Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

venerdì 24 ottobre 2014

In nomine Iesu, exorcizo te

Il rito dell’esorcismo nella Chiesa cattolica

Chi è l’esorcista (i semplici fedeli possono fare preghiere di liberazione, mentre l’esorcismo chiama in causa l’autorità della Chiesa; comunque l’efficacia della liberazione dipende sempre, secondo le Parole di Cristo che non possono essere contraddette o smentite e che ha largamente elargito questo mandato, dalla fede personale, dallo stato di grazia e dalla purezza del cuore: “Coloro che crederanno in me cacceranno i demoni” (Mc 16,17), ne è la dimostrazione evidente l’episodio evangelico che riporta l’aneddoto sull’esorcista straniero, che non faceva parte del collegio apostolico dei Dodici)

Esorcista è un sacerdote della Chiesa cattolica che ha ricevuto dal suo vescovo l’incarico di liberare, in nome di Dio, le persone dal demonio. Chi non è un sacerdote non può essere esorcista. Ministro del Rito dell’esorcismo è esclusivamente un sacerdote che per la sua pietà, scienza, prudenza e integrità di vita sia ritenuto dall’Ordinario [il vescovo] idoneo a tale ministero e da lui espressamente autorizzato ad esercitarlo. (dal Rito dell’esorcismo) Il potere di “scacciare i demoni” (Mt 10,1) fa parte della missione affidata da Gesù ai suoi apostoli. Per questo la preghiera per scacciare i demoni è stata sempre presente nel rituale della Chiesa cattolica, così come la figura dell’esorcista. E’ ovvio che per chi non crede in un mondo soprannaturale è più facile pensare che il diavolo sia un retaggio del passato o che faccia parte dei soliti fantasmi creati dalla paura dell’uomo.

Il rito moderno dell’esorcismo (rituale che si discosta nella forma dal Rituale antico di Paolo V che integra i formulari di Alcuino [735804 d.C.], scritto originariamente in latino e datato attorno al 1614, questi redatto attingendo alle preci della Tradizione più lontane nel tempo)

Questa versione italiana del «De exorcismis et supplicationibus quibusdam» è stata approvata secondo le delibere della Conferenza Episcopale Italiana e ha ricevuto la conferma della Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti il 21 settembre 2001. La presente edizione deve essere considerata «tipica» per la lingua italiana, ufficiale per l’uso liturgico. Questi nuovi testi del «Rito degli esorcismi e preghiere per circostanze particolari» diventeranno obbligatori dal 31 marzo 2002.

Dal “rito dell’esorcismo”:

1. Il discepolo di Cristo, alla luce del Vangelo e dell’insegnamento della Chiesa, crede che il Maligno e i demoni esistono e agiscono nella storia personale e comunitaria degli uomini.

2. Il Vangelo, infatti, descrive l’opera di Gesù come una lotta contro Satana. Anche la vita dei suoi discepoli comporta una battaglia che «non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male» (Ef 6, 12).

3. La vigilanza deve essere esercitata soprattutto nei confronti dell’azione ordinaria di Satana, con la quale egli continua a tentare gli uomini al male. Proprio la tentazione è il pericolo più grave e dannoso in quanto si oppone direttamente al disegno salvifico di Dio e all’edificazione del Regno. Satana riesce a impadronirsi davvero dell’uomo in ciò che ha di più intimo e prezioso quando questi, con atto libero e personale, si mette in suo potere con il peccato. Per questo il credente vigila per non essere ingannato e prega ogni giorno con le parole suggerite da Gesù: «Padre, non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal Male» (Mt 6, 13).

4. Invece i fenomeni diabolici straordinari della possessione, dell’ossessione, della vessazione e dell’infestazione sono possibili, ma di fatto, a parere degli esperti, sono rari. Provocano certo grandi sofferenze, ma di per sé non allontanano da Dio e non hanno la gravità del peccato. Sarebbe quindi da stolti prestare tanta attenzione all’eventuale presenza del Maligno in alcuni fenomeni insoliti e non preoccuparsi affatto della realtà quotidiana della tentazione e del peccato, in cui Satana, «omicida fin dal principio» e «padre della menzogna» (Gv 8, 44), è sicuramente all’opera.

