Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

venerdì 1 marzo 2019

Questi pezzi di un unico mosaico

Siamo tutti isole in una rete di contatti, non è il mondo nella sua vastità e interezza, si tratta di un numero circoscritto di persone nei cui confronti abbiamo dei doveri di solidarietà, a cominciare dalla nostra famiglia, poi gli amici e coloro che ci conoscono. Molti cercano un gruppo per affrancarsi dalla solitudine e superare il timore in un contesto dove sentirsi sicuri e protetti, più una persona è spiritualmente matura meno sente il bisogno dello stare insieme agli altri. Ma abbiamo realmente necessità gli uni degli altri, la naturale dimensione umana consiste nel partecipare alla vita degli altri, alla vita comunitaria. Una persona trova la sua piena realizzazione assieme agli altri con delle parentesi di solitudine, la solitudine fine a sé stessa è una malattia, chi è abbastanza maturo da sentirsi bene con sé stesso ama la solitudine, il mondo immateriale delle idee si dischiude a chi si sente bene in solitudine, anche l’idea di Dio e l’ordine morale che antagonizza quello istintuale. Sublimare certe pulsioni primitive a vantaggio di quelle intellettuali è qualcosa che appartiene alle anime maggiormente evolute sul piano del pensiero e dei valori, le opere intellettuali e il progresso nelle conoscenze sono conquiste nate soprattutto nella solitudine, lontano dalla frenesia del vivere collettivo. Ad esempio chi legge o studia non lo fa al posto di qualcun altro, lo fa specchiandosi in sé stesso, si tratta della propria crescita interiore e la cura che si esercita in questo percorso è frutto dell’impegno personale, ci si costruisce con ciò che si assimila e così si cambia. Una persona immersa nell’oceano del mondo scompare ignota quasi a tutti, ma non significa che il suo esistere non abbia alcun significato, ogni persona riesce a intendere il mondo ed è consapevole del suo esserci, questo la rende importante e non è qualcosa di relativo, non è un granello di sabbia che si perde, è un’anima cara a Dio. C’è chi ragionando nel modo opposto diventa nichilista e il suo animo purtroppo cinico e distaccato, ma il mondo umano non sussiste grazie al deprezzamento della vita e della sua dignità, se questo mondo continua ad avere una prospettiva è perché ci sono persone e sono tante che la pensano diversamente. Con i grandi totalitarismi ci si illudeva di costruire un mondo perfetto o il migliore possibile e invece ogni volta si generavano mostri antropofagi che facevano crollare la civiltà, ad ogni crisi si gettavano le basi per una nuova civiltà e quella vecchia moriva, ma a quale prezzo? E’ un tema che ricorre nella mitologia induista, la distruzione e la rinascita. L’umanità cerca la pace perpetua al di là del caos, dei conflitti e delle disuguaglianze. Questa utopia ce la portiamo tutti dentro, ma ci sono forze avverse che l’allontanano dalla realtà, sono forze che si agitano nel nostro mondo interiore. La concordia è un ideale che va costruito con la buona volontà e la partecipazione, con la formazione culturale e morale delle nuove generazioni. Come dice il Vangelo che ci ha dato Cristo: noi che siamo cattivi e lo sappiamo, dobbiamo dare cose buone ai nostri figli, non serpi e scorpioni.