Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

sabato 3 giugno 2023

Un caso di esorcismo nell'ordine della grazia

LE RISPOSTE DEI DEMONI NEGLI ESORCISMI DI ANNELIESE MICHEL 

Articolo di DANIELA GIARLA, per La Croce quotidiano - psicologa e criminologa che da anni si occupa di ossessi e satanisti, col giudice e con il sacerdote esorcista: «La scienza non può spiegare tutto, e mai potrà da sola. Perché ci sono tanti casi di persone che non hanno malattie mentali, non sono casi patologici ed arrivano ad atti criminosi efferati, improvvisi, al di là della più perversa mente umana? L’unica certezza che ho graniticamente accolto e fatta germogliare è che l’eziologia del “male”, di diversi delitti – più di quanti s’immagini - e perversioni, può essere efficacemente sondata soltanto alla luce di una variegata multidisciplinarietà: talmente variegata da non potersi assolutamente permettere di prescinderne l’analisi anche alla luce dell’“invisibile”. Della fede». 

ANNELIESE MICHEL 

I demoni non permettevano che Anneliese Michel mangiasse: morì di malnutrizione e disidratazione a soli 23 anni il 1 luglio 1976 secondo la sua esatta predizione e durante l’ultimo dei 67 esorcismi cui volle sottoporsi spontaneamente con accanto i suoi genitori pienamente consapevoli di quel che stava accadendo. Cattolica dalla nascita, sin da giovanissima aveva offerto la sua esistenza a Dio per la salvezza delle anime, in qualsiasi modalità Egli avesse ritenuto opportuna. Anneliese visse in piena coscienza tale sacrificio di sé, come altre Sante secoli addietro, pur di strappare rabbiosi ghigni di scampata perdita d’anime al nemico infernale e soavissimi compiaciuti sorrisi al Re dei Cieli – Onnipotente eppure impotente dinanzi alla libera scelta di ciascuno di non credere in Lui sino all’ultimo respiro. Perché i sacrifici e le preghiere offerti con amore, da un cristiano qualsiasi per la salvezza di chi non crede, hanno il potere di collaborare con l’opera salvifica del Redentore al punto di ottenere loro quantomeno la contrizione finale per i propri peccati, o persino il cambiar vita nel durante del cammino: il miracolo del salvarsi “in grappolo”, ché non siamo chicchi d’uva sparsi sfusi sui sentieri stretti al di qua del Cielo. Niente isole deserte: tutt’al più ogni anima è arcipelago nell’oceano di Sangue ed Acqua del Redentore. E davvero tant’è. La dolcissima voce di Anneliese – si dispone di registrazioni a iosa – si alternava dunque, durante ogni singolo esorcismo, a quella decisamente poco leggiadra di Lucifero, di Nerone, di Caino, di Hitler, di Giuda Iscariota, di Fleischmann (sacerdote sacrilego del XVI secolo) e di moltissime anime dannate. Ora c’è questo sacerdote. Si chiama Gaspare Bullinger. Dopo l’intera vicenda di cui aveva letto sui giornali, si sdegna di come sia andata a finire agli occhi del mondo progressista, si documenta, si porta sul luogo che è poi anche il suo luogo natio, e decide di raccogliere le risposte dei demoni in un testo reperibilissimo (Le risposte dei demoni, Edizioni Segno, 1997, tratto da Vita e morte di Annalisa Michel, versione dal tedesco di Don Silvio Dellandrea) tradotto quindi anche qui da noi, bella patria italiana nostra pullulante di parroci che spesso e volentieri si distraggono un filino, dai pulpiti delle loro lunghissime omelie, omettendo di incastonare bene il segnalibro della vera presenza del diavolo nel nostro quotidiano, della realtà dei Novissimi (Morte, Giudizio, Inferno, Paradiso). Bullinger riporta brevemente della potenza del Santo Rosario pregato per bene (leggi “lentamente, con amore”, niente corse a chi arriva prima all’ultimo grano della corona tra le dita a destra e cellulare in vibrazione a sinistra, ché nel mentre si rischia seriamente una passeggiatina della Madonna altrove, chiusa parentesi) che i demoni rivelano di temere terrificati da chi lo prega per le grazie ottenute seduta stante da Colei cui lo si offre – l’unica Donna che al sollevarsi d’un sopracciglio ti manda in pappa l’inferno dentro e fuori di te, se solo La invochi. L’esorcismo di Emily Rose è il docufilm della vita di Anneliese Michel. Il cosiddetto “caso Klingenberg” è l’intera