Oramai si è imposta nel mondo
occidentale una subdola scristianizzazione, che negli ultimi decenni ha avuto
come vittime soprattutto le giovani generazioni, in moltissimi hanno apostatato
dalla fede abbandonando la pratica religiosa, anzi la religione è sentita nelle
coscienze dei più come nemica del progresso civile e della libertà personale,
quasi fosse qualcosa di medioevale e di superstizioso; dal dopoguerra ad oggi è
stata per la fede, la dottrina e la morale cristiana cattolica una lunga e
inesorabile apostasia silenziosa, un’apostasia sommersa nelle coscienze
individuali, che si è radicata sempre più nel tessuto sociale delle giovani
generazioni, portando numerosissimi fedeli ad abbandonare completamente la
Chiesa subito dopo il sacramento della cresima, nel periodo iniziale dell’adolescenza
di quei ragazzi e di quelle ragazze che si approcciavano alla società e al futuro. Il
sacramento della cresima sancisce la maturità del cristiano e dona al cresimato
la pienezza dello Spirito Santo nel dono delle virtù, nel dono della grazia
santificante, in modo tale da fortificarlo e da renderlo idoneo alla
testimonianza della fede nella vita che si appresta a condurre nel mondo ostile
a Cristo, ma chissà come mai subito dopo la cresima i cristiani rinnegano la
fede e si danno alla mentalità e alle chimere del nostro mondo meschino, quasi fosse per il
diavolo una straordinaria vittoria su queste giovani anime; la Chiesa può fare
ben poco per arginare la dispersione dei fedeli nell’incredulità e nella
mondanità edonistica, come è giusto le famiglie lasciano piena libertà ai loro
giovani, ma occorre sottolineare che nemmeno i genitori, come del resto il
contesto sociale in cui si trovano a vivere ragazzi e ragazze, danno il buon
esempio su come condurre una vita cristiana coerente con la Legge di Dio e i
Comandamenti, molto spesso gli adulti sono nella medesima condizione dei figli
e delle figlie di questa società contemporanea, sono semplicemente dei
miscredenti che non pregano e che non sanno educare alla preghiera, così in
moltissimi perdono il tesoro prezioso della vita in grazia di Dio, purtroppo
precocemente e si distolgono dall’approfondimento della propria fede per
volgersi al più totale scetticismo, se non addirittura all’incredulità di un
ateismo pratico. In questo modo si radica nelle persone ignare del male, l’inevitabile
conseguenza di queste tendenze perverse in sintonia con lo spirito del mondo, e
cioè l’affermarsi di un nuovo paganesimo con tutto ciò che ne consegue in
termini di vita morale, la sclerotizzazione delle coscienze e il relativismo,
dove ciascuno si formula un proprio apparato etico, in antitesi alla Verità
rivelata e al Vangelo di Gesù, questa purtroppo è la conquista da parte di
satana di moltissime anime dove il “ fai
quello che vuoi e sarai felice ”, diventa l’emblema della società moderna e
delle sue giovani generazioni, sembra quasi di sentire la voce del serpente nel
giardino di Eden mentre tentava Adamo ed Eva a ribellarsi a Dio, per seguire l’ideale
di una presunta libertà ed emancipazione, dove l’uomo sarebbe stato l’unico
artefice della sua felicità fuori dalla comunione con il suo Creatore… sappiamo
come è andata, è stato un immane disastro. Nonostante la straordinaria testimonianza
nell’ordinario di molti buoni cristiani coerenti, e purtroppo ce ne sono sempre
meno, il mondo va per la sua strada e porta con sé una schiera infinita di
vittime, forse tutt’altro che ignare, che hanno preferito ascoltare il serpente
antico del peccato originale, piuttosto che la voce amichevole e sincera del nostro
buon Dio, gente che alla preghiera del Pater noster preferisce le giaculatorie
del diavolo, che sono le bestemmie e gli sberleffi nei confronti della fede e
delle virtù, il sarcasmo nei confronti della pratica della religione cattolica definita
dai progressisti nemica dell’umanità, come ai tempi della persecuzione dell’imperatore
folle Nerone, che nelle arene di Roma antica fece strage di innocenti cristiani,
convinto assieme ai suoi che il cristianesimo fosse una superstizione orientale
su cui far ricadere le proprie colpe, il solito capro espiatorio dei potenti di
ogni epoca, da cui trarre vantaggio a favore delle proprie ambizioni. Un fedele
deve essere testimone di Cristo sempre e deve cercare con il proprio esempio di
convertire quante più anime possibile, la testimonianza di vita è la migliore
forma di evangelizzazione se si vuole che in molti tornino ad amare la fede,
anche se comunque resta un’impresa pressoché gravosa e difficile: essere
diversi e andare controcorrente in un mondo anticristiano, porta incomprensione
e persecuzione, porta anche emarginazione, ma è il prezzo da pagare per aver
scelto il Signore come cardine della propria vita, come centro del proprio
vivere interiore; il vero cristiano deve accettare con piena fiducia nelle
promesse di Dio anche il martirio, non si può transigere sulla coerenza con il
santo Vangelo, è il Vangelo la misura della vita di un figlio di Dio, e il
Vangelo richiede sacrificio.
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