anime ». Quantunque avessi pregato mentalmente, il demonio conobbe il mio pensiero e frattanto mi guardava con occhi biechi. L'ossesso improvvisamente contorse il collo a più riprese, agitava spasimante ora le braccia ed ora le gambe e bestemmiava contro il Signore e la Madonna. Toccai con il dito le sue labbra e subito tacque. Tenendo poi la mia mano sopra il suo capo, in segno di dominio come Ministro del Signore, gli dissi: - Se Dio te lo permette, dimmi il tuo nome! - Sono il principe degli angeli ribelli, Lucifero! - Udito ciò, dissi ai presenti: Invochiamo allora l'Arcangelo San Michele, il vincitore di Satana. - Michele, esclamò l'ossesso, ... lo conosco! ... Abbiamo lottato assieme e poi mi ha precipitato ed incatenato negli abissi infernali! - Tre volte invocammo San Michele e ad ogni invocazione Satana fremeva sempre di più, tormentando il paziente. Continuai: Che peccato hai fatto in Cielo? - Tu lo sai! ... Mi ribellai a Dio... Del resto, leggi la Scrittura. - Che Dio ti maledica, o Satana! - Ma io sono già maledetto! - Nel nome di Dio, ti comando di rispondere: Come mai tu, che in qualità di capo mandi in giro i demoni e ti servi di loro, questa volta sei venuto in costui tu personalmente? - Non riescono, perché lui prega troppo. Ma ora devo lasciarlo e ritornare nel pozzo infernale. Là aspetto voi! Ma quest'uomo andrà altrove. Vi aspetto con me nel fuoco! - Ed alterando la voce da far paura, soggiunse: Ma ... fuoco fuoco! - Che differenza c'è tra il fuoco della terra e quello dell'inferno? - Quello della terra è materiale; quello dell'inferno è di potenza divina. - Se si proponesse a te: Se farai la tale o tal'altra cosa, tu uscirai dall'inferno! - cosa saresti disposto a fare? - Ipotesi inutile! La mia condanna è eterna. - Nel nome di Dio, rispondi ancora! Le anime che stanno nell'inferno, per quali peccati vi sono cadute? - Tu lo sai. - Lo so; è per la disonestà. Ma in modo particolare? - Per adulterio, per omicidio, per ateismo. - Se Dio ti permette di parlare, rispondi su questo: Quando tu vai in giro per il mondo, cosa fai? - Tento; lavoro nella mente umana. Spingo alla bestemmia, all'omicidio, all'odio, al furto, all'impurità e ad altri peccati. Rovino più anime che posso. Ma devo anche dire che in questo mio lavoro talvolta sono percosso dal Creatore e dagli Angeli. - Pensando che le dichiarazioni di Satana, un giorno pubblicate, avrebbero potuto essere utili alle anime, continuai ad interrogarlo. Certamente il maligno rispondeva perché era obbligato a farlo. - Che lavoro fai con quelli che si confessano? - Dopo averli spinti al peccato, li accompagno sino al confessionale; li tento affinché dicano bugie al Confessore. Però i buoni non mi danno ascolto. - Presso i moribondi cosa fai? - Sino all'ultimo dò l'assalto, nella speranza di vincere. - Se venissero nel mondo coloro che sono nell'inferno, cosa direbbero ai viventi? - A questo non rispose. Credo che la risposta sia quella data da Gesù Cristo nella parabola del ricco Epulone: Se non ascoltano Mosè ed i Profeti, non crederanno nemmeno se uno risuscitasse dai morti. - (S. Luca - XVI - 31). Il che significa: Se certi dannati si presentassero nel mondo e parlassero dell'inferno, i cattivi li piglierebbero per pazzi e non crederebbero lo stesso. Frattanto tutti i presenti guardavano l'indemoniato. I loro volti erano pallidi e gli occhi sbarrati, meravigliati di ciò che vedevano ed udivano. Osservai che i più impressionati erano gli uomini. Esortai tutti ad intensificare la preghiera. Satana inferocì; faceva segni poco educati, gridando: Miserabili, non pregate! ... Bestemmiate! ... Andate piuttosto a divertirvi al cinema!... - La rabbia satanica si riversò sull'ossesso. Questi provava forti attacchi dolorosi, ora al cuore, ora alla testa ed ora ad altre membra; compresi ciò perché egli spasimante portava la mano sulle varie parti del corpo, indicando ove soffriva di più. Appena poggiavo la mano sacerdotale sulla parte sofferente, all'istante cessava lo spasimo locale. Satana era sotto il dominio della potestà del Sacerdote. Intanto facevo internamente atti di umiltà. Guai a me ed all'ossesso se io avessi fatto qualche atto di superbia! Avrei rese nulle le fatiche dell'esorcismo. Il maligno tentò assaltarmi dicendomi parole di lode. Per grazia di Dio compresi e respinsi l'assalto. Vedendosi alle strette, il brutto spirito esclamò: - Maledetto il momento in cui quest'uomo s'incontrò con te! ... Ti piglierei a schiaffi, come ho fatto con altri; ma non posso farlo! ... E voi, donnacce, che pregate, sappiate che io potrei torcervi il collo a tutte; ma non mi è permesso farlo! Voi pregate e con voi c'è la potenza divina!... Posso vendicarmi soltanto sopra questo uomo. Come tormentai Giobbe nel corpo, così tormento questo miserabile! Non posso toccare l'anima sua, ma il corpo sì; ed allora lo faccio soffrire, portandolo in giro sotto la pioggia, e lo spavento con orribili visioni! - E qui bestemmie! Gli toccai le labbra e tacque. - Se è volontà di Dio ed Egli te lo permette, rispondimi: - Sei solo in quest'uomo? - Con me ci sono tanti altri. Ho a disposizione una legione di combattenti, demoni a me soggetti. Andiamo in giro per la terra. Conosco tutti e conosco tutte le lingue ed i dialetti. Potrei parlare in tedesco, francese, inglese, spagnolo, portoghese ... A queste parole pensai: Se gli permetto di parlare in lingua estera, forse Dio non sarà contento, quasi io volessi appagare la mia curiosità, e tanto più che tra le norme degli Esorcisti c'è anche questa: Non si facciano domande di curiosità - Inoltre pensai: Questa potrebbe essere un'insidia diabolica, perché, ascoltando lui con interesse, smetteremmo tutti di pregare. Per tal motivo non gli permisi di parlare. Proseguii nelle mie domande: - Quali luoghi della terra tu preferisci? - Certamente gli abitati, perché là trovo le anime. - Se hai altro da dire e Dio te lo permette, parla! - Ho da dire questo: Devo lasciare quest'uomo e ritornare nel pozzo eterno, ove Michele mi ha incatenato. - Vedi come Gesù trionfa sopra di te! - Il Cristo morendo in Croce mi ha schiacciato! - Anche Maria Santissima ti ha schiacciato il capo! - Ah, questa Donna! ... Non dirò mai il nome di questa tale! - I presenti ripetevano a coro: Viva Maria! ... Viva Maria! ... - La faccia dell'uomo divenne così brutta, come mai l'avevo vista; dicevo tra me: Sembra proprio la faccia del diavolo! - Ed ora, esclamai, va' via Satana! La Madonna deve cacciarti! - Allora feci nella mia mente la seguente preghiera, invitando i presenti ad unirsi alla mia supplica: « O Dio, per la bontà che hai avuta nel dare all'umanità la Vergine Santissima per Madre, per il suo Immacolato Concepimento, per la sua dignità di Madre di Dio, per la sua Assunzione al Cielo, per la sua potenza quale Regina degli Angeli e dei Santi, ti prego, libera quest'uomo! » Sull'istante l'uomo esclamò: « Viva Maria! » - Si alzò da sedere tranquillo e sorridente, dicendo: Sento di essere leggero! ... Sono a digiuno, ma ho tanta gioia da non sentire voglia di mangiare! 