vicenda giudiziaria che dopo la sua morte ha tessuto la ineguagliabilmente stupida storica sentenza di condanna, e dei due esorcisti, e dei genitori addirittura, di omicidio colposo. Annaliese morì infatti a Klingerberg, piccola cittadina della Franconia, in Germania, durante l’ultimo esorcismo. Il suo corpo è sepolto nel cimitero di Leiblfing, presso la sua casa natale ancora oggi meta di innumerevoli pellegrinaggi. Il folcloristico: secondo la giuria tedesca tale corpo è divenuto cadavere a causa della decisione dei due esorcisti di sospendere l’assunzione dei potenti psicofarmaci. La verità: fu Anneliese, maggiorenne, a deciderlo. E mica solo perché consapevolissima di essere posseduta: consegnò ai suoi amati esorcisti una lettera vergata a lacrime di proprio pugno, in cui spiegava come la Vergine stessa le chiese se volesse continuare a subire tale martirio per la salvezza delle anime e di tanto clero che ormai non credeva più all’esistenza personale del diavolo. I farmaci le sarebbero stati utili quanto una fettina di torta della nonna per guarire un terminale di cancro. Ergo: tutti in carcere: una trascrizione delle parole della Vergine, in aula giudiziaria, sortì lo stesso effetto delle registrazioni audio ascoltate dall’intera giuria, esorcismo per esorcismo, voci cavernose e orribili in fila stupefacente una dopo l’altra. Omicidio colposo. Niente effetti speciali che tengano: tutti in carcere. Sospiro tre volte: da criminologa, ché mi fregolano le mani solo al guizzo di valangare i dettagli della grottesca vicenda giudiziaria; da psicologa – oh, i cavilli della ridicola diagnosi di epilessia!; da cristiana: che è una cattedrale di miopia, la cecità del fedifrago clero tedesco «già da lungo tempo contrario a credere all’esistenza del demonio e alle possessioni, ben lieto di associarsi al giubilo generale» (cito Padre Gabriele Amorth, presidente emerito dell’Associazione Internazionale degli Esorcisti) conseguente alla sentenza «che è stata esaltata da tutta la stampa come un trionfo del progresso moderno, un superamento delle superstizioni del Medio Evo» (quelle surprise! Inchiniamoci). Le risposte dei demoni durante gli esorcismi: perché Anneliese diede la sua vita anche per questo, perché fossero pubblicate, perché facendo il giro del mondo si aggiungesse una prova in più dell’esistenza di Dio, proprio per coloro cui non è mai sufficiente prova. Costoro che passeggiano sullo stesso marciapiede del mondo accanto a questi pazzi cattolici nel mondo ma non del mondo, cui – invece – la prova non è necessaria. Tanto per avvisare, le risposte dei demoni, durante i vari esorcismi, non è che siano proprio tisane rilassanti. Voglio dire, inquietano, e menomale. In potenza ne basterebbe una a cambiarti il modus vivendi. I diavoli sono profondamente bugiardi, eppure durante l’esorcismo maggiore possono essere costretti a dire la verità in risposta alle domande del sacerdote e Gesù ci redarguì bene su quanto i demoni siano bugiardi. Sovente quando interrogati dall’esorcista stesso. In Giovanni 8,44 dalle Sue eterne Labbra sappiamo che «Egli [il diavolo] è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna»; ciò nonostante, per imposizione dall’Alto tramite il ministero esorcistico, celebrato per mandato ufficiale del vescovo, non è impossibile orientarsi tra falsità e rivelazioni veridiche. Sia circa quanto esca dalla bocca di Annaliese, che di qualsiasi indemoniato durante degli esorcismi, laddove i demoni vengono interrogati su particolari questioni che si risolvano in perfetta adiacenza con la dottrina della Chiesa. Chiaro che questi demoni non vorrebbero dirla tutta, questa verità che conoscono e che hanno volontariamente e per l’eternità scelto di non servire sin da quando seppero che la Essa si sarebbe incarnata in una Vergine; “Non serviam!” è stato, è, e sarà in saecula saeculorum il loro altisonante stupido motto imperituro. Ma quando è obbligato dall’esorcista, il diavolo deve farlo – oh, sì –, sciorinare quanto sa, ogni chiodo gli venga imposto di sputare: e un buon esorcista riconosce bene la verità schiodata dalla burla beffarda tesa a depistare l’uomo dalla grazia al peccato.

