Qualche
uomo di Dio del passato disse alla gente che adorare il Signore nelle chiese,
magari nel Santissimo Sacramento che all’apparenza è semplice pane, non ha
alcun senso se si lasciano soli e abbandonati i deboli, gli ammalati e gli
indigenti perché Gesù vive soprattutto e preferenzialmente in quelle persone,
noi dobbiamo riconoscerlo in loro con la nostra compassione come se
riconoscessimo una persona amata nell’Ostia crocifissa che tanto ci ha amato da
dare la sua vita per acquistare a così caro prezzo le nostre anime. Se Cristo
non lo si riconosce in coloro che incontriamo e che necessitano del nostro aiuto
e della nostra comprensione, significa che siamo ancora sotto il potere del
diavolo. A Natale come ogni giorno dell’anno viviamo chiusi nel nostro egoismo,
nelle nostre case addobbate a festa e con la tavola imbandita di vivande. Se
Dio vive negli altri che ci chiama a servire, quella chiusura che ci porta al
gruppo esclusivo e all’esclusione di chi non ci piace o ci infastidisce, non è
secondo lo spirito del Natale e occorre ricordare che il racconto del Natale è
scritto nel Vangelo, il bambino Gesù nasce rifiutato da chi se ne stava al
caldo di una dimora confortevole, nasce in un luogo a parte e viene deposto in
una mangiatoia, era la stalla degli animali. C’è chi un Dio così non lo vuole
perché estraneo alle nostre aspettative e al nostro orgoglio, c’è invece chi lo
accoglie sapendo che si tratta di un bambino. Tutti i bambini vanno accolti
perché sono un dono di Dio, ad ogni nascita Dio ci dice che non si è mai
stancato di noi, che è sempre disposto a scommettere su ciascuno di noi. Questo
sarà il solito Natale ma forse qualcuno si accorgerà di quanto sia bella la
vita e di come sia conforme a un progetto, è un invito che riceviamo tutti e
che il Vangelo da secoli ci propone, è l’invito a uscire dal nostro egoismo e
ad accorgerci che il prossimo forse non trascorrerà un Natale felice come il
nostro tra tanta roba e tante vuote risate, ma piangerà come quel piccolo Gesù
nel fieno della mangiatoia, confortato dalla voce benevola di sua mamma e
scaldato dal tepore del suo corpo. Chi trascorrerà il Natale che è un giorno
come un altro, farà esperienza della vanità e dell’indifferenza e il giorno
dopo tornerà ad essere quel mostro che è sempre stato. Chi adesso amerà Gesù
con una preghiera spontanea che viene dal cuore e tenderà la mano a chi soffre
nel bisogno avrà vissuto il Natale mille volte, se cambia vita e deciderà di
praticare i Comandamenti avrà vissuto il Natale anche diecimila volte, se
perdonerà e si pentirà del male commesso avrà vissuto il Natale un milione di
volte, e tutto questo in un momento, solamente un istante nell’eternità, breve
e fugace, che sarà stato sufficiente a far conquistare al Paradiso la sua anima
così tanto preziosa e per cui quel bimbo di Betlemme è nato al mondo circa
duemila anni orsono, quel bimbo è Dio che ha assunto in sé la natura umana, da
quell’istante in poi ogni bimbo che è nato al mondo e che nascerà appartiene al Dio della
vita e della risurrezione. Questo è il Natale di chi decide di amare Dio, è una
nuova visione della realtà, è comprendere e fare propria la verità di quel Bambino,
non si accetta superficialmente di credere ma bensì si viene conquistati dal
fascino della fede, è Dio che ci conquista e pregare diventa una espressione di
bellezza, se ti fa stare bene ti rende contento.
✠ Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
sabato 15 dicembre 2018
martedì 4 dicembre 2018
La vita è inspiegabile
La
capacità di comprendere la differenza tra una cosa e una creatura vivente è un
traguardo educativo che già da molto giovani si dovrebbe acquisire, è
semplicemente questione di educazione, è un valore che i grandi devono
trasmettere ai piccoli innanzitutto con l’esempio, poi con la parola. Gli
animali uccidono soltanto quando hanno fame oppure spinti dall’istinto e talvolta
ci possono essere casi di squilibrio della personalità, ma gli animali non sono
capaci di odiare e di agire causando un danno ai propri simili se non in casi
rari. La natura umana è paurosa perché soltanto dagli uomini può provenire il
male, qualcosa di diabolico fine a sé stesso, gli animali non sono capaci di
male morale, è impossibile… ma piuttosto sono anche capaci di gesti benevoli
con le altre creature. Sono veramente tanti quelli che si sono chiesti perché
soltanto l’uomo sia capace di fare del male, penso che la questione si riassuma
nella libertà che l’uomo ha di scegliere, questa misteriosa facoltà si chiama libero arbitrio. C’è troppa violenza e
ingiustizia nella società umana per non accorgersi che la stragrande maggioranza
delle scelte purtroppo ha per opzione il male. Ma che cos’è il male? niente di
materiale, niente di naturale, niente di accidentale. E’ un disordine
spirituale che corrompe tutte le facoltà dell’uomo, dall’affettività alla
ragione. E’ la prova che non siamo soltanto organismi biologici o entità chimiche, è la
prova della nostra anima in relazione con il soprannaturale. Tante scelte fatte
per il bene avvicinano a Dio e accrescono le virtù, tante scelte fatte per il
male allontanano da Dio e fanno cadere nel demoniaco, non è filosofia e nemmeno
psicologia, è esperienza diretta della realtà che ci contraddistingue. L’uomo
in quanto tale non è un animale, vale infinitamente di più ed è chiamato ad un
destino che supera questo mondo. Beato chi riceve da Dio la grazia di comprendere
questa verità. Prima della mia conversione cercavo delle risposte e leggevo il
Vangelo, mi interrogavo se quello che stava scritto su quelle pagine fosse la
realtà o un racconto fantastico, poi decisi di considerare tutto come vero,
fatti realmente accaduti e iniziai a pregare leggendo i Salmi ogni giorno apprendendo
così una certa dimestichezza letteraria, poi scoprii il Rosario alla Madonna e
non lo abbandonai più, nonostante i miei peccati e la mia fragilità, compresi l’importanza
della preghiera che ci rende umani, morali e spirituali, che ci allontana dal
male. Credere non è qualcosa di obbligatorio, si tratta sempre di una scelta
perché la fede non si può testare in un laboratorio scientifico, se vuoi credi
altrimenti decidi che non te ne importa niente, decidi che le priorità sono
altre. Non sopporto gli schernitori sarcastici, quelli che offendono o umiliano
una persona perché con coraggio testimonia la sua fede. Tutti meritano rispetto,
tutti meritano il perdono se c’è il pentimento, e il Vangelo insegna che gli
uomini e le donne tra di loro sono tutti fratelli e sorelle, e membri di una
sola famiglia, di una sola comunità. Chi calpesta la dignità dell’uomo è il suo nemico, è il diavolo
e quelli che si comportano come lui sono i suoi epigoni. Dio ama l’uomo, lo ama
tanto e da sempre. Dio ha creato la vita.
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