Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

mercoledì 7 maggio 2014

Satana ruba la nostra Fede

Satana è ladro della fede, la sua finalità primaria nel mondo di oggi è l’eliminazione della fede, in verità è da sempre il suo scopo, è la congiura dell’apostasia subdola e silenziosa che si propaga ovunque, anche in seno alla Chiesa stessa, basta questa semplice valutazione e cioè che molti vescovi, sacerdoti e fedeli considerano il diavolo un’invenzione fantastica dei Vangeli, una metafora per descrivere le varie sfumature della malvagità umana e non una persona reale che riassume in sé il male assoluto; il Vangelo insegna che satana è una persona reale, è un angelo decaduto che per propria colpa è diventato demonio. Ci sono due aspetti contrastanti che colpiscono nell’attività diabolica quando si manifesta a briglie sciolte, il diavolo è creduto una favola, quindi non esiste, oppure il diavolo è visto dappertutto, è considerato presente ovunque; sono due esempi concreti di psicosi, individuale o collettiva. Nella prima è il soggetto che si estrania dall’idea del male in forma soprannaturale, fideistica, per cadere nel materialismo, nell’ateismo o nello scientismo, nella seconda è la massa che inizia la cosiddetta caccia alle streghe e interpreta tutto come azione diretta del diavolo sulla realtà umana, quindi dove non si riesce a comprendere un evento o un fenomeno, o lo stato di una persona, c’è lo zampino del diavolo… invece occorre cercare un compromesso ragionevole, una via di mezzo che metta d’accordo la fede con la ragione. Quale persona di buon senso non definirebbe le grandi ideologie del ventesimo secolo, come ad esempio nazismo e comunismo, un’opera mirabile del maligno? La fede nei popoli soggetti a tali ideologie, scomparve del tutto o quasi, o venne sostituita dalla superstizione, dal mito o dal nichilismo. All’inizio di questo ventunesimo secolo l’Europa che si deve considerare la culla della civiltà cristiana, è scristianizzata, è pagana, è nuovamente da evangelizzare. In queste brevi considerazioni si può affermare con certezza come satana sia effettivamente il ladro della fede, ma si deve aggiungere questa verità implicita, che lui la fede non la ruba alle anime senza il loro consenso, senza la loro collaborazione, lui la fede ce la porta via innanzitutto con la tentazione e poi con la seduzione. Il santo curato d’Ars soleva dire: “ Togliete Dio da un luogo e in breve in esso si adoreranno le bestie ”, questa frase indica l’affermarsi del neo paganesimo che nella nostra modernità trasuda ovunque nei vari ambiti sociali, come a dire che c’è più da guadagnare con la bestemmia e il rigetto della preghiera, che con le pratiche devozionali e di pietà, che non servono proprio a nulla, quindi a non servire a nulla è Dio; quando un’anima giunge a questo grado di insensibilità spirituale satana le ha rubato la fede, portandole via il bene più prezioso, il significato stesso della vita e ha propagato l’apostasia, guadagnando per sé e per la causa dell’inferno un nuovo fedele discepolo, un figlio della perdizione. Per il maligno è facile strumentalizzare delle persone convinte che Dio non ci sia, o stai con Dio o stai con satana, chi dice che Dio non esiste e che non esiste neppure il diavolo, inconsapevolmente si mette dalla parte del nemico della salvezza delle nostre anime, si schiera dalla parte del demonio e diventa una sua marionetta. Così satana ruba la fede, con una spietata opposizione alla santa Chiesa sia dall’esterno, sia dall’interno, tramite gli uomini che si fanno usare da lui, perché chi commette il peccato è schiavo del peccato, dice il Signore, e sostituendo alla Verità le sue menzogne, in questo modo satana è ladro della fede, e rubando la fede ruba anime a Dio. Per non perdere la fede un buon consiglio è di prendere l’iniziativa di pregare, la preghiera alimenta e rafforza la fede in Dio e nelle verità che Egli ci ha rivelato, nei Misteri che ci ha fatto conoscere: la medicina contro l’apostasia è la preghiera perseverante, seria e profonda, perché chi crede prega e chi non crede non prega; fin da piccoli occorre essere educati alla preghiera, per coltivare in noi il senso di Dio e il senso del peccato, anche questo fa parte dell’educazione di una persona alla civiltà dell’amore, è il modo migliore per farle del bene; comunicandole la fede formiamo un’anima ad appartenere a Dio, la rendiamo suo figlio o sua figlia, se persevererà nelle virtù sarà una persona moralmente migliore e salverà la propria anima.

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