Riflessione sul rapporto tra la
Madonna e i fratelli separati; domandiamoci cosa veramente vuole il Signore da
noi, domandiamoci se Egli approva il nostro culto, se ci benedice per la nostra
lode e adorazione, che significa se dice bene di noi, se è contento di noi, perché
la nostra preghiera e i nostri canti non stiano su labbra bugiarde, ma bensì
procedano da cuori alieni dal male che sinceramente lo amano, così come amano il prossimo.
Intendo qui per “fratelli
separati” essenzialmente i protestanti delle innumerevoli comunità, che solo
negli Stati Uniti d’America sfiorano il migliaio. Non si può infatti parlare di
questione mariana riferendosi agli ebrei o ai musulmani, anche se nell’Islam
Maria è venerata come la Madre del “profeta” Gesù. Riguardo poi agli ortodossi,
tutti sappiamo di quale splendore di liturgia mariana siano ricche le chiese orientali.
Il culto di Maria vi è antichissimo perché risale, si può dire, all’epoca
apostolica. In pratica gli ortodossi ammettono tutti i privilegi che i cattolici
accordano alla Madre di Dio, compresi i dogmi dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione,
anche se la Chiesa ortodossa non ama definire dogmi. Maria ha nell’ortodossia
un posto eminente nella pietà, senza mettere in ombra l’azione e la posizione
centrale di Cristo. Maria è veduta costantemente nella luce della Risurrezione
di Cristo e legata anch’essa profondamente alla sua Incarnazione.
Venendo ai protestanti,
evidentemente le sfumature di posizione sulla questione mariana sono numerose,
quasi quanto le comunità. Tuttavia vanno fatte osservare due cose: anzitutto
che nei primi tempi della separazione da Roma, il culto di Maria fu conservato
pressoché intatto; secondariamente va posta in rilievo una riscoperta mariana
da parte della coscienza dei fratelli separati di oggi.
Bisogna ricordare le parole
piene di venerazione per la Madonna scritte da Lutero nel suo commento al
Magnificat. Calvino stesso, pur ritenendo esagerato quanto i cattolici
affermavano di Maria, ha venerato la Madonna con titoli simili ai nostri: Madre
di nostro Signore, Vergine Santa, nostro modello, etc. Zwingli poi insegnava
che l’amore per il Salvatore cresce in proporzione dell’amore verso la
santissima sua Madre. Si comprende quindi come teologi luterani abbiano potuto
dire quanto segue, nel manifesto di Dresda, da loro redatto nel 1959: “La Madre di Dio non è stata scacciata dalla
Chiesa riformata da Lutero o da altri riformatori, ma è stata emarginata solo
dopo la guerra dei trent’anni e all’epoca dei filosofi liberi pensatori del
secolo XVIII. Uccidendo il culto della Madonna nei cuori evangelici, essi hanno
distrutto i più delicati sentimenti della pietà cristiana”.
Recentemente il pastore
protestante Jungnickel così rimpiangeva l’assenza di Maria nella Chiesa
evangelica: “La Chiesa evangelica è
fredda! Che cosa potrebbe darle calore? Occorre che andiamo a ricercare la
Madre di Dio… dobbiamo invocarla. Abbiamo bisogno di Maria. Essa deve ritornare
tra le fredde pietre delle nostre chiese!”.
La riscoperta di Maria come
irradiazione cristologica, da parte dei protestanti di oggi è innegabile.
La scrittrice protestante
Christa Mulak, all’inizio della sua opera magistrale sulla Madonna, (Maria, die
Geheime Goettin im Christentum, Stoccarda 1985), fa questa dichiarazione, in
bella evidenza di stampa: “Maria
perdonami, ti ho sempre derisa; me l’avevano insegnato i miei padri.
Maria
perdonami, ho sempre considerato ingenue le tue seguaci; me l’avevano insegnato
i miei padri.
Maria
perdonami, in te vedevo solo cera e gesso; me l’avevano insegnato i miei padri.
Maria
perdonami, tu per me eri soltanto oscuro paganesimo e i miei padri avevano
paura di ciò.
Oggi
so che tu sei una cosa pregiata; me l’ha insegnato la mia femminilità.
Oggi
tu condividi la mia preghiera; me l’ha insegnato la mia femminilità.
Oggi
ti riconosco in me, me l’ha insegnato la mia femminilità.
Oggi
tu condividi il mio amore: un amore da donna a donna”.
Alla Madonna dobbiamo
rivolgerci tutti, cattolici e protestanti, affinché compia il miracolo più
grande, quello di riunirci nel Corpo visibile di suo Figlio, la santa Chiesa,
unico ovile sotto un solo Pastore. “Oh
Maria – esclamò Paolo VI al termine di una sua allocuzione ai Padri Conciliari
–, guarda con occhio benigno i nostri
fratelli separati e degnati di riunirci, Tu che hai generato Cristo, ponte e
artefice di unità tra Dio e gli uomini”.
Nessun commento:
Posta un commento