Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

martedì 16 aprile 2013

L'apostasia silenziosa


Oramai si è imposta nel mondo occidentale una subdola scristianizzazione, che negli ultimi decenni ha avuto come vittime soprattutto le giovani generazioni, in moltissimi hanno apostatato dalla fede abbandonando la pratica religiosa, anzi la religione è sentita nelle coscienze dei più come nemica del progresso civile e della libertà personale, quasi fosse qualcosa di medioevale e di superstizioso; dal dopoguerra ad oggi è stata per la fede, la dottrina e la morale cristiana cattolica una lunga e inesorabile apostasia silenziosa, un’apostasia sommersa nelle coscienze individuali, che si è radicata sempre più nel tessuto sociale delle giovani generazioni, portando numerosissimi fedeli ad abbandonare completamente la Chiesa subito dopo il sacramento della cresima, nel periodo iniziale dell’adolescenza di quei ragazzi e di quelle ragazze che si approcciavano alla società e al futuro. Il sacramento della cresima sancisce la maturità del cristiano e dona al cresimato la pienezza dello Spirito Santo nel dono delle virtù, nel dono della grazia santificante, in modo tale da fortificarlo e da renderlo idoneo alla testimonianza della fede nella vita che si appresta a condurre nel mondo ostile a Cristo, ma chissà come mai subito dopo la cresima i cristiani rinnegano la fede e si danno alla mentalità e alle chimere del nostro mondo meschino, quasi fosse per il diavolo una straordinaria vittoria su queste giovani anime; la Chiesa può fare ben poco per arginare la dispersione dei fedeli nell’incredulità e nella mondanità edonistica, come è giusto le famiglie lasciano piena libertà ai loro giovani, ma occorre sottolineare che nemmeno i genitori, come del resto il contesto sociale in cui si trovano a vivere ragazzi e ragazze, danno il buon esempio su come condurre una vita cristiana coerente con la Legge di Dio e i Comandamenti, molto spesso gli adulti sono nella medesima condizione dei figli e delle figlie di questa società contemporanea, sono semplicemente dei miscredenti che non pregano e che non sanno educare alla preghiera, così in moltissimi perdono il tesoro prezioso della vita in grazia di Dio, purtroppo precocemente e si distolgono dall’approfondimento della propria fede per volgersi al più totale scetticismo, se non addirittura all’incredulità di un ateismo pratico. In questo modo si radica nelle persone ignare del male, l’inevitabile conseguenza di queste tendenze perverse in sintonia con lo spirito del mondo, e cioè l’affermarsi di un nuovo paganesimo con tutto ciò che ne consegue in termini di vita morale, la sclerotizzazione delle coscienze e il relativismo, dove ciascuno si formula un proprio apparato etico, in antitesi alla Verità rivelata e al Vangelo di Gesù, questa purtroppo è la conquista da parte di satana di moltissime anime dove il “ fai quello che vuoi e sarai felice ”, diventa l’emblema della società moderna e delle sue giovani generazioni, sembra quasi di sentire la voce del serpente nel giardino di Eden mentre tentava Adamo ed Eva a ribellarsi a Dio, per seguire l’ideale di una presunta libertà ed emancipazione, dove l’uomo sarebbe stato l’unico artefice della sua felicità fuori dalla comunione con il suo Creatore… sappiamo come è andata, è stato un immane disastro. Nonostante la straordinaria testimonianza nell’ordinario di molti buoni cristiani coerenti, e purtroppo ce ne sono sempre meno, il mondo va per la sua strada e porta con sé una schiera infinita di vittime, forse tutt’altro che ignare, che hanno preferito ascoltare il serpente antico del peccato originale, piuttosto che la voce amichevole e sincera del nostro buon Dio, gente che alla preghiera del Pater noster preferisce le giaculatorie del diavolo, che sono le bestemmie e gli sberleffi nei confronti della fede e delle virtù, il sarcasmo nei confronti della pratica della religione cattolica definita dai progressisti nemica dell’umanità, come ai tempi della persecuzione dell’imperatore folle Nerone, che nelle arene di Roma antica fece strage di innocenti cristiani, convinto assieme ai suoi che il cristianesimo fosse una superstizione orientale su cui far ricadere le proprie colpe, il solito capro espiatorio dei potenti di ogni epoca, da cui trarre vantaggio a favore delle proprie ambizioni. Un fedele deve essere testimone di Cristo sempre e deve cercare con il proprio esempio di convertire quante più anime possibile, la testimonianza di vita è la migliore forma di evangelizzazione se si vuole che in molti tornino ad amare la fede, anche se comunque resta un’impresa pressoché gravosa e difficile: essere diversi e andare controcorrente in un mondo anticristiano, porta incomprensione e persecuzione, porta anche emarginazione, ma è il prezzo da pagare per aver scelto il Signore come cardine della propria vita, come centro del proprio vivere interiore; il vero cristiano deve accettare con piena fiducia nelle promesse di Dio anche il martirio, non si può transigere sulla coerenza con il santo Vangelo, è il Vangelo la misura della vita di un figlio di Dio, e il Vangelo richiede sacrificio.

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