Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

martedì 6 novembre 2018

Il mondo sommerso e il teatro delle vanità

Cosa significa essere cristiani? Considerando quello che passa dalle cronache dei giornali e dei telegiornali c’è da chiedersi cosa significa avere la parvenza di esseri umani, non tanto l’umanità che di per sé è una parola fin troppo impegnativa, ma solamente le apparenze che fanno pensare al senso dell’umano, a ciò che nobilita la persona umana. Ci sono due dimensioni che si ostacolano a vicenda nel manifestarsi dei fatti che riguardano l’umanità, quello che si trova in superficie e quello che non è immediatamente riconoscibile, un mondo sommerso. Tutta la realtà passa dai dispositivi, dagli schermi e dalle interfacce ed è quasi sempre un espediente per ingannare le coscienze, quello che c’è davvero di reale ce lo portiamo tutti dentro, è la nostra anima fatta di pensieri, sentimenti, intenzioni e convinzioni. Quando preghiamo parliamo con Dio e se parliamo a qualcuno ci convinciamo della sua concretezza, può darsi sia soltanto l’amico immaginario ma se non incominciamo a sentire la sua voce che ci parla possiamo stare tranquilli riguardo al nostro equilibrio psichico, significa che non siamo ancora diventati matti. Pregare anche semplicemente con le formule ad esempio l’Ave Maria favorisce in noi l’idea di essere ascoltati, compresi e amati e di per sé è già una grande consolazione da intendersi sul piano psicologico, se poi dall’altra parte c’è veramente qualcuno aspettiamoci di più, magari che il nostro cuore cambi e che cambi la nostra vita, conformandoci a quel libretto meraviglioso che è il Vangelo. E’ l’inizio di un rinnovamento spirituale e il mondo dello spirito è il mondo dei valori morali e della preghiera. Un cristiano deve testimoniare la fede e senza una vita coerente con certi valori non può andare in giro a dire che Dio esiste e che ci ama e che perseverando in una condotta giusta nell’al di là ci attende un’altra vita, c’è il Paradiso dove saremo felici. Un vero cristiano è una persona coerente, non è mai un ipocrita… ma tutti sappiamo che purtroppo il mondo è pieno di impostori. Non occorre fare grandi cose per essere un cristiano, basta rimanere sé stessi nel proprio piccolo amando Dio e il prossimo come ci ha insegnato Gesù. Quando il Signore annunciava il Vangelo e domandava la conversione era attento soprattutto all’interiorità delle persone, al loro mondo sommerso, a quello che ci rende veramente umani. Dal cuore dell’uomo viene il male che lo rende impuro, che lo sporca ma dal suo cuore proviene anche la carità che purifica e la compassione che ci rende capaci di agire bene gli uni verso gli altri, la buona volontà viene dal di dentro e non da qualcosa che si trova fuori di noi. Il nostro Cielo o il nostro inferno li costruiamo noi nel nostro mondo sommerso, siamo porte che a seconda delle nostre scelte si possono spalancare sul Cielo o sull’inferno. Nessuno può toglierci la libertà, come nessuno può impedirci di amare Dio se lo vogliamo, e di comportarci poi di conseguenza. Il cristianesimo non è semplicemente un insegnamento morale, una pratica di vita, una fede in cui credere, il cristianesimo è il rapporto che ciascuno di noi ha con il Signore e con i propri simili, con chiunque senza alcuna discriminazione. Il cristianesimo è una filosofia di vita che ha per fondamento l’amore, il desiderio del bene altrui, la propria vita offerta altruisticamente superando le inclinazioni perverse del proprio egoismo. Il cristianesimo è l’imitazione di Cristo per giungere alla salvezza eterna della propria anima. Niente di più realistico, niente di più vero.

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