In ambito protestante ha larga
adesione la teologia della predestinazione, secondo cui ci sono anime che sono
destinate fin dall’eternità alla salvezza e tutte le altre alla perdizione, una
teologia in cui i giochi sono già fatti, poiché è già tutto scritto; questa
concezione è del tutto sbagliata, in quanto non esiste predestinazione all’inferno,
tutte le anime sono create da Dio per la partecipazione alla beatitudine del
Paradiso, fin dall’eternità, l’inferno è una tragica conseguenza del rifiuto di
alcune anime di Dio e del suo Amore, il rifiuto di credere e di convertirsi:
tutti sono predestinati alla salvezza, nessuno escluso e la perdizione è la
conseguenza del peccato, il tremendo mistero del libero arbitrio umano, quindi non ci sono anime elette, anime migliori di altre,
poiché davanti al Signore tutte le anime hanno il medesimo valore, sono
infinitamente amate e infinitamente desiderate in Paradiso. C’è differenza tra
giustificazione e grazia, alcuni protestanti sostengono che per salvarsi basta
la fede senza la grazia, appunto giustificati mediante la fede, per usare un’espressione
propria di san Paolo Apostolo, ma nella realtà la fede non basta, è sufficiente
la considerazione che anche satana e i demòni posseggono la fede, ma tutti noi
sappiamo in che condizione essi si trovano, sono all’inferno; per salvarsi è
necessaria la grazia e la grazia santificante, che ciascun fedele riceve con il
sacramento del Battesimo e poi rinnova nel corso della vita con il sacramento
della Confessione o Riconciliazione, è ovvio che la grazia si può perdere e
perdere la grazia con il peccato mortale significa morire fuori dall’economia dell’amore
di Dio e dannarsi eternamente nell’inferno. Quindi giustificati per la fede e
salvati dalla grazia che ci è comunicata dall’amore di Dio, attraverso la vita,
la passione, la croce, la morte e la risurrezione del suo Figlio Gesù: la
redenzione della nostra anima è frutto esclusivo dell’infinita misericordia del
Padre nel suo Figlio Gesù Cristo, fuori da questa economia non c’è salvezza, ma
soltanto inganno e menzogna, perdizione. L’incarnazione del Verbo nel seno
della Vergine Maria è il cardine della nostra predestinazione alla salvezza, il
Padre vede in Gesù suo Figlio, ogni creatura umana come il proprio figlio e ci
redime dal peccato, ci toglie il peccato, ci strappa dalla tirannia del maligno
e ci innesta nel suo Regno eterno, nella pace e nella beatitudine: queste sono
le Verità fondamentali della nostra fede e sono una profonda realtà spirituale,
ma occorre credere, perché senza la fede non si può piacere a Dio, comunque più
importante è l’amore che va all’unisono con la grazia, la Carità è la grazia e
la Carità è Dio nel suo mistero trinitario, Padre e Figlio e Spirito Santo.
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