Sub tuum praesídium confúgimus,
sancta Dei Génetrix;

nostras deprecatiónes ne despícias in necessitátibus;
sed a perículis cunctis líbera nos semper,
Virgo gloriósa et benedícta.

giovedì 11 agosto 2016

Chi è la persona e perché è persona

Non si deve mai perdere di vista il senso autentico della persona, perché siamo anche noi persone e guardare attraverso un filtro, per così dire distorto, il nostro prossimo significa cadere in un grave errore di valutazione; la persona non è costituita solamente dalle sue qualità positive e dalle sue deficienze, tutto immediatamente quanto superficialmente riconoscibile; la persona acquisisce la propria vita nel mondo attraverso il divenire, da quando inizia ad esistere nella materia fino al trapasso; è innanzitutto un soggetto senziente, capace di pensiero e di sentimenti, capace di conoscere sé stessa e gli altri, di sentire l’altro in sé stessa, di parteciparvi con l’empatia e l’amore, e di cambiare sé stessa attraverso scelte libere e consapevoli, nel bene o nel male. L’animale è dissimile dalla persona e non può esservi parificato, l’animale appartiene esclusivamente a questa dimensione effimera; l’uomo con la sua ragione e con la sua capacità di visione può andare oltre, può erigere un ponte tra questo mondo e l’altro: questa verità è confermata da tutto ciò di cui siamo capaci, di cui è capace la nostra stirpe che può essere definita con l’espressione “vita intelligente”. Siamo unici nella nostra matrice ontologia, non vi è altra creatura conosciuta che sia al nostro livello, che sia come noi. Nel mondo si è andata definendo sempre più nel corso della storia, una concezione dell’uomo che vede la massa quasi come un allevamento con delle esigenze fisiologiche da soddisfare, dove l’identità del singolo scompare nella identitarietà di una collettività anonima e sconosciuta: è la morte della dignità della persona umana e della sacralità della vita. Una demografia perversa, nell’attuale era della globalizzazione, che si svuota di umanesimo porta tragedie come le guerre, le migrazioni, le campagne finalizzate al controllo delle nascite dove un qualcosa di abominevole come l’aborto, ma chiamiamolo pure infanticidio o meglio omicidio, viene legittimato come presupposto per ottenere migliori condizioni di vivibilità, e per il benessere dei popoli e delle società, ovviamente quelle maggiormente ricche e fraudolente. Il rispetto della vita altrui è l’unica via per il bene proprio e di tutti, l’unica via affinché tutto concorra allo sviluppo armonioso e positivo delle genti di ogni parte del mondo, nella sicurezza, nel progresso e nella pace. E’ una forza benefica e vitale, una pulsione di vita che può procedere semplicemente e spontaneamente da ciascuno di noi a beneficio del prossimo, e dei più deboli e bisognosi in particolare, dipende dall’esercizio del nostro libero arbitrio e dalla morale naturale, quella scritta dentro ciascuno di noi, di cui la sensibilità della coscienza è la voce ispirante che conduce su buon cammino: ascoltiamo la voce calma e benevola di Dio, è per il nostro bene anche in questo mondo.

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