Sono
sempre più convinto che una società dove le armi sono liberalizzate e alla portata
di tutti, dia la possibilità alla follia di manifestarsi celermente nei più
svariati modi. Per certe professioni e forse per la patente di guida occorrerebbe
la perizia psichiatrica o almeno dei test psicologici davvero validi. Ho letto
in questi ultimi mesi della legislazione in favore della diffusione delle armi
per garantire la legittima difesa, qualcosa che comporterà non una maggiore
sicurezza per tutti ma una minaccia sempre più paurosa per quei cittadini
onesti ed equilibrati che non hanno perso il lume della ragione. Odio dal
profondo le armi e sono convinto che il profilo psicologico di quelli che le
apprezzano declini nella mania e nella psicopatia. Una società sicura è una
società in cui crescono rispetto per l’altro,
la solidarietà e l’accoglienza, la comprensione e la compassione, attenzione ai
deboli e azioni concrete in loro favore, contrasto al pregiudizio e all’emarginazione.
La società degli armati è fondata sulla cultura del nemico e su una mentalità
nepotista, l’istruzione e l’educazione ai valori umani, nelle famiglie e nelle
scuole, la regola d’oro del Vangelo costituiscono il fondamento per una società
pacifica e rispettosa di tutti. Le armi sono un tratto caratteristico di una
natura fratricida, dove ci si odia tra simili, dove la morale è deviata e
contorta, il pensiero che si trova dietro ogni arma che viene fabbricata ha qualcosa
di diabolico, non è tecnologia a servizio dell’uomo, è il veicolo per
distruggere l’uomo in una compulsione di morte. Una persona che uccide il
prossimo muore nell’anima, muore dentro e non è più libera di negare ciò che
contraria una indole buona, ed è difficile che rinsavisca da una condizione
interiore che sembra senza ritorno, ha perso l’innocenza e la purezza del
cuore. L’arma che si deve portare addosso è la corona del rosario che ci
accompagna nella preghiera, è uno strumento di pace, e la portano coloro che
non hanno tradito la propria umanità per volgersi ai demòni. Con la preghiera
si costruisce la pace perché il bene soprannaturale, quindi la grazia che viene
da Dio, ha la capacità di convertire i cuori, di estendere quelle forze positive
come il vicendevole perdono, la carità fraterna e la concordia, con la
preghiera richiamiamo su ciascuno di noi questo cambiamento profondo, il mondo
spirituale celeste se richiamato dalla preghiera permea il mondo terreno e
rende migliore la società allontanando da essa quelle forze ostili e negative
che tendono al peggio e che si agitano anche dentro ciascuno di noi, quello che
chiamiamo con il nome di peccato, fuori di noi sono gli spiriti del male, gli
angeli decaduti che ci tentano e ci infestano. Nella Bibbia è presente una
pagina in cui le armi vengono descritte come oggetti trasformati in strumenti
di lavoro, con altre immagini poetiche la Bibbia esprime l’anelito dell’uomo
alla pace, Gesù è chiamato da un profeta del Vecchio Testamento il principe della
pace, è una profezia che descrive proprio il Signore. Chi ama veramente Dio
rinuncia sempre alla violenza e disprezza la vendetta come qualcosa che è
proprio soltanto degli uomini empi e insensati. Un mondo con le armi non è un
mondo vivibile e sicuro, è un mondo che rispecchia i tratti peggiori della
natura umana. Speriamo che dalla notte della ragione sorga l’alba del Vangelo
di Cristo, un nuovo umanesimo che conservi intatte le radici cristiane, nei limiti del possibile la civiltà dell’amore fraterno.
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