CHIARIFICAZIONI 

- Ed ora, gli chiesi, mi chiarisca qualche cosa. Durante il colloquio che ho tenuto con Satana, lei cosa faceva? - Pregavo nella mia mente, invocando il Sangue di Gesù Cristo. - Vedeva me e queste persone presenti? - Non vedevo nessuno di voi. Vedevo qui, alla mia sinistra, staccati da voi, centinaia e centinaia di demoni, brutti brutti. Davanti a me, qui, c'era Satana, grande, con le ali come un pipistrello; l'ho visto anche in forma di dragone, cioè, di grossissimo serpente, disteso qui, con la bocca orribile e talvolta mi mordeva. - Ha sentito me, mentre parlavo con Lucifero? - Ho sentito nulla. - Eppure c'è stato un dibattito interessante! - Ma io non so cosa abbia detto. - Le spiego il fenomeno. In questa lotta con Satana lei era libero nella sua mente e poteva pregare. Il suo corpo invece era in potere di Satana, il quale si serviva della sua bocca per rispondere. Non era quindi lei che ragionava e parlava, ma era Lucifero in persona. Ormai che lei si è liberato, dopo quanto le è avvenuto, cosa potrebbe dire agli altri? - Voglio esortare tutti ad invocare spesso il Sangue di Gesù Cristo, affinché questo Divin Sangue purifichi l'anima nostra e ci liberi da ogni astuzia del demonio. Io ne ho provato la grande efficacia. Sono in pace con il Signore; lo prego e lo amo con tutto il cuore e spero essere fedele a Lui con grande riconoscenza per la liberazione ricevuta. - C'è da ringraziare il Signore e la Madonna del buon esito dell'esorcismo. 

COMMENTI 

Naturalmente, tutto finito, i presenti all'esorcismo fecero i commenti. Diceva un professore: Avrebbero dovuto essere presenti a quanto è avvenuto ora certi professori atei! - Un altro disse: Ma il demonio, che è intelligente, sapendo che quello che dice giova alle anime, perché l'ha detto? - L'ha detto perché è stato costretto dalla volontà divina. -

lunedì 14 agosto 2023

Silloge poetica n°032


PIETÀ

Quando cercai di arrivare
alla fine della mia storia
ecco presentarsi
all'occhio della mente pietrificata
il motivo per cui l'aria
bruciava di rancore fetido
come radicato da certezze
che si rivelano col tempo sempre più fallaci
è il gemito di un prigioniero
che mi riesce di conoscere
le catene della mia amara schiavitù
quando il mio cuore pesante cento chili
abbandonò l'odio covato per anni
l'angelo della clemenza
mi donò la pace di chi desiste
e io mi arresi
alle lacrime che lavarono il buio
quel buio nascosto
che mi faceva stare male con me stesso
e il perdono lo diedi innanzitutto al mio spettro
che si tramutò in risuscitato alla vita
perché volevo farmi beneficare
quindi scorgere nel peccato il peccatore
accorgermi della persona
anche se celata sotto tutto quel marciume
una porta stretta e difficile
ma praticabile
quella del cambiamento
una porta aurea se ben compresa
quella del perdono evangelico senza misura
che libera un prigioniero
sono proprio io
la mortificazione libera l'amore
che vede in chiunque
il proprio fratello dolente e la propria sorella spaurita
carne della mia carne
sangue del mio sangue
un cuore che batte come nel mio petto
finalmente esco dallo stolto egoismo
per conoscere quel qualcuno
la sua fragilità e i suoi errori
le sue lacrime ancor prima che si deturpasse
e in quel mondo infranto
vedo la persona
e la nemesi della sua anima
nella luce della grazia
prospettiva questa dentro di essa
di una pietas veridica e una giusta commiserazione
quella fiducia di Colui che soltanto
ci conosce nel profondo
che nel segreto giudica ad ogni istante
e concede a coloro che con sincerità lo amano
la medesima visione
tesoreggiando l'empatia che ci fa vedere
l'invisibile contenuto dell'interiorità
il tocco umano
di queste mie mani


CREAZIONE

La tempesta lassù domina gli eventi
i sogni degli uomini nascono da folgori incontaminate
e il rumore dell'immaginazione
si diffonde nell'etere dal luminare dei tuoni
quest'acqua che cade impressiona i tranquilli
e dirige le sorgenti verso i mari vasti
nel suo percorso chiude la bocca agli orgogliosi
che con il loro pretestuoso sapere
fanno deviare dalla verità superna i semplici
e l'eremo dei monaci studiosi
apre i suoi libri antichi al pozzo della conoscenza
da quel profondo sale a noi l'ignoto
che rifulge di intelligenza e di ragione nelle menti
non c'è motivo per avere paura
perché la sicurezza sta' nel fidarsi degli angeli nascosti
nei mondi lontani la bellezza del demiurgo
quaggiù sulla terra se casta quanto lacrimante
gli orizzonti delle stagioni
e le creature fantasiose
la cognizione di coloro che seppero oltre il negazionismo
il recondito significato della vita
e il suo valore alla luce della carità dei santi


TENEBRA

Nel giardino degli alberi pensosi
abita il fallace tessitore delle storie lugubri
vive di vuoto nel caos
e di quelle oscure presenze
mentre i suoi devoti
alimentano l'odio con propositi omicidi
quell'antro è la misura dell'ego
la stella morente che collassa su sé stessa
fuori da quelle pareti a strapiombo
tanto imbrattate di confabulante cattiveria
le voci dei malati di oscenità
riecheggiano di livore vendicativo
e cade l'uomo tra le spire del serpente
che avvolge il cuore
e lo miete di orrore cupido
senza la sua anima
la persona diventa una marionetta
il diavolo la usa e poi la getta nella fornace
queste marionette prive di ragione
vivono come i vermi
che mangiano il frutto marcio
poi cadono nel terreno
e spunta la radice inferina
l'iniquità s'alza vanitosa come lo stelo
mentre il letame
fa crescere rigogliosi i vizi
e il fiore del male
secca alla luce della bellezza diurna


MORTE

La morte è come un sonno
si sogna come persone in stato di veglia
perennemente coscienti
sembra che le immagini oniriche
siano attorno a quell'involucro che ci racchiudeva
come se il corpo
perduto nell'ultimo dei respiri sopiti
fosse ancora un possedimento
è cambiata la sequenza del tempo
si è estremamente dilatato
e quel luogo che era il mondo naturale
è diventato il sentirsi qui ed ora
lo stare ovunque e al contempo ma fuori da tutto
pensavo alla notte eterna
a un buio fitto come l'eclissi
pensavo scomparissi nel nulla
dissolto come la carne e il sangue
nelle sostanze infinitesimali
nella vastità della materia inanimata
di cui sono fatte anche le stelle
incandescenti con quella luce bellissima
ma ci sono
e non credevo il perché
significasse qualcuno che mi pensa
da sempre
in quell'attimo imperituro
nell'eternità dei più profondi misteri
in un amore tanto grande
e così recondito


STRANIERO

C'è questo mare imperioso
che separa il mito pagano dalla realtà evangelica,
attraverso i suoi flutti naviga la speranza
e il desiderio di una vita nuova,
lasciammo la nostra patria perché
in quel mare talvolta calmo talvolta tanto cattivo
ed emblema della taciturnità,
risiede quel pericolo che costa un prezzo minore.
Quasi la libertà entrerà
nelle vite tanto tribolate dei viandanti nelle tratte,
migrare è insito nella natura umana
e tutta la terra si riempì di lingue e culture diverse
grazie a Babele che disperse le molte genti
portando il loro dolore dappertutto,
quel muro sordo di incomunicabilità
e il grido disperato dell'espropriato apolide
ovunque nel mondo,
l'abbandono celere della propria casa e della famiglia,
di una terra oramai lontana
arsa dalle carestie, dalle guerre e dalla diseguaglianza.
Ho visto partire da così lontano
madri con nel grembo i nascituri verso un orizzonte pio,
e in quel mare divenuto sepolcro
i loro corpi esanimi scendere nelle acque abissali e fredde,
non c'è pietà nel nostro tanto scellerato mondo del benessere
dove l'idolo del denaro o la moneta di Caronte
vale di più della vita di un fanciullo nero
o del nitore e avvolgente amore di una madre.
Ghirlande di fiori bianchi per ricordare tanto patire
ma nella memoria ogni speranza è sradicata,
ogni lecita speranza è nelle mani di gente ostile
che nello straniero vedono una minaccia,
ma non si può fermare il migrare delle genti
perché in verità tutto cambia
e la vita troppo preziosa non ha prezzo,
neanche il prezzo di una traversata
quando il mare procelloso è il mostro che inghiotte corpi,
che famelico divora anche la fatica e le lacrime,
il dovere indisponibile di leggi antiche
di coloro che soccorrono restando ancora umani.


