Non ha alcun senso il perdono se dall’altra parte
non c’è il pentimento che rende possibile un radicale cambiamento nel nostro
mondo interiore, l’adesione all’amore di Dio, accettando la salvezza, mentre l’inferno
purtroppo ha le sue profonde radici. La conversione alla Legge di Dio non è
soltanto un cambiamento di mentalità o di ideali, ma è la conquista di una
nuova consapevolezza e cioè che in ciascuno di noi alberga il male che
purtroppo ci condiziona, ci influenza negativamente e che soltanto la grazia di
Dio ci redime con la nostra partecipazione al bene morale riconosciuto con l’esercizio
della coscienza, con la sua sensibilità coltivata nel quotidiano, bene morale
perseguito con pazienza e costanza, la grazia di Dio che ci rende persone nuove
capaci di amare, autenticamente libere, figlie e figli di Dio Carità e non più
schiavi del diavolo, del peccato e della morte. Chi compie il male e si
fossilizza in esso è abitato dal maligno e diventa un suo strumento. È l’impenitenza
per gradi.
✠ Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
martedì 24 gennaio 2023
Il dolore salvifico della coscienza
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento