Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

giovedì 22 giugno 2023

Il segno dell'amore

Se a nessuno importa di te amare diventa difficile perché l’amore è relazione, scambio e interesse vicendevole... ma per amare disinteressatamente (educarsi ad amare da quel profondo che è la propria interiorità) occorre essere stati amati o sentirsi amati semplicemente per come si è, qualcosa che si vive quasi fosse una componente mistica della propria realtà o esperienza e che non è proprio dell’istinto di natura. La solitudine è la morte di ogni sentimento d’amore come il collassare egoisticamente su sé stessi, all’opposto c’è la conflagrazione dell’istinto di sopravvivenza, uscire dall’ego per donarsi a qualcuno o agli altri, la felicità è vivere sentendo quello che sentono gli altri per accorgersi del loro mondo, del loro esserci indipendentemente da noi, toccare le piaghe del dolore ci rende possibile amare, la compassione non soltanto ci nobilita ma è l’acme della nostra umanità e del nostro approcciarci allo spirito del divino. Chi ama davvero è una persona che sente, altamente recettiva e scrupolosa; se sappiamo che non ci importa niente e in questa idea troviamo soddisfazione, abbiamo rinunciato alla bellezza, ci siamo deturpati dentro, siamo diventati angeli caduti separati dalla grazia. L’archetipo della persona che ama è la madre che accoglie e protegge il suo bambino, chi ama ha nella dimensione del suo presenziare dentro la propria consapevolezza sempre una componente materna, qui c’è apprensione, gentilezza e abnegazione, perché uomini, donne o bambini, nelle differenze, nei generi o nelle età, se amano veramente e con tutto il cuore sono essenzialmente delle madri per il prossimo.

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