Artiod, Gamael
e Frainok erano demoni infestatori che si divertivano a prendere in giro gli ospiti
di vecchie case, con rumori sui muri, passi sul pavimento, spostando oggetti o
rompendoli, puzze nauseabonde, insetti pestiferi, accatastando sedie, facendo apparire
figure spettrali e nelle loro attività predilette per spaventare gli umani e
farli scappare via erano particolarmente bravi; un giorno andò ad abitare in
quella casa vecchia e un po’ decadente sulla collina a est della cittadina silenziosa,
una signora anziana che come unico scrupolo aveva a mente di non preoccuparsi troppo
delle presenze fastidiose che alcune leggende metropolitane descrivevano
aggirarsi tra i corridoi e le stanze di quell’edificio che sapeva di antico,
aveva infatti quasi due secoli. La prima notte che la vegliarda trascorse là
dentro Artiod simulò grida di donna, mentre Gamael mise in ordine perfetto e
verticale le sedie della cucina, alle tre in punto dopo la mezzanotte, ora che
qualche fanatico definisce del diavolo Frainok bussò tre volte alla porta della
camera da letto della signora e lei disse con voce calma: “Lascia stare perché la mia preghiera alla Madonna mi suggerisce di non
rispondere alle provocazioni”, e si rimise subito a dormire. La mattina
seguente Artiod fece apparire uno spettro con le sembianze raccapriccianti e un
ghigno mefistofelico, ma la signora intimò alla figura grottesca di
allontanarsi da lei perché nella tasca del pigiama portava una corona del
rosario benedetta, lo spettro disparve e Artiod provò una forte rabbia e la
insultò con i peggiori epiteti. Intervenne Gamael sobillando un puzzo insopportabile
di carne marcia di cui non si capiva la provenienza, la nonna aprì la finestra
della sala grande e bruciò dell’incenso benedetto che aveva un odore gradevole
e corroborante che si diffuse ovunque e fece talmente schifo ai tre demoni che per
quasi cinque ore si rintanarono in soffitta. Verso sera Frainok in preda al
panico disse agli altri due: “Adesso si è
messa a recitare il rosario e lo fa devotamente, ama sinceramente l’Alta Dama e
per di più la sua anima è in grazia, questa donna non ha mai avuto marito!”,
quando compresero la nobiltà delle sue virtù e gli anni trascorsi a progredire
in esse decisero inorriditi di darsi lo sfratto e di andare a infestare fuori
dalla città nelle campagne lontane un maniero lugubre di gente ipocrita dedita ai sette
vizi capitali, con un morboso attaccamento al denaro e divulgatori dell’eresia,
quei pagliacci senza senno non comprendevano che soltanto il peccato ci rende
prossimi al diavolo, che il peccato è la semente del diavolo e come erba
gramigna finirono posseduti e manovrati dall’artefice di tutti i mali, dal
superbo duce e dal sommamente impuro. Quei tre demoni presero a turno le loro
anime e le portarono all’inferno, a cominciare dagli anziani per poi passare ai
giovani, infatti non c’è maggiore felicità per un demone del portare le anime dei
malvagi nell’eterna perdizione, questo è il loro mestiere e non fare gli
spaventapasseri o gli illusionisti. La signora della casa sulla collina riuscì
a liberare quel luogo con la sua costante preghiera e l’anima in grazia di Dio e
la ristrutturò consegnandola ad una migliore fama per l’avvenire, gli altri
abitanti della città convennero su questa massima: “L’amore è più forte del male e dove c’è amore il male non trova più
posto”, ma il male è sempre in agguato e trova spesso nuove vie... quando gli uomini consegnano il proprio cuore.
✠ Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
sancta Dei Génetrix;
nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.
mercoledì 26 maggio 2021
La liberazione e i veri intenti del male
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