Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 16 giugno 2013

Fare del bene donando ai poveri

San Paolo insiste nei dettagli per la colletta: “ Ho parlato bene di voi ai Macedoni, fate dunque che venendo essi con noi non vi trovino impreparati ; la carità deve essere pronta, immediata. Ma ancora generosa e gioiosa: “ Ciascuno secondo che destinò nel suo cuore, non con rincrescimento né per forza, poiché ilare donatore ama il Signore ”; “ Chi semina scarsamente, scarsamente anche mieterà ”. Del resto Dio ci assicura che farà sovrabbondare la sua grazia e la sua benedizione su coloro che sanno donare ai poveri ( 2 Cor 9,6-11 ). Nel fratello è Dio che domanda; e poiché ogni bene ci è venuto da Dio, non è possibile negarlo a Lui quando ce lo richiede nella persona dei poveri. Gesù può allora aggiungere che quando facciamo l’elemosina non dobbiamo cercare di essere veduti dagli uomini, per lasciarne tutta la gioia a Dio, che vede nel segreto: “ Non sappia la tua sinistra quello che fa la tua destra, quando fai l’elemosina il padre tuo che vede nel segreto ti darà la ricompensa ” ( Mt 6,1-6; 16-18 ).

“ …Ha cominciato a fabbricare, ma non ha potuto finire… ”, “…partito per far guerra… manda i suoi ambasciatori a chiedere di far pace ” ( Lc. XIV, 25, 33 – da “ Costruttori e generali ” ).

Quando Cristo paragona la condizione per seguire Lui al denaro del costruttore e ai soldati del generale, dà alla parabola un’applicazione altamente degna di considerazione. Ci sarebbe anche da aspettarsi che per la totale dedizione a Cristo, fosse necessario possedere qualcosa come il costruttore o il generale. Ma Cristo applica la richiesta all’inverso: per seguire completamente Gesù, non solo non c’è bisogno di posseder qualcosa, ma occorre una rinunzia. E per giunta una rinunzia totale, piena. Cristo formula questa parabola contro coloro che offrono la loro dedizione nel primo spontaneo entusiasmo, nell’esaltazione giovanile, senza una meditazione matura e seria. Meglio non edificare, che restare a metà della costruzione. Meglio trattare in tempo col nemico, che capitolare poi con leggerezza. Dunque meglio non porsi al servizio esclusivo di Cristo che fare delle mezze cose, cioè un sacrificio a metà. Dedizione totale significa rompere i ponti dietro di sé. Il Regno di Dio non segue le leggi tipiche delle imprese di questo mondo. Per questo sono necessarie le forze naturali e i mezzi di sussistenza. Nel Regno di Dio occorre la rinuncia totale alle proprie cose, perché la forza di Dio possa svilupparsi interamente.

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