Cosa
significa essere cristiani? Considerando quello che passa dalle cronache dei
giornali e dei telegiornali c’è da chiedersi cosa significa avere la parvenza
di esseri umani, non tanto l’umanità che di per sé è una parola fin troppo
impegnativa, ma solamente le apparenze che fanno pensare al senso dell’umano, a
ciò che nobilita la persona umana. Ci sono due dimensioni che si ostacolano a
vicenda nel manifestarsi dei fatti che riguardano l’umanità, quello che si
trova in superficie e quello che non è immediatamente riconoscibile, un mondo
sommerso. Tutta la realtà passa dai dispositivi, dagli schermi e dalle
interfacce ed è quasi sempre un espediente per ingannare le coscienze, quello
che c’è davvero di reale ce lo portiamo tutti dentro, è la nostra anima fatta
di pensieri, sentimenti, intenzioni e convinzioni. Quando preghiamo parliamo
con Dio e se parliamo a qualcuno ci convinciamo della sua concretezza, può darsi
sia soltanto l’amico immaginario ma se non incominciamo a sentire la sua voce
che ci parla possiamo stare tranquilli riguardo al nostro equilibrio psichico,
significa che non siamo ancora diventati matti. Pregare anche semplicemente con
le formule ad esempio l’Ave Maria favorisce in noi l’idea di essere ascoltati,
compresi e amati e di per sé è già una grande consolazione da intendersi sul
piano psicologico, se poi dall’altra parte c’è veramente qualcuno aspettiamoci
di più, magari che il nostro cuore cambi e che cambi la nostra vita,
conformandoci a quel libretto meraviglioso che è il Vangelo. E’ l’inizio di un
rinnovamento spirituale e il mondo dello spirito è il mondo dei valori morali e
della preghiera. Un cristiano deve testimoniare la fede e senza una vita
coerente con certi valori non può andare in giro a dire che Dio esiste e che ci
ama e che perseverando in una condotta giusta nell’al di là ci attende un’altra
vita, c’è il Paradiso dove saremo felici. Un vero cristiano è una persona
coerente, non è mai un ipocrita… ma tutti sappiamo che purtroppo il mondo è
pieno di impostori. Non occorre fare grandi cose per essere un cristiano, basta
rimanere sé stessi nel proprio piccolo amando Dio e il prossimo come ci ha
insegnato Gesù. Quando il Signore annunciava il Vangelo e domandava la
conversione era attento soprattutto all’interiorità delle persone, al loro
mondo sommerso, a quello che ci rende veramente umani. Dal cuore dell’uomo
viene il male che lo rende impuro, che lo sporca ma dal suo cuore proviene
anche la carità che purifica e la compassione che ci rende capaci di agire bene
gli uni verso gli altri, la buona volontà viene dal di dentro e non da qualcosa
che si trova fuori di noi. Il nostro Cielo o il nostro inferno li costruiamo noi
nel nostro mondo sommerso, siamo porte che a seconda delle nostre scelte si
possono spalancare sul Cielo o sull’inferno. Nessuno può toglierci la libertà,
come nessuno può impedirci di amare Dio se lo vogliamo, e di comportarci poi di
conseguenza. Il cristianesimo non è semplicemente un insegnamento morale, una
pratica di vita, una fede in cui credere, il cristianesimo è il rapporto che
ciascuno di noi ha con il Signore e con i propri simili, con chiunque senza
alcuna discriminazione. Il cristianesimo è una filosofia di vita che ha per
fondamento l’amore, il desiderio del bene altrui, la propria vita offerta
altruisticamente superando le inclinazioni perverse del proprio egoismo. Il
cristianesimo è l’imitazione di Cristo per giungere alla salvezza eterna della
propria anima. Niente di più realistico, niente di più vero.
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