GUERRA

La guerra è il ritorno dello zero così tanto vile,
è dentro di noi e guarda al nostro cuore pavido
per ghermire la virtù della conciliazione,
sembra che la gente di buona indole sia in attesa
e ami la pace, la collaborazione, l'amicizia,
ma poi la cecità del demone
conduce all'odio, alla violenza e alla vendetta.
Non c'è rancore nella mano di chi lavora,
per il suo pane e per il trionfo della civiltà matura
che non conobbe la fiamma dell'ira,
quella degradazione della distruzione oltre misura,
la gente vuole davvero la pace ma il potente ha sete di sangue
ed è il sangue del fratello e della sorella in umanità,
che non hanno colpa a parte la patria e l'appartenenza,
di quale popolo la generazione che siamo,
manovrano i pochi con ferocia belluina
e con malizia vogliono indottrinarci alla cultura del nemico,
nascondono i crimini con astuta impostura.
È facile amare, è più saggio, più proficuo,
ma l'angoscia del futuro ci rende l'animo cattivo,
quanto debole è la pace
quando la legge del più forte domina le menti
e la lama dell'iniquità trafigge il diritto,
quanto sciocco riconciliarsi
dove il perdono è perdere il privilegio
e il sopruso diventa legge di arma senza discriminazione.
Le guerre tolgono il sonno ai poveri
ma fanno dormire sicuri nell'avidità i signori delle nazioni,
quel fanciullo non si ridesterà alla luce diurna
e il suo riposo è lassù nei prati del mondo celeste,
il suo peso lo porta il Cristo sulla via dolorosa,
fuori dalle mura di Gerusalemme
che come lacrime gronda il sangue degli indifesi
e attende l'angelo della giustizia.

martedì 8 agosto 2023

Il calderone laico delle religiosità e dell'ateismo

Il fanatismo religioso non è accettabile soprattutto quando si manifesta con la mancanza di rispetto, l’intolleranza o peggio con la violenza e la distruttività verso gli altri che non condividono le nostre convinzioni o la nostra fede, in questo caso la religione (o l’ideologia antireligiosa dei miscredenti!) si trasforma in perversione e non è più per il bene dell’uomo ma diventa un crimine contro l’umanità tra i peggiori di sempre; san Giovanni XXIII, il Papa buono del Concilio ecumenico Vaticano II e dell’Enciclica Pacem in terris, ha lasciato scritto nel suo testamento spirituale di ricercare innanzitutto ciò che unisce invece di ciò che divide, quindi l’altro non è un diverso ma una persona come noi che occorre conoscere per superare le paure fondate sul pregiudizio che possono tradursi addirittura in odio, questo deve convincerci che dobbiamo avere buon senso e buona volontà per costruire la concordia e la convivenza pacifica; la nostra società europea attuale che diventa sempre più multietnica e multiculturale lo richiede con grande esigenza, è un impegno che coinvolge la coscienza di tutti e che non possiamo trascurare: conoscere e amare il prossimo è un dovere civile e una dimostrazione di intelligenza tra le più nobili. Purtroppo la realtà è che esiste un fondamentalismo cristiano presente soprattutto in ambito protestante, ma anche in ambito cattolico c’è il fondamentalismo anche se meno aggressivo e pervasivo, poi c’è un islam moderato e un islam guerrafondaio, e in oriente certe sette religiose maggioritarie presentano una componente addirittura criminogena e sadica... il problema comunque non è la religione in sé, ma la malattia cancerosa che sta alla base della religione malintesa o dell’ideologia laicista del secolo presente, il problema serio è la natura degenere, distruttiva e autodistruttiva dell’uomo che non vuole cambiare.

venerdì 21 luglio 2023

Selezione di haiku n°090


Che gran caldo
zampilla l'acqua alla fonte
mi bagno il volto

Notte tranquilla
nel campo il frinire del grillo
domani forse verrà

Un panda seduto
la canna di bambù si flette
forza salubre

Afa di giorno
albero dai frutti rossi
il cardellino si ciba

Nella sabbia ferma
luna che corre lontano
alta marea

Il tuo volto mesto
sullo specchio oramai infranto
visione immortale

Eco di barbarie
è infamare l'altrui dignità
le parole corrose

Lacrime confuse
le gocce d'acqua cadono
quel che è nascosto

L'animo sofferente
liscio come marmo lavorato
ecco prende forma

Come quel carattere
duro è il guscio della noce
ma si frantuma

Nei boschi tinteggiati
le foglie cominciano a cadere
l'aria è senza vita

Si alza cupa l'alba
sui tetti si posano le cornacchie
pioviggina ovunque

Spunta dalle mattonelle
l'erba oramai arsa dal diserbante
seccata senza più linfa

Le campane rintoccano
suona la preghiera della sera
cani che latrano

Calura a metà giornata
la lucertola corre sui sassi
ombra fuggevole

La città trema
le fazioni hanno armi stolte
fuoco e non calma

Non c'è clemenza
un nero rancore maturato
volge alla notte

Fugge la pace
paura nel volgersi dietro
la violenza turba

Vinta è la loro vita
umana bilancia dei dolori
equa o falsa

Scruto negli occhi
la guerra è senza cielo
voce infranta

Solito sogno
nevischio che prelude
non c'è vento

Nel vaso d'argilla
agrifoglio dalle bacche rosse
buon auspicio

Bianco è l'albero
il muschio sulla roccia
velo di foschia

I tetti carichi
un manto ovunque
lumi dalle case

Cinciarelle cercano
è tanto fredda la grondaia
semi e frutta

L'anno declina
un sogno strano al risveglio
neve antica

Il freddo e la parvenza
sono nella stanza e qui fuori
è lieto abbandono

Calore lieve diffuso
dai sassi germina il tarassaco
fantasia che attrae

Scruto una frase
la lampada si affievolisce
pensiero che fugge

Il respiro nel freddo
plenilunio terso sul lago
luce dai monti

Cortile di sassi
i cuccioli di cane giocano
socialità benintesa

Accorgersi delle nubi
freddo pungente addosso
la neve è fuggita

Un crisantemo
il tempo corre a rilento
stelo che sorregge

Gemme sugli alberi
nel canto degli uccelli
il bosco sorride

Non c'è acqua
il pozzo è così profondo
taciturnità

Osservo la notte
vertigini sul dirupo
e foglie al vento

giovedì 22 giugno 2023

Il segno dell'amore

Se a nessuno importa di te amare diventa difficile perché l’amore è relazione, scambio e interesse vicendevole... ma per amare disinteressatamente (educarsi ad amare da quel profondo che è la propria interiorità) occorre essere stati amati o sentirsi amati semplicemente per come si è, qualcosa che si vive quasi fosse una componente mistica della propria realtà o esperienza e che non è proprio dell’istinto di natura. La solitudine è la morte di ogni sentimento d’amore come il collassare egoisticamente su sé stessi, all’opposto c’è la conflagrazione dell’istinto di sopravvivenza, uscire dall’ego per donarsi a qualcuno o agli altri, la felicità è vivere sentendo quello che sentono gli altri per accorgersi del loro mondo, del loro esserci indipendentemente da noi, toccare le piaghe del dolore ci rende possibile amare, la compassione non soltanto ci nobilita ma è l’acme della nostra umanità e del nostro approcciarci allo spirito del divino. Chi ama davvero è una persona che sente, altamente recettiva e scrupolosa; se sappiamo che non ci importa niente e in questa idea troviamo soddisfazione, abbiamo rinunciato alla bellezza, ci siamo deturpati dentro, siamo diventati angeli caduti separati dalla grazia. L’archetipo della persona che ama è la madre che accoglie e protegge il suo bambino, chi ama ha nella dimensione del suo presenziare dentro la propria consapevolezza sempre una componente materna, qui c’è apprensione, gentilezza e abnegazione, perché uomini, donne o bambini, nelle differenze, nei generi o nelle età, se amano veramente e con tutto il cuore sono essenzialmente delle madri per il prossimo.

domenica 11 giugno 2023

Intervista con Melid (demonio impuro)

Questo libricino è rielaborato sotto forma di intervista tra l’esorcista, Don Giuseppe Tomaselli, e il demonio impuro, di nome Melid. Ovviamente non una vera intervista al demonio, il titolo è ironico dato che non c’è da parte dei dannati la volontà di collaborare spontaneamente alla salvezza delle anime e devono però sottostare alla volontà dell’Altissimo alla quale non possono che obbedire senza eccezioni.

