La solitudine è quello specchio
che ti mette alla presenza della tua verità; quando ci ritroviamo soli a volte
abbiamo paura, quando abbiamo accanto delle persone proviamo una grande
consolazione, da come una persona vive la propria solitudine, che siano momenti
o l’intera esistenza, esprime il suo rapporto con l’ignoto: ciascuno interpreta
ciò che non conosce con modalità differenti, riconosce la sua estrema
fragilità, la sua transitorietà, la sua piccolezza oppure si sente forte della
sua autonomia e indipendenza, ma questa considerazione è fasulla, non è altro
che percepire sé stessi come un assoluto e il resto del mondo relativo, significa
illudersi fin tanto da diventare folli. La solitudine porta in sé la perversa
capacità di degradare l’uomo facendolo nemico di tutto quello che non è suo,
compresa la vita altrui, ma porta in sé anche la capacità positiva di aprire il
cuore alla grazia e di incontrare Dio nel segreto dell’anima. Quando senza
suggerimento di alcuno desideri pregare e preghi, il tuo potenziale di bene si
esprime nei tuoi confronti e nei confronti degli altri che sono nostri fratelli
e nostre sorelle: è l’incominciamento di un anelito sincero e spontaneo, il
desiderio di amare perché ci si sente amati, chi non vuole amare è perché non
si è mai sentito amato da nessuno, sentendosi amata una persona risponde con la
gratitudine, il che significa decidere di amare, liberamente e per scelta,
senza costrizione ma per l’esercizio della sua volontà. La volontà ci
differenzia, volere il bene significa ricercarlo per sé stesso, non volerlo
significa chiusura e opposizione, gli antichi usavano l’espressione ‘ indurimento del cuore ’ o ‘ cuore di pietra ’, è quella condizione
interiore, morale e spirituale che non ci permette di provare rimorso, di
pentirci, di piangere, di compatire, di sentire il prossimo come parte di noi e
noi suoi custodi e responsabili della sua vita e del suo destino. C’è chi
rimane solo per scelta e c’è chi non può cambiare la propria situazione perché
non ne ha la forza, la capacità e il potere… perché da solo non ce la fa e non
trova aiuto. Quando nasciamo dal grembo di nostra madre siamo soli, quando
moriamo siamo soli: se noi preghiamo o accanto abbiamo qualcuno che prega per
noi, siamo consolati perché il Signore che ci ha tratti dal nulla all’essere
non ci abbandona mai, ad ogni istante dell’esistenza è sempre vicino, è molto
vicino. Credere che dove siamo [localizzazione] ci sia una Persona che non
vediamo [sostanzialità] equivale a una ideazione, a una proiezione mentale, a
una fantasia: non è così. La realtà non è soltanto quella che pensiamo o di cui
ci convinciamo della concretezza perché cade sotto la percezione dei sensi, quindi
è tangibile e inequivocabile; la realtà è molto vasta e profonda, per lo più
sconosciuta, affermare una simile idea è razionale, non comporta alcuna forma
di alienazione, è qualcosa che manifesta curiosità e apre alla ricerca. Una
vita trascorsa in solitudine non necessariamente porta a sentirsi soli e privi
del contatto con gli altri, la solitudine la senti nella misura in cui hai
dimenticato che il mondo è una dimensione caratterizzata dalla molteplicità
delle espressioni che manifestano la vita nelle sue innumerevoli creature; si è
veramente soli quando ci si ripiega nella solitudine e non si vuole uscire da
sé stessi per incontrare le altre persone con l’esercizio delle facoltà
comunicative: una di queste facoltà è la preghiera che si esprime con i
sentimenti e la parola. Chi prega non è mai solo perché eleva la sua dimensione
naturale a quella soprannaturale, instaura una relazione benevola e benefica con
la pratica di quella virtù cristiana che è la fede: chi crede non può
rinunciare alla preghiera, chi crede prega perché è consapevole che Qualcuno lo
ama e desidera la sua amicizia, una intesa profonda, una comunione di cuori, il
dialogo e l’ascolto. Amare chi ti ama è il superamento definitivo della solitudine
esistenziale, dell’ontologica separazione dal mondo e dai propri simili. La
persona veramente sola è quella che non vuole amare, la persona che ama si apre
agli altri e sia il senso della solitudine come la sua realtà fisica,
svaniscono nel sentire il prossimo dentro la propria anima, guardandolo con
sincera affezione, è l’empatia che diventa bellezza esistenziale, senso autentico
dell’esistenza, non è un sogno che ci estrania da quaggiù, è una forza che ci
rende capaci di partecipare alla vita che ci avvolge e ci coinvolge, nel bene o
nel male lo decidiamo noi e il Signore ci vede interessandosi attivamente alle
nostre vicende, ma noi quasi sempre non ci prestiamo attenzione.
✠ Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
lunedì 30 novembre 2015
giovedì 12 novembre 2015
Selezione di haiku n°001
Haiku (del
medesimo autore e apologeta)
I° – Antologia di metafore tra la natura e il
mondo interiore
La
perla preziosa del cuore
suonano
le note sul pentagramma in estate
quel
che ascolto è candore
Albero
tra radici e chioma
stende
i suoi rami frondosi nei sogni
eco di
voci chiamano fantasie
Nulla è
bello come volare
libellula
sullo specchio d’acqua di uno stagno
sorridere
alle nuvole che migrano
La
tigre aggredisce chi brama
mangiare
è nutrire il desiderio del vivo
saziando
lo stomaco cresce celermente
Donna
che conosce chi amerà
amare è
la dottrina del vento libero
senza
libertà la persona ammutolisce
Fare
per essere nel divenire
ambra
dalla resina antica che immortala lucentezza
la
bellezza traspare dal legno
Saggezza
che vuole il bene
nel
risentimento prova tristezza e senso desolante
la
locusta divora le colture
Luna
circolare nel firmamento immenso
il suo
riflesso negli sguardi dei meditabondi
pupille
nere che scrutano lontano
Vento
caldo dai deserti soffia
si
appoggia lieve la guancia su costei
carezzando
la pelle muove tenerezza
Non c’è
coraggio senza ardire
il lupo
cerca nella steppa la gazzella
facile
con la carne passibile
Rispetto
è correre con affetto
dal
bosco e dal sottobosco rumori ancestrali
la
lentezza è rispetto sagace
Senza
pioggia il lago dissecca
arida è
l’anima senza affezione e sensazioni
se
qualcosa di importante rimane
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