Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

martedì 8 agosto 2023

Il calderone laico delle religiosità e dell'ateismo

Il fanatismo religioso non è accettabile soprattutto quando si manifesta con la mancanza di rispetto, l’intolleranza o peggio con la violenza e la distruttività verso gli altri che non condividono le nostre convinzioni o la nostra fede, in questo caso la religione (o l’ideologia antireligiosa dei miscredenti!) si trasforma in perversione e non è più per il bene dell’uomo ma diventa un crimine contro l’umanità tra i peggiori di sempre; san Giovanni XXIII, il Papa buono del Concilio ecumenico Vaticano II e dell’Enciclica Pacem in terris, ha lasciato scritto nel suo testamento spirituale di ricercare innanzitutto ciò che unisce invece di ciò che divide, quindi l’altro non è un diverso ma una persona come noi che occorre conoscere per superare le paure fondate sul pregiudizio che possono tradursi addirittura in odio, questo deve convincerci che dobbiamo avere buon senso e buona volontà per costruire la concordia e la convivenza pacifica; la nostra società europea attuale che diventa sempre più multietnica e multiculturale lo richiede con grande esigenza, è un impegno che coinvolge la coscienza di tutti e che non possiamo trascurare: conoscere e amare il prossimo è un dovere civile e una dimostrazione di intelligenza tra le più nobili. Purtroppo la realtà è che esiste un fondamentalismo cristiano presente soprattutto in ambito protestante, ma anche in ambito cattolico c’è il fondamentalismo anche se meno aggressivo e pervasivo, poi c’è un islam moderato e un islam guerrafondaio, e in oriente certe sette religiose maggioritarie presentano una componente addirittura criminogena e sadica... il problema comunque non è la religione in sé, ma la malattia cancerosa che sta alla base della religione malintesa o dell’ideologia laicista del secolo presente, il problema serio è la natura degenere, distruttiva e autodistruttiva dell’uomo che non vuole cambiare.

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