Queste rivelazioni sono state prese, molto probabilmente, dagli esorcismi condotti da Don Giuseppe Tomaselli in più sedute, e poi riportati in modo da poter far comprendere ai lettori la storia e i temi trattati, per disegno divino, in una maniera più semplice, tralasciando di riportare tutti i procedimenti del rituale degli esorcismi vero e proprio. E’ presumibile, che il sacerdote Don Tomaselli, per non creare panico o paure nei lettori non di questo “campo”, ai quali questo libricino è rivolto, abbia voluto “addolcire” il tono del linguaggio di queste rivelazioni e le abbia volute riportare come insegnamento e per essere meditate. Bisogna sempre tenere a mente, che col demonio l’esorcista non tiene un vero e proprio dialogo, come può sembrare da questi scritti riportati qui di seguito, per via della impossibilità di trovare in lui una persona (di natura angelica, oramai decaduta o umana quando anziché impossessarsi degli ossessi gli spiriti maligni di natura angelica sono spiriti di natura umanoide, come lo è ad esempio Giuda Iscariota) che sia disposta a dialogare con sincerità: primo perché nessun dannato ha lo spirito di verità di Dio in se stesso e quindi non proferirebbe che menzogne, secondo perché è tutto ciò che è contrario al Bene. Da questo si comprende che ad una sola condizione satana può dire la verità e “collaborare” per la salvezza dei viventi: se viene costretto da Dio. E l’esorcista di fatti costringe il demonio o i demoni che si impossessano dei corpi degli ossessi a dire la verità, a lasciarli in pace e a ritornarsene nell’inferno da dove sono venuti. Tenendo bene a mente quindi questa piccola premessa, possiamo andare a leggere “l’intervista” con Melid, demonio impuro, di Don Giuseppe Tomaselli.

Esorcista: Melid, intratteniamoci in conversazione, per fare un’intervista. So per studio e per esperienza che tu operi sempre per il male, poiché sei confermato nel male e non puoi volere altro che il male. Ma so anche che pur volendo sempre il male, indirettamente, contro tua voglia, per disposizione divina puoi cooperare al bene, così avviene che tante volte tenti al male e chi vince le tue tentazioni si arricchisce di meriti eterni. Quest’intervista potrà operare molto bene, ed io prego Dio che ti costringa a rispondere ai quesiti che ti presento. 

Demonio: Ebbene, pretaccio, cosa chiedi? Non dimenticare che tu parli con Melid! E dimmi: come sai che io mi chiamo Melid? 

Esorcista: Me lo dicesti tu stesso al nostro primo incontro tanti anni or sono. Anzi allora eravate in due, tu ed il tuo aiutante Ofar. Allora ti chiesi: Come mai siete in due? Voi di solito andate in giro per il mondo o in uno o in tre o in sette e tu mi rispondesti indispettito: Cosa sai tu di questi numeri? Prima di andare avanti con l’intervista, ti rivolgo una domanda in apparenza inutile, anzi piuttosto sciocca: Tu, Melid, in qualità di demonio, esisti o no?

Demonio: Ignorante! E come potrei non esistere?

Esorcista: Bugiardo! Quando ti conviene, dici che esisti; in caso contrario fai dire sfacciatamente che non esisti. Quando in quella seduta spiritica i curiosi chiamano l’anima di un defunto e dicesti: Il demonio non esiste. Sono i preti che v’insegnano queste corbellerie. Dimmi Melid, prima di essere demonio chi eri?

Demonio: Ero un alto ufficiale della Corte Angelica, un Cherubino, ed ora sono un ufficiale di satana.

Esorcista: Ma come ti sei deciso a lasciare il Paradiso ed a piombare nell’inferno? Non sapevi che c’era preparato l’inferno, perché ti sei azzardato a ribellarti a Dio?

Demonio: Lui, l’Altissimo, disse a me ed ai miei compagni che ci avrebbe messi alla prova, non ci disse che ci avrebbe punito con l’inferno, nel fuoco eterno; ed è fuoco, fuoco! 

Esorcista: E quale fu la prova, alla quale foste messi tutti gli Angeli? 

Demonio: Accettare che il figlio dell’Altissimo avrebbe presa la natura umana e noi, di natura angelica, che è di gran lunga più nobile di quella umana, avremmo dovuto umiliarci davanti a Lui ed adorarlo. Lucifero, che splendeva come il sole nel firmamento, si ribellò: «Se si farà uomo, disse, non lo servirò, sarò a lui superiore!». Apparve durante la prova la figura di un uomo. 

Esorcista: La figura di quest’uomo era coronata di spine, o era in croce? 

Demonio: No; era la figura d’un semplice uomo. Grandi schiere di Angeli eravamo del parere di Lucifero. S’ingaggiò una lotta terribile tra Michele e Lucifero e tra fuoco e zolfo d’un colpo precipitammo nel pozzo infernale. 

Esorcista: Bel guadagno facesti quel giorno, infelice angelo ribelle! Ora sei pentito del male fatto? 

Demonio: Pentito? Giammai! … Lui, l’Altissimo, non doveva umiliarsi così! Io odio e odierò per sempre il Cristo, perché per Lui mi trovo nell’inferno. Come è ingiusto questo Dio! Un solo peccato io ho fatto e sono condannato nel fuoco eterno; mentre voi con tanti peccati ed assai gravi avete quella Donna (…la Madonna). L’avessimo avuta anche noi!… 

Esorcista: Nell’inferno come siete organizzati? 

Demonio: Il Cristo vi diede qualche idea, quando gli fu rinfacciato che scacciava i demoni per l’appoggio di Belzebul, dicendo: Come può satana andare contro satana. Un regno diviso in se stesso va in rovina, mentre il regno di satana perdura. Nell’inferno c’è il vero regno di satana; Lucifero ne è il capo, il despota. Quelli che eravamo ufficiali di Corte Angelica, ora siamo ufficiali delle schiere infernali. Ero un cherubino ed oggi sono un alto ufficiale del regno di satana, con il compito più lucroso ed interessante, che è quello di spingere all’impurità. 

Esorcista: Voi demoni non avete bisogno di dormire, di procurarvi il pane quotidiano e non potete sentire il peso della stanchezza. Come svolgete la vostra attività? 

Demonio: Odiando Dio e rodendoci di rabbia e di gelosia contro le creature umane. Sfogando l’odio verso Dio, dovremmo sentire del piacere; invece tutto aumenta la nostra sofferenza. 

Esorcista: Chiedo un’altra delucidazione. Voi demoni state sempre nel pozzo della fornace ardente o potete anche uscirne? 

Demonio: Per permissione dell’Altissimo, Lucifero può mandare demoni in giro per il mondo. Tu da prete, sai che non si possono scrutare i disegni divini. I demoni che vagano per il mondo, continuano a soffrire, perché sono sempre sotto la mano punitrice di Dio. Però andando in giro per il mondo, possono avere dei sollievi. 

Esorcista: Comprendo in qualche modo questa situazione, perché Gesù disse: Quando un demonio esce da un uomo, va in giro in cerca di riposo. E poi tu stesso, Melid, me lo facesti comprendere, quando durante un esorcismo mi chiedesti: Dimmi dove devo andare e me ne vado! Va in alto mare nel corpo di qualche pesce. Tu mi rispondesti: Io cerco uomini. E tu soggiunsi: E perché non vuoi andare nel corpo del pesce? Mi rispondesti: e perché non vai tu a riposare nel corpo delle bestie? Dunque, voi demoni che andate vagando per il mondo, pur soffrendo senza interruzione per il vostro stato di dannazione, potete avere degli alti e bassi di sofferenza. Voi demoni, quando andate in giro per il mondo, se Dio lo permette potete impossessarvi di un corpo umano; ne sono prova gli ossessi; nel Vangelo si parla spesso di questi infelici ossessi. Quando non potete impossessarvi degli uomini, v’impossessate delle bestie, come faceste a Gerasa, al tempo di Gesù, entrando nel corpo di quei maiali che pascolavano. Potete anche impossessarvi di certi luoghi, come potrebbe avvenire nelle stanze ove si fanno le sedute spiritiche, ed ivi potete produrre fenomeni strani e terrificanti, per cui si rende necessaria l’opera sacerdotale con particolari benedizioni. 

Demonio: Hai altro da chiedere? 

Esorcista: Ancora sono all’inizio. Ti presento una mia constatazione, frutto di esperienza, che riguarda l’ossessione di uomini e di donne. Dato che nel corpo umano godi di un certo riposo, quando ti è permessa l’ossessione, tu fai il possibile per rimanere nel corpo umano e ricorri alle tue numerose astuzie; prima di tutto fai il possibile per non farti riconoscere come demonio, per non essere cacciato. Scegli corpi umani che abbiano qualche malessere, così la gente invece di badare all’ossessione bada alla malattia; nel corpo di certi ossessi ci può essere quindi la malattia e l’ossessione; per non farti cacciare, sovente dici: Sono uno spirito buono e son venuto per aiutare tutta la famiglia. Tu temi gli esorcismi e, quando sei scoperto, trai in inganno il sacerdote esorcista sforzandoti di far comprendere l’inutilità degli scongiuri religiosi, cosicché il sacerdote, non vedendo alcun frutto, lascia gli esorcismi. Anche con me talvolta hai usato questa tattica ed ho cercato di non cadere nella tua rete. Ricordi Melid, quell’uomo che da più di vent’anni tenevi nell’ossessione? Ebbene, ogni giorno facevo l’esorcismo; tu resistevi; cominciai a farlo due volte al giorno ed allora, irato, dicesti: Basta! Non ne posso più! Preferisco ritornare nel pozzo infernale. Tra le insidie degli ossessi c’è anche questa: quando vieni scoperto sovente dici: Sono l’anima della tale persona uccisa. Ricordi, Melid, quando in un esorcismo domandai: Chi sei? Mi rispondesti: Sono il maresciallo Bluetti di Palermo, ucciso sedici anni fa. Man mano che incalzavano le preghiere, ti rivelasti: Si, sono il demonio! … E perché vuoi cacciarmi? Che male faccio a questa creatura? Melid, vorrei sapere perché voi demoni preferite ritornare nell’inferno, anziché subire gli esorcismi.

