Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

lunedì 8 ottobre 2012

La predestinazione è un falso teologico


In ambito protestante ha larga adesione la teologia della predestinazione, secondo cui ci sono anime che sono destinate fin dall’eternità alla salvezza e tutte le altre alla perdizione, una teologia in cui i giochi sono già fatti, poiché è già tutto scritto; questa concezione è del tutto sbagliata, in quanto non esiste predestinazione all’inferno, tutte le anime sono create da Dio per la partecipazione alla beatitudine del Paradiso, fin dall’eternità, l’inferno è una tragica conseguenza del rifiuto di alcune anime di Dio e del suo Amore, il rifiuto di credere e di convertirsi: tutti sono predestinati alla salvezza, nessuno escluso e la perdizione è la conseguenza del peccato, il tremendo mistero del libero arbitrio umano, quindi non ci sono anime elette, anime migliori di altre, poiché davanti al Signore tutte le anime hanno il medesimo valore, sono infinitamente amate e infinitamente desiderate in Paradiso. C’è differenza tra giustificazione e grazia, alcuni protestanti sostengono che per salvarsi basta la fede senza la grazia, appunto giustificati mediante la fede, per usare un’espressione propria di san Paolo Apostolo, ma nella realtà la fede non basta, è sufficiente la considerazione che anche satana e i demòni posseggono la fede, ma tutti noi sappiamo in che condizione essi si trovano, sono all’inferno; per salvarsi è necessaria la grazia e la grazia santificante, che ciascun fedele riceve con il sacramento del Battesimo e poi rinnova nel corso della vita con il sacramento della Confessione o Riconciliazione, è ovvio che la grazia si può perdere e perdere la grazia con il peccato mortale significa morire fuori dall’economia dell’amore di Dio e dannarsi eternamente nell’inferno. Quindi giustificati per la fede e salvati dalla grazia che ci è comunicata dall’amore di Dio, attraverso la vita, la passione, la croce, la morte e la risurrezione del suo Figlio Gesù: la redenzione della nostra anima è frutto esclusivo dell’infinita misericordia del Padre nel suo Figlio Gesù Cristo, fuori da questa economia non c’è salvezza, ma soltanto inganno e menzogna, perdizione. L’incarnazione del Verbo nel seno della Vergine Maria è il cardine della nostra predestinazione alla salvezza, il Padre vede in Gesù suo Figlio, ogni creatura umana come il proprio figlio e ci redime dal peccato, ci toglie il peccato, ci strappa dalla tirannia del maligno e ci innesta nel suo Regno eterno, nella pace e nella beatitudine: queste sono le Verità fondamentali della nostra fede e sono una profonda realtà spirituale, ma occorre credere, perché senza la fede non si può piacere a Dio, comunque più importante è l’amore che va all’unisono con la grazia, la Carità è la grazia e la Carità è Dio nel suo mistero trinitario, Padre e Figlio e Spirito Santo. 

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