Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 1 giugno 2014

La Madonna e le chiese separate

Riflessione sul rapporto tra la Madonna e i fratelli separati; domandiamoci cosa veramente vuole il Signore da noi, domandiamoci se Egli approva il nostro culto, se ci benedice per la nostra lode e adorazione, che significa se dice bene di noi, se è contento di noi, perché la nostra preghiera e i nostri canti non stiano su labbra bugiarde, ma bensì procedano da cuori alieni dal male che sinceramente lo amano, così come amano il prossimo.

Intendo qui per “fratelli separati” essenzialmente i protestanti delle innumerevoli comunità, che solo negli Stati Uniti d’America sfiorano il migliaio. Non si può infatti parlare di questione mariana riferendosi agli ebrei o ai musulmani, anche se nell’Islam Maria è venerata come la Madre del “profeta” Gesù. Riguardo poi agli ortodossi, tutti sappiamo di quale splendore di liturgia mariana siano ricche le chiese orientali. Il culto di Maria vi è antichissimo perché risale, si può dire, all’epoca apostolica. In pratica gli ortodossi ammettono tutti i privilegi che i cattolici accordano alla Madre di Dio, compresi i dogmi dell’Immacolata Concezione e dell’Assunzione, anche se la Chiesa ortodossa non ama definire dogmi. Maria ha nell’ortodossia un posto eminente nella pietà, senza mettere in ombra l’azione e la posizione centrale di Cristo. Maria è veduta costantemente nella luce della Risurrezione di Cristo e legata anch’essa profondamente alla sua Incarnazione.
Venendo ai protestanti, evidentemente le sfumature di posizione sulla questione mariana sono numerose, quasi quanto le comunità. Tuttavia vanno fatte osservare due cose: anzitutto che nei primi tempi della separazione da Roma, il culto di Maria fu conservato pressoché intatto; secondariamente va posta in rilievo una riscoperta mariana da parte della coscienza dei fratelli separati di oggi.
Bisogna ricordare le parole piene di venerazione per la Madonna scritte da Lutero nel suo commento al Magnificat. Calvino stesso, pur ritenendo esagerato quanto i cattolici affermavano di Maria, ha venerato la Madonna con titoli simili ai nostri: Madre di nostro Signore, Vergine Santa, nostro modello, etc. Zwingli poi insegnava che l’amore per il Salvatore cresce in proporzione dell’amore verso la santissima sua Madre. Si comprende quindi come teologi luterani abbiano potuto dire quanto segue, nel manifesto di Dresda, da loro redatto nel 1959: “La Madre di Dio non è stata scacciata dalla Chiesa riformata da Lutero o da altri riformatori, ma è stata emarginata solo dopo la guerra dei trent’anni e all’epoca dei filosofi liberi pensatori del secolo XVIII. Uccidendo il culto della Madonna nei cuori evangelici, essi hanno distrutto i più delicati sentimenti della pietà cristiana”.
Recentemente il pastore protestante Jungnickel così rimpiangeva l’assenza di Maria nella Chiesa evangelica: “La Chiesa evangelica è fredda! Che cosa potrebbe darle calore? Occorre che andiamo a ricercare la Madre di Dio… dobbiamo invocarla. Abbiamo bisogno di Maria. Essa deve ritornare tra le fredde pietre delle nostre chiese!”.
La riscoperta di Maria come irradiazione cristologica, da parte dei protestanti di oggi è innegabile.
La scrittrice protestante Christa Mulak, all’inizio della sua opera magistrale sulla Madonna, (Maria, die Geheime Goettin im Christentum, Stoccarda 1985), fa questa dichiarazione, in bella evidenza di stampa: “Maria perdonami, ti ho sempre derisa; me l’avevano insegnato i miei padri.
Maria perdonami, ho sempre considerato ingenue le tue seguaci; me l’avevano insegnato i miei padri.
Maria perdonami, in te vedevo solo cera e gesso; me l’avevano insegnato i miei padri.
Maria perdonami, tu per me eri soltanto oscuro paganesimo e i miei padri avevano paura di ciò.
Oggi so che tu sei una cosa pregiata; me l’ha insegnato la mia femminilità.
Oggi tu condividi la mia preghiera; me l’ha insegnato la mia femminilità.
Oggi ti riconosco in me, me l’ha insegnato la mia femminilità.
Oggi tu condividi il mio amore: un amore da donna a donna”.
Alla Madonna dobbiamo rivolgerci tutti, cattolici e protestanti, affinché compia il miracolo più grande, quello di riunirci nel Corpo visibile di suo Figlio, la santa Chiesa, unico ovile sotto un solo Pastore. “Oh Maria – esclamò Paolo VI al termine di una sua allocuzione ai Padri Conciliari –, guarda con occhio benigno i nostri fratelli separati e degnati di riunirci, Tu che hai generato Cristo, ponte e artefice di unità tra Dio e gli uomini”.


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