A questo riguardo è necessario da parte dei pastori d’anime:

· richiamare, con sapienza e prudenza, i fedeli a non ricercare il sensazionale e ad evitare sia la stolta credulità che vede interventi diabolici in ogni anomalia e difficoltà, sia il razionalismo preconcetto che esclude a priori qualsiasi forma di intervento del Maligno nel mondo;

· mettere in guardia i fedeli nei confronti di libri, programmi televisivi, informazioni dei mezzi di comunicazione che a scopo di lucro sfruttano il diffuso interesse per fenomeni insoliti o malsani;

· esortare i fedeli a non ricorrere mai a coloro che praticano la magia o si professano detentori di poteri occulti o medianici o presumono di aver ricevuto poteri particolari. Nel dubbio circa la presenza di un influsso diabolico è necessario rivolgersi prima di tutto al discernimento dei sacerdoti esorcisti e ai sostegni di grazia offerti dalla Chiesa soprattutto nei Sacramenti;

· presentare il significato autentico del linguaggio usato dalla Sacra Scrittura e dalla Tradizione e far maturare nei cristiani un atteggiamento corretto riguardo alla presenza e all’azione di Satana nel mondo;

· ricordare nella catechesi e nella predicazione che la superstizione, la magia e, a maggior ragione, il satanismo sono contrari alla dignità e razionalità dell’uomo e alla fede in Dio.

Lo schema del rito

1. Riti d’inizio

L’aspersione con l’acqua benedetta che richiama la purificazione battesimale.

2. Litanie dei Santi

La prece litanica con cui si invoca sull’ossesso la misericordia divina per l’intercessione dei santi.

3. Recita di un Salmo

La recita di uno o più salmi con i quali s’implora la protezione dell’Altissimo.

4. Lettura del Vangelo

La proclamazione del Vangelo, segno della Presenza di Cristo.

5. Imposizione delle mani

L’imposizione delle mani con cui viene invocato lo Spirito Santo.

6. Professione di fede

La recita del Simbolo o rinnovazione delle promesse battesimali.

7. Preghiera del Signore

Il Padre nostro.

8. Il segno della Croce – Insufflazione

Mostrando il crocifisso, l’esorcista fa il segno della croce sull’ossesso e, se si vuole, l’“exsufflatio”.

9. Formule di esorcismo

La recita della “formula deprecativa” con cui si prega Dio di liberare l’ossesso. A questa si può far seguire la “formula imperativa” con cui in nome di Cristo si scongiura il diavolo di lasciare l’ossesso. Quest’ultima non si può usare mai senza la prima.

10. Rendimento di grazie – Rito di conclusione

Si conclude con la preghiera di ringraziamento e la benedizione.

RITO DELL’ESORCISMO

39. Prima di dare inizio al rito, l’esorcista si prepari convenientemente, secondo le circostanze dicendo in silenzio la seguente orazione:

Signore Gesù Cristo, Verbo di Dio Padre e Signore dell’universo, tu hai dato agli Apostoli il potere di scacciare i demoni nel tuo nome e di vincere ogni assalto del nemico; Dio santo, fra tutte le meraviglie che hai operato hai dato anche il comando di mettere in fuga i demoni; Dio forte, che nella tua potenza invincibile hai abbattuto Satana come folgore dal cielo: con timore e tremore ti supplico di infondere in me la tua forza perché, saldo nella fede, possa combattere lo spirito maligno che tormenta questa tua creatura, tu che verrai a giudicare i vivi e i morti e il mondo con il fuoco. Amen.

RITI D’INIZIO

SALUTO

ASPERSIONE DELL’ACQUA BENEDETTA

44. A questo punto, l’esorcista asperge con l’acqua benedetta il fedele tormentato dal Maligno, i presenti e il luogo dove si svolge il rito dicendo:

Ecco l’acqua benedetta: porti a tutti noi vita e salvezza, nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.

