Satana è ladro della fede, la
sua finalità primaria nel mondo di oggi è l’eliminazione della fede, in verità
è da sempre il suo scopo, è la congiura dell’apostasia subdola e silenziosa che
si propaga ovunque, anche in seno alla Chiesa stessa, basta questa semplice
valutazione e cioè che molti vescovi, sacerdoti e fedeli considerano il diavolo
un’invenzione fantastica dei Vangeli, una metafora per descrivere le varie
sfumature della malvagità umana e non una persona reale che riassume in sé il
male assoluto; il Vangelo insegna che satana è una persona reale, è un angelo
decaduto che per propria colpa è diventato demonio. Ci sono due aspetti contrastanti
che colpiscono nell’attività diabolica quando si manifesta a briglie sciolte,
il diavolo è creduto una favola, quindi non esiste, oppure il diavolo è visto
dappertutto, è considerato presente ovunque; sono due esempi concreti di
psicosi, individuale o collettiva. Nella prima è il soggetto che si estrania
dall’idea del male in forma soprannaturale, fideistica, per cadere nel
materialismo, nell’ateismo o nello scientismo, nella seconda è la massa che
inizia la cosiddetta caccia alle streghe e interpreta tutto come azione diretta
del diavolo sulla realtà umana, quindi dove non si riesce a comprendere un
evento o un fenomeno, o lo stato di una persona, c’è lo zampino del diavolo… invece
occorre cercare un compromesso ragionevole, una via di mezzo che metta d’accordo
la fede con la ragione. Quale persona di buon senso non definirebbe le grandi
ideologie del ventesimo secolo, come ad esempio nazismo e comunismo, un’opera
mirabile del maligno? La fede nei popoli soggetti a tali ideologie, scomparve
del tutto o quasi, o venne sostituita dalla superstizione, dal mito o dal nichilismo. All’inizio di questo
ventunesimo secolo l’Europa che si deve considerare la culla della civiltà
cristiana, è scristianizzata, è pagana, è nuovamente da evangelizzare. In
queste brevi considerazioni si può affermare con certezza come satana sia
effettivamente il ladro della fede, ma si deve aggiungere questa verità
implicita, che lui la fede non la ruba alle anime senza il loro consenso, senza
la loro collaborazione, lui la fede ce la porta via innanzitutto con la
tentazione e poi con la seduzione. Il santo curato d’Ars soleva dire: “ Togliete Dio da un luogo e in breve in esso
si adoreranno le bestie ”, questa frase indica l’affermarsi del neo
paganesimo che nella nostra modernità trasuda ovunque nei vari ambiti sociali,
come a dire che c’è più da guadagnare con la bestemmia e il rigetto della
preghiera, che con le pratiche devozionali e di pietà, che non servono proprio
a nulla, quindi a non servire a nulla è Dio; quando un’anima giunge a questo
grado di insensibilità spirituale satana le ha rubato la fede, portandole via
il bene più prezioso, il significato stesso della vita e ha propagato l’apostasia,
guadagnando per sé e per la causa dell’inferno un nuovo fedele discepolo, un
figlio della perdizione. Per il maligno è facile strumentalizzare delle persone
convinte che Dio non ci sia, o stai con Dio o stai con satana, chi dice che Dio
non esiste e che non esiste neppure il diavolo, inconsapevolmente si mette
dalla parte del nemico della salvezza delle nostre anime, si schiera dalla
parte del demonio e diventa una sua marionetta. Così satana ruba la fede, con
una spietata opposizione alla santa Chiesa sia dall’esterno, sia dall’interno, tramite
gli uomini che si fanno usare da lui, perché chi commette il peccato è schiavo
del peccato, dice il Signore, e sostituendo alla Verità le sue menzogne, in
questo modo satana è ladro della fede, e rubando la fede ruba anime a Dio. Per
non perdere la fede un buon consiglio è di prendere l’iniziativa di pregare, la
preghiera alimenta e rafforza la fede in Dio e nelle verità che Egli ci ha
rivelato, nei Misteri che ci ha fatto conoscere: la medicina contro l’apostasia è la preghiera perseverante, seria e
profonda, perché chi crede prega e chi non crede non prega; fin da piccoli
occorre essere educati alla preghiera, per coltivare in noi il senso di Dio e
il senso del peccato, anche questo fa parte dell’educazione di una persona alla
civiltà dell’amore, è il modo migliore per farle del bene; comunicandole la
fede formiamo un’anima ad appartenere a Dio, la rendiamo suo figlio o sua
figlia, se persevererà nelle virtù sarà una persona moralmente migliore e
salverà la propria anima.
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