Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

giovedì 23 novembre 2023

La teologia morale in ambito animalista

Secondo i materialisti gli animali sono macchine che eseguono ciò che è insito nella loro natura e nient’altro, è vero che sono dotati di psichismo, emozioni e empatia come noi ma con dei limiti ontologici, secondo me il Logos o la Sapienza increata è la loro anima o il loro motore spirituale fuori dall’ordine di questo mondo caduco. Non hanno la capacità di Dio o la possibilità di partecipare alla vita di Dio, la carità soprannaturale quindi l’immortalità esenti dal legame col mondo visibile nell’eternità che li rende simili a Dio ma sono una sua emanazione nel tempo, una fiamma di gloria che poi si estingue per sempre, perché le creature cantano a Dio nella liturgia terrestre amore e bellezza e il loro stesso esistere è una lode continua, le anime umane nella liturgia celeste la loro comunione con la Vita divina. Far soffrire, uccidere e mangiare gli animali è una barbarie – qualcosa di non conforme alla mentalità evangelica – indegna dell’uomo civilizzato che per vocazione dovrebbe essere il custode del creato, qualcuno a cui è stato affidato un bene talmente grande da sottolinearne l’alta dignità, le nostre capacità e la nostra ragione ci consentono di non farlo e di non farlo per compassione, esprimendo così ciò che nell’uomo e in ciascuno di noi c’è di più nobile.

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