Tutti: Amen.

LITANIE DEI SANTI

RECITA DI UN SALMO

LETTURA DEL VANGELO

IMPOSIZIONE DELLE MANI

53. Letto il Vangelo, l’esorcista impone le mani sul capo del fedele tormentato dal Maligno dicendo:

V. Sia sempre con noi, Signore, la tua misericordia: in te abbiamo sperato.

Tutti: Signore, pietà.

V. Manda il tuo Spirito creatore, e rinnova la faccia della terra.

Tutti: Signore, pietà.

V. Salva, Signore, il tuo servo che in te spera.

Tutti: Signore, pietà.

V. Signore, sii per lui fortezza inespugnabile di fronte all’assalto del nemico.

Tutti: Signore, pietà.

V. Il nemico non prevalga su di lui, e il figlio dell’iniquità non gli rechi alcun danno.

Tutti: Signore, pietà.

V. Soccorrilo, Signore, dalla tua santa dimora, e da Sion vieni in sua difesa.

Tutti: Signore, pietà.

PROFESSIONE DI FEDE

RINUNZIA A SATANA

PREGHIERA DEL SIGNORE (Padre Nostro)

IL SEGNO DELLA CROCE

58. L’esorcista mostra la croce e con essa benedice il fedele tormentato dal Maligno dicendo:

Ecco la Croce del Signore: fuggite, spiriti del male!

INSUFFLAZIONE

59. Se lo ritiene opportuno, l’esorcista alita sul volto del fedele tormentato dal Maligno dicendo:

Allontana, Signore, con il Soffio della tua bocca, gli spiriti maligni: comanda loro di andarsene, perché il tuo regno è in mezzo a noi.

FORMULE DI ESORCISMO

60. Dopo ciò, l’esorcista dice la formula invocativa dell’Esorcismo maggiore (n. 61). Se lo ritiene opportuno, aggiunga anche la formula imperativa (n. 62).

61. FORMULA INVOCATIVA

Dio, creatore e difesa del genere umano, volgi il tuo sguardo su questo tuo servo N., che hai plasmato a tua immagine e chiamato a condividere la tua gloria: l’antico avversario lo tormenta crudelmente, lo opprime con aspra violenza e lo riempie di angoscia e di terrore. Manda su di lui il tuo Santo Spirito perché lo rafforzi nella lotta, gli insegni a pregare nella tribolazione e lo circondi con la sua efficace protezione. Ascolta, Padre santo, il gemito della tua Chiesa in preghiera: non permettere che questo tuo figlio sia posseduto dal padre della menzogna, né che questo tuo servo, redento dal sangue di Cristo, sia tenuto in schiavitù dal diavolo. Non tollerare che il tempio del tuo Spirito sia dimora di uno spirito immondo. Ascolta, Dio misericordioso, la preghiera della beata Vergine Maria: il Figlio Gesù, morendo sulla croce, ha schiacciato il capo dell’antico serpente e ha affidato alla Madre tutti gli uomini come figli. Risplenda in questo tuo servo la luce della tua verità e dimori in lui la gioia della tua pace. Lo Spirito di santità ne prenda possesso e con la sua presenza gli restituisca innocenza e serenità. Ascolta, o Padre, la preghiera dell’ Arcangelo san Michele e di tutti gli Angeli, ministri della tua gloria. Tu che sei il Dio delle schiere celesti, respingi la violenza del diavolo. Dio di verità e di misericordia, rendi vane tutte le sue insidie. Dio di libertà e di grazia, spezza le catene della sua malvagità. Tu che ami la salvezza dell’uomo, ascolta la voce degli apostoli Pietro e Paolo e di tutti i Santi, che, per tua grazia, hanno riportato vittoria sul Maligno. Libera questo tuo servo da ogni oppressione diabolica e custodiscilo indenne perché restituito alla serenità di figlio ti ami di tutto cuore, ti serva operando il bene, ti renda onore e gloria, e tutta la sua vita sia un canto di lode a te.

