Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

giovedì 9 ottobre 2014

La volontà e l'adesione generano il male

La volontà di fare il male è di per sé un male e fa cadere nella colpa, il demonio è infatti colui che istiga alla colpa, poiché è nel suo interesse far cadere le anime nel peccato e nell’impenitenza, la sua arte malefica prediletta in cui si rivela sempre un maestro insuperabile è la tentazione di cui si serve per separarci dalla grazia di Dio, per estinguere in noi la Carità, in questo modo con tutto quello che di negativo influisce sulla mente può arrivare ad impossessarsi del cuore umano e renderlo così prigioniero dell’inferno con le sue catene occulte che sono i vizi e le varie inclinazioni perverse, la cattiveria con l’egoismo e l’iniquità, con la fame delle creature, delle cose terrene, del piacere e del benessere; per vincere la tentazione occorre fortificare la propria volontà e rivolgerla a perseguire sempre il bene, è necessario essere capaci di dire con risolutezza e assoluta convinzione di no al male, in qualsiasi forma ci si presenti! Se il cuore umano non è adeguatamente educato alle virtù, prima umane e poi cristiane, non ci si può sottrarre dal dominio del peccato, non è più questione di scelta perché si è persone vittime di un condizionamento subdolo che ha come primo artefice il maligno, complice della nostra natura inferma e corrotta, in una condizione di questo genere la libertà è compromessa nella sua vera ed efficace indole; quando non vogliamo il male ma ne rimaniamo vittime nostro malgrado, vi sono tante attenuanti che riducono o addirittura cancellano la responsabilità morale, quindi la colpa nella sua essenza venefica e dannosa per l’anima, che per essere tale deve coinvolgere le facoltà superiori della nostra psiche, piena avvertenza e deliberato consenso, piena capacità di intendere e di volere. Il male esiste solamente dove è presente il libero arbitrio e la coscienza, è questione di scelta a cui si aderisce irrevocabilmente, si può rispondere con il sì e si può rispondere con il no, dipende dalla persona e non dipende da qualcun altro, nemmeno dal diavolo che desidera con tutte le sue forze la nostra morte eterna. Dio chiama sempre alla conversione, non si stanca mai di cercare la salvezza delle anime che ha creato e redento, ma non può costringere nessuno ad amarlo, l’amore se non è libero non è vero amore, Lui ci domanda di amarlo e se noi non vogliamo Lui ci rispetta e ci lascia andare al destino che abbiamo scelto; scegliere per o contro Dio è qualcosa che realizziamo nel profondo della nostra interiorità dove solamente Dio può vedere, dove non può arrivare nessun altro, tantomeno il maligno se non siamo noi ad aprirgli di nostra iniziativa la porta del cuore accettando le sue seduzioni. Tra il male e il bene c’è un muro invalicabile, alto e fortissimo, tra l’inferno e il Paradiso non vi è altro frammezzo che la vita, quanto di più fragile esista nel nostro mondo di quaggiù; il tempo della Misericordia è adesso e non domani, occorre approfittarne subito senza alcuna esitazione, oltre il tempo c’è il Giudizio tanto tremendo quanto infallibile del Signore onnipotente, che ha creato tutto ciò che esiste ed esisterà e a cui non si può nascondere niente.

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