Demonio: Quando siamo nell’inferno la sofferenza è grande; durante l’esorcismo la sofferenza è grandissima. Nell’inferno siamo, per così dire, lontani da Dio; durante l’esorcismo siamo vicini alla Divinità ed aumenta la sofferenza, come quando c’è una fornace ardente; più ci si avvicina e più aumenta il calore. 

Esorcista: Chi l’avrebbe mai detto che tra te, Melid, e me avrebbero dovuto attuarsi tanti rapporti, non di buona amicizia, ma di vicendevole lotte? E che lotte! Più volte mi chiedo, scherzando: Ma Melid come mai sente tanta attrattiva verso di me? Mi segue di notte e di giorno per tormentarmi nello spirito e nel corpo. Tu, o demonio sei tanto industrioso nel disturbarmi, però essendo angelo delle tenebre, preferisci molestarmi o apparirmi nelle ore notturne. 

Demonio: Pretaccio, ci vuole poco a comprendere il motivo della mia condotta nei tuoi riguardi. Io lavoro per strappare anime a Dio e tu lavori per rubarmi anime. Spendi la tua vita a scrivere e diffondere libretti religiosi popolati ed i lettori credono ciò che tu scrivi. 

Esorcista: Ma se tu sei potente, allorché scrivo contro di te libri e ne ho scritti quattro direttamente contro di te, perché non mi paralizzi la mano? 

Demonio: Non posso. Quel tale (Dio) non lo permette. 

Esorcista: Ricordati, Melid, cosa facesti un paio di mesi addietro? Stavo per levarmi letto, erano le ore sei, venisti nella mia camera arrabbiato e mi afferrasti per il collo; avresti voluto strozzarmi. Io sentivo le tue manacce al collo e nelle altre parti del corpo. La lotta fu forte Ma vincesti tu, perché il Cristo ti ha dato un’arma alla quale non posso resistere. E’ l’invocazione del Sangue di Cristo, invocazione, che tu ininterrottamente ripeti quando sono addosso a te. Quella mattina tu avevi pronti per la spedizione due mila libri e per questo motivo ti piombai addosso. Mentre siamo nell’argomento delle tue manifestazioni dirette, chiariscimi qualche circostanza un poco oscura. La notte del 24 maggio 1963, venisti nella mia camera. Eri sotto le sembianze di una donna, anzi un donnone. Ti sei gettato addosso a me. Io cercai di resistere, come al solito; in un dato momento mi rendesti del tutto immobile. Allora mi toccò subire il tuo assalto. Tu sai che quando noi due lottiamo, istintivamente ti do dei morsi alle mani e alle braccia, con le mie mani ti tocco, però quando ti do i morsi, coi denti non stringo nulla. Come mai che con le mie mani ti tocco, ovvero sento le tue membra che toccano me e con i denti non stringo nulla? 

Demonio: La spiegazione l’avesti quella stessa notte. Subito dopo l’assalto di quella donna, tu mi vedesti in forma umana presso il tuo letto. Allora facesti uno studio su di me. Ti fermasti ad osservare la mia carnagione, i nervi, le vene e l’ossatura. Vedevi il corpo umano, in pelle ed ossa. Ti venne l’istinto di toccarmi; appena la tua mano toccò la mia mano, sull’istante io scomparvi e tu rimanesti solo in camera. Noi demoni, sebbene ribelli, abbiamo conservata la nostra natura angelica, con l’intelligenza, che supera ogni intelligenza umana. Conosciamo tanti segreti di natura, per cui possiamo prendere qualunque forma sensibile e possiamo anche far vedere ciò che non esiste fisicamente o non far vedere ciò che esiste oppure far provare o no le varie sensazioni. Il corpo di quella donna che sentivi addosso ed il corpo umano che vedesti, non esistevano come tali, però agivano come se esistessero fisicamente. 

Esorcista: Perché questo assalto avvenne in quella notte? 

Demonio: Per uno sfogo di rabbia contro di te, perché il giorno precedente eri stato ricevuto dal Papa in udienza privata ed avesti modo di fargli le tue confidenze, cosa che mi era dispiaciuta. 

Esorcista: Mi pare che tanti assalti me li fai a proposito ed a sproposito. Ricordi, Melid, che anni or sono mi assalisti nel cuore della notte? Venisti nella mia stanzetta, al solito ti avventasti al collo, ma potesti fare poco, perché come tu vedesti, apparve una mano minacciosa sulla spalla del mio letto e tu, dopo pochi minuti ti dovesti lasciarmi e partire. Ed alla fine di luglio, 1983, quando ero a Fiuggi nella Pensione Santa Chiara, perché venisti a lanciare una bomba a mano nella mia stanza? Che colpo e che esplosione! Io dissi: questa volta Melid avrà fracassato lavandino, specchi ed altro! Invece tutto rimase intatto. 

Demonio: Volli disturbarti perché a Fiuggi con le tue quotidiane conferenze vespertine, mi strappasti delle anime, che avevo io e ritornarono a Cristo. 

Esorcista: Melid, ci fu un lungo periodo in cui i tuoi assalti erano molto frequenti. 

Demonio: Certamente, perché allora scrivevi libri senza interruzione, stando nella quiete di una montagna. Ad ogni libro che scrivevi, aumentava la mia rabbia, allora ti assalivo anche in forma di ossessione. 

Esorcista: A proposito, in quel tempo, ebbi la voglia di constatare come t’impossessavi di me. Gesù mi accontentò. Una sera, mentre mi disponevo al riposo, trovandomi nella mia stanzetta, all’improvviso udii come l’appressarsi di un ciclone, preceduto da un sibilo acuto, all’altezza di un metro dal letto. Contemporaneamente fui in tuo possesso e mi trovai in un antro diffuso di penombra. Eravate in tre, con la faccia nera. Gli altri due si misero a sedere e guardavano la scena della lotta che si svolgeva tra noi due. La lotta fu forte e si protrasse per dieci minuti poiché appena mi lasciasti controllai l’orologio. Melid, quante seccature mi procuri e sotto quante forme ti manifesti a me, anche lungo le vie, come facesti; in questa mia città, proprio in piazza; nella nottata a Firenze, nel ricovero, sotto forma di guardia notturna. Vorrei sapere che vantaggio hai quando moltiplichi le seccature su di me. Se sto a letto, ecco uno squillo di campanello sotto le coperte, ovvero sotto forma di sparviero, batti le ali fortemente e ripetutamente sul guanciale, oppure ti corichi al mio fianco e mi fai sentire anche i tuoi respiri. Ed inoltre che gusto quando lungo il giorno mi regali dei pugni alle spalle, oppure come un ragno m’invadi la faccia e ricordo anche quando mi facesti sentire un grosso ago, che partendo dalla sommità del capo, mi traforò testa e faccia fin sotto il mento! In realtà non c’era nulla, ma mi facesti sentire il dolore di una vera trafittura. E che gusto hai quando mi fai sentire la tua vociaccia sguaiata? 

Demonio: Pretaccio, ci vuole così poco a comprendere! Siccome tu mi produci delle seccature con le varie forme di apostolato, io mi disobbligo con altrettante seccature. Piuttosto, non hai paura di me? Io sono Melid ed ho tanta possibilità di ridurti un cencio! 

Esorcista: Veramente solo qualche volta ho avuto un po’ di tremarella alla tua presenza, ma subito mi scomparve, pensando che tu non sei libero e non puoi scostarti un palmo dalla volontà di Dio. Difatti quando mi hai minacciato, ti ho detto sempre: Non ho paura! Se Dio te lo permette, agisci pure; diversamente non puoi farmi nulla. Ricordi la minaccia fattami l’altra volta? 