Per Cristo nostro Signore.

Tutti: Amen.

62. FORMULA IMPERATIVA

Ti ordino, Satana, nemico della salvezza dell’uomo: riconosci la giustizia e la bontà di Dio che con giusto giudizio ha condannato la tua superbia e la tua invidia. Esci da N., servo di Dio, che il Signore ha creato a sua immagine, ha arricchito dei suoi doni, ha adottato come figlio della sua misericordia. Ti ordino, Satana, principe di questo mondo: riconosci il potere invincibile di Gesù Cristo: egli ti ha sconfitto nel deserto, ha trionfato su di te nell’orto degli ulivi, ti ha disarmato sulla croce e, risorgendo dal sepolcro, ha portato i tuoi trofei nel regno della luce. Vattene da questa creatura, da N.: che il Salvatore, nascendo tra noi, ha reso suo fratello e morendo in croce ha redento con il suo sangue. Ti ordino, Satana, seduttore del genere umano: riconosci lo Spirito di verità e di grazia, lo Spirito che respinge le tue insidie e smaschera le tue menzogne. Esci da questa creatura, N., che Dio ha segnato con il suo sigillo. Abbandona quest’uomo: Dio l’ha reso suo tempio santo con l’unzione del suo Spirito. Vattene, dunque, Satana: vattene nel nome del Padre † e del Figlio † e dello Spirito † Santo. Allontanati per la fede e la preghiera della Chiesa. Fuggi per il segno della santa croce di Gesù Cristo, Signore nostro.

Egli vive e regna nei secoli dei secoli.

Tutti: Amen.

RENDIMENTO DI GRAZIE

RITI DI CONCLUSIONE

mercoledì 22 ottobre 2014

Il primato dell'Apostolo

E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa”. Mt 16:18

Esortazione apostolica «Evangelii gaudium» del santo Padre Francesco, Vescovo di Roma.

Capitolo terzo “L’annuncio del Vangelo”, I. “Tutto il Popolo di Dio annuncia il Vangelo”, “Tutti siamo discepoli missionari”, n° 119.

In tutti i battezzati, dal primo all’ultimo, opera la forza santificatrice dello Spirito che spinge ad evangelizzare. Il Popolo di Dio è santo in ragione di questa unzione che lo rende infallibile “in credendo”. Questo significa che quando crede non si sbaglia, anche se non trova parole per esprimere la sua fede. Lo Spirito lo guida nella verità e lo conduce alla salvezza. Come parte del suo mistero d’amore verso l’umanità, Dio dota la totalità dei fedeli di un istinto della fede – il sensus fidei – che li aiuta a discernere ciò che viene realmente da Dio. La presenza dello Spirito concede ai cristiani una certa connaturalità con le realtà divine e una saggezza che permette loro di coglierle intuitivamente, benché non dispongano degli strumenti adeguati per esprimerle con precisione.

Capitolo quinto “Evangelizzatori con Spirito”, II. “Maria, la Madre dell’evangelizzazione”, “La Stella della nuova evangelizzazione”, n° 288.

[…]
Vergine e Madre Maria,
tu che, mossa dallo Spirito,
hai accolto il Verbo della vita
nella profondità della tua umile fede,
totalmente donata all’Eterno,
aiutaci a dire il nostro “sì”
nell’urgenza, più imperiosa che mai,
di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.
Tu, ricolma della presenza di Cristo,
hai portato la gioia a Giovanni il Battista,
facendolo esultare nel seno di sua madre.
Tu, trasalendo di giubilo,
hai cantato le meraviglie del Signore.
Tu, che rimanesti ferma davanti alla Croce
con una fede incrollabile,
e ricevesti la gioiosa consolazione della risurrezione,
hai radunato i discepoli nell’attesa dello Spirito
perché nascesse la Chiesa evangelizzatrice.
Ottienici ora un nuovo ardore di risorti
per portare a tutti il Vangelo della vita
che vince la morte.
Dacci la santa audacia di cercare nuove strade
perché giunga a tutti
il dono della bellezza che non si spegne.
Tu, Vergine dell’ascolto e della contemplazione,
madre dell’amore, sposa delle nozze eterne,
intercedi per la Chiesa, della quale sei l’icona purissima,
perché mai si rinchiuda e mai si fermi
nella sua passione per instaurare il Regno.
Stella della nuova evangelizzazione,
aiutaci a risplendere nella testimonianza della comunione,
del servizio, della fede ardente e generosa,
della giustizia e dell’amore verso i poveri,
perché la gioia del Vangelo
giunga fino ai confini della terra
e nessuna periferia sia priva della sua luce.
Madre del Vangelo vivente,
sorgente di gioia per i piccoli
prega per noi.
Amen. Alleluia.
[…]

