Cosa ci riconcilia con il
Signore e ci rende spiritualmente vivi? il rimorso della coscienza e le lacrime
del pentimento; il perdono nei confronti di chi ci ha offesi ci riconcilia con
noi stessi, ci rende sereni anche nei momenti più difficili, ci rende persone
libere. Sono due movimenti interiori che si fondono nell’unico atto di volontà
che conduce alla liberazione dall’oscurità del male. L’inferno si riassume nel ‘ non
amare ’, nel ‘ chiudersi al prossimo ’, nell’estromettere il ‘ desiderio del bene ’
dal proprio cuore; quello che davvero ci rende umani è andare oltre la natura,
oltre la dimensione terrena, e rispondere alla debolezza e alla precarietà con
la compassione e la solidarietà. La mestizia dell’anima è diversa dalla vanità
dei gaudenti, nella prima c’è verità e nella seconda impostura, simulazione; le
anime che acquisiscono la tristezza sono le più autentiche in rapporto a Dio e
alla propria ritrovata sensibilità spirituale e morale. La tristezza è la consapevolezza
della realtà dell’esistenza, considerare con saggezza ed equilibrio la vita in
cui siamo immersi e comprendere che ci accomuna non soltanto il destino ma
anche il nostro essere al mondo, non in solitudine ma con molti fratelli e sorelle
che provano esattamente quello che proviamo noi, poiché molto ci avvicina l’un
con l’altro e ben poco ci separa, è la nostra meschinità con la nostra cattiva
volontà che purtroppo ci divide e ci rende vicendevolmente ostili, è un tratto caratteristico della nostra stirpe. Solo l’amore rimane, è quella forza possibile
capace di guarirci e salvare l’intera famiglia umana, è voler bene agli altri in
varia misura cominciando dall’impegno nel nostro ambito collettivo, fino ad
arrivare al sacrificio di sé; in questa breve sintesi si spiega il significato
del Crocifisso, non è soltanto il simbolo cristiano di maggiore importanza, ma
bensì un libro ermetico da decifrare per cambiare le regole del nostro vivere
quaggiù: leggere il Crocifisso è apprendere la Verità che riguarda ciascuno di
noi.
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