Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 9 luglio 2014

Il Signore attende chi ha perso la via di casa

Dedico questa stupenda preghiera a tutte quelle persone che si sono smarrite, che sono scomparse senza mai più essere state ritrovate e aver fatto ritorno a casa, e ai loro cari che attendono ancora una risposta all’angoscia della separazione: “ Requiesce in pace Christi et est spes Crucem ”.

Vieni, oh buon Pastore!

“ Ricerca il tuo servo, poiché non ho dimenticato i tuoi Comandamenti ”: vieni, Signore Gesù, ricerca il tuo servo, ricerca la tua pecora spossata; vieni, Pastore, in cerca delle pecore: la tua pecora si è smarrita.

Lascia le novantanove e vieni a cercare quell’unica che si è smarrita. Vieni senza i cani, vieni senza i cattivi guardiani, vieni senza il mercenario, che non ha saputo entrare per la porta. Vieni senza aiutanti e non inviare messaggeri: io aspetto ormai che venga tu in persona. Sono certo che verrai. Vieni non con il tuo vincastro, ma con la carità e lo spirito mansueto.

Non esitare a lasciare sui monti le novantanove pecore: i lupi rapaci non le possono aggredire. Vieni invece a me, che sono tormentato dall’assalto di belve feroci. Vieni a me, che ho abbandonato, errando, il tuo gregge custodito lassù, dove anche me tu avevi collocato, mentre un lupo notturno mi ha rapito.

Vieni a ricercarmi, poiché anch’io ti bramo: cercami, scoprimi, prendimi e portami. Tu puoi trovare colui che vai cercando: degnati di trattenere con te colui che hai trovato e di sollevarlo sulle tue spalle.

Non ti reca noia questo peso amato, non ti è gravoso sorreggere chi hai giustificato.

Vieni, dunque, oh Signore: pur avendo errato, non ho tuttavia dimenticato i tuoi Comandamenti. Spero che mi vorrai guarire.

Vieni, Signore: soltanto tu puoi richiamare la pecora e non abbandonare alla tristezza coloro che hai lasciato nell’ovile. Anch’essi si rallegreranno per il ritorno del peccatore. Vieni a recare la salvezza sulla terra e la gioia in Cielo.

Affrettati tu stesso a rintracciare la tua pecora: non mandare servi o i mercenari. Accoglimi in quella carne che in Adamo è caduta nella colpa. Non sono stato generato da Sara, ma da Maria, la Vergine incorrotta, la Vergine che la grazia ha preservato intatta da ogni macchia di peccato. Portami tu che sei confitto alla Croce, salvezza degli erranti, nella quale solo trovano riposo quanti sono stanchi, e attingono la vita coloro che sono colti dalla morte.

La mia anima e la Chiesa tutta esclamano: “ Sono andato errando, come una pecora perduta ”; ma dice anche: “ Ho cercato colui che ho amato ”: io ti ho cercato, ma non riesco a incontrarti se tu non vorrai essere trovato.

Sì, tu vuoi essere trovato, ma dopo una ricerca prolungata, dopo che abbiamo investigato con accurata diligenza.

La tua Chiesa sa che tu non vuoi che essa ti ricerchi immersa nel sonno, o che scruti le tue orme distesa nel riposo. Tu bussi infatti alla sua porta per svegliarla, ti accerti se il suo cuore vigili e la carne dorma, e se mai stia dormendo, la fai alzare con le parole: “ Levati, tu che dormi e risorgi dai morti ”.

Aurelio Ambrogio ( Aurelius Ambrosius ),
meglio conosciuto come sant’Ambrogio, Vescovo di Milano;
( Treviri, incerto 339/340 d.C. – Milano, 397 d.C. ).

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