Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

domenica 29 agosto 2021

La città del Cielo e quella della terra

Le anime sono create dal nulla ad ogni concepimento, informano un corpo caduco e mortale, sono immortali e portano in sé l’eredità dei progenitori, il peccato originale con tutte le sue conseguenze, ma l’anima umana non è un fantasma disincarnato, è la persona nella sua integrità, è anima vivente, è spirito e carne; l’anima di un embrione è diversa dall’anima di un fanciullo o da quella di una persona adulta, è unica e irripetibile nella sacralità e inviolabilità della vita umana così come sancisce la Legge morale scritta da Dio in ciascuno di noi. Senza credere in questa verità la persona umana sarebbe priva di una sua dignità intrinseca che la distinguerebbe dalle altre creature viventi, l’uomo è un essere senziente e a vari gradi lo sono anche le altre creature, ma l’uomo è particolare perché in lui c’è qualcosa che sfugge alla natura, che lo rende diverso e indisponibile ad una visione relativistica o nichilista. Le anime dei bambini non nati o morti senza battesimo pervengono lassù nelle sedi celesti, perché privi di colpe personali e senza pene temporali da dover espiare soltanto dove c’è la volontà esercitata male c’è il peccato con le sue conseguenze , ma non sono ammessi alla visione beatifica di Dio se non dopo aver ricevuto un battesimo di intenzione, certi insegnamenti teologici del passato hanno definito quel luogo di salvezza come il limbo, una linea di confine con il Paradiso, una frontiera in cui riposano nella pace dei giusti le anime degli innocenti. Dall’antichità e prima della redenzione compiuta da Cristo le anime dei giusti attendevano la propria salvezza nel limbo dei padri, è stato Cristo con il suo sacrificio sulla Croce ad aprire loro la porta del Paradiso come al ladrone pentito accanto a Lui, anche i progenitori secondo una tradizione si salvarono con il pentimento e attesero nel limbo dei padri che Cristo li prendesse per mano e li accompagnasse in Cielo. Le creature umane sono permeate dalla dimensione del soprannaturale, solamente noi siamo capaci di bene e di male e siamo capaci di riconoscerne la differenza, ma la nostra natura è ferita e incline al disordine morale, ha la necessità di essere educata e di essere condotta dalla grazia di Dio con l’esercizio delle virtù, se non si riconosce nella persona umana la sua soprannaturalità e il suo destino eterno è come per tante ideologie della storia che hanno ridotto l’uomo a moderno consumatore, animale asservito a un sistema o addirittura oggetto di una filosofia umanitarista dove l’uomo è dio di se stesso che tende a costruire quaggiù una civiltà priva della pietas cristiana come nei totalitarismi del ventesimo secolo che hanno scatenato nel mondo delle forze diaboliche in opposizione alla vita e alla sua dignità, alla libertà e all’uguaglianza, ai diritti fondamentali della persona. Senza l’amore al prossimo non ci sarà mai una società giusta, senza la sensibilità della coscienza e l’umana compassione che costituisce la sua pratica nel concreto si costruiranno propaggini dell’inferno che ci allontaneranno sempre più da Dio e ci faranno precipitare in un baratro senza ritorno. Quando nel cuore degli uomini i fratelli e le sorelle nel contesto di ogni differenza riacquisteranno valore e saranno al centro dell’agire comune negli Stati e nelle democrazie, quando non saranno più i mercati o quei pochi potenti a dettare le regole del gioco, allora ci sarà un nuovo risorgimento per la civiltà e delle prospettive di autentico progresso e pace per le genti. Quando i forti sosterranno i deboli e li soccorreranno invece di farli oggetto della loro indifferenza o del loro sfruttamento selvaggio, il mondo conoscerà finalmente la pace e un’epoca di stabilità per tutti i popoli e le nazioni.

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