Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

sabato 19 novembre 2022

Caregiver e senso di umanità

Che orrore, l’assistenza agli anziani fatta da robot quando l’assistenza necessita soprattutto di umanità, di socialità umana, di un cuore comprensivo, paziente e premuroso, di un’altra persona umana che sappia comunicare e abbia tanto formata la coscienza quanto la capacità di riconoscere con empatia il valore del malato, del disabile o dell’anziano. Soltanto il caregiver che rientra nella sfera dell’umano può provare qualcosa e avere tatto nei confronti del suo simile. Perché le macchine e anche delle sofisticate intelligenze artificiali, non hanno pietas cristiana e nemmeno l’indole benevola di una qualsiasi creatura vivente, autenticamente buona come nel caso della pet therapy, gli animali da compagnia come conforto al malato, come via di liberazione dal dolore psicologico, dalla malinconia e dal senso di vuoto. Occuparsi dei deboli non può risolversi in un’attività mercenaria, ci vogliono altre motivazioni, una mentalità quasi rivoluzionaria a misura di Vangelo e di valori trascendentali. Siddhārtha Gautama o il Buddha storico ha insegnato la compassione come unica via per l’illuminazione e la conseguente liberazione della propria anima da questa valle di lacrime per quella consolante superstizione chiamata Nirvana, quanti giusti con la coscienza pura vi sarebbero nel mondo se i sofferenti fossero davvero compatiti e soccorsi, una civiltà finalmente umanizzata e a favore della vita.

Nessun commento:

Posta un commento