Dedico
questa stupenda preghiera a tutte quelle persone che si sono smarrite, che sono
scomparse senza mai più essere state ritrovate e aver fatto ritorno a casa, e
ai loro cari che attendono ancora una risposta all’angoscia della separazione: “
Requiesce in pace Christi et est spes Crucem ”.
Vieni, oh buon Pastore!
“ Ricerca il tuo servo, poiché
non ho dimenticato i tuoi Comandamenti ”: vieni, Signore Gesù, ricerca il tuo
servo, ricerca la tua pecora spossata; vieni, Pastore, in cerca delle pecore:
la tua pecora si è smarrita.
Lascia le novantanove e vieni a
cercare quell’unica che si è smarrita. Vieni senza i cani, vieni senza i
cattivi guardiani, vieni senza il mercenario, che non ha saputo entrare per la
porta. Vieni senza aiutanti e non inviare messaggeri: io aspetto ormai che
venga tu in persona. Sono certo che verrai. Vieni non con il tuo vincastro, ma
con la carità e lo spirito mansueto.
Non esitare a lasciare sui
monti le novantanove pecore: i lupi rapaci non le possono aggredire. Vieni
invece a me, che sono tormentato dall’assalto di belve feroci. Vieni a me, che
ho abbandonato, errando, il tuo gregge custodito lassù, dove anche me tu avevi
collocato, mentre un lupo notturno mi ha rapito.
Vieni a ricercarmi, poiché anch’io
ti bramo: cercami, scoprimi, prendimi e portami. Tu puoi trovare colui che vai
cercando: degnati di trattenere con te colui che hai trovato e di sollevarlo
sulle tue spalle.
Non ti reca noia questo peso
amato, non ti è gravoso sorreggere chi hai giustificato.
Vieni, dunque, oh Signore: pur
avendo errato, non ho tuttavia dimenticato i tuoi Comandamenti. Spero che mi
vorrai guarire.
Vieni, Signore: soltanto tu
puoi richiamare la pecora e non abbandonare alla tristezza coloro che hai
lasciato nell’ovile. Anch’essi si rallegreranno per il ritorno del peccatore.
Vieni a recare la salvezza sulla terra e la gioia in Cielo.
Affrettati tu stesso a
rintracciare la tua pecora: non mandare servi o i mercenari. Accoglimi in
quella carne che in Adamo è caduta nella colpa. Non sono stato generato da
Sara, ma da Maria, la Vergine incorrotta, la Vergine che la grazia ha
preservato intatta da ogni macchia di peccato. Portami tu che sei confitto alla
Croce, salvezza degli erranti, nella quale solo trovano riposo quanti sono
stanchi, e attingono la vita coloro che sono colti dalla morte.
La mia anima e la Chiesa tutta
esclamano: “ Sono andato errando, come una pecora perduta ”; ma dice anche: “ Ho
cercato colui che ho amato ”: io ti ho cercato, ma non riesco a incontrarti se
tu non vorrai essere trovato.
Sì, tu vuoi essere trovato, ma
dopo una ricerca prolungata, dopo che abbiamo investigato con accurata
diligenza.
La tua Chiesa sa che tu non
vuoi che essa ti ricerchi immersa nel sonno, o che scruti le tue orme distesa
nel riposo. Tu bussi infatti alla sua porta per svegliarla, ti accerti se il
suo cuore vigili e la carne dorma, e se mai stia dormendo, la fai alzare con le
parole: “ Levati, tu che dormi e risorgi dai morti ”.
Aurelio
Ambrogio ( Aurelius Ambrosius ),
meglio
conosciuto come sant’Ambrogio, Vescovo di Milano;
(
Treviri, incerto 339/340 d.C. – Milano, 397 d.C. ).
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