Demonio: Pretaccio, vedrai ciò che ti farò questa notte! la notte ti aspettavo e venisti, ma non potesti entrare nella mia stanza; battevi alla porta, ma non potevi entrare. 

Esorcista: Melid, entriamo in altro argomento. Tu sai come Gesù si sceglie delle anime direttamente e le mette nello stato mistico. Costoro sono il battaglione d’assalto contro voi demoni. Hanno le stimmate, la corona di spine, godono di tante visioni celesti. Soffrono però assai perché devono salvare moltissime anime. Voi demoni le conoscete una ad una queste anime privilegiate. 

Demonio: E si che le conosciamo, le seguiamo singolarmente notte e giorno, come conoscevamo e seguivamo Padre Pio. Se il lavorio di Cristo in tali anime è di cento gradi, il nostro lavorio diabolico è almeno di novanta gradi. Noi lottiamo direttamente le anime mistiche ed indirettamente lottiamo contro il direttore spirituale di ognuna di esse. Io so che tu sei stato da lunghi anni e lo sei ancora direttore spirituale di parecchie anime privilegiate. Questo tuo compito deve farti comprendere la rabbia che sento verso di te. Ed ora cosa vorresti sapere? 

Esorcista: Soltanto qualche delucidazione. Non ti accenno la storia delle diverse anime mistiche; mi soffermo solo su di una di esse, che seguo e dirigo da circa trentacinque anni. Tu sai di chi intendo parlarti, di quella donna, martire della vocazione religiosa. Dall’infanzia Gesù si manifestava e la scelse quale vittima straordinaria. Gesù le ispirò il forte desiderio di divenire suora, secondo la foggia dei vari monasteri; ma per la tua malvagia opera non riusciva a professare e veniva cacciata senza pietà da tutte le comunità. Tu, Melid, ricordi ciò che avvenne a Torino, nell’Istituto delle Suore di Sant’Anna, nei pressi del Rondò? Nel periodo in cui aveva indossato l’abito religioso, tu ogni sera, mentre la comunità era a riposo, aprendo le porte chiuse ed il portone di ingresso, afferravi la giovane e con essa sulla motocicletta per qualche ora andavi in giro per la città. Gli abitanti del vicinato erano scandalizzati a vedere un giovanotto, che eri tu, andare in giro con una giovane, vestita con l’abito religioso. La storia si ripeteva ogni notte verso le ore undici. Fu informata la superiora, che non voleva credere, finché un giorno davanti a molte persone presentò tutta la comunità, dicendo: indicatemi tra le presenti la giovane che avete accusata. Tutti a dire: E’ quella! E’ Quella! L’indomani un telegramma informò i parenti della giovane, al quale fu cacciata. Ricordi ancora Melid, come quella giovane fu accettata in prova nella comunità delle suore a Castelfidardo? Anche lì facesti il resto. Un giorno, mentre le suore erano nel coro per l’ufficiatura, ti presentasti in forma umana e la superiora ti poté vedere. All’improvviso togliesti l’abito alla giovane e la lasciasti nel coro in mutandine. Tutte le suore scapparono inorridite ed al più presto la giovane fu mandata a casa. Tu, Melid, t’incaponivi ed anch’io mi incaponivo nell’ardua impresa, in qualità di direttore spirituale. Cercai un monastero di clausura, informai di tutto l’abbadessa, la quale si decise ad ammetterla in comunità. Anche qui continuarono le vessazioni diaboliche, più forti e più frequenti che altrove. Io moltiplicavo le mie visite in questo monastero. L’abbadessa mi confidava tutto e sembrava coraggiosa, anche quando tu ti facevi vedere ad essa apertamente. La giovane era allenata ai tuoi malvagi colpi e gliene preparavi uno piuttosto strano. Era stata ammessa alla vestizione religiosa; alcuni giorni prima le tagliasti la chioma dei capelli, che al presente io tengo conservata come ricordo. Questo fatto mise in apprensione l’abbadessa, perché durante la funzione era prescritto il taglio con le forbici di tre ciocche di capelli, cosicché al momento prescritto dovette fingere di tagliare i capelli che non c’erano. Dimmi Melid, che scopo avevi allorché tagliasti la chioma? 

Demonio: Un giorno la giovane aveva fatto un atto di vanità per la sua bella chioma castana e l’Altissimo mi permise quel taglio come riparazione all’atto di vanità. 

Esorcista: Ma non ti fermasti qui; la notte la portavi in giro per la città. In conclusione la martire della vocazione religiosa fu cacciata dal monastero. Fu mio dovere interessarmi al caso. Nella città di mia dimora conoscevo un ottimo sacerdote, parroco. Lo informai di tutto, lui prese a cuore il caso pietoso e l’affidai a lui, dicendogli; se capiteranno fatti strani, mi chiami al telefono e subito verrò, perché so il da fare. Non passò molto e una mattina il parroco mi chiamò al telefono: venga subito qui. Eravamo in due sacerdoti nella stanzetta della giovane, la quale era a letto, distesa sulla coltre, vestita e ben composta; il volto era sanguinante, con parecchie piaghe una alla fronte, un’altra al mento, due agli zigomi della faccia e le labbra bruciacchiate. Le mani erano legate strettissimamente ai polsi, tanto che erano divenute nere. Non era la prima volta che avveniva ciò e quindi non mi fece tanta impressione. Chiesi alla giovane, che nell’insieme era serena: cosa è capitato? Ieri sera, verso le undici ero in ginocchio presso il letto. Venne il demonio, mi afferrò come suole fare sempre e mi portò in giro. Questa mattina verso le ore cinque mi portò qui. Prima, toccandomi, mi bruciò la faccia poi mi legò le mani. Reverendo, io dissi al parroco, non si preoccupi; siccome questi fatti si sono ripetuti tante volte, la signorina sa come medicarsi; però sappia che dopo una settimana il volto non avrà traccia di queste ferite e la carnagione ritornerà fresca come quella di una bambina. Lui stesso col coltellino tagliò il laccio che legava le mani. E meno male che questa volta è stata legata col lacci; tante volte è legata con catenelle d’acciaio ed allora sono pasticci per romperle. Sapesse quanti di questi lacci e catenelle d’acciaio io ho conservati nel mio ufficio! Chiesi alla signorina: quando è sola come si slega? Prego il mio Angelo custode, il quale tocca la catenella o il laccio e resto libera. Di tanti lacci e catenelle cosa ne fa? Li getto dalla finestra. Meno male che io ne ho conservati parecchi di questi talismani. Ora Melid, ti chiedo: perché tratti così questa giovane? 

Demonio: Con la sua vita di vittima mi strappa tante anime ed io, non potendo fare altro, le tormento notte e giorno. So che vincerà il Cristo, ma almeno sfogo la mia rabbia. 

Esorcista: Melid, hai dei potenti nemici e sono quelli che abitualmente sono nell’intima amicizia con Dio e che compiono un fruttuoso apostolato. Ma purtroppo hai tanti amici e spesso sono coloro che negano la tua esistenza. Non credono in te, ma seguono le tue direttive; negano l’inferno e vivono serenamente in peccato, intenti solo ad appagare le loro passioni. Hai anche un’altra categoria di amici e sono quelli che si mettono in tua relazione con le sedute spiritiche, specialmente i medium. Tu desideri che i medium ed il loro amici curiosi ti chiamino. Costoro credono di chiamare l’anima di qualche trapassato e d’ordinario non sanno che sei proprio tu a rispondere alle loro domande. Tu hai interesse di camuffarti, perché nelle sedute spiritiche intendi inculcare la reincarnazione, fai credere che i defunti chiamati siano persone extraterrestri, vaganti per la purificazione ed andare dopo in Paradiso. Tu sai che accettando la reincarnazione, resta annullato l’inferno. Ricordi Melid, come un giorno io ti domandai: Melid, a nome di Dio, rispondi! Non è vero che la reincarnazione che tu inculchi è un trucco? tu mi rispondesti: E se tu sai che è un trucco, perché mi domandi? Anche quando semino la menzogna c’è chi mi crede. Spiegami qualche cosa riguardo alle sedute spiritiche Il medium chiama un trapassato ed i presenti credono che alle domande di curiosità risponda il dato defunto. Tante volte tu, Melid, ti comporti da mansueto, istruendo con menzogne i presenti. Talvolta ti dimostri irato. Perché? Difatti più di una persona mi hai riferito ciò che è avvenuto alla loro presenza. In questi giorni venne a trovarmi un giovanotto, che era sbalordito. Mi disse: sono stato a Vicenza. Con un gruppo di amici chiamammo l’anima di un tale: Il medium cominciò a sentirsi male e gettava bava dalla bocca. All’improvviso i quadri e ciò che stava sulle pareti della stanza cominciarono ad agitarsi. La scrivania, presso la quale stavano i giovanotti, si sollevò da terra a più di un metro di altezza ed andò ad attaccarsi a duna parete della stanza stando sospesa da sola: dopo si rovesciò sul pavimento. Io ed i miei compagni uscimmo spaventati. Eravamo quattordici ed ognuno aveva la motocicletta sulla via. Nessuna delle moto funzionava; erano tutte bloccate. Mi diceva quale giovanotto: io non vorrò trovarmi più in simili circostanze. Che spavento! In altre sedute spiritiche non era avvenuto nessun disordine. Dimmi Melid, perché avvenne quel putiferio? 

