San Paolo scrisse in una delle sue lettere ‘passa la figura di questo mondo’ (1Cor 7,31) e di noi quaggiù non rimane niente. Occorre vivere dell’unica virtù salvifica che è l’amore al prossimo in prospettiva dell’eternità e nella fede in Cristo, preoccupandosi dell’anima immortale che è l’unica vera realtà oltre l’effimero e le apparenze, oltre questo mondo che a detta del Vangelo tignola e ruggine consumano e dove qualsiasi evento avverso – anche il meno deleterio ma pur sempre drammatico – rende vacillante ogni falso potere, ogni sicurezza e ogni illusione. Qui c’è l’essenza del Cristianesimo e ciò che più conta nella vita! Il diavolo scommette sempre sul nostro egoismo, sull’attaccamento ai beni materiali, e sulle nostre passioni impure, come il sesso, la violenza e l’avidità. Se non ci fossero il peccato, il male e le tenebre o il demonio l’uomo non porterebbe in sé, nella sua natura spirituale, la sua più alta dignità che consiste nella libertà di amare o di rigettare l’amore in rapporto a Dio e agli altri uomini, che gli conferisce la capacità di distinguere e scegliere tra il bene e il male, di decidere della sua anima con un atto di volontà. La libertà dell’uomo ha la sua piena realizzazione nel destino soprannaturale.
Nessun commento:
Posta un commento