Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

martedì 30 marzo 2021

La Pasqua per chi è convinto della sua fede

«Per questo il Padre mi ama: perché io offro la mia vita, per poi riprenderla di nuovo. Nessuno me la toglie, ma la offro da me stesso, poiché ho il potere di offrirla e il potere di riprenderla di nuovo. Questo comando ho ricevuto dal Padre mio». (Giovanni 10, 17-18)

Se Gesù non avesse volontariamente accettato la sua Passione per amore nei confronti delle nostre anime, la liberazione dal male che dall’inizio accompagna il genere umano non sarebbe mai avvenuta, è solamente con la libertà di Cristo in adesione alla volontà del Padre che vuole la nostra salvezza, che si è potuta concretizzare la Redenzione, il prevalere della vita e della grazia sulla morte e sul peccato, la vittoria dell’amore sull’odio del maligno; inchiodate a quella Croce ci sono le nostre colpe, ci siamo noi con le nostre colpe, anzi al nostro posto c’è Dio che le cancella pagando un caro prezzo, quello delle sue sofferenze e della sua morte in una natura umana passibile, proprio come quella di ciascuno di noi, condividendo tutto con noi, con le nostre vite. L’amore di Dio è impresso indelebilmente nella Croce di Gesù, in quella Croce Dio ci dice: “L’ho fatto per te”, ed ancora: “Ti amo dall’eternità”; ai lati della Croce altre due croci dove è significata l’intera umanità in due condizioni diametralmente opposte e cioè quella del rifiuto e quella dell’accoglienza, il rifiuto della misericordia e l’accoglienza del perdono. Quelle due croci siamo un po’ tutti noi, sia quando commettiamo delle colpe morali e sia quando abbracciamo la compassione per il nostro prossimo e apriamo il nostro cuore alla verità; perché la Croce ci indica la verità? cosa significa intendere la Croce come verità? Gesù ha detto di essere la via, la verità e la vita, nella Croce c’è la via che apre la porta della salvezza, che conduce al Regno dei cieli, la verità che ci spiega l’amore che il Signore ha per ciascuno di noi, non a parole ma bensì con il sacrificio e la vita eterna a cui siamo chiamati a partecipare con la conversione al Vangelo, alla legge morale. La Croce è la cartina di tornasole che manifesta con evidenza lo stato della nostra anima, tutti devono fare esperienza della sofferenza, siamo tutti chiamati a portare la nostra croce e ciò che fa la differenza è la risposta che diamo nella prova: “Se l’accettiamo ci sostiene, se la rifiutiamo ci schiaccia”, Cristo ha condiviso tutto con noi perché ci ama e non ci ha lasciati soli a portare la croce, prima l’ha portata Lui nella sua natura umana mortale e adesso partecipiamo alla sua Croce con le nostre per poi partecipare al trionfo della vita immortale nella Risurrezione, questa è la chiave della fede cristiana, la vita nuova al di là di quella effimera e terrena, dove ora è Cristo risorto dalla morte nel seno del Padre. Con il suo risorgere da morte il terzo giorno Cristo ci prende per mano e ci trae fuori dalla nostra morte e ci introduce nella sua Vita, ci innesta come tralci nella vite feconda portatrice di vita in antitesi al veleno mortifero del maligno che ci separò da Dio all’inizio della nostra storia, così l’umanità è redenta ovunque con il vincolo della carità. Soltanto Dio poteva pagare un’offesa come il peccato che ha per trasgressore l’uomo e per offeso lo stesso Autore della vita, soltanto Lui poteva offrire un sacrificio perfetto e una grazia sovrabbondante per estinguere le nostre colpe, per espiarle e salvarci dalla morte, quella del corpo e quella dell’anima; nella Croce c’è la vittima, colui che offre e l’altare del sacrificio in un unico segno di salvezza per l’uomo peccatore, l’Amore che va al di là della malizia delle sue creature, un amore più forte della morte. Portare un crocifisso indosso o tenerlo appeso a una parete di casa indica alle forze oscure l’appartenenza della persona e del luogo a Cristo, indica la nostra partecipazione alla vittoria di Cristo come cristiani, è un segno benedetto che possiede una forza esorcistica, è un sacramentale, una preghiera di liberazione tacita ed eloquente ad un tempo; non smarriamo mai la devozione al crocifisso, attraverso cui Gesù ha dato la vita per noi, l’ha fatto per noi perché ci ama, ogni crocifisso è la pagina più alta del Vangelo, la sua sintesi perfetta che descrive i sentimenti e i propositi dell’Eterno con noi, del Dio fatto uomo per noi e nutrimento spirituale e vivificante nell’Eucaristia.

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