Demonio: Potresti comprendere il motivo. Quantunque chi assiste d’ordinario è poco religioso, o impuro, o da anni lontano dai Sacramenti, casualmente c’è chi tiene addosso qualche oggetto sacro o del Cristo o di quella Donna, mia nemica, ed allora faccio pagare ai presenti la loro invocazione con forti spaventi. 

Esorcista: Melid, la nostra intervista non è completa, se non rispondi ad altre domande più interessanti delle precedenti Rispondi: tutti i demoni avete la stessa forza? 

Demonio: No; il Cristo ce l’insegnò, quando disse agli Apostoli incapaci a scacciare il demonio da un ossesso. Questo genere di demoni si vince con la preghiera e col digiuno. Il genere più forte è quello dell’impurità. Noi demoni impuri siamo i più potenti e ci è facile vincere nella lotta. Uno dei capi di questa categoria di demoni sono proprio io. 

Esorcista: So che uomini e donne hanno il dono della libertà. Quindi se vogliamo, possiamo superare ogni vostro assalto. 

Demonio: In teoria è così, ma in pratica no. Noi abbiamo tanta intelligenza e conosciamo le tendenze umane. Sappiamo prendere ciascuna creatura per il proprio verso e con le nostre tentazioni impure ottenebriamo le intelligenze e pieghiamo le volontà, come col fuoco si piega anche l’acciaio. La tattica più efficace è saper prendere donne e uomini con l’amo del cuore. Quando prendiamo per il cuore, il novanta per cento di volte cantiamo vittoria. 

Esorcista: Io credo che voi demoni siate specializzati, come sono specializzati i soldati dell’esercito terreno: chi combatte in aria, chi a mare e chi sulla terra ferma. Quindi ci saranno tra voi demoni coloro che per un nonnulla spingono alla bestemmia, all’odio, al furto, all’ateismo, ecc. Però penso anche che tante specie di peccati se si fanno poche volte, si riesce facilmente a detestarli, mentre l’impurità, dopo poche cadute, non si suole detestare ed è raro il correggersi. Melid, più volte ti ho chiesto negli esorcismi: qual è il peccato che manda più anime all’inferno? Tu mi hai risposto: Non occorre che io te lo dica; tu lo sai. Secondo me è l’impurità. 

Demonio: Vedi che lo sai! Tutti coloro che stanno nel pozzo infernale, vi si trovano per l’impurità. Hanno fatto anche altri peccati, ma si sono dannati sempre per questo peccato o anche con esso. 

Esorcista: Cosa pensi tu di tutti quelli che vivono nell’immoralità? 

Demonio: Penso che sono già scritti nel registro dei dannati e che solamente una grande grazia potrebbe cancellarli. 

Esorcista: Dunque sono scritti nel libro dei tuoi schiavi i divorziati e le divorziate. 

Demonio: L’Altissimo, davanti al quale tutto deve essere puro e senza macchia non accetterà nel suo regno dei Beati coloro che trascorrono la vita nel quotidiano peccato impuro. Sono stato io ed altri miei compagni a convincere i capi di Stato ad emettere la legge del divorzio, facendo comprendere che questa legge è un’esigenza del progresso dei popoli. I primi a pagare questa legge, che tu, pretaccio, chiami iniqua e che io invece chiamo tesoro del mio regno, saranno i legislatori, responsabili dei peccati impuri dei divorziati e poi sono responsabili uomini e donne che hanno accettato la pessima legge. 

Esorcista: Sventurati i divorziati, che per una breve vita di piacere passeggero, in eterno dovranno soffrire i tormenti che al presente tu stesso devi subire! 

Demonio: Io, Melid, faccio comprendere a costoro che le parole del Cristo sono da disprezzare e non faccio riflettere che con l’altissimo c’è poco da scherzare. 

Esorcista: E delle numerose prostitute cosa sarà? 

Demonio: Le tengo strette al mio cuore, affinché nessuna mi lasci. La catena più forte per loro è il piacere e la brama di denaro. L’inferno è ampio e c’è il posto preparato per ciascuna di loro. 

Esorcista: A te, Melid, piacciono di più i peccati privati, solitari, che non hanno ripercussioni sugli altri, oppure i peccati che danno scandalo e spingono gli altri al male? 

Demonio: Certamente io preferisco gli scandalosi, perché con essi i peccati si moltiplicano. Il mondo è pieno di scandali e perciò io ed i miei compagni stiamo più vicini agli scandalosi, che sono i nostri migliori aiutanti. 

Esorcista: Gesù Cristo dice: chi segue me, non cammina nelle tenebre… Il Cielo e la Terra passeranno, ma le mie parole, non passeranno; è impossibile che non avvengano scandali. Ma guai al mondo per gli scandali e guai all’uomo per colpa del quale avviene lo scandalo! Sarebbe meglio se si legasse al collo dello scandaloso una macina da mulino e venisse gettato nel profondo del mare. Io mi domando: se le parole di Gesù, Redentore e Giudice supremo dell’umanità sono così terribili, come possono gli scandalosi vivere in tanta serenità? 

Demonio: Intervengo io; faccio l’anestesia spirituale, invisibile ma reale. Come il medico, fatta l’anestesia, può tagliare ed anche mutilare un corpo umano, senza che l’ammalato senta dolore, così agisco io; non faccio riflettere sulla responsabilità degli atti umani davanti al Creatore e così resta annullato ogni rimorso; tutto è considerato lecito. 

Esorcista: Venendo ai particolari, che sistema adoperi con le varie categorie di persone immorali? 

Demonio: Faccio travisare gli ordini del Creatore, il quale ha dato un corpo umano quale strumento di procreazione. Lavorando nella mente degli impuri, li persuado che la continenza corporale non è possibile. Dopo questa convinzione, sobillo le passioni secondo il sesso, l’età e le varie circostanze che la vita presenta. 

Esorcista: Quali potrebbero essere tali circostanze? 

Demonio: La esagerata ed imprudente familiarità tra uomini e donne ed in generale gli spassi che sollecitano i latrati delle passioni. 

Esorcista: Credo che il televisore sia uno dei mezzi più efficaci per il tuo lavoro diabolico. Usato in bene è fonte di bene; usato male, è torrente d’iniquità. Nelle tarde ore della notte sono trasmesse scene più immorali ed anche sconcertanti. 

Demonio: Io eccito la curiosità agli adulti, ai giovani ed ai ragazzi, saziando le loro brame immorali. 

Esorcista: Poi se la vedranno con Dio, giusto Giudice, i fautori di tali perfide trasmissioni, i padroni del televisore e coloro che vi assistono. Prima la scuola dell’immoralità soleva essere fuori dell’ambiente familiare; oggi col televisore male usato si trova in casa. E che dire dei films cattivi? La massa degli spettatori si sazia d’impurità e voi, demoni impuri, tenete nelle vostre reti infernali queste masse di ambo i sessi, che non sempre si contentano degli sguardi e dei pensieri e giungono anche più in là. 

Demonio: Tutti costoro, come hai detto bene, stanno dentro la mia rete, ma inebriati al piacere impuro non vedono la mia rete. La vedranno in seguito, quando non avranno più rimedi nella fornace ardente eterna. Tu, pretaccio, pensi che televisori e film siano i soli mezzi di cui mi servo per popolare l’inferno? Come il pastore gode a vedere un grande prato ricco di erbe fresche, così e più ancora godo io a vedere la massa femminile con la moda moderna, specialmente sulle spiagge. Con ansia noi demoni dell’impurità aspettiamo il periodo estivo per legare più uomini e donne alle nostre reti d’impurità. 

