Il denaro è il motore
che fa muovere il mondo, qualche sognatore direbbe con illusorio pathos che
l’amore muove il mondo, ma nonostante questa romantica e consolante idea tutti sono consapevoli – come
insegna la storia – che i confini degli Stati e gli
interessi delle collettività e dei despoti da sempre sono scritti con il sangue
degli innocenti, con il sangue dei popoli; dopo le due grandi guerre del secolo
scorso la geopolitica si è ricostituita, nel trascorrere dei decenni,
volgendosi all’affermazione delle democrazie repubblicane con l’avanzare del crollo
dei grandi imperi, oggi la democrazia è l’anima che sostiene gli Stati
occidentali e la forma di governo che si avvicina di più agli ideali umanitari
e alla promozione dei diritti della persona universalmente noti e riconosciuti. Tutto ancora molto lontano dalla società
ideale, in stato di via, perfezionabile: il bene è nell’avvenire non nel
passato, e il male un fattore ineliminabile di questo tragico mondo. La vita è
una battaglia, un continuo combattimento dove ciascuno decide da che parte
stare, non sono ammessi i disertori, i codardi e gli opportunisti. Un infelice motto
latino dice che per avere la pace occorre preparare la guerra, per avere la
pace è necessario rinunciare alla guerra e farlo dal principio, come per ogni
cosa dalle conseguenze deleterie: al diavolo si deve sempre dire no e subito, senza
ripensamenti.
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