La ragione è quella virtù umana
con cui la persona guarda sé stessa, gli altri, gli accadimenti e il mondo che
la circonda, con la consapevolezza di un ordine logico, di una sequenza
matematica che riflette in sé la fermezza di una consapevolezza assoluta verso
il bene agognato, nei confronti della pienezza del bene, cioè di quell’ente
intellettuale che è il segno spirituale distintivo della natura umana, il suo
accento più elevato: quando l’uomo manca di ragione, porta sempre un danno a sé
e a ciò che lo circonda. Il vizio contrario alla ragione è la follia, purtroppo
questa follia è il carattere predominante dell’età attuale della civiltà, la
follia domina la mente di un grande numero di individui e per notarla appieno
attorno a noi, basta fare attenzione ai mezzi di comunicazione di massa e a
quello che ci propinano: i contenitori della follia sono soprattutto i media,
che nel mondo illudono e corrompono buona parte di umanità. Ma la vera follia è
contenuta nella realtà e nella possibilità dell’esperienza che ognuno di noi
può fare di essa; la realtà è cattiva, è come un frutto marcio che intossica le
coscienze, è la misura dei mali del mondo, il mondo così come lo intende il
Vangelo, quella forza maligna sotto il potere del principe delle tenebre, che
contrasta l’edificazione del Regno di Dio, come nel mito del vaso di Pandora,
figura pagana dell’antica colpa di Adamo e di Eva. La ragione può essere di due
generi, quella che ci rende consapevoli di ciò che sia meglio scegliere e fare,
secondo un criterio puramente mondano ed egoistico, di esclusivo interesse
personale, e quella che ci dà la certezza che ciò che scegliamo e facciamo, sia
veramente il bene da perseguire in senso compiuto, morale e intellettuale ad un
tempo, l’oggettività della scelta etica; la ragione necessita di una bussola di
riferimento, senza la quale non è possibile comprendere quali siano nel
concreto i vantaggi di una scelta libera e di un atto interiore o esteriore,
che determini delle conseguenze positive per sé e per gli altri. Esiste
l’espressione: lume della ragione, quindi la razio è un lume nell’uomo, una
luce di verità nel contesto in cui la persona si trova ad esistere; esiste
anche l’espressione: perdere il lume della ragione, cioè perdere la capacità di
ragionare, di essere razionali, cadendo nella follia, nell’emotività, nella
parte rettile del nostro sistema nervoso, perdere la bussola, perdere il
controllo di sé. Cosa si può intendere con il termine bussola, in riferimento
alla ragione? La formazione alla civiltà è una bussola, i valori morali sono
una bussola, lo è anche lo strumento dell’intelligenza, ma lo è anche
l’insegnamento educativo a certi valori, come il Vangelo per esempio; la
ragione è la più alta attitudine spirituale del pensiero, della psiche umana ed
è presente soltanto nella persona, non negli animali, gli animali non
possiedono la razio. La ragione è costituita da schemi logici precisi, che non
ammettono difetti di contenuto e di forma, la logica è la precisione con cui si
pensa e si razionalizza l’esperienza che si ha della realtà tangibile, la
logica è il cuore della ragione; nella logica si realizza nel pensiero quello
che si applica con la ragione nella vita concreta, è il dinamismo interiore con
l’esteriore, la dialettica cerebrale, di tutte le persone che applicano
l’intelligenza e fanno di essa il principio costitutivo del mondo che vanno a
creare. Si usa l’espressione: essere una persona ragionevole, quindi una
persona in sintonia con le esigenze del bene comune, una persona mite e
comunicativa, una persona di pace; essere ragionevoli significa saper cogliere
nelle prerogative dell’altro anche il proprio vantaggio e adoperarsi per
costruire il vantaggio reciproco, per edificare una pace autentica e sicura:
essere costruttori di pace significa soprattutto essere individui ragionevoli,
in opposizione alla violenza e al vizio dell’ira, contro ogni emozione
esasperata ed esasperante. La ragione è un grande bene presente nell’uomo di
pace, un prezioso attributo puramente umano.
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