Ci sono due condizioni
spirituali che caratterizzano ogni persona umana, la prima è lo stato in grazia
di Dio, la seconda è lo stato in peccato mortale; non ci si può sottrarre dall’essere
in una di queste due condizioni, ma come si fa a sapere se ci si trova in stato
di grazia o di peccato mortale? Innanzitutto con un serio e approfondito esame
di coscienza, ma realmente l’unico a saperlo è il Signore che alla fine della
nostra vita ci dovrà giudicare; se lo stato della nostra anima è il peccato
mortale, l’unico modo per tornare in grazia di Dio è la Confessione, il
sacramento della riconciliazione e del perdono: quelli che dicono di chiedere
perdono direttamente a Dio sono degli illusi che pensano che la Misericordia
del Signore sia una questione facilona, dove Lui scusa e perdona tutto all’istante,
anche senza pentimento e penitenza, addirittura anche senza un’autentica
conversione del cuore, questi illusi dalla mente maliziosa sono estranei alla
Verità della fede cattolica e non potranno sottrarsi alle tragiche conseguenze
della loro scelta apostata; molti cosiddetti cristiani delle chiese separate la
pensano in questo modo, e cioè: tu chiedi direttamente perdono a Dio nella
preghiera ed Egli ti rimette il peccato, ma le cose non stanno affatto così!
Per ottenere la remissione dei propri peccati e il ritorno alla grazia
santificante, la grazia del sacramento del Battesimo che ci rende figli di Dio,
è assolutamente necessario confessarsi da un sacerdote, da un ministro ordinato
di santa Madre Chiesa, perché è Cristo stesso che ha stabilito così, dando
questo potere alla Chiesa e ai suoi ministri in virtù della successione
apostolica, iniziando due millenni fa circa dal collegio dei dodici Apostoli con
a capo san Pietro. Gesù stesso perdonava i peccati attribuendo a sé stesso
questo potere divino e dichiarando al peccatore: “ Ti sono rimessi i tuoi peccati, va in pace e non peccare mai più ” [
cit. Vangelo ]; Gesù ha conferito questo potere alla Chiesa quando dopo la sua
Risurrezione ha dato mandato agli Apostoli e ai loro successori di rimettere i
peccati, cioè di amministrare il perdono dei peccati come vicari della sua
Persona, quindi soltanto la Chiesa cattolica può perdonare i peccati e
restituire la grazia santificante a un penitente, salvando in questo modo la
sua anima dall’eterna dannazione, nessun’altra istituzione sulla terra ha
questo potere, ma soltanto la Chiesa per virtù della sua origine divina. Quelli
che dicono di chiedere perdono a Dio direttamente nella preghiera e di
ottenerlo sono semplicemente degli illusi, fuori dalla vera economia della
salvezza, fuori dalla Verità: senza sacramento della Confessione non c’è
perdono dei peccati! Questa è la verità, e schiere di Santi e di Sante ce l’hanno
insegnato nel corso di venti secoli di storia, sta a noi dare ascolto alla loro
testimonianza per il bene eterno della nostra anima, dipende soltanto dal
nostro libero arbitrio, dipende dalle nostre scelte. La grazia santificante e
il peccato mortale sono realtà spirituali, quindi invisibili, che non si
possono toccare, realtà che coinvolgono l’anima e per riuscire a comprenderle
occorre il dono della fede, quindi non bisogna biasimare quelli che non
condividono tali verità perché non hanno avuto la grazia della fede, o sono
deboli in essa, o in essa non hanno perseverato, chi non crede non va
condannato ma affidato alla Misericordia dell’eterno Padre, che secondo la somma
liberalità dello Spirito da a ciascuno il proprio dono, la propria virtù, o il
proprio carisma; i miscredenti non vanno messi all’indice come nemici giurati
della fede, ma come persone che non hanno ancora ricevuto da Dio la grazia
della fede, che non sono ancora pervenuti alla sua conoscenza, e quindi vanno
guardati con amore e compassione, sapendo che il Signore avrà senz’altro di
tutti e di ciascuno Misericordia nel giudizio particolare della nostra anima,
quando compariremo davanti al suo Tribunale. La vita in stato di grazia ha come
approdo finale il Paradiso, la vita in peccato mortale ha come approdo finale l’inferno,
tutto sta alla nostra scelta in rapporto a Dio, accettare o meno la salvezza
dipende soltanto da noi, nessuno decide al nostro posto, davanti a queste due
opzioni siamo soli davanti all’amore di Dio, il nostro cuore è nudo davanti
alla Verità che ci giustifica o ci condanna; con questo desidero fare a tutti
un appello: liberatevi dalla tirannia di satana sulla vostra anima, sul vostro
cuore e sulla vostra mente, andate a Confessarvi e diventate persone libere,
veri figli di Dio, questo è infatti uno dei messaggi centrali di tutto il
Vangelo e non ci sono altre strade, non ci sono alternative, o ci si Confessa
pentendosi delle proprie colpe e ci si converte sinceramente, o si rimane
schiavi del maligno e si finisce con lui inevitabilmente all’inferno dopo la
morte. A ciascuno la propria scelta, perché per il Signore la libertà personale
di un’anima di amarlo o meno, è sacra e inviolabile: Dio rispetta sommamente la
nostra libertà… siamo noi che non rispettiamo Lui, ogniqualvolta commettiamo il
peccato, e Lui continua a perdonarci e ad avere pazienza aspettando il nostro
ritorno.
Nessun commento:
Posta un commento