La fine dei tempi è l’ultimo
periodo della storia umana, gli esegeti biblici fanno corrispondere la fine dei
tempi tra la prima venuta di Cristo e il suo ritorno nella gloria, per il
giorno del giudizio: è prossima la fine del mondo? Probabilmente no, ma è molto
di là da venire, ancora lontana e misteriosa. Nel Vangelo è scritto che negli
ultimi giorni sorgeranno molti falsi profeti, che annunceranno la fine e che le
loro previsioni non si realizzeranno, è quello che avviene nel messianismo di
molte sette, anche non cristiane, nel corso della storia contemporanea,
comunque i falsi profeti non sono mancati neppure nel passato più antico. L’umanità
ha senz’altro ancora molto da scrivere nel corso della sua storia futura e il
suo crepuscolo è ben al di là di ogni possibile funesta previsione, questa è la
mia personale convinzione; pensare alla propria fine terrena è più saggio che
congetturare su presunte profezie che annunciano il giorno del giudizio, per
ciascuno il giorno del giudizio è il momento della propria morte, il trapasso
da questo mondo per l’al di là, saremo tutti giudicati da Dio alla fine della
nostra vita terrena e riceveremo il premio o la condanna eterna. L’escatologia
cristiana tratta appunto l’argomento delle cose ultime, i cosiddetti novissimi,
cioè la morte, il giudizio, il purgatorio, il Paradiso o l’inferno: tutto questo
riguarda ogni singola anima nel suo rapporto individuale con Dio e non il mondo
nella sua totalità e quindi la storia universale, considerare vanità l’interrogarsi
sulla data storica dell’ultimo giorno, è un esercizio di buona saggezza, infatti
cosa può importarcene della fine del mondo, sapendo che la nostra fine terrena
è inevitabile, magari entro breve tempo? Meglio concentrarsi sui novissimi e
pensare al Vangelo come a un messaggio di conversione e salvezza in vista di
essi, che sono il nostro fatale e incontrovertibile destino, a cui non possiamo
sottrarci nemmeno se lo vogliamo. La contemporaneità pullula di sette annunciatrici
di sventura e nel passato recente possiamo ricordare fatti di cronaca che hanno
riguardato vere e proprie tragedie della follia, con numerose vittime
innocenti; se qualcuno ci dice che sta per arrivare la fine del mondo, che è
prossima a venire, non crediamogli perché si tratta senz’altro di un falso
profeta che, come emissario delle tenebre, vuole distoglierci dalla
sollecitazione per la salvezza eterna della nostra anima e vuole portarci via
la virtù teologale della Speranza, i menagrami di questa specie sono
semplicemente ministri al servizio di satana, a cui non importa nulla del vero
bene delle anime e della Verità rivelata: Gesù con la sua Parola ci ha
insegnato a essere prudenti come i serpenti e semplici come le colombe,
affinché la menzogna non prenda possesso dei nostri cuori. Il giorno del
giudizio è ancora molto lontano, rammentando quello che ci dice la Sacra
Scrittura e cioè che per il Signore mille anni sono come un giorno che è
trascorso e un giorno come mille anni, dalla prospettiva di Dio che è l’eternità,
il tempo ha un valore relativo; l’umanità è ancora nel divenire della sua
storia ed è una mia opinione che il Creatore voglia ancora molte anime da salvare
e portare in Paradiso: la creazione è ancora in corso d’opera e il futuro una
certezza, Cristo tiene in mano le chiavi della storia e la guida con dolcezza e
fermezza, il destino non è una fatalità, ma è nelle mani di Dio.
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