Esorcista: Melid, Gesù l’ha detto espressamente; se un uomo guarda una donna con cattivo desiderio, ha già peccato con lei nel suo cuore. Infelici donne incoscienti! Sappiate che c’è l’impurità del corpo e quella del pensiero: chi può numerare i cattivi pensieri e desideri che suscita negli uomini dissoluti la vostra moda invereconda lungo le vie e specialmente nelle spiagge, ove stanno schiere di demoni impuri? Voi agite così sulle spiagge per lavare il corpo ed imbrattare le vostre anime e quelle di chi vi guarda maliziosamente! Volete evitare il calore della stagione coi vostri bagni a mare e non pensate che vi preparate il fuoco eterno! Voi al pensiero del fuoco eterno ci ridete su, ma non ci ridono le donne che vi hanno precedute con la morte e che al presente stanno pagando coi dannati! 

Demonio: Io sono molto intelligente e per riuscire nel mio compito nel mondo, suscito la debolezza della correzione nei genitori di tante giovani donne, i quali sono i primi responsabili della moda indecente delle figlie. Alle donne immodeste nel vestire faccio comprendere che non c’è nulla di male a portare l’abito indecente, in quanto ormai sono molte le donne che vestono così. Per la libertà nelle spiagge insinuo la voglia di essere guardate ed ammirate. Pretaccio, ti manifesto ciò che non sai. Nell’inferno ci sono attualmente le donne più belle del mondo, quelle che in vita si sono servite della loro bellezza fisica per sedurre gli uomini. 

Esorcista: Ma perché queste donne immodeste nel vestire non pensano che si ha da morire e che il loro corpo diventerà pasto dei vermi? 

Demonio: Sono io, Melid, che allontano dalla loro mente questi pensieri, che potrebbero farle staccare da me. Lavorio simile faccio con coloro che si dilettano con il ballo, nei veglioni ed anche nelle famiglie. 

Esorcista: Certo che il tuo lavorio con gli amanti della danza non è vuoto di frutti impuri, poiché la musica lasciva ed i movimenti richiesti dai balli moderni sono stati inventati per svegliare ed eccitare la concupiscenza. Anche costoro appartengono al tuo regno diabolico. Sono convinto che pure la lettura e la stampa pornografica siano veleni dell’immoralità, di cui ti servi largamente per rovinare le anime. 

Demonio: Certamente! I libri che allettano le passioni e le immagini scandalose sono armi potenti a mio servizio. Distolgo dalla sana lettura, inoculando l’antipatia per essa ed eccito la voglia delle cose impure. Gli scrittori sanno questo e per amore del guadagno riversano nelle pagine dei romanzi e dei rotocalchi i semi dell’impurità, che hanno loro nel cuore; queste letture eccitano i sensi e la smania del piacere nei lettori e così le mie prede aumentano sempre di più. 

Esorcista: Melid, fammi conoscere la tattica che hai per il cambiamento di coscienza e di carattere in seno alle famiglie. Ragazzi e ragazze, prima buoni, ubbidienti, studiosi, frequenti alle sacre funzioni e facili a comunicarsi, appena chiuso il periodo dell’infanzia molti di costoro, man mano che crescono, lasciano i Sacramenti, disprezzano la preghiera e sentono antipatia ed anche odio per tutto ciò che riguarda la religione. 

Demonio: E tu, Pretaccio, non sei capace di comprendere il motivo dei cambiamenti? Quando si è nel periodo d’infanzia, d’ordinario le passioni non si fanno sentire o sono molto deboli. Passata l’infanzia, comincia la pubertà con il relativo risveglio della concupiscenza. Per uscire vittoriosi da questo periodo occorre la grazia di Dio, che viene con la preghiera, con la vigilanza e la buona volontà. Non tutti si appigliano a questi mezzi, perché intervengo io e brigo per far gustare la droga che si diffonde oggi nel mondo, provata una o poche volte non si può più tralasciare e si direbbe, che diventi un bisogno impellente, così e peggio ancora avviene quando si è assaggiata la droga dell’immoralità. Si cade, si ricade e si diventa abulici. Se poi sopraggiungono altri coefficienti, può arrivarsi alla schizofrenia, che la medicina non può riuscire a curare. Quanti, specialmente del sesso maschile, giungono alla pazzia e devono interrompere lo studio o il lavoro, perché dominati dalla mania dell’impurità. Non sempre la schizofrenia è causata dall’abuso delle passioni, ma una delle cause più importanti è proprio questa. Naturalmente chi è dominato dalla mania del sesso, giunge a rivoltarsi a Dio, il quale prescrive il freno delle passioni. 

Esorcista: Melid, tempo fa ti chiesi: Cosa mi dici riguardo alla gioventù maschile? Tu, festosamente mi rispondesti. Eh, i giovani di oggi vanno in cerca di scrofe! E della gioventù femminile? Esultando dicesti: Eh, le giovani fanno peggio dei giovanotti. La gioventù moderna in gran parte è bruciata dall’impurità. E delle famiglie cosa hai da dire? Il matrimonio è un Sacramento e perciò la convivenza dell’uomo con la donna, quando è secondo la legge di Dio, è apportatrice di bene. 

Demonio: Nelle famiglie intervengo anche io in mille modi e tu, pretaccio, ne sei a conoscenza. Quante miserie morali ci sono prima del matrimonio! In questo cooperano spesso i genitori, i quali lasciano i figli e le figlie nel fidanzamento con poca o nessuna vigilanza, specie nelle ore della sera, andando in giro in macchina o a piedi. Io colgo il momento opportuno per tentarli e farli cadere. A loro interessa che il giorno delle nozze la donna abbia l’abito bianco. Sfrutto la debolezza e l’ignoranza di tanti genitori, che lasciano alle figlie massima libertà di uscire di casa e di rincasare quando vogliono. Il numero delle ragazzemadri aumenta sempre più, perché a questo riguardo svolgo bene il mio compito di tentatore. Durante la vita matrimoniale i miei assalti non sono interrotti: sovente riesco a convincere i genitori a non accettare i figli e se l’Altissimo ne fa dono, li uccidono prima di nascere. Tante volte tendo insidie per rallentare l’affetto e riesco a far legare il cuore dell’uomo alla donna di un altro uomo e meglio ancora riesco a legare il cuore della donna all’uomo di un’altra donna. Per mezzo dello spirito d’impurità, giungo al punto della separazione legale, distruggendo l’amore naturale verso i figli. 

Esorcista: Quale altra insidia metti in atto? 

Demonio: Faccio pensare che prima la separazione coniugale era considerata motivo di disonore, mentre col progresso è considerata una cosa necessaria, perché al cuore non si comanda e la libertà non può essere violata da nessuno. I frutti del mio lavoro diabolico sono grandi, perché col pungolo dell’impurità trascino uomini e donne dove voglio io. 

Esorcista: E così li trascini all’inferno. 

Demonio: Certamente! Avvenuta la morte, avranno la mia sorte, là, dove c’è in eterno pianto, rimorso e stridore di denti. 

Esorcista: Ora, Melid, ti comando di rispondere all’ultima richiesta. So bene che non vorrai rispondere, ma te lo comando! 

Demonio: E chi sei tu, pretaccio che pretendi di darmi comandi? 

Esorcista: Io sono misera creatura, ma come sacerdote e ministro di Dio, per l’autorità divina inerente al mio sacerdozio, ti ordino di rispondermi dicendo la verità. Secondo le risposte che mi hai dato sinora, sembrerebbe che tutto il mondo sia in tuo possesso a causa dell’immoralità. Ma nel mondo oltre al tuo regno c’è anche il Regno di Dio. Il male fa più rumore del bene, ma quanto bene c’è anche oggi nell’umanità. Non si possono contare le anime che con voto solenne e privato servono Dio nel celibato! Quanti, uomini e donne, osservano la purezza sino a farsi uccidere anziché peccare; quanti genitori osservano con regolarità ammirevole i doveri della continenza matrimoniale! Quanta gloria danno a Dio queste schiere di anime! A proposito di anime buone, vittoriose nelle tentazioni, dimmi quali cose odi e temi di più? 

Demonio: Due cose: la prima è la preghiera e la seconda è la fuga dalle cattive occasioni. 

Esorcista: E perché temi la preghiera? 

Demonio: Essa è il primo passo verso Dio, attira le sue grazie e mi riesce difficile attirare a me chi prega molto e con fede e perseveranza. Tutti coloro che ora stanno all’inferno non pregavano, o pregavano poco e piuttosto male. Odio specialmente la preghiera rivolta a quella Donna, il cui nome noi demoni non nominiamo mai. La seconda cosa che odio è la fuga dalle occasioni cattive. I miei schiavi dell’impurità non solo non fuggono le male occasioni, ma ne vanno a caccia, cercandole avidamente. 

Esorcista: Melid, la nostra intervista è terminata, e credo che me la farai pagare. Ciò importa poco: importa invece convincere le anime che tu ed i demoni esistete e lavorate indefessamente per la rovina delle anime.