Franciscus

giovedì 9 ottobre 2014

La volontà e l'adesione generano il male

La volontà di fare il male è di per sé un male e fa cadere nella colpa, il demonio è infatti colui che istiga alla colpa, poiché è nel suo interesse far cadere le anime nel peccato e nell’impenitenza, la sua arte malefica prediletta in cui si rivela sempre un maestro insuperabile è la tentazione di cui si serve per separarci dalla grazia di Dio, per estinguere in noi la Carità, in questo modo con tutto quello che di negativo influisce sulla mente può arrivare ad impossessarsi del cuore umano e renderlo così prigioniero dell’inferno con le sue catene occulte che sono i vizi e le varie inclinazioni perverse, la cattiveria con l’egoismo e l’iniquità, con la fame delle creature, delle cose terrene, del piacere e del benessere; per vincere la tentazione occorre fortificare la propria volontà e rivolgerla a perseguire sempre il bene, è necessario essere capaci di dire con risolutezza e assoluta convinzione di no al male, in qualsiasi forma ci si presenti! Se il cuore umano non è adeguatamente educato alle virtù, prima umane e poi cristiane, non ci si può sottrarre dal dominio del peccato, non è più questione di scelta perché si è persone vittime di un condizionamento subdolo che ha come primo artefice il maligno, complice della nostra natura inferma e corrotta, in una condizione di questo genere la libertà è compromessa nella sua vera ed efficace indole; quando non vogliamo il male ma ne rimaniamo vittime nostro malgrado, vi sono tante attenuanti che riducono o addirittura cancellano la responsabilità morale, quindi la colpa nella sua essenza venefica e dannosa per l’anima, che per essere tale deve coinvolgere le facoltà superiori della nostra psiche, piena avvertenza e deliberato consenso, piena capacità di intendere e di volere. Il male esiste solamente dove è presente il libero arbitrio e la coscienza, è questione di scelta a cui si aderisce irrevocabilmente, si può rispondere con il sì e si può rispondere con il no, dipende dalla persona e non dipende da qualcun altro, nemmeno dal diavolo che desidera con tutte le sue forze la nostra morte eterna. Dio chiama sempre alla conversione, non si stanca mai di cercare la salvezza delle anime che ha creato e redento, ma non può costringere nessuno ad amarlo, l’amore se non è libero non è vero amore, Lui ci domanda di amarlo e se noi non vogliamo Lui ci rispetta e ci lascia andare al destino che abbiamo scelto; scegliere per o contro Dio è qualcosa che realizziamo nel profondo della nostra interiorità dove solamente Dio può vedere, dove non può arrivare nessun altro, tantomeno il maligno se non siamo noi ad aprirgli di nostra iniziativa la porta del cuore accettando le sue seduzioni. Tra il male e il bene c’è un muro invalicabile, alto e fortissimo, tra l’inferno e il Paradiso non vi è altro frammezzo che la vita, quanto di più fragile esista nel nostro mondo di quaggiù; il tempo della Misericordia è adesso e non domani, occorre approfittarne subito senza alcuna esitazione, oltre il tempo c’è il Giudizio tanto tremendo quanto infallibile del Signore onnipotente, che ha creato tutto ciò che esiste ed esisterà e a cui non si può nascondere niente.