LE RISPOSTE DEI DEMONI

(l’argomento non potrà certo essere trattato a fondo, ché io qui ora non dispongo di molto altro spazio).

Esorcismo del 20.10.75, Lucifero: «Ci sono alcuni che non credono nemmeno che io esista. E questi sono i miei più cari». Esorcismo del 29.09.75, Giuda all’esorcista Padre Renz: «Molti credono che dopo la vita tutto sia finito, moltissimi, e vivono di conseguenza perché non pregano più». Esorcismo del 24.10.75, Fleischmann (il sacerdote sacrilego dannato): «Gli Angeli custodi sono giorno e notte accanto a voi o dietro di voi, affinché seguiate il Salvatore! Noi vi seguiamo passo per passo. Noi siamo spiriti! Oggi la gente non crede agli Angeli custodi! Questi sono i miei nemici! Io li odio!». Esorcismo del 10.10.75, Nerone: «L’aborto è omicidio, e sempre uguale, in qualsiasi mese venga compiuto. L’anima negli embrioni [morti o uccisi senza battesimo] non arriva alla visione di Dio, ma arriva lassù, nel Cielo; però non può avere la visione beatifica perché non ebbe il battesimo». Lucifero: «I bambini non nati possono essere battezzati». Esorcismo dell’01.01.75, Giuda (a una domanda dell’esorcista circa la legge sull’aborto): «Noi eravamo tutti là [a Bonn, alla votazione della legge]. Tutto l’inferno stava lì: e questo lo abbiamo combinato noi meravigliosamente bene». «Quella cosa, che lei indossa [la veste talare] la maggior parte non la indossa più. Questi modernisti sono la mia opera e ormai mi appartengono tutti». «Le religiose dei monasteri stanno davanti alla televisione e non pregano abbastanza e non si inginocchiano, e mettono fuori le loro zampe [intende dire che prendono la comunione sulla mano]». «La corona [il Rosario] non la ritengono moderna» – si riferisce al pensiero della maggior parte del Clero dell’epoca –, «il Parroco di… nemmeno lo recita. Egli recita il Rosario una volta in settimana, ed egli crede di aver fatto un miracolo avendo fatto così! Ogni giorno! No, non dico niente! Quella lassù [la Madre di Dio], se non ci fosse!». Dall’esorcismo del 15.10.75, Lucifero: «L’acqua santa deve di nuovo entrare nelle case!E anche il Crocefisso deve di nuovo tornare al suo posto di onore nelle case!». «Se ne avessero un’idea [del Rosario]!» (riferendosi ai parroci) «Poiché esso è un’arma forte contro Satana e contro di noi. Io lo devo dire, purtroppo, ma molti non lo credono!». Dall’esorcismo del 22.10.75, Lucifero: «Voi avete il potere di scacciarci, di farci uscire! Ma i più non ne fanno uso!». Dall’esorcismo del 14.10.75, Fleischmann: «La maggior parte delle persone deve andare dal sacerdote quando è ammalata! Questo è ordine dell’Alta Dama!». Dall’esorcismo del 27.10.75, sempre Fleischmann: «La Comunione sulla mano deve essere abolita! Questa è opera mia! Il vescovo deve ora proibire la Comunione sulla mano se prima l’ha permessa». Dall’esorcismo del 13.10.75, Lucifero: «Bisogna pregare di più l’Angelo custode! Perché la potenza dell’inferno è adesso troppo grande. Gli uomini dovrebbero supplicare i loro Angeli perché li assistano!». Esorcismo del 17.10.75, sempre Giuda: «Di noi quasi nessuno parla più, soprattutto i molto reverendi parroci».

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