Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 1 luglio 2018

Un diavolo modesto

L’astuto Raineth era un demone minore, uno di quelli delle legioni e delle moltitudini, aveva poco potere e poca influenza sui capi e i principi e sui loro affari; Lucifero lo chiamò al suo trono scellerato per affidargli un incarico, qualcosa che lo facesse distinguere dalle bestie da soma con le corna e la coda e dalle ali spelacchiate, molto spesso incaricate delle medesime e consuete tentazioni sulle marmotte, le creature umane inclini ai vizi e all’egoismo. Lucifero affidò questo incarico a Raineth, tentare di superbia un semplice contadino che lavorava la terra e fargli uccidere per invidia un pastore di greggi da tempo suo amico e affettuoso confidente nelle serate conviviali del paese. Il piccolo diavolo andò subito a fare visita al contadino e mostrò alla sua mente la dura vita laboriosa che da sempre trascinava con sé, alla vista di tanta fatica e di così magro guadagno si sentì umiliato e sciocco e così sentendo digrignò i suoi denti dalla rabbia. Gli venne in mente l’amico e il suo gregge, che a detta di tutta la gente del paese procurava al buon uomo un certo profitto, tanto da avergli permesso di comprare un carro con due cavalli e un fucile per la caccia alla selvaggina, la cercava nei boschi quando veniva la stagione e la carne delle lepri sulla brace era davvero saporita per lui e la famigliola. Raineth aveva inoculato nel cuore del contadino il veleno della superbia e infine quello dell’invidia, un gioco da novellini pensò lui tutto soddisfatto, mancava soltanto la grave colpa per conquistarlo alla causa dell’inferno. Il contadino si svegliò preda degli incubi nel buio della notte e pensò ancora al pastore, quello che provava dopo settimane di gestazione era veramente un odio velenoso, un odio veemente che nascondeva ai suoi cari ma che talvolta trapelava dallo sguardo quando il pensiero si faceva lugubre e ossessivo, aveva persino cominciato a bestemmiare sottovoce. Si stava consumando dentro dove il diavolo tentatore aveva preso a dimorare, il diavolo si nutriva di lui. Ed ecco l’ennesima notte con i soliti incubi e non facendocela più si vestì, corse alla porta e uscì dalla sua casa incamminandosi per le viuzze del paese. Stava recandosi dal pastore, nemmeno riusciva a capire il perché, aveva perso la capacità di razionalizzare. Dietro quella curva c’era la casa di colui che per settimane aveva odiato con tanta veemenza e senza una vera spiegazione, ma tutto a un tratto si fermò e voltatosi a sinistra vide una pittura rappresentante la Madonna nell’atto di benedire, con un cero votivo per terra alla colonna, un cero acceso che emanava una luce tenue e bianca. Guardò l’immagine e rientrò in sé stesso domandandosi cosa stesse per fare, anzi perché era uscito a quell’ora tarda della notte. Disse semplicemente queste parole: “O Madre buona, perdonami…”, e ritornò a casa sua con la mente calma, si rimise a letto e si riaddormentò. Il giorno seguente incontrò il pastore nelle campagne attorno al paese, il grano era maturo e il cielo sereno. Gli strinse la mano e gli disse: “Sono contento per la tua fortuna, per il tuo lavoro, a me senz’altro andrà meglio il prossimo anno”. “Pregherò per te”, gli disse sorridendo il pastore e lo abbracciò fraternamente. Quando Raineth, oramai cacciato dal contadino, il quale fu liberato dalla sua invocazione alla Vergine, vide la scena montò su tutte le furie e bestemmiò Colei che aveva riconciliato i due amici, semplicemente con il suo sguardo materno, e la sua preghiera al Signore. Al suo ritorno dalla terra, di nuovo all’inferno, il demone pusillanime Raineth ricevette da Lucifero una dura punizione, cosa che faceva al suo solito con gli inadempienti, perché i demoni sono vendicativi e non accettano la sconfitta o il fallimento di un’impresa. Il diavolo compie la sua azione nefasta instancabilmente, sono invece così diverse le ispirazioni che vengono da Dio, dal suo amore: è impossibile fare confusione, è proprio vero che si distingue con facilità quel che è bene da quel che è male.

Nessun commento:

Posta un commento