Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

giovedì 17 settembre 2020

Il mito dell'odio

Cos’è l’odio? non si tratta semplicemente di un sentimento negativo, ma della volontà risoluta di fare del male a qualcuno nei modi più svariati e per diversi motivi, anche i più abietti. Sembra che nell’epoca contemporanea l’odio sia stato una componente inscindibile nelle scelte e nelle azioni dei singoli e dei gruppi, anche le masse sono state indottrinate all’odio. L’odio ha una sua origine nella mente umana, l’odio è un derivato della paura, con l’odio la paura diventa tangibile e distruttiva. Con l’odio verso un nemico comune si cementificano le relazioni tra gli individui favorendo forza e determinazione, con l’odio si possono manipolare le masse, si possono strumentalizzare le coscienze collettivizzandole per ottenere un fine, l’odio è la nemesi di tutto ciò che concerne l’etica e i valori condivisi e tramandati con la cultura e l’educazione. Quando una persona odia vuole il male dell’altro, l’odio è demoniaco per antonomasia, prima viene l’angoscia, poi l’odio e infine la violenza, anche quella senza ragioni e fine a se stessa; quando una persona odia quell’odio le deriva sempre da qualcos’altro, da un torto subito, dall’invidia, dalla convinzione di essere perseguitata, dal timore di diventare vittima assieme alle persone care o da una personalità diventata col tempo affine alla psicopatia; quando una persona odia se condivide in un gruppo il suo odio con gli altri, l’odio diventa giustificato, diventa addirittura santo, si trasforma in una forma di comunicazione e di espressione di una morale alla rovescia, una norma di legge a cui adempiere ad ogni costo. Molti odiano perché trovano l’odio facile e le sue conseguenze  ̶  o meglio obiettivi  ̶  più facili da ottenere; la solidarietà e il perdono sono difficili, richiedono impegno, rinuncia e fatica, e occorre vincere quelle resistenze ataviche racchiuse nella nostra natura cattiva per la conquista del bene, quello che possiamo intendere come combattimento spirituale: si deve lottare anche contro sé stessi per vincere l’odio, perché viene dal di dentro, dal nostro cuore. Il primo luogo per contrastare la cultura dell’odio è la scuola, ed è necessario formare i giovani e i giovanissimi alla tolleranza e al rispetto, ma tutto dovrebbe cominciare dalla famiglia, sono i genitori che devono dare l’esempio e accompagnare i figli con discorsi appropriati; un fanciullo che compatisce e si rende conto che gli altri sono proprio come lui, sarà un adulto promotore di valori autentici, senza perseguire cose materiali o altri pseudo valori da egomaniaci e narcisisti, che fanno delle persone dei consumatori di vita, come se la vita esistesse in funzione dell’avere e del godere, non è questa la radice della felicità e ciò che ci rende davvero liberi, bensì gli ideali e i principi morali derivanti dalla pratica dei precetti evangelici, dal conformarsi ad una mentalità evangelica, e in quest’ambito è forte l’esigenza dell’educazione nell’infanzia e nell’adolescenza. L’odio si sconfigge con la conoscenza, con la maturazione intellettuale, contro la paura che sta alla radice dell’odio, la conoscenza contro il pregiudizio e la violenza psicologica che può tradursi in violenza fisica, nel desiderio distruttivo, nella compulsione di morte. Chi riconosce negli altri la loro dignità di persone, chi è capace di vedere nell’altro la qualità del carattere e i sentimenti e le speranze che ci accomunano tutti come famiglia umana, è sul sentiero che porta l’odio lontano dal cuore, fuori dalle nostre società, è come un grande e radicale esorcismo che si traduce nell’empatia, nel vicendevole amore, è soltanto così che si gettano le basi per una società aperta al futuro e ispirata dal desiderio della pace, una società giusta dove a ciascuno non manca il necessario. Con quello che ci portiamo dentro costruiamo la nostra nuova civiltà, ed è necessario cambiare dal di dentro per smettere di odiare per sempre. L’odio ha attraversato i secoli e ci ha mostrato la nostra indole autodistruttiva, è un circolo vizioso da cui dobbiamo emanciparci, il mondo cambia a partire da noi stessi, quando una persona cambia in positivo una frazione del mondo è salva. Nessuno può impedire alla nostra volontà di determinarsi diversamente e fare la differenza attraverso la storia. L’odio è multiforme ma non ha la creatività dell’amore, soltanto l’amore è creativo e apportatore di vita.

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